Brivido a Monza: il Pergo subisce il vantaggio brianzolo al'11' del primo tempo (Iacopino su calcio di rigore) ed ottiene il pareggio al 90' con Blanchard. Prestazione discreta, ma non eccezionale.
Monza – Pergocrema 1-1
Reti: 11’ pt Iacopino (rigore), 45’ st Blanchard.
Monza: Westerveld, Tuia, Campinoti (36’ st Barjie), Eramo, Fiuzzi, Cudini, Iacopino, Prato (24’ st Zebi), Russo (37’ st Stefano), Viola, Oualembo. All. Cevoli. A disp.: Marcandalli, Scaccabarozzi, Anghileri.
Pergocrema: Rossi Chauvenet, Lolaico (15’ st Uliano), Federici (32’ st Tavares), Cazzola, Pianu, Blanchard, Gherardi, Ghidotti, Ferrari, Le Noci, Galli (15’ st Florean). All. Rastelli. A disp.: Colombi, Zaninelli, Brambilla, Romano.
Arbitro: De Faveri di San Donà di Piave (Russo e Ottavi).
Note: pomeriggio variabile, terreno in buone condizioni. Spettatori, comprensivi degli omaggi: 490 (di cui 136 in curva ospiti), abbonati 1493, per un incasso lordo complessivo di 9.395 euro. Ammoniti: Tuia, Viola, Rossi Chauvenet, Lolaico. Angoli 8 a 0 per il Pergo. Recupero: 1’ + 3’.
MONZA. La sofferenza di oggi è l’epitaffio al campionato. Però non è da incidere sulla lapide. Ci sarà ancora da soffrire nelle prossime tre determinanti sfide che mancano alla conclusione del girone. Tuttavia, nonostante la prestazione odierna non sia stata troppo godereccia, l’ottimismo deve ardere dentro l’animo. Non volendo guardare indietro per non spaventarci, meglio volgere lo sguardo in avanti, anche con un po’ di spensierata utopia.
Come Penelope, Blanchard tesse e disfa la tela. Prima illude il Monza, poi esalta i cannibali. Apre, al 9’ del primo tempo, con una fatale leggerezza nel disimpegno che costringe Rossi Chauvenet a commettere il fallo da rigore su Russo. Chiude, al 90’, deviando in gol la lunga gittata su punizione di Pianu, proprio sotto la curva nord ospite. Errore di gioventù nel primo caso, “arrogante” prepotenza nel secondo. Tutto è bene, quel che finisce bene.
E’ il diritto ed il rovescio della medaglia che peraltro esprime in sintesi la prestazione gialloblù: amorfa nella prima frazione del match, più consistente nella ripresa. Ciò nonostante, su un fronte e sull’altro, sono poche le conclusioni in porta degne di menzione, tant’è che i due portieri hanno trascorso un pomeriggio da pennichella.
Il gol lampo dei brianzoli ha probabilmente condizionato i reciproci intendimenti iniziali. Passato in vantaggio, il Monza ha percettibilmente arretrato la propria linea mediana, attendendo la reazione avversaria. La “rappresaglia” cremasca non si è fatta attendere, ma soltanto come prevalente possesso palla ed occupazione del territorio, senza mai mettere seriamente a repentaglio le coronarie dei sostenitori biancorossi. Ci si attendeva forse qualcosa in più: come soluzioni offensive, come pressing, come caparbietà. Per un tempo, invece, il Pergo ha agevolato il proposito dei locali di edulcorare la gara con un ritmo dimesso, solleticando poco i corridoi laterali e intasando eccessivamente quello centrale.
Nella ripresa la squadra di Rastelli ha mostrato gli attributi evocati dai cannibali. La cadenza è cambiata e per alcuni minuti della parte centrale del secondo tempo il Pergo ha dato l’impressione di essere ad un passo dal pur sempre meritato pareggio. Lo ha sfiorato (salvataggio sulla linea su colpo di testa di Pianu), ma ha pure rischiato il micidiale colpo del ko (incrocio scheggiato da Russo). Alla fine sono stati due episodi a determinare il risultato ed in entrambe le situazioni ci ha messo del suo più il Pergo del Monza.
