martedì 20 aprile 2010

Campionato: Monza - Pergocrema 1-1

Brivido a Monza: il Pergo subisce il vantaggio brianzolo al'11' del primo tempo (Iacopino su calcio di rigore) ed ottiene il pareggio al 90' con Blanchard. Prestazione discreta, ma non eccezionale.

Monza – Pergocrema 1-1
Reti: 11’ pt Iacopino (rigore), 45’ st Blanchard.
Monza: Westerveld, Tuia, Campinoti (36’ st Barjie), Eramo, Fiuzzi, Cudini, Iacopino, Prato (24’ st Zebi), Russo (37’ st Stefano), Viola, Oualembo. All. Cevoli. A disp.: Marcandalli, Scaccabarozzi, Anghileri.
Pergocrema: Rossi Chauvenet, Lolaico (15’ st Uliano), Federici (32’ st Tavares), Cazzola, Pianu, Blanchard, Gherardi, Ghidotti, Ferrari, Le Noci, Galli (15’ st Florean). All. Rastelli. A disp.: Colombi, Zaninelli, Brambilla, Romano.
Arbitro: De Faveri di San Donà di Piave (Russo e Ottavi).
Note: pomeriggio variabile, terreno in buone condizioni. Spettatori, comprensivi degli omaggi: 490 (di cui 136 in curva ospiti), abbonati 1493, per un incasso lordo complessivo di 9.395 euro. Ammoniti: Tuia, Viola, Rossi Chauvenet, Lolaico. Angoli 8 a 0 per il Pergo. Recupero: 1’ + 3’.

