martedì 31 marzo 2009
Campionato: LECCO - PERGOCREMA 1-0
RETE: 39’ pt Buda
LECCO: Zappino, Grimaldi, Guglieri, Villagatti, Chomakov, D'Ambrosio, Buda (27' st Sangiovanni), Bernini (15' st Corti), Alteri, Antonioni, Montalto (23' st Romanelli). All. Pellegrino. A disposizione: Andreoletti, Mateo, Santoni, Ferretti.
PERGOCREMA: Russo, Marconi, Ghidotti, Brambilla (41' st Ragnoli), Rossi, Finetti, Garavelli (21' st Galli), Sambugaro, Tarallo, Bonazzi (18' st Facchinetti), Le Noci. All. Piantoni. A disposizione: Brivio, Gentili, Quaresmini, Boscolo.
ARBITRO: Guida di Torre Annunziata (Tino di Milano e Martini di Monza).
NOTE: Giornata fredda, con vento e pioggia caduta durante tutto l’incontro. Terreno di gioco scivoloso. Spettatori: 1.013 (711 abbonati + 302 paganti) per un incasso di € 8.582,00. Ammoniti: Montalto, Buda, Finetti, Rossi. Angoli: 5-2 per il Lecco. Recupero: 1' + 4'.
LECCO. - Il re non è nudo, però è rimasto in mutande. Questo potrebbe essere il parziale messaggio che giunge da Lecco, ma nemmeno si può sempre essere in pompa magna. Il Pergo lo si può mettere alle corde, non è facile ma si può, ed il Lecco ci è riuscito, vincendo meritatamente il match. E così i lacustri ottengono sei punti nelle due sfide con i cremaschi. Quella di oggi ha parecchie analogie con la precedente: nessun alibi e nessun rammarico.
Bello il Lecco e bruttino il Pergo, in un pomeriggio di luna storta. E' forse la prima volta nel girone di ritorno che il portiere avversario dei gialloblù non è chiamato direttamente in causa, e questo è un dato molto eloquente. Un solo tentativo, ravvicinato, di Tarallo, e poi conclusioni fuori misura. Tenendo conto degli stress assortiti, è comunque consolante vedere che l’impegno non è difettato in una partita ben combattuta, acre, ma non cattiva.
Pur meritando di vincere per le occasioni create, il Lecco è stato costretto a rimanere sulle spine sino al 94’, mettendoci del suo. Occorreva, per loro, quel che in gergo si chiama fortuna, ma sarebbe più appropriato chiamare precisione e lucidità sotto porta. I locali hanno giocato ad alto ritmo fino alla soglia dei sedici metri, poi spesso la lucidità è mancata. Per molto tempo però il Lecco ha impedito al Pergo di giocare come sa e come avrebbe voluto, e non è cosa da due spiccioli. Probabilmente, nel contesto dei due confronti, i locali hanno azzeccato l’antidoto per combattere con efficacia i meccanismi tattici degli ospiti, facendo mancare i rifornimenti alle punte avversarie.
Conseguentemente la prestazione del Pergo non è stata esaltante: troppo spesso ha dovuto sostare nella propria metà campo per frenare l’impeto offensivo locale. Tuttavia, dopo la lunga serie di risultati positivi e di prestazioni brillanti, il semaforo rosso doveva prima o poi accendersi e non è quindi il caso di fare drammi dinnanzi ad una sconfitta che non scalfisce minimamente quanto di ottimo la squadra ha sinora costruito.
Dopo una settimana primaverile, è pioggia vera quella che cade su una città che ha sete di punti. Piove per tutto l’incontro e di vero c'è anche l’agonismo del Lecco, spinto dal vento che lambisce il Resegone innevato e porta sul Rigamonti un’aria gelida e pungente.
Anche il Lecco punge subito, mostrando le sue bellicose intenzioni: al 6’ il brivido in area cremasca è però procurato da Rossi, che interviene preciso sulla palla nel contrasto con Montaldo: il pubblico di casa ha un sussulto contro l’arbitro, che in verità ha diretto bene, in modo più autorevole che autoritario.