Lo stadio Brianteo è la classica cattedrale nel deserto: superbo nella sua maestosità, desolante nel grigiore di tutti quegli spazi vuoti. Rastelli conferma la formazione che aveva brillato una settimana fa contro il Lecco. Nel Monza mancano un paio di punte titolari, ma con l’atteggiamento remissivo assunto dopo il vantaggio, anche le “riserve” impiegate sembrano di troppo. Il Pergo mostra di voler riprendere da dove aveva concluso domenica scorsa, attaccando, ed i primi minuti confermano questa percezione. Non riparte invece dalla doppietta Gherardi, che all’8’ raccoglie sul primo palo un cross dalla sinistra di Le Noci: deviazione fuori bersaglio. Sbaglia misura, due minuti più tardi, Blanchard: nel disimpegno difensivo serve involontariamente Russo, che entra in area ed è abbattuto da Rossi Chauvenet in uscita. L’arbitro non ritiene che sia una chiara occasione da gol ed estrae la “targheta” gialla all’indirizzo del portiere gialloblù. Per capitan Iacopino, specialista dal dischetto, è una formalità vergare il vantaggio brianzolo.
La formazione locale ostenta sicurezza e mostra d’essere appagata, rifugiandosi subito nella propria metà campo, in attesa delle mosse dei dirimpettai. Il Pergo esibisce una manovra affannosa e soventi lunghi diagonali direttamente dai difensori verso gli attaccanti, che non producono alcuna seria conclusione verso la porta di Westerveld. Al 17’ Galli coordina bene la gittata in area per Gherardi, che non aggancia da buona posizione. Al 18’ una punizione da 25 metri di Le Noci, centrale, sporca i guanti del portiere locale, che devia in angolo. Trascorrono minuti di inerzia e di smorfie di disappunto per un Pergo magari anche volitivo, ma incapace di trovare spazi nell’intenso traffico che circola nei pressi dell’area di rigore brianzola. Al 36’ buona iniziativa sulla destra di Lolaico, il cui cross viene addomesticato al vertice dell’area opposta da Le Noci: conclusione a rientrare sul secondo palo di poco alta.
All’inizio di ripresa il Pergo si presenta più vivace e determinato. Al 9’ Ghidotti tenta la conclusione dalla distanza, che Westerveld neutralizza deviando il tiro basso in corner. Al 10’, su calcio d’angolo dalla sinistra, in area svetta Pianu: colpo di testa che supera il portiere avversario, ma sulla linea di porta un difensore respinge il pallone del possibile pareggio. Il Pergo adesso spinge a testa bassa, ma fatalmente è costretto a mostrare i fianchi ai brianzoli, che ne approfittano al 14’: rapida azione di rimessa di Russo lungo l’out sinistro. Poi l’attaccante converge al centro e fa partire un diagonale che scheggia l’incrocio dei pali opposti.
Rastelli, a questo punto, opera le prime due sostituzioni contemporanee: entrano Florean ed Uliano, escono Galli e Lolaico. Al 18’ Le Noci avvia e chiude, dopo lo scambio con Ferrari, una triangolazione stretta: tiro al volo dentro l’area che termina di poco a lato. Replica in Monza, procurando una mischia da brivido (19’) sbrogliata con lieve affanno. Il pericolo appena scampato consiglia al Pergo un incedere offensivo più parsimonioso, per non compromettere le residue possibilità di ottenere il pareggio. Chances che sembrano naufragare al 33’ quando Viola si presenta in area, evita Rossi Chauvenet e, fortunatamente, calibra sull’esterno della rete la conclusione. La lunga rincorsa cremasca fornisce 'impressione di aver tagliato le gambe ai giocatori gialloblù, che accusano un po’ di stanchezza. Quando ormai la rassegnazione pare avere il sopravvento, Pianu, dalla propria metà campo, scaraventa nell’area brianzola la punizione della disperazione, sulla quale si avventa con gagliardia Blanchard, facendosi perdonare l’ingenuo errore commesso in occasione del vantaggio locale. I 136 cannibali presenti al Brianteo esultano, mentre scende il gelo nella curva opposta. Forse in cuor nostro ci attendevamo un risultato diverso, ma un punto così, meritato ma strappato con le unghie proprio allo scadere, regala un sorriso e rende più dolce il rientro.