MONZA. La sofferenza di oggi è l’epitaffio al campionato. Però non è da incidere sulla lapide. Ci sarà ancora da soffrire nelle prossime tre determinanti sfide che mancano alla conclusione del girone. Tuttavia, nonostante la prestazione odierna non sia stata troppo godereccia, l’ottimismo deve ardere dentro l’animo. Non volendo guardare indietro per non spaventarci, meglio volgere lo sguardo in avanti, anche con un po’ di spensierata utopia.
Come Penelope, Blanchard tesse e disfa la tela. Prima illude il Monza, poi esalta i cannibali. Apre, al 9’ del primo tempo, con una fatale leggerezza nel disimpegno che costringe Rossi Chauvenet a commettere il fallo da rigore su Russo. Chiude, al 90’, deviando in gol la lunga gittata su punizione di Pianu, proprio sotto la curva nord ospite. Errore di gioventù nel primo caso, “arrogante” prepotenza nel secondo. Tutto è bene, quel che finisce bene.
E’ il diritto ed il rovescio della medaglia che peraltro esprime in sintesi la prestazione gialloblù: amorfa nella prima frazione del match, più consistente nella ripresa. Ciò nonostante, su un fronte e sull’altro, sono poche le conclusioni in porta degne di menzione, tant’è che i due portieri hanno trascorso un pomeriggio da pennichella.
Il gol lampo dei brianzoli ha probabilmente condizionato i reciproci intendimenti iniziali. Passato in vantaggio, il Monza ha percettibilmente arretrato la propria linea mediana, attendendo la reazione avversaria. La “rappresaglia” cremasca non si è fatta attendere, ma soltanto come prevalente possesso palla ed occupazione del territorio, senza mai mettere seriamente a repentaglio le coronarie dei sostenitori biancorossi. Ci si attendeva forse qualcosa in più: come soluzioni offensive, come pressing, come caparbietà. Per un tempo, invece, il Pergo ha agevolato il proposito dei locali di edulcorare la gara con un ritmo dimesso, solleticando poco i corridoi laterali e intasando eccessivamente quello centrale.
Nella ripresa la squadra di Rastelli ha mostrato gli attributi evocati dai cannibali. La cadenza è cambiata e per alcuni minuti della parte centrale del secondo tempo il Pergo ha dato l’impressione di essere ad un passo dal pur sempre meritato pareggio. Lo ha sfiorato (salvataggio sulla linea su colpo di testa di Pianu), ma ha pure rischiato il micidiale colpo del ko (incrocio scheggiato da Russo). Alla fine sono stati due episodi a determinare il risultato ed in entrambe le situazioni ci ha messo del suo più il Pergo del Monza.
Lo stadio Brianteo è la classica cattedrale nel deserto: superbo nella sua maestosità, desolante nel grigiore di tutti quegli spazi vuoti. Rastelli conferma la formazione che aveva brillato una settimana fa contro il Lecco. Nel Monza mancano un paio di punte titolari, ma con l’atteggiamento remissivo assunto dopo il vantaggio, anche le “riserve” impiegate sembrano di troppo. Il Pergo mostra di voler riprendere da dove aveva concluso domenica scorsa, attaccando, ed i primi minuti confermano questa percezione. Non riparte invece dalla doppietta Gherardi, che all’8’ raccoglie sul primo palo un cross dalla sinistra di Le Noci: deviazione fuori bersaglio. Sbaglia misura, due minuti più tardi, Blanchard: nel disimpegno difensivo serve involontariamente Russo, che entra in area ed è abbattuto da Rossi Chauvenet in uscita. L’arbitro non ritiene che sia una chiara occasione da gol ed estrae la “targheta” gialla all’indirizzo del portiere gialloblù. Per capitan Iacopino, specialista dal dischetto, è una formalità vergare il vantaggio brianzolo.
La formazione locale ostenta sicurezza e mostra d’essere appagata, rifugiandosi subito nella propria metà campo, in attesa delle mosse dei dirimpettai. Il Pergo esibisce una manovra affannosa e soventi lunghi diagonali direttamente dai difensori verso gli attaccanti, che non producono alcuna seria conclusione verso la porta di Westerveld. Al 17’ Galli coordina bene la gittata in area per Gherardi, che non aggancia da buona posizione. Al 18’ una punizione da 25 metri di Le Noci, centrale, sporca i guanti del portiere locale, che devia in angolo. Trascorrono minuti di inerzia e di smorfie di disappunto per un Pergo magari anche volitivo, ma incapace di trovare spazi nell’intenso traffico che circola nei pressi dell’area di rigore brianzola. Al 36’ buona iniziativa sulla destra di Lolaico, il cui cross viene addomesticato al vertice dell’area opposta da Le Noci: conclusione a rientrare sul secondo palo di poco alta.
All’inizio di ripresa il Pergo si presenta più vivace e determinato. Al 9’ Ghidotti tenta la conclusione dalla distanza, che Westerveld neutralizza deviando il tiro basso in corner. Al 10’, su calcio d’angolo dalla sinistra, in area svetta Pianu: colpo di testa che supera il portiere avversario, ma sulla linea di porta un difensore respinge il pallone del possibile pareggio. Il Pergo adesso spinge a testa bassa, ma fatalmente è costretto a mostrare i fianchi ai brianzoli, che ne approfittano al 14’: rapida azione di rimessa di Russo lungo l’out sinistro. Poi l’attaccante converge al centro e fa partire un diagonale che scheggia l’incrocio dei pali opposti.
Rastelli, a questo punto, opera le prime due sostituzioni contemporanee: entrano Florean ed Uliano, escono Galli e Lolaico. Al 18’ Le Noci avvia e chiude, dopo lo scambio con Ferrari, una triangolazione stretta: tiro al volo dentro l’area che termina di poco a lato. Replica in Monza, procurando una mischia da brivido (19’) sbrogliata con lieve affanno. Il pericolo appena scampato consiglia al Pergo un incedere offensivo più parsimonioso, per non compromettere le residue possibilità di ottenere il pareggio. Chances che sembrano naufragare al 33’ quando Viola si presenta in area, evita Rossi Chauvenet e, fortunatamente, calibra sull’esterno della rete la conclusione. La lunga rincorsa cremasca fornisce 'impressione di aver tagliato le gambe ai giocatori gialloblù, che accusano un po’ di stanchezza. Quando ormai la rassegnazione pare avere il sopravvento, Pianu, dalla propria metà campo, scaraventa nell’area brianzola la punizione della disperazione, sulla quale si avventa con gagliardia Blanchard, facendosi perdonare l’ingenuo errore commesso in occasione del vantaggio locale. I 136 cannibali presenti al Brianteo esultano, mentre scende il gelo nella curva opposta. Forse in cuor nostro ci attendevamo un risultato diverso, ma un punto così, meritato ma strappato con le unghie proprio allo scadere, regala un sorriso e rende più dolce il rientro.

mercoledì 14 aprile 2010

Campionato: Pergo - Lecco 4-0

Il Pergo annichilisce il Lecco e sfata il tabù. Ghidotti e Le Noci su rigore nel primo tempo, doppietta di Gherardi nella ripresa, esaltano una prestazione di buon auspicio per lo sprint finale in chiave salvezza




Reti: 17’pt Ghidotti, 26’pt Le Noci su rigore, 11’st Gherardi, 18’st Gherardi.

