giovedì 30 aprile 2009

CSA PACI' PACIANA - BERGAMO - LOS FASTIDIOS

CSA PACI' PACIANA - BERGAMO - BANDA BASSOTTI




Dopo due anni tornano a bergamo per un grande concerto.

LA BANDA BASSOTTI nasce nel 1981 nei cantieri delle periferie romane, quando un gruppo di compagni inizia ad organizzare iniziative di solidarieta’ con la lotta del popolo nicaraguense, di quello salvadoregno, della Palestina, dei Paesi Baschi.Questo gruppo di amici appoggia il Frente Sandinista Liberacion Nacional con iniziative di solidarieta’ e con la costruzione di alcune brigate di lavoro. Dal 1984 al 1987 insieme ad alcuni compagni di una cooperativa edile XXV Aprile e di altri amici partecipano con brigate di lavoro di tre mesi, alla costruzione di alloggi per studenti, e poi alla costruzione di una scuola. Dal 1987 al 1989 il gruppo da’ vita ad una rock-band che muove i primi passi nei spazi occupati e nelle manifestazioni di piazza. La Banda insieme ad altri compagni romani mette in piedi il progetto Gridalo Forte No al fascismo! No al razzismo! Un centro documentazione contro la discriminazione razziale e contro il fascismo. Dal 1990 al 1991, si prepara un festival antirazzista dallo stesso titolo, che si svolgerà il 3 e il 4 maggio 1991 a Roma. Partecipano gruppi antirazzisti provenienti da tutta Europa, dibattiti, video e concerti. Da questo centro documentazione , attivo per due anni, nasce l’etichetta Gridalo Forte Records. Ed esattamente all’interno del centro documentazione nasce il progetto Balla e Difendi. Era il 1991. insieme ad altri gruppi romani Red House, Filo da Torcere, Ak 47 la Banda Bassotti partecipa a Balla e Difendi. Un disco a cui partecipano i gruppi piu’ attivi sul panorama della sinistra antagonista romana, prodotto dalla etichetta indipendente “GRIDALO FORTE RECORDS”. Al successo di questa prima iniziativa segue il primo CD della Banda Bassotti FIGLI DELLA STESSA RABBIA prodotto nel 1992 sempre dalla stessa etichetta. Il disco riscuote un notevole successo di pubblico e critica, agendo da moltiplicatore degli impegni del gruppo: da una dimensione romana si passa velocemente ad una dimensione prima nazionale e quindi internazionale. Senza mai abbandonare le proprie radici, la Banda Bassotti inizia a farsi conoscere e apprezzare in Spagna, e in particolare, nei Paesi Baschi, dove si esibisce in una serie di concerti insieme a gruppi della sinistra indipendentista. Durante la registrazione del Mcd “BELLA CIAO”(registrato insieme ai GANG) nasce l’idea di suonare in Salvador a favore del FMLN. L’occasione per realizzare l’idea si presenta qualche mese dopo, nel marzo del 1994, con le prime elezioni politiche generali in Salvador dopo 11 anni di guerra civile. La Banda Bassotti, insieme ai NEGU GORRIAK, suona nella piazza centrale di San Salvador per la chiusura della campagna di fronte a 50.000 persone. Il bilancio finale del tour sara’ di quattro concerti in meno di una settimana. Nel giugno del 1995 la Banda si trasferisce in Euskadi per 15 giorni, nello studio IZ in montagna, e con la “complicita’” di KAKI ARKARAZO (tecnico del suono nonchチEchitarrista dei Negu Gorriak) registra AVANZO DI CANTIERE sempre prodotto dalla GRIDALO FORTE RECORDS. Nel CD collabora Fermin Muguruza nel brano tradizionale messicano Carabina 30-30 Questo CD esce anche in Euskadi e in tutta la Spagna edito dalla “GORA HERRIAK RECORDS” (filiale internazionale dell’ etichetta basca Esan Ozenki). Il disco e’ stato presentato con numerosi concerti, in Italia e in tutta la penisola Iberica: Bilbo, Madrid, Barcellona, Valencia, Santiago De Compostela, Saragozza, Gasteiz, Oiartzun. Nell’estate del 1995, nella Plaza del Gas a Bilbao, nella festa della città e la Banda suona , insieme ai Negu Gorriak, davanti a oltre 10.000 persone. Dopo poco la Banda Bassotti partecipa alla manifestazione Hitz Egin, a favore della libertà d’espressione. Il mega concerto è per la raccolta di fondi per il processo Negu Gorriak contro il generale della guardia civil Galindo. Il brano incriminato è Ustalkerria. Si raccolgono 200.000.000 di lire per la difesa. Partecipano circa 12.000 persone, suonano 15 bands. Tutti gruppi baschi, la solidarietà internazionale è rappresentata dalla Banda. A meta’ del 1996, un po’ per le molte energie spese, un po’ per le inevitabili difficoltàdi portare avanti contemporaneamente il gruppo e il lavoro in cantiere, la Banda decide di fermarsi . Nel Febbraio del 2001 i Negu Gorriak, anch’essi sciolti allo stesso tempo della Banda Bassotti, decidono di mantenere la promessa di riunirsi per un concerto in occasione della chiusura della offensiva legale che il colonnello Galindo gli aveva scatenato contro a causa del brano Ustalkerria. I Negu Gorriak vincono il processo. Il “patto” prevedeva che anche la Banda avrebbe dovuto riunirsi e suonare con la band basca. Si decide di ampliare l’organico del gruppo con i fiati; Sandokan al trombone ( cantante dei Ramiccia e trombone della band internazionale Fermin Muguruza Dub Manifest e delle Radici nel Cemento) e Stefano Cecchi alla tromba (tromba della band Fermin Muguruza Dub Manifest e Radici nel Cemento). Si riarrangiano i pezzi e si parte per Bilbao. I concerti a febbraio 2001 nei paesi baschi dovevano essere due ma alla fine viste le molte prevendite, sono stati tre consecutivi a causa della enorme richiesta di biglietti (30.000). Cogliendo questa opportunità la Banda Bassotti organizza due concerti a Roma il 15 e il 17 marzo 2001. Il primo, a sostegno dei denunciati della manifestazione contro l’arrivo del nazista Haider a Roma si svolge in un locale di Roma, mentre il secondo presso il Centro Sociale “Villaggio Globale” di fronte a 9.000 persone. La risposta di fronte a questi concerti “occasionali” è stata la molla per ritrovare la voglia e le energie, cosi la Banda ha iniziato a riorganizzare il proprio futuro come gruppo. Si e’ ricominciato a suonare le richieste sono molte in Italia e in tutta la penisola iberica. A maggio e’ uscito, sempre su Gridalo Forte Records un doppio CD live del concerto del 17 marzo 2001 dal titolo “Un Altro Giorno D’amore” registrato al Villaggio Globale e mixato nello studio Garate in Euskadi da Kaki Arkarazo. Anche il video dallo stesso titolo e’ del concerto del 17 marzo. Ai concerti di Roma partecipa anche Fermin Muguruza, cantando La Linea del Frente e Zu Trapartu Arte. Due tra i brani più famosi della prima band di Fermin, i Kortatu. Da lì a poco si gira il video Clip di Carabina 30-30 A questo punto si aggiunge alla formazione anche Maurizio Gregori (sax dei Ramiccia). Nell’estate del 2001 iniziano nuovamente l’attività live e nei 7 concerti in Italia e Spagna suonano davanti oltre 40000 persone entusiaste di vedere i propri beniamini nuovamente on the road. Dopo questi pochi concerti decidono di incidere un nuovo album e cosi nel marzo del 2002 pubblicano “L’altra faccia dell’impero” dopo ben 7 anni dal loro ultimo studio-album! Per il tour promozionale dell’album ovviamente percorrono tutta l’Italia e la Spagna e per la prima volta anche il Giappone dove effettuano il closing act del Fuji Rock Festival dopo i Red Hot Chili Peppers con migliaia di giapponesi che cantano “Bella Ciao”! Nel 2003, decidono di incidere un album in cui ripropongono in chiave “bandistica” le più importanti canzoni di lotta popolare da tutto il mondo e cosi vede la luce “Asi es mi vida”. Nel 2004 infine incidono il loro ultimo full-lenght “Amore e Odio” che oltre a Spagna, Giappone e Italia li vede per la prima per un tour di 10 date in Germania dopo le precedenti apparizioni al Punkitalia Festival SO36 e alla “Fete de la musique”. Nel 2005, La banda Bassotti, per la prima volta dopo 4 anni, non incide nulla di nuovo e usa tutto l’anno per continuare a suonare in Europa e non solo. Nel luglio 2005 ha l’onore di aprire il Fuji Rock Festival di Naeba, dove suonerà per ben 2 date… Nel gennaio 2006 incide il suo nuovo lavoro dal titolo “Vecchi Cani Bastardi”, registrato come sempre da Kaki Arkarazo presso il Garate Studio di Andoain (Paesi Baschi), 14 tracce (11 nuove e 3 cover) che spaziano dal consueto combat Rock, passando per lo ska-reggae fino ad arrivare addirittura alla musica ranchera…..
Il tour di Vecchi Cani Bastardi vede la Banda Bassotti affrontare nuove piazze tra le quali Venezuela, Argentina e Messico, dove si trova a suonare nel maggio del 2007 nella Piazza dello Zocalo di fronte a 40.000 persone.. A dicembre 2007 la band si rinchiude di nuovo in sala di registrazione per dare vita al nuovo lavoro che esce nel marzo 2008 e che ha come titolo “Viento Lucha y Sol”… 13 tracce inedite ed una cover (el Hijo del pueblo) del grande Jose Alfredo Jimenez.. Nel disco sono anche presenti 2 guests di eccezionale caratura, Mimi Maura dal Porto Rico (in “Insciallah mi Amor”) e Pul degli Ska-P (in “viento Nuevo”). Il cd è stato registrato interamente presso lo studio Garate di Andoain (Paesi Baschi).
In concomitanza con l’uscita del nuovo lavoro, la Banda Bassotti si cimenterà in un nuovo tour che porterà il combo romano in giro per il mondo… Già in cantiere date in Argentina, Messico, Cile, paesi Euskal Herria, Francia, Danimarca, Germania, Catalunya tra gli altri Paesi e chiaramente anche in Italia.