Il Pergo replica all’8’: suggerimento in profondità di Tarallo all’indirizzo di Bonazzi, anticipato fuori area da Zappino. C’è più foga nel gioco del Lecco e più geometria in quello del Pergo. Ma il terreno scivoloso non consiglia finezze e premia chi è più determinato. Riesce, la finezza, a Le Noci, che al 9’ addomestica da giocoliere il pallone, si accentra e prova la conclusione: fuori di poco.
Al 24’ primo serio pericolo per Russo: l’azione è originata da un suo difettoso rilancio con le mani, che favorisce Alteri. Finetti, in recupero, toglie le castagne dal fuoco, ma si becca l’ammonizione. La punizione, decentrata sulla sinistra, è calciata da Chomakov senza troppa gloria.
Il Pergo prova ad intervallare il predominio avversario con qualche sortita offensiva, ma in effetti il controllo della sfera non risulta agevole. I pericoli maggiori sono perciò affidati ai calci piazzati, quasi sempre griffati Lecco. Ancora Chomakov, su punizione, al 38’, con pallone deviato in corner: il cross dalla bandierina è raccolto a centro area da Buda, che sbatte le ali e stacca più in alto di tutti, deviando nell’angolo dove Russo non può arrivare.
Rotto l’incantesimo, il Lecco si esalta, ma con una immediata reazione d’orgoglio il Pergo potrebbe subito pareggiare. Al 42’, da un cross dalla destra, Tarallo devia a due passi dalla linea di porta e Zappino, ben piazzato, annulla l’insidia.
Nella ripresa ti aspetti un Pergo più aggressivo, ed invece, almeno inizialmente, è sempre il Lecco a mostrare gli artigli. E’ soprattutto sui corner che i lacustri mettono maggiormente in affanno la retroguardia gialloblù. Russo, non particolarmente impegnato tra i pali, è chiamato a qualche straordinario nelle uscite in mischia.
All’8’, però, il portiere cremasco deve compiere un capolavoro per mortificare la conclusione velenosa di Montaldo, che ha provato a sorprenderlo dalla distanza.
Dopo poco più di un’ora di gioco, Piantoni avvia i cambi. Prima entra Facchinetti al posto di Bonazzi, poi Galli al posto di Garavelli. Nell’intermezzo (20’) solito calcio di punizione affidato al piedino velenoso di Chomakov e Russo questa volta è baciato dal palo.
Cresce l’intensità della pioggia e il Pergo, nei minuti finali, cerca di adeguarsi, pigiando sull’acceleratore. Al 26’ Zappino sfarfalla in uscita, ma Le Noci scivola prima di poterne approfittare. Sorte analoga per Marconi, che al 35’ perde l’equilibrio al momento di affacciarsi in area, complice un terreno che regge bene, ma è pur sempre ingannevole.
Al 37’ il Pergo va vicinissimo al pareggio: Le Noci, sulla sinistra, appoggia all’iindietro la sfera all’accorrente Sambugaro, che calcia di prima intenzione, spolverando però il palo esterno.
Sul fronte opposto, invece, è Alteri (38’) che mette in affanno Russo con un pallonetto: l’estremo difensore ospite recupera smanacciando il pallone e poi recuperandolo proprio sulla linea di porta. All’84’ Piantoni tenta la carta della disperazione, inserendo Ragnoli a sostegno delle punte, con la speranza che nella tre-quarti e dintorni gli arrivi sul piede l’occasione per far esplodere il suo siluro. Esplode, invece, il boato liberatorio del pubblico di casa dopo quattro minuti di recupero. Il Lecco, ancora una volta, ha spento le velleità cremasche, confermandosi un avversario ostico. Peccato, perché i risultati di oggi avrebbero permesso al Pergo di insediarsi prepotentemente in zona playoff. O meglio, avrebbero consentito di incassare punti utili per raggiungere la salvezza con dovuto anticipo. Alla cassa, invece, riscuote solo il Lecco. In quel ramo del lago di Como che volge al ... tramonto, non c’è neppure spazio per recriminare.
lunedì 23 marzo 2009
Campionato: PERGOCREMA - PORTOGRUARO 1-1
PERGOCREMA - PORTOGRUARO 1 - 1
RETI: 27’ st Sambugaro, 45’ st Cesca.
