lunedì 31 agosto 2009

PERGO - FOLIGNO Gemelli Ultras


Pergocrema – Foligno 2-2

Pergo - Foligno 2-2: Le Noci show PDF

Sofferto, ma meritato pareggio del Pergo contro un buon Foligno. In svantaggio per 2-0 prima dell’intervallo, la formazione cremasca mostra nella ripresa un’ottima reazione e, ottenuto il pareggio con la doppietta di Le Noci, addirittura ha sfiorato il successo.


Reti: 19’ pt Cavagna, 48’ pt Gregori; 20’ e 36’ st Le Noci.

Pergocrema: Colombi, Ghidotti, Federici (30’ st Anastasi), Cazzola, Rossi, Brighenti, Marconi, Uliano (14’ st Florean), Tarallo (1’ st Brambilla), Le Noci, Crocetti. A disp: Manzoni, Pambianchi, Guerci, Galli. All. Rastelli.

Foligno: Rossini, Gregori, Rossi, Borgese, Pencelli, Guastalvinci (42’ pt Lispi), Gallozzi (43’ st Di Paola), Castellazzi, Virdis, Cavagna, Giacomelli (20’ st Nori). A disp.: Tomassini, Cavitolo, Da Dalt, Tramontano. All. Fusi.

Arbitro: Peretti di Verona (Gava di Conegliano e Palusco di Vicenza).

Note: pomeriggio soleggiato, terreno in buone condizioni. Spettatori 1326, per un incasso lordo, compresa quota abbonati di € 9.244,46. Ammoniti: Rossi, Pencelli, Virdis, Cavagna. Angoli 11 a 7 per il Pergo. Recupero: 3’ + 4’.