Reti: 11’ pt Iacopino (rigore), 45’ st Blanchard.
Monza: Westerveld, Tuia, Campinoti (36’ st Barjie), Eramo, Fiuzzi, Cudini, Iacopino, Prato (24’ st Zebi), Russo (37’ st Stefano), Viola, Oualembo. All. Cevoli. A disp.: Marcandalli, Scaccabarozzi, Anghileri.
Pergocrema: Rossi Chauvenet, Lolaico (15’ st Uliano), Federici (32’ st Tavares), Cazzola, Pianu, Blanchard, Gherardi, Ghidotti, Ferrari, Le Noci, Galli (15’ st Florean). All. Rastelli. A disp.: Colombi, Zaninelli, Brambilla, Romano.
Arbitro: De Faveri di San Donà di Piave (Russo e Ottavi).
Note: pomeriggio variabile, terreno in buone condizioni. Spettatori, comprensivi degli omaggi: 490 (di cui 136 in curva ospiti), abbonati 1493, per un incasso lordo complessivo di 9.395 euro. Ammoniti: Tuia, Viola, Rossi Chauvenet, Lolaico. Angoli 8 a 0 per il Pergo. Recupero: 1’ + 3’.
MONZA. La sofferenza di oggi è l’epitaffio al campionato. Però non è da incidere sulla lapide. Ci sarà ancora da soffrire nelle prossime tre determinanti sfide che mancano alla conclusione del girone. Tuttavia, nonostante la prestazione odierna non sia stata troppo godereccia, l’ottimismo deve ardere dentro l’animo. Non volendo guardare indietro per non spaventarci, meglio volgere lo sguardo in avanti, anche con un po’ di spensierata utopia.
Come Penelope, Blanchard tesse e disfa la tela. Prima illude il Monza, poi esalta i cannibali. Apre, al 9’ del primo tempo, con una fatale leggerezza nel disimpegno che costringe Rossi Chauvenet a commettere il fallo da rigore su Russo. Chiude, al 90’, deviando in gol la lunga gittata su punizione di Pianu, proprio sotto la curva nord ospite. Errore di gioventù nel primo caso, “arrogante” prepotenza nel secondo. Tutto è bene, quel che finisce bene.
E’ il diritto ed il rovescio della medaglia che peraltro esprime in sintesi la prestazione gialloblù: amorfa nella prima frazione del match, più consistente nella ripresa. Ciò nonostante, su un fronte e sull’altro, sono poche le conclusioni in porta degne di menzione, tant’è che i due portieri hanno trascorso un pomeriggio da pennichella.
Il gol lampo dei brianzoli ha probabilmente condizionato i reciproci intendimenti iniziali. Passato in vantaggio, il Monza ha percettibilmente arretrato la propria linea mediana, attendendo la reazione avversaria. La “rappresaglia” cremasca non si è fatta attendere, ma soltanto come prevalente possesso palla ed occupazione del territorio, senza mai mettere seriamente a repentaglio le coronarie dei sostenitori biancorossi. Ci si attendeva forse qualcosa in più: come soluzioni offensive, come pressing, come caparbietà. Per un tempo, invece, il Pergo ha agevolato il proposito dei locali di edulcorare la gara con un ritmo dimesso, solleticando poco i corridoi laterali e intasando eccessivamente quello centrale.
Nella ripresa la squadra di Rastelli ha mostrato gli attributi evocati dai cannibali. La cadenza è cambiata e per alcuni minuti della parte centrale del secondo tempo il Pergo ha dato l’impressione di essere ad un passo dal pur sempre meritato pareggio. Lo ha sfiorato (salvataggio sulla linea su colpo di testa di Pianu), ma ha pure rischiato il micidiale colpo del ko (incrocio scheggiato da Russo). Alla fine sono stati due episodi a determinare il risultato ed in entrambe le situazioni ci ha messo del suo più il Pergo del Monza.