mercoledì 29 aprile 2009

Banda Bassotti - Avanzo De Cantiere

Con le mani sento il ritmo
di un cuore che batte per me
mentre sogno che non sono più solo
berretti verde olivo di nuovo sopra le montagne
é l'Armata Rossa che marcia verso le città
combatterà egoismo e falsità
Lascio i sogni sul cuscino
il freddo mi sta ad aspettare
pellerossa d'Italia ogni mattino
vanno a fà le città
spezzerà le sue catene Spartaco lo sa
il futuro da solo non cambierà

Anni sessanta il boom economico è per la borghesia
per gli operai camionette alla Scelba e tanta polizia
'94 a Catania il sangue e la rabbia ti uscirà
e chi ci dirà ancora di stare buoni da quale parte sta
Dove ci portano pace e progresso chissà...chissà...?
tra i sette grandi avrai come adesso la pancia VU-O-TA
Il Cavaliere con i Gladiatori fa la pubblicità
Stato e Mafia Impresa Italia produce povertà
Servi dei servi e lacchè,
ricino e manganelli non ci
fanno paura i vigliacchi che gridano"A Noi!". Ma chi è......
Sono un avanzo di cantiere rifiuto della società
la gente per bene il giorno va a rubare e se la prenderanno piangerà......

Preti pregano, guardie sparano, pere uccidono quelli che si arrendono, certi sperano, soldi sognano poi si svegliano e si disperano
altri partono lavoro cercano, cani li cacciano, altri rtesistono,
barricate nascono la bellezza e la povertà...