PERGOCREMA: Russo; Marconi, Rossi, Finetti, Federici (4’ st Ghidotti), Sambugaro, Brambilla, Garavelli, Facchinetti (21’ st Bonazzi), Le Noci (38’ st Boscolo), Tarallo. All. Piantoni. A disposizione: Brivio, Ragnoli, Gentili, Araboni.
PORTOGRUARO (4-4-2) Rossi, D’Alterio, Gargiulo (26’ st Specchia), Maraschi, Gotti, Carboni, Cuffa, Mattielig, Cunico, Abate (31’ st Cesca), Espinal (34’ st Umunegbu). - All. Calori - A disposizione: Marcato, Pavan, Canciani, Giardina.
ARBITRO: Bergher di Rovigo (Col di Nuoro, Gotti di Bologna)
NOTE: Pomeriggio primaverile, temperatura mite, campo non in perfette condizioni. Spettatori 1150 per un incasso lordo di 8.661 euro, compresa quota abbonati.
Ammoniti Finetti e D’Alterio. Angoli 2 a 0 per il Pergocrema. Recuperi: 1’ + 3’.
CREMA. – Per un punto, Martin perse la cappa. Si racconta che Martino, priore di un convento, aveva scritto sulla porta d'ingresso una frase nella quale c'era un punto collocato fuori posto, che ne capovolgeva completamente il senso. Anziché scrivere: Porta patens esto. Nulli claudatur honesto (La porta sia aperta. A nessuna persona dabbene sia chiusa), l’abate scrisse: Porta patens esto nulli. Claudatur honesto (La porta non sia aperta a nessuno. Sia chiusa alle persone dabbene). Per l'errore commesso, Martino perse la cappa, cioè il priorato.
Per un minuto, l’ora canonica è il 90’, il Pergo ha invece già perso quattro punti: i due di domenica scorsa a Cremona, con il palo interno di Araboni, e altrettanti oggi, per il fatale rilassamento difensivo che ha consentito al Portogruaro di ottenere il gol del pareggio.
Apparentemente è stata una partita senza molta intensità. Alla fine è comunque servita per aggiungere un importante tassello al puzzle che compone la salvezza. E’ stata una partita che doveva servire a tante cose. Ad esempio, a chi, nel mondo, soffre la fame, prima di tutto. E' bello e giusto che la LegaPro si sia mossa per un' iniziativa di solidarietà. Speriamo che giunga acqua al mulino...
Nel primo tempo c'è molto Pergo, un goccetto di Porto e buon cocktail a tutti. Nella ripresa, quantomeno all’inizio, meglio gli ospiti, che però subiscono il vantaggio quando meno se l’aspettavano, per poi rischiare il tracollo se bomber Le Noci avesse materializzato almeno una delle due occasioni avute. E nel finale, per ... bacco, quando già si sorseggiava il nettare della vittoria, è giunto il gol di Cesca, a rovinare la festa. Il pareggio, però, è il risultato più giusto di una partita equilibrata e assai corretta (due soli ammoniti), diretta in modo anglosassone da Bergher di Rovereto, che ha forse sulla coscienza un calcio di rigore negato a Tarallo nel finale del primo tempo: l’impressione dalla tribuna è univoca ed il popolo cannibale invoca il penalty, però l’arbitro era a due passi dall’azione e allora ci concediamo soltanto il beneficio del dubbio.
Smaltita l’euforia del derby, si ritorna al Voltini per un match che nella pratica è ancor più insidioso rispetto a quanto si sia scritto. Mister Piantoni tiene in panchina Ghidotti e schiera dal primo minuto Facchinetti, arretrando perciò la posizione di Marconi. Il Portogruaro si mostra assai prudente e chiude ogni pertugio nelle retrovie, sviluppando qualche ripartenza che potrebbe fare male. Più smanioso il Pergo, che ha fretta di raggiungere la quota salvezza, per poi dedicarsi alla coltivazione dei sogni. E allora, subito avanti. Al 3’ Sambugaro allunga in area un pallone per Le Noci, anticipato in uscita da Rossi, il quale respinge sui piedi di Facchinetti, defilato sulla destra: cross e Le Noci prova una giravolta senza precisione.