Pergocrema: Rossi Chauvenet; Lolaico (15’st Romano), Federici; Cazzola, Pianu, Blanchard; Gherardi, Ghidotti, Ferrari (33’st Florean), Le Noci (22’st Tavares), Galli. (Colombi, Bonfanti, Pambianchi, Brambilla). All. Rastelli.

Lecco: Orlandi; Cortese (7’st Arrigoni), Bartolucci; Calzi, Mateo, Villagatti; Galli (28'pt Giannone), Correnti, Ciano, Marconi (14'st Sau), Guglieri. (Pansera, Mandorlini, Antonioni, Soderlund). All. Magoni.

Arbitro: Di Francesco di Teramo (Raimondi di Rovigo, Cannistrà di Messina).

Note: giornata fredda con cielo coperto, terreno in discrete condizioni. Spettatori 1500 circa (paganti 653, abbonati 750) per un incasso di 8.139 euro. Espulso Calzi al 31’pt per gioco falloso. Ammoniti Pianu, Villagatti e Galli. Angoli 4 a 1. Recupero 1'+ 3'.



CREMA. – Fuori la prima. Sfatato il mito della bestia nera. Spazzato a colpi di gol, di bel gioco, di una superiorità cristallina che non concede pertugi alle recriminazioni, un Lecco talmente fragile che impone comprensione.

Il Pergo riprende da dove aveva lasciato. Nel derby del sabato pasquale aveva conquistato elogi, sebbene avesse strappato con un colpo di fondoschiena il pareggio comunque meritato. Oggi, invece, non ha avuto bisogno di fortuna, ma soltanto di concedere il bis, di essere sé stesso e tutto è sembrato normale e sin troppo facile. La facilità deriva soprattutto da un divario tecnico appariscente sin dalle prime battute, divenuto devastante dopo il divario numerico (espulsione di Calzi), che non ha tuttavia influito sul risultato, già saldamente ancorato nella testa dei giocatori cremaschi prima che si consumasse il cartellino rosso.

Un Pergo così accresce i rimpianti di una stagione che avrebbe dovuto volgere al bello, poiché un Pergo così esplosivo non è soltanto la sintesi del tono dimesso degli avversari. Piuttosto, l’arrendevolezza del Lecco è conseguenza della prestazione determinata, quasi rabbiosa, di una squadra smaniosa di lasciarsi alle spalle quella lunga serie di risultati negativi che sfuggivano alla ragione, ma che alimentavano una classifica depressa.

La classifica, anche dopo la giornata odierna, non arride ancora al Pergo. Però la sensazione di fiducia che si avverte nel popolo cannibale è diversa. L’ottimismo è sempre cauto, ma si può guardare avanti con maggiore speranza perché, suvvia, una squadra che in tutta la stagione si è dimostrata inferiore soltanto al Novara, non meriterebbe di ansimare laggiù dove è lieve il contrasto tra il purgatorio e l’inferno.

Il Pergo cala il poker e cala pure un Gherardi in vena di prodezze balistiche, compendiate da una eccellente doppietta nella ripresa che rappresenta il digestivo all’abbondante pasto del quale il Voltini si è oggi cibato. E’ facile enfatizzare il successo contro il Lecco, giacché proprio contro la formazione lacustre i gialloblù avevano dovuto spesso ammainare mestamente le bandiere. Per esorcizzare il tabù, mister Rastelli è ricorso alla formazione che aveva impattato allo Zini, con l’eccezione di Galli schierato ad inizio del match in sostituzione dello squalificato Uliano.