Regalerà i suoi anni migliori alla libertà
Corto Circuito nel braccio e nel cuore fa' solidarietà
se il qualunquismo ti abbassa l'umore lui ti sorriderà
se l'egoismo si affaccia al balcone il pugno partirà
Animo forte e rebel non ha rispetto per Santi e Prepotenti
su macchine in divisa non sono i suoi eroi. Ma chi è......
Sono un avanzo di cantiere
rifiuto della società la gente per bene il giorno va a rubare e se la prenderanno piangerà......
Sono un avanzo di cantiere rifiuto questa società
che ti ringrazia a calci nel sedere e toglie il pane a chi non ce l'ha

Banda Bassotti - All are equal for the law

Fratelli di Giorgiana Masi, Fabrizio Ceruso, Walter rossi
Figli della stessa madre
Figli della stessa rabbia
Fumo nero copertone brucia
Fumo nero copri le città
Lo stesso fumo nel tempo
I cani in blu corrono sempre
Otto ore di lavoro a Chicago volevamo
Il fumo colpiva il cielo, sei morti ci hanno dato
Wounded-knee, segnale nel cielo
L'abbiamo visto sporco di sangue
Abbiamo visto bestie feroci portare via i fratelli rossi
Quanti polsi hanno stretto le catene a stelle e strisce
Turbe di cani feroci scatenarsi contro i deboli
Fino a Hegueras lottamo con il "Che"
Ci hanno ammazzato
SCIACALLI!!
Che paura che vi fanno i morti
Strade di Londra! Harlem! Soweto!
"Siamo noi a San Salvador, abbiamo occupato l'Hotel Sheraton
adelante compagneros cosciencia y fucil, VENCEREMOS!!!"
Ancora fumo in Palestina
Pietre volano contro Israele
L'occupazione FINIRA'!!
Sventoliamo le nostre bandiere
Il piombo assassino non ci fermero!
1916, Londra assassina bombarder a Dublino l'esercito d'eroi
Onore a chi lotta per la propria terra
Esercito inglese i terroristi siete voi!
Corri uomo corri, i cani inglesi inseguono la tua libertà
Corri uomo corri, sopra le barricate,
Irlanda libera!!
All are equal for the law!
Todos iguales frente la ley!
Tutti uguali per la legge!
Nero acre il fumo sale ancora: all are equal for the law!
"Tutti uguali", pensava Huey P. Newton
Giudicato da una giuria di bianchi
Londra, Harlem, Belfast, Soweto, Maranagua, Bilbao
Rivolte!
Per il tuo telegiornale é un bel gioco da vedere
Questa volta sale dalle scale
Dalla porta non dal televisore
E' un fumo forte - gridalo forte!
Sentirsi uguali - gridalo forte!
Pugni neri, bianchi, rossi o sporchi dalle miniere della Thatcher
Pugni si levano!
Catene spezzano!
Fratelli nella lotta
Figli della stessa rabbia

martedì 28 aprile 2009

LOS FASTIDIOS a BERGAMO - 02-05-2009


02/05/2009 •BERGAMO (BG) C.S.A. PACI PACIANA
Info:
C.S.A. PACI PACIANA•035/4373217•349/5568734•VIA GRUMELLO 61/C•BERGAMO•www.ecn.org/paciana

lunedì 27 aprile 2009

NUOVA MAGLIETTA DEL TITTI GRUP


Sono disponibili le nuove magliette del Titti Grup al modico prezzo di 10 Euro, si possono trovare presso il Caffé Nazionale di Via XX Settembre a Crema.

Drume docet

venerdì 24 aprile 2009

LOS FASTIDIOS


http://www.losfastidios.com/


Un calcio ad un pallone, un pugno su nel cielo,
un calcio ad un pallone, calciatore guerrigliero.
Alla faccia di chi vuole che il calcio sia solo sporco business,
alla faccia di chi vuole che il calcio sia solo falsa solidarietà.
Bandiere e striscioni dalla curva si alzeranno solo per te,
che prima di calciatore nel tuo cuore sei un ultrà.
Campione fuori e dentro al campo,
mille vittorie, con il comandante e L'Havana sempre nel cuore.
Del vero calcio popolare sei rimasto il baluardo,
la tua rivoluzione: tenetevi il miliardo

A KICK TO THE BALL
A kick to the ball
A fist in the sky
A kick to the ball
A guerilla football player
Against who wants football as a dirty business
Against who wants football as false solidarity
Flags and slogans on the terraces are going to be just for you
You are a fan at heart before than a football player
A champion in and out of the field,
a thousand victories with the Comandante and L’Avana in your heart
You are the bastion of the popular football
Your revolution: keep the millions





martedì 21 aprile 2009

Campionato: REGGIANA - PERGOCREMA 1-0

E' mancato solo il gol nell'odierna prestazione del Pergo allo stadio "Giglio" di Reggio Emilia. Dopo un primo tempo di predominio locale e terminato con il vantaggio della Reggiana, nella ripresa la squadra gialloblù ha fornito una reazione convincente, sfiorando in parecchie circostanze la rete per ottenere il meritato pareggio.


REGGIANA – PERGOCREMA 1-0


RETE:. 41pt Martini.

REGGIANA: Ambrosio, Esposito, Scantamburlo (76’ Bruno), Grieco (85’ Ponzo), Zini, Stefani, Padoin, Maschio, Acosty (58’ st Nardini), Alessi, Martini. All. Pane. A disp.: Barraco, Mei, Arati, Dall’Acqua.

PERGOCREMA: Russo, Marconi, Federici, Brambilla, Rossi, Finetti (17’ pt Ragnoli), Garavelli, Sambugaro, Tarallo, Facchinetti (18’ st Le Noci), Araboni (25’ st Bonazzi) . All. Piantoni. A disp.: Brivio, Ghidotti, Boscolo, Galli.

ARBITRO: Coccia di San Benedetto del Tronto (Bambini di Gubbio e Carrucciu di Cagliari).

NOTE: Pomeriggio piovoso, terreno allentatoa ma in buone condizioni. Spettatori 2.374 (di cui 69 cannibali), per un incasso, compresa quota abbonati, di euro 22.931. Ammoniti: Acosty, Brambilla, Scantamburlo, Le Noci, Padoin. Angoli 5 a 1 per il Pergocrema. Recupero 1’ + 4’.