Il Pergo insiste, sfruttando molto le fasce laterali. All’8’ è Le Noci a procurare un cross dalla destra: Tarallo a centro area non aggancia, ma alle sue spalle sopraggiunge Sambugaro, il cui tiro è tuttavia respinto da un difensore ospite. Nel promettente inizio gialloblù, ci mette del suo anche Marconi, che all’11’, ben lanciato in profondità da Garavelli, guadagna la linea di fondo campo e catapulta in area il pallone per la testa di Le Noci: deviazione alta.
La spinta del Pergo è continua e l’azione offensiva è più agevole lungo la prateria destra. E’ comunque soffocante la pressione dei giocatori veneti, che aggrediscono e raddoppiano le marcature su qualsiasi gialloblù entri in possesso della sfera, lasciando pochi spazi per giocare e pochi attimi per meditare. Al 14’ Carbone, dalla distanza, fa registrare il primo tentativo verso la porta di Russo, che controlla sicuro la traiettoria alta della palla. Al 21’, invece, il portiere cremasco rimedia ad un errore dei compagni di centrocampo, che perdono palla e consentono l’azione di rimessa avversaria: Abate si presenta insidioso nei pressi di Russo, che lo costringe a decentrarsi, per poi bloccare senza affanno la debole conclusione. Sembra però trillare la campanella della ricreazione, anziché quella dell’allarme e, dopo un’occasione favorevole per il Pergo (scambio tra Le Noci e Facchinetti, che entra in area ma indugia nella botta in porta), al 24’ Cunico, lanciato in profondità da Carbone, si presenta in solitudine davanti a Russo, che in uscita gli respinge il tiro.
Il pericolo corso consiglia minor foga offensiva e maggior copertura a centrocampo, sicché la gara prosegue senza altri acuti. Sino agli sgoccioli che precedono l’intervallo. Al 44’ Garavelli, sempre dalla corsia preferenziale destra, mette a centro area un pallone all’indirizzo di Tarallo, che anticipa il diretto avversario, subendo una vistosa trattenuta rugbistica. Tutto regolare. Sambugaro raccoglie la respinta della difesa e da 25 metri prova a sorprendere Rossi: alto di poco. Al 46’ altro cross dalla fascia destra, di Facchinetti, con Tarallo che si avventa sul pallone e calcia di prima intenzione, con potenza, ma con le coordinate non ottimali. Fuori.
Nella ripresa sono gli ospiti a manifestare maggior vivacità. Sebbene non raggiungano sovente la zona presidiata da Russo, mantengono però alto il livello di guardia per Finetti e compagni. Mentre il Portogruaro si illude, il Pergo a sorpresa (27’) passa alla cassa e riscuote. Bonazzi imposta la ripartenza a centrocampo servendo sulla destra Le Noci, che effettua un lungo cross sul secondo palo. Sambugaro sbuca alle spalle dei difensori e di piatto, ad un paio di metri dalla linea di porta, realizza il vantaggio.
I veneti accusano il colpo e perdono parte della brillantezza mostrata nella ripresa. Il Pergo si procura un paio di occasioni per archiviare la pratica, sempre con Le Noci, che probabilmente versa in lucidità negli ultimi metri l’immenso lavoro prodotto durante la gara. E, come si dice, chi sbaglia paga. Scorre il 90’ quando, da una punizione apparentemente innocua, la difesa rimane immobile facendo il gioco di Cesca, ben posizionato alle spalle del blocco gialloblù: diagonale di precisione che supera Russo. E’ un pareggio mortificante, ma soltanto perché il palato era già predisposto ad assaporare il successo. E’ un pareggio che brucia, anche perché al 47’, nell’ultimo assalto disperato, dal cross di Ghidotti, il Pippo cremasco quasi quasi vergava la doppietta. Ma è un pareggio equo, perché il Portogruaro, a dispetto della classifica, è risultata una delle migliori squadre scese al Voltini. Spesso si cavilla sull’equilibrio al ribasso del campionato. Visto il Porto, che sta dietro, forse bisognerebbe rilanciare le quotazioni.