L’impeto dei locali è chiaramente offensivo, l’atteggiamento del Lecco è da subito sulla difensiva. Un colpo di quà ed uno di là, tanto per assestare le fasce, poi comincia il monologo cremasco. Al 15’ primo campanello d’allarme che trilla in area lecchese: Ghidotti raccoglie una corta respinta di Orlandi, su corner di Gherardi, ma è Marconi a mostrare il petto e salvare la deviazione del centrocampista gialloblù. Lo stesso Ghidotti, al 17’, si ripete, e questa volta si registra il vantaggio del Pergo: punizione dalla media distanza sempre di Gherardi e l’incornata del “Ghido” abbatte Orlandi.

Passato in vantaggio, il testimone del “puntero” passa ora a Le Noci, desideroso di muovere il proprio record di gol. Ci prova al 23’, su lancio di Ferrari. Il bomber dribbla secco Cortese e davanti alla porta si fa abbagliare scheggiando soltanto la traversa. Sempre Ferrari, al 25’, a fungere da rifinitore. Lancio per Galli, il cui diagonale è respinto da Orlandi, sulla pallo irrompe ancora Ferrari, che viene falciato da Villagatti. Calcio di rigore che Le Noci non fallisce. Sono già due, ed è proprio tutto vero. E’ vera, anzi, un po’ troppo violenta, anche l’entraa di Calzi, nella zona di centrocampo, nei confronti di Gherardi, che non lascia alternative al direttore di gara: cartellino rosso.

Adesso la strada è proprio in discesa. Al Pergo, che aveva controllato la gara senza stillare sudore per la remissività ospite e per la caparbietà propria, si prospettano distese praterie su cui pascolare serenamente. Al 40’ Gherardi fa le prove generali di quelli che saranno i suoi secondi 45’: conclusione a pelo d’erba da fuori area che impegna Orlandi, bravo a respingere. Allo scadere del primo tempo, però, è il Lecco ad affacciarsi in area cremasca ed è lesto Rossi Chauvenet ad anticipare Marconi, favorito da un fortuito scontro in fase di decollo tra Pianu e Blanchard.

Il canovaccio della ripresa, se non proprio identico, è addirittura migliore di quello precedente. Il Pergo mostra di voler riprendersi con gli interessi qualche sconfitta passata, e alza il tasso di rendimento. Al 7’ Orlandi rinvia coi piedi sul corpo di Gherardi. La sfera arriva in area sui piedi di Ferrari che in precaria coordinazione tocca debole verso la porta, consentendo il recupero del portiere ospite.

Passano tre minuti ed è capitan Le Noci a sfiorare la tripletta: diagonale che spolvera il palo opposto. Più efficace, invece, è il diagonale al 12’ di Gherardi, che conclude un’azione di rimessa da manuale avviata da Ferrari, estraendo il “terno”. Al 19’ l’ottima Gherardi verga la doppietta personale: lanciato in solitudine da un perfetto assist di Romano, concede un secondo diagonale e nessun scampo ad Orlandi. Calato il poker gialloblù!.

Il Lecco è ormai demoralizzato ed il passivo potrebbe lievitare ancora. Ci prova due volte Ferrari: al 24’ (conclusione sopra la traversa dopo aver evitato in area Guglieri), e al 29’ (su sponda di testa di Tavares, evita Villagatti, ma conclude tra le braccia di Orlandi). Un minuto prima ci aveva provato Sau ad onorare la bandiera: dribbla Rossi Chauvenet in uscita, però la conclusione è respinta da Pianu sulla linea di porta. Al 31’ ci ha provato pure Ciano: rasoterra dal limite neutralizzato dal portiere gialloblù.

Poi la gara si trascina rilassante per i tifosi cremaschi, senza più strepiti sino al fischio finale, accolto ovviamente dal convinto applauso del popolo cannibale. La salvezza diretta è sempre là, un po’ più vicina, ma anche con una partita in meno a disposizione. Però non sarebbe più un miraggio se venisse ribadito questo stato di forma.

domenica 11 aprile 2010

giovedì 8 aprile 2010



 

SIG. BARBIERI VADA
A
FARE IN CULO OPPURE CAMBI MESTIERE ....-....
GRAZIE

PERGOCREMA - LECCO

Domenica in occasione della gara di campionato Pergo - Lecco, l'ingresso allo stadio sarà di un EURO se accompagnati da un abbonato, l'iniziativa sarà valida per ogni settore dello stadio

mercoledì 7 aprile 2010

Cremonese – Pergocrema 1-1

 In svantaggio al termine del primo tempo ed in inferiorità numerica dal 10' della ripresa per l'espulsione di Uliano, il Pergo sfiora il pareggio che ottiene, con un'autorete , al 91'. Ancora un rigore negato.