CREMA. - Una curva innamorata. E’ la Sud. Il Pergo, in difficoltà dopo un primo tempo da brivido, le fa le fusa, le chiede sostegno ed è accarezzato dai cannibali sino al termine di una partita dura che poteva essere tremenda. Così Le Noci mette le ali e nella ripresa vola alto nel terso cielo del Voltini. Non è il mitologico Pegaso, ma è comunque uno strano “animale” che morde l’avversario come fosse un osso. E fa giustamente festa, dopo essersi saziato.
Nel calcio non c’è mai nulla di sostanzialmente epico, a parte qualche spruzzatina di retorica, che non guasta se moderata. E allora, indugiando con uno zampillo di enfasi, proclamiamo eroe di giornata proprio Lui, il capitano umile e riservato che con la doppietta rimedia ad una sconfitta che sarebbe stata comunque “umana”, e versa nel piatto del campionato un brodino per il morale.
Non è stato un Pergo coinvolgente quello visto nel primo tempo. Non ha giocato male, ma è risultato poco incisivo nei pressi dell’area avversaria. Il Foligno si è difeso con ordine e con efficacia si è spinto in avanti, ostentando ottime combinazioni nella fase di rimessa. Il Foligno ha poi trovato due gol quasi insperati e simili, di fondoschiena il primo, di bravura il secondo. Non aveva fornito una lampante dimostrazione di superiorità, ma il Pergo è stato però impressionato dal doppio svantaggio. Le facce dei giocatori gialloblù, dopo il primo tempo, erano da Quaresima, quelle dei sostenitori attonite.
Nella ripresa, invece, la gara prende fuoco ed il Pergo è pieno di fiammiferi, di petardi, di castagnole. Corre con determinazione, il suo ritmo fa male e alla fine quasi quasi il pareggio calza una taglia in meno.
Il tecnico gialloblù Rastelli conferma la formazione vincente della prima giornata, con la sola eccezione di Tarallo al centro dell’attacco al posto di Anastasi. Sul fronte ospite, si registra l’esordio del neo-acquisto Virdis. Per i primi cinque minuti sono proprio gli ospiti ad essere più intraprendenti. Nulla di eccezionale, ma maggior possesso palla. Poi l’iniziativa cambia piede ed il Pergo prende quota, ma fa soltanto solletico. All’11’ prima ghiotta occasione: Ghidotti sfonda sulla fascia destra e mette a centro area un delizioso traversone. La difesa ospite buca e Tarallo, peraltro ben appostato, manca l’aggancio con la sfera. Peccato! Come un minuto più tardi: cross sempre dall’out destro (questa volta di Marconi) e colpo di testa di Tarallo a pochi passi dalla linea di porta: pallone fuori misura. Il Pergo ci prova. Vuoi vedere che...? No, da vedere c’è il Foligno, che a questo punto dà gas.
Così si perpetua l’antico adagio: chi sbaglia paga. Al 19’ il Foligno passa in vantaggio al termine di un rapido capovolgimento di fronte: lungo diagonale dalla sinistra sul fronte opposto per Cavagna, il quale, in area ma in posizione decentrata, di piatto cerca di scodellare l’assist per la testa di un compagno. Invece gli esce un colpo beffardo quanto involontario che uccella Colombi.
Il Pergo è scosso ed il Voltini ammutolito. Al 22’ Crocetti prova a riequilibrare l’incontro: si accentra e di rimbalzo scaraventa un fendente che sfiora il palo alla sinistra di Rossini. Ancora Crocetti alla conclusione al 25’, dopo una combinazione promossa d Marconi e proseguita da Tarllo. Ancora fuori di poco.
Il Pergo adesso si svuota. La manovra lenta e prevedile favorisce il recupero degli avversari, sempre ben disposti in campo. Si avvicina l’intervallo e mentre si medita il riscatto nella ripresa, all’ultimo del terzo minuto di recupero giunge inattesa l’altra doccia fredda. Ancora una lunga gittata dalla sinistra e questa volta Gregori, dimenticato in area, non necessita di fortuna per battere Colombi con un diagonale al volo, potente e preciso, che s’infila sotto l’incrocio dei pali.
Il morale è sotto i tacchi, però negli spogliatoi il verbo di mister Rastelli è stato assimilato. Al ritorno in campo, si presenta Brambilla al posto di Tarallo (e più tardi, 14’, entrerà anche un vivace Florean al posto di Uliano).
Al 3’ è Marconi a proporsi al tiro, impegnando severamente Rossini (primo serio intervento del portiere ospite). Al 7’ Crocetti parte in contropiede, si presenta davanti a Rossini, ma viene contrato da un avversario al momento della conclusione, recuperando soltanto un corner. Tuttavia è un Pergo più determinato, più volitivo, più caparbio, più penetrante. Non è solo cuore. Ci sono anche la testa e le gambe per provare e riuscire a riequilibrare il match. E sono i cacciatori più convinti a stanare la preda. Così al 19’ arriva il primo petardo. Lancio in profondità per Le Noci, che un metro dentro l’area anticipa di testa l’uscita sbarazzina di Rossini, il quale frana platealmente sul corpo dell’attaccante gialloblù. Rigore sacrosanto, che lo stesso capitan Le Noci trasforma con freddezza sotto gli occhi appagati della Curva Sud.
Si prosegue, ed è sempre l’incalzante ritmo cremasco a menare la danza. Le Noci, dal gol, ha avuto un’ulteriore iniezione di fiducia ed illumina la ripresa di una luce intensa e continua. Al 23’, dalla linea di fondo campo sinistra, mette a centro area un invitante traversone per Florean, che si avventa sulla sfera, ma è anticipato di un niente da Pencelli. Replica al 30’ Le Noci, per la testa di Crocetti, anch’egli anticipato di un soffio da Rossini. Insiste il Pergo, e dentro si sente che può raggiungere la meta. E’ Florean, al 36’, a recitare la parte del perfetto assist-man, mettendo a due passi dalla linea di porta un cross adorabile che Le Noci trasforma, di testa, nell’apoteosi della giornata, con la Sud, incredula quanto euforica, che compatta scende dalla gradinata come un fiume in piena vibrando di gioia contro la rete di recinzione.
Il Pergo è eccitato ed eccitante. Lotta per cogliere il miracolo, ma la sforzo profuso comincia ad affiorare. Eppure, al 39’, sfiora addirittura il vantaggio: Crocetti, anch’egli indomabile, supera l’avversario e scende, decentrato, verso l’area di rigore. Il suo tiro è rimpallato da un difensore; raccoglie Florean a mette la palla sul secondo palo per Anastasi, leggermente avanzato.
Finisce quindi con un pareggio che dopo il doppio vantaggio ospite e dopo un primo tempo insipido, pareva impossibile da perfezionare. Finisce con i giocatori sotto la Sud, accolti da un caloroso e sincero applauso. Al di là del risultato, quando c’è l’impegno, c’è anche la gratitudine.


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Pro Patria – Pergocrema 1-2

Il Pergo apre il campionato con un promettente successo a Busto Arsizio. Di Le Noci e Uliano, nel primo tempo, le reti gialloblù. Nella ripresa reagisce la Pro Patria, che dimezza lo svantaggio, ma non trova mai lo spunto per ottenere il pareggio.