REGGIO NELL'EMILIA. No Martini, no party. Grazie al suo attaccante la Reggiana sorseggia il successo e il popolo emiliano partecipa alla festa. La formazione emiliana termina il match con un evidente debito d’ossigeno, ma lo conclude anche in trionfo. Il Pergo, invece, incassa la seconda sconfitta consecutiva (è la prima doppietta negativa sparata in una settimana nel corso della stagione), allunga la sterilità offensiva a 378 minuti, ma quantomeno, rispetto a Venezia, mostra più volontà e miglior gioco, principalmente nella ripresa. Ugualmente la classifica non impone l’uso del lacrimatoio, ed è questa la seconda consolazione di un pomeriggio che poteva riservare sorte più benevole.
Oggi, se non altro, non si discute del risultato con l’accanimento delle cause perse, e non soltanto perché finisce con un gol più fortunoso che elegante. Si discute piuttosto con qualche punta di rammarico per le occasioni avute nella ripresa e con qualche incognita sulla preoccupante inefficacia realizzativa. Da metà campo in su il Pergo ha campato dignitosamente sul fiato e su buone iniziative collettive, mentre nell’area di rigore avversaria è difettato l’artiglio graffiante. La Reggiana, sempre nella ripresa, ha lasciato che le cose andassero avanti così. Avanti per modo di dire, visto che il pareggio sarebbe stato poco gradito, ma nella valutazione complessiva, meritato da parte gialloblù.
Opposto l’atteggiamento della prima frazione di gioco, durante la quale per lunghi tratti è stato il Pergo a dare l'impressione di un pugile che fa difesa passiva con la speranza di finire in piedi. Un gol annullato, un salvataggio sulla linea di Rossi e un palo, su deviazione di Russo, rappresentano il conto dei locali prima di riscuotere il gol della vittoria. E’ vero, anche sui piedi di Tarallo, nell’intermezzo, era capitata l’opportunità di dissetarsi alla fonte del gol, ma la conclusione ravvicinata, peraltro perfettamente eseguita, ha trovato come ostacolo il corpo di Ambrosio.
Il cielo sopra Reggio è plumbeo, come grigio è l’inizio della gara da parte del Pergo. Al 6’, sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto dall’out destro da Alessi, Stefanini in mischia fa urlare di gioia il “Giglio”, ma l’arbitro annulla la rete, macchiata da una scorrettezza. Alessi, nella Reggiana, fa di tutto, gregario e solista. All’8’ recupera un impreciso disimpegno di Marconi e dal limite dell’area impegna Russo, che neutralizza senza troppi tormenti.
Sotto la pioggia, gli emiliani sembrano trovare uno di quei pomeriggi lucidi e ringhiosi, ed il ritmo impresso al gioco è il segreto che fa maturare le speranze di vittoria. Al 9’ è Scantamburlo a provarci dalla distanza: fuori. Al 12’ lo stesso Scantamburlo , su punizione da circa 25 metri, impegna Russo, che non si fa sorprendere, mentre un minuto dopo Tarallo intercetta uno scambio tra i difensori locali, parte in percussione e nei pressi del limite dell’area avversaria carica il tiro: alto sopra la traversa.
Replica la Reggiana, con uno scambio tra Acosty e Martini, che alza il ... “gomito”. Al 24’ ghiotta occasione per il Pergo per passare in vantaggio: punizione morbida di Brambilla dalla fascia destra. Il pallone transita in area di rigore e, alle spalle di tutti, è addomesticato sul secondo palo da Tarallo: conclusione potente e Ambrosio respinge d’istinto.
Il gioco della Reggiana è caratterizzato dalla fluidità lungo le praterie esterne, con frequenti cross in area di rigore. Al 26’, proprio da un traversone dalla sinistra, Russo è colto fuori dai pali da Maschio, che cerca di uccellarlo con una palombella. Sulla linea di porta è provvidenziale il salvataggio di Rossi.
Il Pergo cerca di spezzare il pressing granata con lievi sortite in contropiede. Tuttavia è sempre prevalente il dominio della Reggiana, che al 30’ maledice la dea bendata: Maschio, dalla distanza, fa partire un siluro basso alla sinistra di Russo, il quale probabilmente intercetta la traiettoria, deviando la sfera sul palo. Irrompe Padoin, che manca clamorosamente l'aggancio che sarebbe stato fatale.
Al 41’, comunque, la Reggiana coglie i frutti del suo prodigarsi: punizione dalla trequarti, una fortuita deviazione di Brambilla smarca Martini, che solo davanti a Russo non ha difficoltà a trovare la gloria. Negli ultimi scampoli del primo tempo, il Pergo reagisce con discreto orgoglio: al 45’ un colpo di testa di Tarallo, su calcio d’angolo, termina di poco alto, mentre al 46’ Facchinetti, con un’iniziativa personale sulla sinistra, entra in area, ma conclude a lato.
Il gioco lineare espresso dai locali, diventa compassato e poi impercettibile nella ripresa. Fin dai primi minuti del secondo tempo si capisce che Piantoni, negli spogliatoi, deve aver chiesto impegno estremo e, possibilmente, gioco efficace. Cose non sempre intraviste nella prima metà della gara. Se non proprio sparato, il Pergo parte quindi con una marcia in più, e la Reggiana si rannicchia davanti ad Ambrosio, mostrando nella ripresa di essere squadra più leggera, se raffrontata ai cingolati di prima.
All’11' Tarallo subisce fallo a circa 25 metri dalla linea di porta. Punizione da posizione centrale che lo stesso centravanti si incarica di battere: il pallone scavalca la barriera, ma Ambrosio si distende e respinge in corner. L’angolo è calciato da Federici, con pallone che taglia l’intera area e con Araboni che giunge in lieve ritardo all’appuntamento con il tap-in. E’ comunque un Pergo più vivace, ed è pure una Reggiana più remissiva, costretta a tale atteggiamento dall’incedere più incalzante degli avversari. Che provano a rimettere in sesto la partita al 13': Sambugaro di testa, non riesce però a deviare in rete il traversone di Facchinetti.
E’ un momento delicato per la Reggiana e favorevole per il Pergo. Al 15’ Sambugaro recupera un pallone destinato a fondo campo e lo serve appetitoso a Tarallo, appostato all’altezza del dischetto da rigore: mezza rovesciata volante e sfera, non colpita perfettamente, che rimbalza poco distante dal palo alla destra di Ambrosio.
Intanto cominciano i cambi, ed in breve Piantoni mette in campo le ultime due pedine a disposizione (la prima era già stata consumata nel primo tempo, con Ragnoli che aveva sostituito l’infortunato Finetti). Con Le Noci e Bonazzi, al posto di Facchinetti e Araboni, il Pergo prosegue la sua speranzosa marcia verso il pareggio.
Al 23’ Brambilla, con un lungo lancio, pesca in area Le Noci, che si affretta nella conclusione volante, sbucciando il pallone. Al 27', su cross di Bonazzi dalla destra, è invece Tarallo che di testa anticipa il proprio marcatore, però la deviazione sfiora soltanto il palo alla sinistra di Ambrosio.
Non si può certamente dire che manchi la volontà. Al limite, si può obiettare sulla precisione nelle conclusioni. Il Pergo è apprezzabile e insiste. Al 34’, da fuori, ci prova Bonazzi, servito da Sambugaro: sfera a lato. Al 37’ è il turno di Le Noci, su punizione, e Ambrosio respinge coi pugni. L’ultimo assalto cade al 48’, insieme alle speranze di pareggio cremasche: su cross di Marconi dalla destra, Le Noci, dagli undici metri, non aggancia il pallone e l’opportunità sfuma.
Finisce così, con la delusione per la sconfitta, ma anche con la constatazione che il Pergo, oggi, ha mostrato carattere, impegno e determinazione. Però ha pure confermato di aver smarrito la via del gol, ed è questa l’unica preoccupazione della giornata.