Cremonese – Pergocrema 1-1
Reti: 40’ pt Musetti, 46’ st autorete Carotti.
Cremonese: Paoloni, Sales, Rossi (2’ st Galuppo), Carotti, Viali, Bianchi A., Tacchinardi, Zanchetta, Musetti (43’ st Fietta), Nizzetto, Guidetti (30’ st Coda). All. Venturato. A disp.: Bianchi G., Pradolin, Gilioli, Villar.
Pergocrema: Rossi Chauvenet, Lolaico (21’ st lorean), Federici, Cazzola (39’ st Romano), Pianu, Blanchard, Gherardi (15’ st Galli), Ghidotti, Ferrari, Le Noci, Uliano. All. Rastelli. A disp.: Colombi, Rossi, Brambilla, Tavares.
Arbitro: Cervellera di Taranto (Ricci di Reggio Emilia, Perrone di Modena).
Note: giornata uggiosa, terreno in buone condizioni. Spettatori 4.700 circa per un incasso lordo di 32.000 euro (350 cannibali presenti in curva). Espulso, al 10’ st Uliano per doppia ammonizione. Ammoniti: Carotti, Bianchi A., Musetti. Angoli 9 a 2 per la Cremonese. Recuperi: 0’ + 5’.

CREMONA. – E’ un altro derby dei rimpianti. E anche un po’ mesto. Un pareggio così equivale ad una vittoria. La dedica è scontata, ma soprattutto è profondamente sentita. Non tempera il dolore, però percepire la tenerezza della squadra e la solidarietà del popolo cannibale che hanno un pensiero per chi oggi non c’è più e per chi, adesso, sente forte quel vuoto opprimente, forse aiuta a superare il senso di smarrimento e di angoscia che pesa sulle spalle. Quando, al 1’ di recupero, il pallone ha gonfiato la rete sotto la curva cremasca dopo una carambola e la fatale deviazione di Carotti, che rende giustizia alla prestazione gialloblù, la riflessione di tutti noi è volata lassù, per rendere omaggio con il gol del pareggio alla tristezza del presidente Bergamelli. Quaggiù c’è gioia rispettosa per il risultato sportivo, fortemente voluto come dono e come dimostrazione di stima ed affettività.
E’ una vittoria, pardon: un pareggio, che la squadra aveva in cuore di offrire al suo presidente e, chissà, magari il successo lo avrebbe addirittura ottenuto se l’arbitro non avesse dato una mano alla Cremo al 21’ del primo tempo, quando Rossi ha stoppato, appunto con la mano alzata, il tentativo di aggiramento da parte di Gherardi. Oppure se non fosse stato eccessivamente severo nel punire Uliano con il primo cartellino giallo, anticamera, dopo pochi minuti, del cartellino rosso che ha compromesso seriamente il tentativo di recupero da parte del Pergocrema.
Sino a quel momento (correva il 10’ della ripresa), la formazione ospite stava tenendo dignitosamente il confronto, replicando ad ogni colpo degli avversari, e forse pungendo anche di più. Pur non essendo una corazzata come il Novara, la Cremonese è squadra solida ed ha nel suo repertorio tutti i numeri per gestire il controllo di qualsiasi partita. La superiorità numerica, con un gol di vantaggio, ne doveva quindi facilitare il compito, gettando nella rassegnazione i sostenitori gialloblù. Invece il Pergo non si è afflosciato sul vittimismo. Ha reagito attenuando i colpi ai fianchi dei grigiorossi e proponendosi in avanti con pericolosità, confermando che dalla cintola in giù la seconda della classe non è poi così irresistibile.
Alla fine è stata una partita piacevole, ma soprattutto alla fine è stata una coinvolgente apoteosi con la “Sud” gialloblù, per tutto un tempo schernita dai rivali (ma sempre entro i limiti di cori accettabili) che ha fatto vibrare gli spalti di felicità, mentre sul fronte opposto calava un agghiacciante e surreale silenzio. Pareggiare così, quando ormai erano pronti a saltare i tappi dello spumante, fa parecchio male. E’ la stessa sensazione, a parti invertite, provata nel derby di andata, dominato dal Pergo e vinto dalla Cremonese. A saltare, ora, sono i cannibali, e tutti i giocatori in campo e i dirigenti in tribuna, con uno steward che consiglia a Falconi, considerato il vulcanico precedente, di moderare l’entusiasmo al fischio finale, quasi implorasse solidarietà per l’amarezza conclusiva dei locali.