Reti: 15’ pt Le Noci, 38’ pt Uliano, 16’ st Aquilanti.

Pro Patria: Caglioni, Masiero (41’ pt Serafini), Som, Bruccini, Maraucci, Polverini, Melara, Aquilanti, Ripa, Sarno, Pacilli. A disp.: Fortunato, Rudi, Calà, Marci, Napoli, Kulli. All. Di Fusco.

Pergocrema: Colombi, Ghidotti, Federici, Cazzola, Rossi, Brighenti, Marconi, Uliano, Anastasi (32’ st Tarallo), Le Noci (29’ st Florean), Crocetti (20’ st Brambilla). A disp: Manzoni, Pambianchi, Guerci, Galli. All. Rastelli.

Arbitro: Bellutti di Trento (Drago di Agrigento e Messina di Catania).

Note: pomeriggio caldo, con temperatura attorno ai 33°. Terreno in discrete condizioni. Spettatori 1100 circa, incasso non comunicato. Ammoniti: Aquilanti, Federici e Brambilla. Angoli 9 a 2 per la Pro Patria. Recupero: 1’ + 4’.

Busto Arsizio. La corte e il volgo, i privilegiati e i negletti. In senso etimologico, il rosso è il colore della passione. Fortemente simbolici sono però anche i colori che legano una squadra di calcio al proprio popolo di tifosi. Per i colori sociali si freme, si fa appello al cuore, si misurano i sogni e la realtà, le energie del corpo e quelle dello spirito.
Oggi ha vinto il Pergocrema, senza l’alito dei propri supporter. Però ha perso lo spirito, perché non c’è soffio vitale in quello spicchio dello “Speroni” mestamente deserto, dal quale risuona l’eco di una assenza pesante e illogica. Nell’occasione, sono state chiuse “last minute” solo le porte del settore ospiti ed i tifosi cremaschi, alla stregua di una comitiva che ha staccato il check-in ed è pronta ad imbarcarsi per le vacanze, ma alla quale viene annullato il volo quando gli zaini già pesano sulle spalle, senza capire e senza scuse hanno dovuto subire l’assurda vessazione. Ovviamente non sono accorsi giornalisti e televisioni per raccogliere le testimonianze ed il comprensibile senso di frustrazione. Non sono vittime, bensì i “cattivi” della domenica calcistica che non meritano attenzione. Che siano i ribelli della domenica pedatoria, in un contesto generale, è spesso veritiero. Però, suvvia, questa mancanza di sensibilità, di dimensione umana e di rispetto che la legge italiana garantisce a cani (in senso letterale) e porci (in senso allegorico), non contribuisce certamente a stemperare le tensioni. Siamo soltanto alla prima di campionato e fino a quando si farà d’ogni erba un fascio, anziché affrontare le singole realtà (lo “Speroni”, come il “Voltini”, indubbiamente non possono essere equiparati al “Meazza”), si proseguirà con ostinazione poco illuminata a frantumare il giocattolo.
Nonostante la desolazione di quello spicchio silente dello “Speroni”, tutti gli altri settori dello stadio hanno goduto del beneficio della presenza. Messa così, più che una partita di calcio, sembra un’esibizione per il sovrano, la sua corte e i soliti giullari, mentre il volgo stilla sudore nei campi. La storia, citando Guccini e la sua “Locomotiva”, ci racconta come finì la corsa... Per alienare il tifo violento, si corre il rischio di alienare l’intero movimento calcistico.
Ci si rassegna senza capire e quando Le Noci prima e Uliano dopo mettono al tappeto gli avversari, il loro è un grido nel deserto che, osiamo pensarlo, accende l’animo spettrale di quella curva sguarnita, raccolta probabilmente in gioconda allegria nei bar di Crema per seguire il match sulle frequenze radiofoniche.
Con i due acuti gialloblù si è ormai in clima campionato e la punta d’angoscia seguita da una domanda (“Ma che ci stiamo a fare qui?”), resta comunque, sebbene affievolita dalla vittoria che prende forma.