mercoledì 18 marzo 2009
CLASSIFICA
1 | Cesena | 44 | |
2 | Pro Patria | 42 | |
3 | Reggiana | 41 | |
4 | Ravenna | 38 | |
5 | Spal | 37 | |
6 | Novara | 37 | |
7 | Padova | 37 | |
8 | Pergocrema | 36 | |
9 | Lumezzane | 33 | |
10 | Hellas Verona | 33 | |
11 | Cremonese | 32 | |
12 | Monza | 31 | |
13 | Portogruaro | 31 | |
14 | Pro Sesto | 28 | |
15 | Legnano | 26 | |
16 | Lecco | 25 | |
17 | Sambenedettese | 22 | |
18 | Venezia | 17 |
Campionato: CREMONESE - PERGO 0-0
CREMONESE: Paoloni, Bianchi A., Cremonesi, Fietta, Viali, Tacchinardi (21’ st Anzalone), Gori (12’ st Vitofrancesco), Saverino, Riganò, Morfeo, Guidetti (29’ st Carotti). Allenatore Mondonico. A disp.: Bianchi G., Argilli, Coda, Temelin.
PERGOCREMA: Russo, Ghidotti, Federici (47’ Ragnoli), Brambilla, Rossi, Finetti, Marconi, Sambugaro (33’ st Bonazzi), Tarallo, Garavelli, Le Noci (42’ st Araboni). Allenatore Piantoni. A disp.: Brivio, Gentili, Boscolo, Pellegrini.
ARBITRO: Meli di Parma (Derlu di Trento e Zaninello di Vicenza).
NOTE: Giornata primaverile, temperatura gradevole, terreno in ottime condizioni. Spettatori: 5464, di cui circa mille sostenitori cremaschi. Incasso lordo: 38.850 euro. Espulso al 20’ st Morfeo per fallo su Brambilla. Ammoniti: Brambilla, Sambugaro, Riganò e Guidetti. Angoli 5 a 3 per il Pergocrema. Recupero 1’ + 5’.
CREMONA. – Vedremo, ma intanto sogniamo, senza delirare. Tuttavia, se possiamo, stiamo calmi. E' vero che il rapido passaggio da cenerentole a eroi ha ingredienti forti e che i cannibali allo Zini hanno procurato simpatia e calore. Ma il suo campionato la squadra gialloblù lo sta già vincendo senza alimentare voli pindarici. Oggi il Pergo è anche un sogno, di quelli che puoi coltivare e coccolare, però domani mattino ti puoi risvegliare con il groppo alla gola e una lieve amarezza: per l’occasione fallita. E chi l’avrebbe detto che i rimpianti maggiori sarebbero stati in riva al Serio? Nel derby il Pergo riceve l’imprimatur di prima squadra della provincia e nel giorno della consacrazione rimane dunque il rammarico per il mancato successo. Che avrebbe meritato. Per oggi, e almeno per alcune settimane ancora, il primato pedatorio ha cambiato di casa e per i mille tifosi cremaschi presenti allo Zini c'è solo la nostalgia per una superiorità palese espressa sul campo, ma non concretizzata purtroppo con il gol. Rimpianto, ma non delusione. C'è infatti soddisfazione, perché tutto sommato il pareggio profuma di vittoria, mentre in riva al Po odora di sconfitta. E come una sirena, la prestazione della squadra di Piantoni ammalia gli ultrà gialloblù, che staranno sfogando la propria ebbrezza, nel viaggio di ritorno e nella serata in città, tuffandosi in un bagno di birra. Ma sì, anche loro sono i vincitori morali di questa sfida tesa più in tribuna stampa che in campo. Dopo il gol sfiorato con Le Noci nella ripresa, Claudio Falconi, che stava narrando l’azione, con il suo pacioso vocione da tenore, in diretta radiofonica, è stato insultato da alcuni sostenitori cremonesi. La discussione è degenerata ed è dovuta intervenire la polizia. Forse sarebbe opportuno qualche controllo in meno in curva, e qualche attenzione maggiore anche al tifo aristocratico della tribuna. Per scrupolo e per scongiurare incidenti diplomatici, precisiamo che questa è un’annotazione a carattere generale, da intendersi estesa a tutti gli stadi, e che prescinde quindi dal semplice episodio odierno.