Lo stadio Brianteo è la classica cattedrale nel deserto: superbo nella sua maestosità, desolante nel grigiore di tutti quegli spazi vuoti. Rastelli conferma la formazione che aveva brillato una settimana fa contro il Lecco. Nel Monza mancano un paio di punte titolari, ma con l’atteggiamento remissivo assunto dopo il vantaggio, anche le “riserve” impiegate sembrano di troppo. Il Pergo mostra di voler riprendere da dove aveva concluso domenica scorsa, attaccando, ed i primi minuti confermano questa percezione. Non riparte invece dalla doppietta Gherardi, che all’8’ raccoglie sul primo palo un cross dalla sinistra di Le Noci: deviazione fuori bersaglio. Sbaglia misura, due minuti più tardi, Blanchard: nel disimpegno difensivo serve involontariamente Russo, che entra in area ed è abbattuto da Rossi Chauvenet in uscita. L’arbitro non ritiene che sia una chiara occasione da gol ed estrae la “targheta” gialla all’indirizzo del portiere gialloblù. Per capitan Iacopino, specialista dal dischetto, è una formalità vergare il vantaggio brianzolo.
La formazione locale ostenta sicurezza e mostra d’essere appagata, rifugiandosi subito nella propria metà campo, in attesa delle mosse dei dirimpettai. Il Pergo esibisce una manovra affannosa e soventi lunghi diagonali direttamente dai difensori verso gli attaccanti, che non producono alcuna seria conclusione verso la porta di Westerveld. Al 17’ Galli coordina bene la gittata in area per Gherardi, che non aggancia da buona posizione. Al 18’ una punizione da 25 metri di Le Noci, centrale, sporca i guanti del portiere locale, che devia in angolo. Trascorrono minuti di inerzia e di smorfie di disappunto per un Pergo magari anche volitivo, ma incapace di trovare spazi nell’intenso traffico che circola nei pressi dell’area di rigore brianzola. Al 36’ buona iniziativa sulla destra di Lolaico, il cui cross viene addomesticato al vertice dell’area opposta da Le Noci: conclusione a rientrare sul secondo palo di poco alta.
All’inizio di ripresa il Pergo si presenta più vivace e determinato. Al 9’ Ghidotti tenta la conclusione dalla distanza, che Westerveld neutralizza deviando il tiro basso in corner. Al 10’, su calcio d’angolo dalla sinistra, in area svetta Pianu: colpo di testa che supera il portiere avversario, ma sulla linea di porta un difensore respinge il pallone del possibile pareggio. Il Pergo adesso spinge a testa bassa, ma fatalmente è costretto a mostrare i fianchi ai brianzoli, che ne approfittano al 14’: rapida azione di rimessa di Russo lungo l’out sinistro. Poi l’attaccante converge al centro e fa partire un diagonale che scheggia l’incrocio dei pali opposti.
Rastelli, a questo punto, opera le prime due sostituzioni contemporanee: entrano Florean ed Uliano, escono Galli e Lolaico. Al 18’ Le Noci avvia e chiude, dopo lo scambio con Ferrari, una triangolazione stretta: tiro al volo dentro l’area che termina di poco a lato. Replica in Monza, procurando una mischia da brivido (19’) sbrogliata con lieve affanno. Il pericolo appena scampato consiglia al Pergo un incedere offensivo più parsimonioso, per non compromettere le residue possibilità di ottenere il pareggio. Chances che sembrano naufragare al 33’ quando Viola si presenta in area, evita Rossi Chauvenet e, fortunatamente, calibra sull’esterno della rete la conclusione. La lunga rincorsa cremasca fornisce 'impressione di aver tagliato le gambe ai giocatori gialloblù, che accusano un po’ di stanchezza. Quando ormai la rassegnazione pare avere il sopravvento, Pianu, dalla propria metà campo, scaraventa nell’area brianzola la punizione della disperazione, sulla quale si avventa con gagliardia Blanchard, facendosi perdonare l’ingenuo errore commesso in occasione del vantaggio locale. I 136 cannibali presenti al Brianteo esultano, mentre scende il gelo nella curva opposta. Forse in cuor nostro ci attendevamo un risultato diverso, ma un punto così, meritato ma strappato con le unghie proprio allo scadere, regala un sorriso e rende più dolce il rientro.