La Pro Patria non è più la squadra brillante della scorsa stagione. E’ formazione discreta, dignitosa, ma non stellare. Esaltante ieri, di modeste dimensioni oggi. Stellare è stato però il suo inizio, veemente come quella infausta serata di un anno fa. Dieci minuti, o poco più, di ritmo incalzante. Poi è cresciuto il Pergo, con il trombettiere Cazzola a suonare la carica, con Le Noci e Uliano a centrare il bersaglio. Nella ripresa, invece, il Pergo è leggermente calato di tono ed i bustocchi ne hanno approfittato per dimezzare lo svantaggio ed illudersi che il pareggio fosse a portata di mano. Rastelli non è rimasto passivo e dopo gli inserimenti di Brambilla, Florean e Tarallo, giocatori di esperienza e capaci di spezzare il ritmo avversario, il Pergo è tornato ad essere essenziale, innaffiando il suo finale anche con una spruzzatina di superfluo quando Le Noci, intercettando un errato disimpegno della difesa locale, ha sfiorato la doppietta personale con una palombella sulla quale Caglioni ha rimediato in calcio d’angolo, strappando gli applausi.
In una rosa ben copiosa, la principale curiosità è quella di conoscere le scelte di Rastelli, che affida l’esordio stagionale ad una squadra fondata sull’equilibrio tra giovani speranze e giocatori di consumata maturità. La panchina, peraltro, farebbe la gioia di qualsiasi concorrente dei gialloblù.
La Pro Patria parte slanciata, mentre il Pergo aziona il freno a mano. Dopo gli iniziali minuti di contenimento, il Pergo comincia a distendersi. Al 9’ Cazzola lancia in profondità Anastasi, che in piena area di rigore, al momento di concludere, viene anticipato di un soffio da Maraucci. All’11’ Anastasi fa da sponda allargando il pallone sulla sinistra per Crocetti, che decentrato ritarda la conclusione a rete, mentre un minuto dopo è sempre Anastasi a provare una deviazione volante, ma sbuccia il pallone.
Il Pergo è adesso padrone del campo e la pressione che esercita sui difensori locali mette apprensione e li induce a qualche svarione. Al 15’ i gialloblù passano in vantaggio: cross di Crocetti dalla fascia destra, Anastasi, piazzato all’altezza del dischetto da rigore fa da velo per Le Noci, che al volo piazza il pallone oltre le possibilità di Caglioni. Silenzio tombale!
La Pro Patria è intontita dal colpo inferto e il primo segno di reazione giunge al 27': punizione da 20 metri che Colombi intercetta e blocca in due tempi. Al 29’ ottimo cambio di fronte da parte di Le Noci all’indirizzo di Crocetti: diagonale fuori di poco. Al 35’ elaborata manovra ospite, promossa da Anastasi, proseguita da Cazzola e da Marconi, e conclusa con un tiro di Uliano alto sopra la traversa. E’ tuttavia la prova generale del raddoppio, che arriva al 38’: sempre Crocetti nel ruolo di assist-man e questa volta Uliano trova le corrette coordinate per battere impietosamente il portiere avversario.
Il doppio vantaggio appare un bottino da poter essere amministrato con parsimonia nella ripresa. Invece la Pro Patria affronta la seconda parte del match con un piglio agonistico più determinato rispetto ai primi 45’, sebbene sia il Pergo a procurare un brivido già al 3’: cross di Uliano dalla sinistra e perfetta deviazione di testa di Anastasi, con il pallone che termina di poco a lato del primo palo.
La gara prosegue, adesso controllata dai bustocchi, che si fanno minacciosi, ma concludono poco a rete. Qualche imprecazione cala dalle tribune all’indirizzo dell’arbitro per presunte situazioni pruriginose in area cremasca. Poi, quando al 16’ Aquilanti apre una breccia e trova il gol della speranza (corner dalla destra, con respinta della difesa cremasca, raccolta dal centrocampista al limite dell’area), la Pro Patria sbatte le ali, senza tuttavia riuscire a spiccare il volo. Anzi, dopo i cambi effettuati da Rastelli, il Pergo ritrova l’adeguato assetto ed in contropiede è più pungente degli avversari. Già anticipata l’occasione di Le Noci (27’), al 36’ è perfetta la combinazione tra Florean e Uliano, con il primo che chiude il triangolo costringendo Caglioni agli straordinari.
Finisce quindi con il successo del Pergo, orfano dei suoi cannibali, una gara sofferta soltanto nella prima parte della ripresa. Finisce senza il saluto alla curva, ma uno sguardo a quella gradinata vuota, alla fine, i giocatori l’hanno comunque rivolto. Il pensiero, spesso, è sufficiente.

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