Tornando al match, ai punti il Pergo senz’altro sarebbe il vincitore morale. Probabilmente il pareggio, che non viene disprezzato in casa gialloblù, come detto equivale ad una sconfitta in quella grigiorossa. La Cremonese ambiva a staccare il biglietto per salire sul tram di avvicinamento ai playoff. Il Pergo, invece, compie un ulteriore passo verso la zona salvezza, unico obiettivo che si era posto per questa stagione.
Questo contrapposto stato d’animo ha condizionato la gara. Più serena, geometrica e spigliata la formazione cremasca. Più timorosa, contratta ed insipida quella cremonese. Questione di freschezza atletica, direbbe qualcuno. Questione anche di ideologia calcistica. Pane e salame, a tavola come nel calcio, sembra ispirare quella di Piantoni. Che si traduce nella semplicità, nello sfrondamento, nell'essenzialità dei sapori buoni, nella sopravvivenza di quel po' di ruspante che i moduli tattici ancora ci concedono. Una semplicità voluta e lucida, non da babbei o da sprovveduti. Una squadra tanto più intensa quanto più semplificata, capace non solo di difendersi (che non è poi una grave colpa, se espletata con la disinvoltura di oggi), bensì anche di colpire. E il palo finale, impattato da Araboni, indica che il Pergo, sino all’ultimo, era lì, pronto a raccogliere quanto aveva seminato per tutta la gara.
Grazie al turno di riposo, Piantoni ha potuto recuperare completamente Brambilla e Federici, che avevano tenuto in allarme l’infermeria dopo l’incontro con il Cesena. Dall’inizio viene schierato anche Ghidotti, che consente di avanzare la posizione di Marconi. La Cremonese è invece schierata con il 3-4-1-2, con Morfeo dietro alle due punte Riganò e Guidetti. Gli sfottò non si risparmiamo in curva. Presenti, per amor di popolo, circa ottocento supporter cannibali; presenti, quasi per furor di popolo, quelli cremonesi, che avevano minacciato lo sciopero per contestare gli eccessivi controlli cui sono sottoposti gli ultrà ogni domenica pomeriggio.
La Cremonese mette subito le ali, aprendo le danze (2’) con la prima conclusione verso la porta di Russo: il tiro è di Morfeo, la respinta di Ghidotti. Un fuoco di paglia, perché la formazione ospite tarpa subito le velleità dei grigiorossi e al 7’ è provvidenziale l’intervento di Viali, che sbroglia una situazione imbarazzante in area locale. Al 9’, da una posizione di fuorigioco fischiata a Le Noci, che fa arrabbiare mister Piantoni, la Cremonese riparte in contropiede e questa volta è bravo Brambilla ad intervenire e liberare su Morfeo.
Al 10’ un malinteso tra Viali e Paoloni sta per favorire Tarallo, anticipato da Viali, che spazza in corner. I primi minuti sono intensi e il Pergo tiene il confronto con piglio molto autoritario. Paradossalmente, è la Cremonese ad approfittare delle ripartenze, anziché il contrario. Al 13' Tarallo imbecca Le Noci, che arriva all’appuntamento con il pericoloso cross in area, ma la difesa di casa si salva. Il Pergo ostenta grande personalità e al 17’ si rimane con il respiro sospeso: Sambugaro ottiene un calcio di punizione poco prima della linea dell’area di rigore: parte lo specialista Le Noci, ma la sfera è deviata in corner dalla barriera.
Sempre su punizione, sul fronte opposto, arriva il primo serio pericolo per Russo, il quale aveva raccolto con le mani un retropassaggio di Ghidotti fantasiosamente giudicato volontario dall’arbitro: calcio a due in area, con la difesa cremasca che si immola per respingere la conclusione di Morfeo.
Un minuto più tardi è ancora Le Noci a mettere in difficoltà la difesa avversaria, ma il suo tiro termina alto.
Al 33' grossa occasione per il Pergo. Dal corner di Le Noci, Finetti devia il pallone che scorre lungo la linea di porta, sino al palo opposto: Tarallo manca di un soffio il tap-in.