giovedì 16 aprile 2009

"Le cose che ho imparato nella vita"



di Paulo Coelho

Ecco alcune delle cose che ho imparato nella vita:

-Che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà.
E per questo, bisognerà che tu la perdoni.
-Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per
distruggerla.
-Che non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici cambiano.
-Che le circostanze e l'ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo
responsabili di noi stessi.
-Che, o sarai tu a controllare i tuoi atti,o essi controlleranno te.
-Ho imparato che gli eroi sono persone che hanno fatto ciò che era
necessario fare, affrontandone le conseguenze.
-Che la pazienza richiede molta pratica.
-Che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente non sanno come
dimostrarlo.
-Che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale quando
cadrai,è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a rialzarti.
-Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che
non ti ami con tutto se stesso.
-Che non si deve mai dire a un bambino che i sogni sono
sciocchezze:sarebbe una tragedia se lo credesse.
-Che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno. Nella maggior
parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso.
-Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non
si ferma, aspettando che tu lo ripari.
-Forse Dio vuole che incontriamo un po' di gente sbagliata prima di
incontrare quella giusta, così quando finalmente la incontriamo, sapremo
come essere riconoscenti per quel regalo.
-Quando la porta della felicità si chiude, un'altra si apre, ma tante
volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è
stata aperta per noi.
-La miglior specie d'amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un
portico e camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai via senti
che è come se fosse stata la miglior conversazione mai avuta.
-È vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche
vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.
-Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un'ora per piacergli, e un
giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo.
-Non cercare le apparenze, possono ingannare.
-Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi.

-Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso
per far sembrare brillante una giornataccia.
-Trova quello che fa sorridere il tuo cuore.
-Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che
vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero!
-Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, perché hai
solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare.
-Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a
sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano,
speranza sufficiente a renderti felice.
-Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto, probabilmente
anche loro si sentono così.
-Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni
cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.
-L'amore comincia con un sorriso, cresce con un bacio e finisce con un the.
-Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene
nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e tuoi
dolori.
-Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano.
Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l'unico che sorride
e ognuno intorno a te piange.

Desiderata


Va' serenamente in mezzo al rumore e alla fretta
e ricorda quanta pace ci puo' essere nel silenzio.

Finche' e' possibile senza doverti arrendere conserva
i buoni rapporti con tutti.

Di' la tua verita' con calma e chiarezza, e ascolta gli altri,
anche il noioso e l'ignorante, anch'essi hanno una loro storia da raccontare.
Evita le persone prepotenti e aggressive, esse sono un tormento per lo spirito.

Se ti paragoni agli altri, puoi diventare vanitoso e aspro,
perche' sempre ci saranno persone superiori ed inferiori a te.

Rallegrati dei tuoi risultati come dei tuoi progetti.
Mantieniti interessato alla tua professione, benche' umile;
e' un vero tesoro rispetto alle vicende mutevoli del tempo.

Sii prudente nei tuoi affari, poiche' il mondo e' pieno di inganno.
Ma questo non ti impedisca di vedere quanto c'e' di buono;
molte persone lottano per alti ideali, e dappertutto la vita e' piena di eroismo.

Sii te stesso. Specialmente non fingere di amare.
E non essere cinico riguardo all'amore,
perche' a dispetto di ogni aridita' e disillusione esso e' perenne come l'erba.

Accetta di buon grado l'insegnamento degli anni,
abbandonando riconoscente le cose della giovinezza.

Coltiva la forza d'animo per difenderti dall'improvvisa sfortuna.
Ma non angosciarti con fantasie.

Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine.
Al di la' di ogni salutare disciplina, sii delicato con te stesso.

Tu sei un figlio dell'universo, non meno degli alberi e delle stelle;
tu hai un preciso diritto ad essere qui.
E che ti sia chiaro o no, senza dubbio l'universo va schiudendosi come dovrebbe.

Percio' sta in pace con Dio, comunque tu Lo concepisca,
e qualunque siano i tuoi travagli e le tue aspirazioni,
nella rumorosa confusione della vita conserva la tua pace con la tua anima.

Nonostante tutta la sua falsita', il duro lavoro e i sogni infranti,
questo e' ancora un mondo meraviglioso. Sii prudente.