Il Pergo ha dunque pareggiato in modo romanzesco, ma il risultato è assolutamente legittimo. Piuttosto ha sorpreso che un’avversaria così ben attrezzata, avesse rischiato di capitolare già in precedenza, pur con un giocatore in più per quasi un tempo. Ciò dimostra il temperamento messo in campo dalla squadra di Rastelli, che ha saputo reagire alle avversità, sfiorando per propri meriti il pareggio prima di beneficiare della carambola stile flipper, fatale ai cremonesi.
La formazione cremasca è quella annunciata. Dall’infermeria è dimesso Rossi, che siede in panchina, mentre rimane sempre lunga la lista dei convalescenti (tra cui Guerci, Marconi, Pambianchi e Zaninelli). Il Pergo si presenta con il lutto al braccio e all’inizio viene osservato un minuto di raccoglimento in memoria di papà Luigi Bergamelli. La curva ospite è presidiata da 350 cannibali, giunti nel capoluogo prevalentemente in treno, che scambiano alcuni cori con i rivali in un contesto tuttavia corretto e senza alcun incidente.
La partita non si infiamma subito. Le due squadre concedono i primi minuti alla fase di reciproco studio. Qua e là, piccole vampate. Come all’8’, quando Nizzetto è il terminale di una manovra di rimessa, con tiro dal limite che finisce sopra la traversa. Risponde un minuto dopo Ferrari: recupera un pallone al limite dell’area di rigore, appoggiandolo poi trasversalmente per Ghidotti, che di prima intenzione allarga sulla sinistra per Le Noci, il quale da discreta posizione fa esplodere un diagonale anch’esso alto. Dopo una serie di rimpalli, al 12’ bomber Le Noci abbozza una conclusione ad effetto debole e centrale.
La gara prosegue su ritmi accettabili, con frequenti capovolgimenti di fronte. Più possesso palla per la Cremonese, più insidiose le repliche ospiti. Al 21’ Gherardi, all’altezza del vertice destro dell’area di rigore, fa il “sombrero” a Rossi, che d’istinto gli stoppa il pallone con la mano. Il penalty, confermato anche dalle riprese televisive visionate durante l’intervallo, è netto, ma il direttore di gara (e soprattutto il suo assistente, vicino all’azione), non intervengono, provocando le accese proteste gialloblù. Lo stesso Gherardi, due minuti più tardi, si produce in un’iniziativa personale, con tiro dal limite dell’area fuori misura.
Al 24’, altra situazione dubbia in area di rigore cremonese. Le Noci segna, ma la rete viene annullata per un precedente fuorigioco di Gherardi. Mentre Rastelli si agita in segno di dissenso, la Cremonese va in gol: cross dalla destra di Tacchinardi e Musetti da posizione ravvicinata supera Rossi Chauvenet. L’arbitro però invalida per un fallo di mano dell’attaccante locale. Per queste due occasioni, però, le riprese televisive danno ragione al direttore di gara.
Si riparte con un torto a zero per il Pergo, che rischia di capitolare al 30’: ottima la risposta di Rossi Chauvenet sul tiro arcuato di Zanchetta. La Cremonese sembra prendere il sopravvento e al 32’ sfiora nuovamente il vantaggio: corner dalla sinistra e Bianchi, di tacco, accarezza il secondo palo. Il Pergo non si chiude, anzi attacca e il match torna a viaggiare su un sostanziale equilibrio. Al 35’ Uliano lancia in profondità Ferrari. L’attaccante addomestica con il petto la sfera, poi si accentra e di interno fa partire una perfida traiettoria che sfiora l’incrocio dei pali. Al 39’ è ancora il Pergo, che attacca sotto la curva locale, a mettere in crisi la retroguardia grigiorossa: cross dalla sinistra di Ghidotti per lo stacco in area di Gherardi: la deviazione di testa dell’ex impegna severamente Paoloni. Al 40’ arriva lo sconforto. Il sesto angolo di giornata per i padroni di casa è uno schema che Musetti, appostato pochi passi dentro l’area, applica alla perfezione: tiro volante a incrociare sul secondo palo, e per Rossi Chauvenet non c’è proprio nulla da fare. Peccato!