Intervallata da qualche azione di rimessa cremonese, è comunque sempre la formazione gialloblù a reggere il gioco. Al 35' Le Noci prova dalla distanza a sorprendere Paoloni, che è ben piazzato e para
Allo scadere del primo tempo, su calcio piazzato si rivede Morfeo. La posizione è lievemente decentrata sulla destra: Sambugaro si muove in anticipo e si becca l’ammonizione. Intanto il fantasista di casa ne approfitta per accentrare la posizione del pallone, senza che il direttore di gara ne rilevi la furbata. Parte il tiro, e la traversa salva il Pergo prima dell’intervallo.
I primi minuti della ripresa gonfiano le speranze cremasche. Dinamismo e perfetta circolazione di palla mettono in crisi i dirimpettai, che si avvicinano nei paraggi di Russo al 3’: il portiere gialloblù mostra sicurezza nell’uscita a presa alta. Al 20’ la gara potrebbe evolversi in modo ancor più favorevole per il Pergo: Morfeo commette fallo su Brambilla e viene espulso. Il carosello delle sostituzioni ha però un effetto calmierante e il match prosegue combattuto, ma solo in tribuna stampa e a singhiozzo nella zona mediana del campo. Sino al 42’, quando una deviazione di Araboni, appena subentrato a Le Noci, indirizza il pallone sul palo dove Paoloni non ci sarebbe mai arrivato. Poi, beffardamente la sfera rotolo lungo la linea di porta, per terminare la corsa tra le braccia del portiere cremonese.
Il derby finisce quindi con il secondo pareggio stagionale tra le due contendenti, ma i cori che giungono dalla curva cannibale, per ringraziare la prestazione dei giocatori gialloblù, testimoniano che il Pergo ha giocato alla grande. Se c’è qualche volto deluso, non dimora qui.
Derby: il presidente Bergamelli ringrazia i tifosi
martedì 3 marzo 2009
CLASSIFICA
1 | Pro Patria | 42 | |
2 | Cesena | 41 | |
3 | Reggiana | 41 | |
4 | Spal | 37 | |
5 | Ravenna | 35 | |
6 | Pergocrema | 35 | |
7 | Novara | 34 | |
8 | Padova | 34 | |
9 | Lumezzane | 32 | |
10 | Cremonese | 31 | |
11 | Hellas Verona | 30 | |
12 | Monza | 28 | |
13 | Pro Sesto | 28 | |
14 | Portogruaro | 28 | |
15 | Legnano | 26 | |
16 | Lecco | 25 | |
17 | Sambenedettese | 22 | |
18 | Venezia | 16 |
Campionato: PERGOCREMA - CESENA 1-0
Il Pergocrema supera al "Voltini" anche la capolista Cesena e per la prima volta nella stagione guadagna una posizione da playoff. Gol di Le Noci (su rigore) al 16' della ripresa. Dopo la sosta, il derby contro la Cremonese, distanziata di 4 punti in classifica.
RETE: 16’ st Le Noci (rigore).
PERGOCREMA: Russo; Marconi, Ragnoli, Finetti, Federici (1’ st Quaresmini); Garavelli, Brambilla (7’ st Boscolo), Sambugaro; Facchinetti (20’ st Ghidotti); Le Noci, Tarallo. A disp. Brivio, Gentili, Bonazzi, Pellegrini, Araboni. All. Piantoni.
CESENA: Ramaglia, Ceccarelli, Cusaro, De Feudis, Lauro, Biasi, Segarelli (28’ st Zebi), Piangerelli (21’ st Ferretti), Djuric, Giaccherini, Motta. A disp.: Tardioli, Rossi, Righini, Biserni, Alessandro. All. Bisoli.
ARBITRO: Paparazzo di Catanzaro (De Bortoli di Este e De Rosa di Belluno)
NOTE: Pomeriggio nuvoloso con leggera pioggia. Spettatori 1900 circa (di cui 360 ospiti) per un incasso lordo, compresa quota abbonati, di € 13.918,29. Espulso al 19’ st Quaresmini per doppia ammonizione. Ammoniti: Facchinetti, Garavelli, Ghidotti, Segarelli e Ceccarelli. Angoli 7 a 4 per il Pergo. Recupero: 2’ + 4’.