Fa di tutto per essere felice.

mercoledì 15 aprile 2009

Campionato: VENEZIA - PERGOCREMA 1-0

Il Pergo smarrisce lo smalto di qualche domenica fa ed è affossato in laguna da un avversario più determinato. La squadra è contestata dai tifosi cannibali per l'impegno proposto, ritenuto insoddisfacente.

RETE: 10’ Malatesta.

VENEZIA: Aprea, Bertotto, Lanzara, Bono (21’ st Ruffini), Mandorlini, Lebran, Collauto (28’ st Semenzato), Drascek, Malatesta (35’ st Tricoli), Anderson, Momentè. All. Serena. A disp.: Mion, Corradi, Morelli, Poggi.

PERGOCREMA: Russo, Ghidotti (15’ st Araboni) , Quaresmini (19’ st Federici), Brambilla, Rossi, Finetti, Marconi, Garavelli, Tarallo, Facchinetti (27’ st Bonazzi), Le Noci . All. Piantoni. A disp.: Brivio, Ragnoli, Boscolo, Galli.

ARBITRO: Zonno di Bari (Argiento di Frattamaggiore e Falanga di Torre del Greco).

NOTE: Pomeriggio con sole e temperatura oltre i 20°. Spettatori 2323 di cui 2107 abbonati, per un incasso di € 10.196. Presenti 53 tifosi nella curva ospite. Recupero 2’ + 4’. Ammoniti Rossi e Finetti (P), Draschek e Anderson (V).

VENEZIA. Mala...testa currunt. “Com’è triste il Pergo / Soltanto un mese dopo / Com’è triste il Pergo / Se non si ama più / Si cercano parole che nessuno dirà / E si vorrebbe piangere / Ma ormai non si può più.”
Facciamo il verso ad una vecchia canzone di Charles Aznavour, peraltro dedicata proprio a Venezia, per cogliere il senso di frustrazione per il risultato negativo e, soprattutto, per la confusione mentale che ci travaglia dopo la seconda contestazione stagionale da parte dei sostenitori cannibali presenti al “Penzo”.
“Troppo triste Venezia / Di sera la laguna / Se si cerca una mano / Che non si trova più / Si fa dell’ironia / Davanti a quella luna / Che un dì ti ha vista mia / E non ti vede più”.
La filosofia del risultato è rispettabile, finché paga, ma l’accusa mossa dai tifosi è che il Pergo, oggi, abbia messo in un armadio la filosofia dell’impegno, tanto cara alla Sud. E allora la Sud ha riservato a qualche giocatore più fischi che applausi, delusa, appunto, per la mancanza di temperamento. Al termine della settimana di Passione, qualcuno è stato messo in croce e la nostra speranza è che il terzo giorno risorga la serenità, cioè l’interesse comune per il bene della squadra, che in questo momento ha bisogno di sostegno e magari anche di critiche, ma non di polemiche. Sul contenuto e sui modi delle obiezioni, ognuno dei presenti si è fatto la propria opinione, ugualmente rispettabile. Per ora, tuttavia, confrontiamoci con tranquillità, poi chi vivrà, vedrà.
Con un po’ di fatica, il Pergo rimane ormai aggrappato al solo obiettivo che le sue condizioni attuali sembrano consentirgli: la salvezza, che è tutto fuorché un miraggio, ma che ancora non è depositata in cassaforte nonostante sino a poche settimane fa fosse più assennato disquisire di playoff, anziché di playout.
Il Venezia, in verità, non ha fatto molto di più di quanto abbia sciorinato la formazione gialloblù, ma ha il merito, in quel poco o tanto mostrato su un terreno più simile al “Bertolotti” che al “Voltini”, di aver segnato. I lagunari sono stati quelli che ci si aspettava: rognosi, pressing bene eseguito, poche piacevolezze stilistiche, ma tanta sostanza, tanto carattere, tanta fame.
Soprattutto nel primo tempo, sul fronte cremasco c’è stato poco da lustrarsi gli occhi. La reazione, al rapido vantaggio dei locali, non è stata immediata. Però nella ripresa qualcosa di buono si è visto, come qualche occasione procurata nei pressi di Aprea. D’altra parte si sapeva: il Pergo non è squadra tutta impeto. Sa ragionare, ma ha bisogno di carburare. Ragionando, ha capito che non era giornata per fare bottino pieno, e si sarebbe pure accontentato di raccattare un punto, ma è difettata una reazione intensa, tant’è che il Venezia, ultimo in classifica, prima di cedere le briglie del gioco agli avversari, all’inizio della ripresa aveva sfiorato in un paio di circostanze il raddoppio.
C’è qualche novità nello schieramento iniziale del Pergo, con Quaresmini confermato e dirottata sulla fascia sinistra, e con il rientro di Rossi al centro della difesa.
Le prime battute di gioco ostentano un certo imbarazzo nella retroguardia veneta quando subisce il pressing. Facchinetti ci prova a mettere ansia ai difensori locali, recuperando qualche pallone da rifornire ai compagni d’attacco. Al 5’ Le Noci svicola sull’out sinistro, ma il cross per Tarallo non è preciso.
Sempre sulla sinistra, ma sul fronte opposto, si smarca bene Anderson (10’), che effettua un traversone deviato sulla traversa da Finetti. La sfera cade sulla testa di Malatesta, che non ha difficoltà a superare l’incolpevole Russo. Il vantaggio sorprende il Pergo, che sino a quel momento sembrava meglio predisposto rispetto agli avversari.
La replica del Pergo è timida e poco efficace. E’ sempre Facchinetti, al 16’, a suggerire per Tarallo, che entra in area ma viene anticipato dall'uscita tempestiva di Aprea.
Al 23’ altro brivido in area cremasca: Malatesta si proietta rapido verso Russo, il quale è provvidenziale ad anticipare in uscita l’attaccante. Il primo tempo scorre senza troppe emozioni. Al 34’ Le Noci conclude al volo da dentro l’area di rigore avversaria: tiro centrale che Aprea addomestica, mentre poco dopo è Russo, in uscita alta, a sbrogliare una situazione pruriginosa. La prima frazione di gioco si conclude con un tentativo ancora di Le Noci, il quale supera in area Bertotto, che però rinviene sull’attaccante cremasco, lasciando comunque piccoli dubbi sulla limpidezza dell’intervento.
Si rientra dall’intervallo con la sensazione che nulla sia mutato. Anzi, al 9’ Drascek si fa maledire dal popolo gondoliero per aver graziato Russo, dopo uno splendido assist di Malatesta che lo aveva liberato davanti al portiere ospite. Allora Piantoni spedisce in trincea Araboni, che al 18’ devia di testa un traversone di Facchinetti: pallone di poco sopra la traversa. E’ tuttavia l’inizio di un incedere più convinto del Pergo, che al 20’ solletica nuovamente la porta di Aprea: lancio millimetrico da trenta metri di Brambilla per Le Noci, che si coordinata e colpisce la sfera al volo: ancora alta, oltre la traversa.
Il Pergocrema spinge, ma deve guardarsi le spalle perché il Venezia si distende bene in velocità e potrebbe anticipare la chiusura delle ostilità. Che rimangono invece accese. Al 31’ altra capocciata di Araboni da buona posizione, però debole. Al 33’ Federici, da poco subentrato a Quaresmini, catapulta un pallone in area sul quale si avventa Tarallo: deviazione imprecisa. Il Pergo insiste, ma non ci sono chiare situazioni che possano indurre alla speranza. L’ultima è quella che capita sui piedi di Tarallo, che da posizione piuttosto defilata fa prevalere (giustamente) l’istinto dell’attaccante, mandando a lato il diagonale, con Araboni e Le Noci ben appostati per il possibile tap-in.
“Venezia è un albergo, San Marco è senz'altro anche il nome di una pizzeria; la gondola costa, la gondola è solo un bel giro di giostra.” E da qui, dove il sole si alza, ma tramontano i buoni propositi del Pergo, che almeno sia una Buona Pasqua per tutti.