Non ci sono cambi all’inizio di ripresa, mentre al 2’ deve cambiare passo Blanchard per sventare una pruriginosa azione di rimessa avversaria. Al 3’ Uliano si presenta in area solo davanti a Paoloni, ma si alza la bandierina dell’assistente a segnalare l’offside. Il centrocampista, dopo il fischio, appoggia (nemmeno calcia!) il pallone in porta e l’arbitro, con sproporzionata severità, lo ammonisce. Al 10’ succede un po’ di tutto. Cross di Sales dalla fascia destra, raccolto in area da Nizzetto: tiro debole. Sul capovolgimento di fronte, cross dalla sinistra di Le Noci per Gherardi, che controlla ma spara alto. Spara invece qualche protesta di troppo Uliano, dopo aver subito un fallo a centrocampo. Doppio giallo e doccia anticipata. Nella fattispecie, il cartellino giallo non scandalizza, ma sulla coscienza dell’arbitro rimane l’intolleranza nella prima ammonizione. Uliano abbandona il campo amareggiato, con il rimbombo dei rimbrotti di mister Rastelli. Adesso si, che diventa dura e verrebbe da dire: lasciate ogni speranza. La curva cremonese, con la superiorità numerica, assapora il momento e incalza i rivali, anticipando la festa. E’ qui, che il Pergo dimostra la sua forza caratteriale. Non si deprime, lo spirito quasi insorge. Rastelli manda in campo Galli al posto di un ottimo ma ormai esausto Gherardi, poi Florean prende il posto di Lolaico, e Ghidotti quello di Lolaico. Al 25’ altra protesta gialloblù: Le Noci è agganciato all’altezza del vertice destro dell’area cremonese. I giocatori gialloblù invocano il secondo rigore del sabato santo, mentre Cervellera assegna la punizione dal limite. Batte lo stesso Le Noci con una traiettoria insidiosa, sulla quale nessun compagno interviene per la deviazione in mischia. La Cremonese ha spazi per il contropiede, che non finalizza anche per l’attenta disposizione del reparto difensivo cremasco. Al 35’ bella triangolazione proposta da Florean, proseguita da Le Noci e conclusa da Ferrari con un tiro che fa gridare al gol, mentre la sfera spolvera soltanto il palo alla sinistra di Paoloni. Passa un minuto e annotiamo un altro brivido in area locale: da un cross dalla sinistra, Pianu in tuffo indirizza in porta a colpo sicuro, ma Paoloni è superbo nel deviare la ravvicinata capocciata del centrale ospite.
A questo punto Rastelli gioca l’ultima carta a disposizione: dentro Romano al posto di Cazzola, anch’egli ormai sfinito dopo una gara senza concedersi soste. Iniziano i 5’ minuti di recupero concessi dall’arbitro. Le Noci batte il secondo corner del Pergo e nella caotica mischia, un difensore grigiorosso rinvia sul corpo di Carotti, che devia involontariamente la sfera nella propria porta. I trecentocinquanta cannibali scendono dagli spalti e sono come un’onda marina che si stempera contro la rete di recinzione, scuotendola per scaricare gioia e umiliazioni. Sull’altro fronte scende di getto un mutismo “assordante”. Il pareggio è meritato, ma al 49’ un’incauta scivolata di Pianu, che concede palla per il potenziale successo cremonese, rischia di rovinare la festa. I compagni recuperano e la beffa non si consuma. La festa prosegue. Abbracci in campo e sugli spalti, poi tutti insieme sotto la curva a festeggiare, con un malinconico pensiero ed una ideale pacca sulle spalle di conforto a chi, oggi, non ha potuto essere presente, ma lo è nel cuore del popolo gialloblù.

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venerdì 2 aprile 2010

CREMONESE - PERGOCREMA

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