lunedì 6 aprile 2009

CLASSIFICA

1 Pro Patria Pro Patria48
2 Cesena Cesena48
3 Reggiana Reggiana46
4 Ravenna Ravenna45
5 Spal Spal44
6 Hellas Verona Hellas Verona40
7 Novara Novara39
8 Pergocrema Pergocrema38
9 Padova Padova38
10 Lumezzane Lumezzane37
11 Cremonese Cremonese36
12 Portogruaro Portogruaro36
13 Monza Monza32
14 Legnano Legnano29
15 Lecco Lecco28
16 Pro Sesto Pro Sesto28
17 Sambenedettese Sambenedettese25
18 Venezia Venezia20

In ricordo di Giò




Tu non sei morte

o sei sì, morte,

morte che non si spegne,

che non sopprime,

che non annulla;

chiudi, ecco, una porta

e altre se ne aprono, innumeri

infinite (...)

(Giovanni Testori)

Questa mattina al cimitero di Crema, oltre un centinaio amici hanno reso omaggio a Giorgio Bonizzi, scomparso due anni fa. Era un ragazzo della Sud, con una grande passione per il Pergo. E i ragazzi della Sud, lo hanno ricordato oggi allo stadio "Voltini" con uno striscione, davanti al quale, prima della gara, capitan Ragnoli ha deposto un mazzo di fiori. Al termine della gara, sempre capitan Ragnoli, ha consegnato i fiori ai suoi amici. Il ricordo di Giò non si spegne, la porta rimane sempre aperta...

Campionato: PERGOCREMA - NOVARA 0-0

Il Pergo, al Voltini contro il Novara, aggiunge un punto al suo cammino verso la salvezza. Dopo un buon primo tempo, la formazione cremasca nella ripresa ha sofferto il ritorno degli ospiti, che nel finale hanno sfiorato il vantaggio (salvataggio di Tarallo sulla linea di porta).

PERGOCREMA: Russo, Marconi, Quaresmini (15’ st Ghidotti), Brambilla, Ragnoli, Rossi, Garavelli, Sambugaro, Tarallo, Facchinetti (22’ st Araboni), Le Noci (44’ st Boscolo). All. Piantoni. A disp.: Brivio, Gentili, Galli, Bonazzi.

NOVARA: Brichetto, Legati, Maggiolini, Evola, Centurioni, Ludi, Mattassi (44’ st Virga), Porcari, Bertani, Lanteri, Piraccini Luca (34’ st Tombesi). All. Notaristefano. A disp.: Berti, Perego, Virga, Agnesina, Piraccina Andrea, Chiappara.

ARBITRO: Bolano di Livorno (Marchesi di Lodi, Vanghetti di Chiari).

NOTE: Pomeriggio soleggiato, clima mite, terreno in buone condizioni. Spettatori 1329 per un incasso lordo, compresa quota abbonati, di € 8.827,21.Ammoniti: Sambugaro, Maggiolini, Evola, Ludi. Angoli 6 a 4 per il Novara. Recupero: 1’ + 4’.

CREMA. – Bye bye playoff? Per essere un addio, è stato molto dignitoso e neppure un po' amaro. Almeno per chi continuava a credere che i playoff fossero appena fuori l’uscio, la giornata odierna ha invece probabilmente sentenziato più la certezza della salvezza che la possibilità di un’appendice al campionato. Davanti hanno vinto tutte o quasi, dietro hanno perso tutte o quasi. Ergo, con il pareggio il Pergo mette in cassaforte un risultato fondamentale per cogliere con rasserenante anticipo l’obiettivo principale della stagione.
Ad essere onesti, non è neppure stata dura. Il Pergo ce l’ha fatta giocando una partita di ordinaria intensità e solo nella parte centrale della ripresa è apparso un corpo estraneo, quando il Novara ha addirittura osato mettere il nasino nei pressi di Russo, sfiorando il successo.
Sicché, dopo che alla vigilia erano state lucidate le trombe del trionfo, considerate le condizioni non eccellenti dei piemontesi che si presentavano al Voltini con qualche assenza importante, il Pergo ha rischiato la beffa con quel colpo di testa di Centurioni, sventato sulla linea da Tarallo, il quale, indirettamente, ha così vergato il suo gol di giornata.
Però, restando al primo tempo, il pareggio ha un sapore amaro per il Pergo, che può mordersi le mani, e Sambugaro, àbsit iniura verbo, può mordersi il piedino (ma sarebbe un peccato per il futuro), per un paio di conclusioni fuori bersaglio.
Il Novara è apparsa squadra orgogliosa e, a tratti, anche bella da vedere, soprattutto dalla cintola in su, dove Bertani e compagni riempiono la maglia di sudore e di buone idee.
Nella ripresa, invece, il Pergo ha fatto poco per complicare la vita agli avversari. E’ sembrato anestetizzato e in deficit di accelerate. I piemontesi hanno avvertito il calo di ritmo dei cremaschi e ne stavano approfittando. Però in una partita come questa, senza veleni, sarebbe stato un oltraggio.
C’è un clima piuttosto composto in campo e fuori. Il Pergo ricorda la scomparsa di Giò deponendo un mazzo di fiori ai piedi della “sua” Sud. Qualche minuto di relativa calma, poi sembra debbano iniziare i guai per gli ospiti. L’avvio da parte gialloblù è infatti vivace e al 7’ Brambilla, dalla distanza, piazza un siluro che costringe Brichetto a distendersi, per tutti i suoi due metri di lunghezza, per deviare la conclusione.
Si registrano entrate decise, ma non cattive. Niente proteste, mentre al 14’ Le Noci si propone con un’iniziativa personale lungo il corridoio destro, poi effettua un tiro cross che non sorprende il portiere novarese.
Il Pergo preme in modo convincente, con passaggi verticali e sfruttando il gioco sulle ali, dove Marconi e Quaresmini giungono puntuali a sostegno dei compagni. Al 17’ prima buona opportunità per i padroni di casa: Facchinetti allunga la sfera a Tarallo, che con le spalle rivolte alla porta preferisce piazzare l’assist sulla destra all’accorrente Sambugaro, che però indirizza un diagonale impreciso verso i pali avversari. Due minuti più tardi altra situazione favorevole, con Le Noci che, dall’altezza del dischetto da rigore, conclude in porta debole e centrale.
Il Pergo, in questa fase di gioco, merita indubbiamente un elogio. Pur con qualche assenza di troppo, il Novara è tuttavia squadra ben attrezzata e vederla produrre un gioco grigio, senza convinzione in apparenza, senza spunti veloci e senza fantasia, depone a favore della prestazione gialloblù. Con Brambilla, che si distingue per l’assiduità di cucitura, i cremaschi tentano quindi il colpo: da una precisa punizione del regista (22’), Tarallo in area devia di testa, ma ancora una volta Brichetto si oppone e respinge in corner.
Il Novara lascia che il tempo passi, facendo comunque capire che il contropiede è il suo pane. La replica, appunto di rimessa, è affidata al 26’ alla velocità di Lanteri, che dalla linea di fondo campo crossa per un bel colpo volante sul primo palo effettuato da Bertani, che toglie la ragnatela dal montante alla sinistra di Russo.
Il Pergo cerca allora di forzare i tempi e accentua la spinta offensiva. Al 37’ seconda opportunità per Sambugaro, ottimamente servito da Facchinetti: conclusione alta sopra la traversa.
Al 42’ è invece il Novara a mettere in difficoltà la difesa gialloblù. Dopo una mischia in area, è Piraccini che cerca il pertugio per uccellare Russo, ma il suo tiro è respinto dalla difesa locale. Il primo tempo si conclude con un ultimo brivido nei pressi di Brichetto: sulla punizione di Brambilla dalla fascia destra, il portiere ospite sbaglia il tempo dell’uscita e Le Noci, appostato alle sue spalle, sfiora il vantaggio, negato da un salvataggio provvidenziale di un difensore.
La ripresa inizia sotto gli stessi auspici della prima frazione di gioco, con il Pergo che sembra avere più birra in corpo. Al 10’ punizione dall’out destro di Quaresmini e in piena area stacca di testa Le Noci: deviazione e pallone che si stampa sulla base superiore della traversa. E’ forse l’ultima vera occasione prodotta dal Pergo, il cui ritmo si affievolisce progressivamente. Prende perciò fiducia il Novara, che si propone con maggior continuità nella metà campo cremasca.
Nel frattempo Piantoni opera la prima sostituzione: dentro Ghidotti e fuori Quaresmini (forse il migliore in campo), che transita direttamente dal campo allo spogliatoio. Messa così, l’impressione di tutti è che non abbia gradito, e invece la sua fugace uscita non è un gesto di scortesia per il mancato apprezzamento della scelta, non tecnica, bensì imposta da una sorta di vendetta di Montezuma. Si riparte. Al 24’ Porcari riprende al limite dell’area un difettoso disimpegno della difesa gialloblù: tiro potente e centrale. Russo blocca sicuro.
E’ il Pergo, ora, a sfruttare le ripartenze. Al 25’ Ghidotti, servito da Tarallo, filtra in modo eccellente tra le maglie difensive avversarie, entra in area in una posizione defilata e cerca la gloria personale, mentre sul secondo palo, in perfetta solitudine, Sambugaro si sbracciava per suggerire l’assist.
Si prosegue, con il Novara in cattedra. Al 29’ punizione di Porcari raccolta al volo da Maggiolini: Araboni oppone il corpo e sbroglia una situazione compromettente. Lo stesso Araboni, al 32’, si produce in una iniziativa personale, concludendo con tiro dal limite che Brichetto respinge coi pugni.
Al 35’ il Voltini ammutolisce: Centurioni indirizza di testa il pallone verso la porta del Pergo. Sembra gol, ma Tarallo, sulla linea, con il ginocchio devia in extremis la traiettoria. Il pericolo appena corso consiglia di accontentarsi del pareggio. Il Novara si adegua e gli ultimi minuti di gioco sono semplicemente accademici.


www.uspergocrema.it

mercoledì 1 aprile 2009

CRE - MONA

FORZA PERGO - CREMONA MERDA



ADESSO RIDO IO CON MORFEO E RIGANO'