CREMA. – Con un piede più avanti delle attese. C’è nell’aria qualcosa che va oltre l’importanza del risultato, e si chiamano emozioni. Sono partite come queste che fanno bene al calcio, al di là di chi le vinca. Se poi le vince il Pergo, tanto meglio, anche perché tra le due, è stata quella che ha mostrato più voglia di convincere. E mentre in campo si consuma la gioia per il quarto successo consecutivo (giocato domenica scorsa il jolly della Bellucci, a che cosa possiamo paragonare la vittoria odierna?), la sala stampa è una polveriera, con il tecnico Bisoli a gettare benzina sugli scriba romagnoli per una domanda ritenuta impertinente. Siparietto divertente, ma che fa riflettere sulla bellezza di questo sport, dove il bicchiere è sempre mezzo vuoto o mezzo pieno: dipende dall’angolazione.
Perfetta, ad esempio, l’angolazione scelta da Le Noci per battere Ravaglia dal dischetto e regalare al popolo cannibale due settimane di godimento da sogno, in attesa del derby. Perfetto, altro esempio, il colpo di reni di Russo nel finale, che ha spento gli ardori agonistici di Ferretti: bravo il primo, o pessimo il secondo?
C’è mancato poco, quindi, che il Cesena ottenesse il pareggio, ed anche questo è il ritornello del calcio nobile, ricco ed evoluto: per giocare bene bisogna essere in due ed il Cesena, dopo aver cercato di addormentare il match nel primo tempo, è stato costretto a rincorrere il Pergo nella ripresa, però neppure in superiorità numerica ha mutato ritmo. "Aspettando Godot" sembrerebbe quindi il titolo calzante al comportamento del Cesena. La compagnia ospite ha in cartello grossi nomi, ma indubbiamente i critici “prevenuti” di stampo cesenate si aspettavano di più, almeno dalle repliche.
Più facile, soprattutto nel primo tempo, balzare in piedi per la gara del Pergo. Da copione, forse, doveva succedere il contrario. Invece qui è proprio il caso di esaltarsi e di scaldarsi, mantenendo i piedi per terra. Il successo è l’equivalente del sei politico. I ragazzi hanno studiato e il professore può trarre motivi di conforto. Ogni tanto aggiornavamo la pagina del Televideo, per sapere come si evolveva la classifica. Tanto per divagare, andavamo dove ci portava il cuore. O le illusioni.
Il Voltini offre un colpo d’occhio apprezzabile: quasi duemila spettatori. Nella formazione gialloblù manca Francesco Rossi, squalificato, e mister Piantoni si affida a capitan Ragnoli, che risponde presente! Rientra anche Facchinetti, al posto di Bonazzi. La partita non decolla subito. Il Cesena si avvicina alla gara con un tono più calligrafico; il Pergo non si fa ingannare e morde. Garavelli ha due buoni spunti personali, ma le conclusioni sono in verità velleitarie. Piace però il piglio della squadra. Intensa è l’aggettivo, poco bizzarro, che la contraddistingue. Il primo tiro verso una delle due porte arriva soltanto al 21’: ci prova Le Noci con un diagonale fuori misura. Al 24’, su corner dalla destra di Le Noci, il pallone arriva all’altezza del dischetto da rigore, dove è appostato Facchinetti: tiro al volo e palla alta sopra la traversa.
Il Cesena si fa insidioso nei pressi di Russo al 26’: cross di Ceccarelli per la deviazione di testa di Piangerelli: fuori. Manovra avvolgente dei padroni di casa al 33’: Facchinetti apre sulla destra per Le Noci, che vince un contrasto, si presenta in area e mette a centro area un assist sopraffine per Garaavelli, che arriva scoordinato all’appuntamento e in spaccata calcia alto.
Il Cesena sembra non avere fretta, non forza i tempi e bada a mantenere le distanze tra i reparti. Calma e sangue freddo, deve aver predicato Bisoli ai suoi ragazzi. I quali, al 37’, sfiorano il vantaggio: punizione dalla tre quarti di Giaccherini, che catapulta la sfera nell’area cremasca. Russo, in mischia. respinge coi pugni, ma sui piedi di De Feudis, che indirizza prontamente a lato.
Durante l’intervallo si raccolgono commenti positivi sulla prestazione cremasca, rispetto alle perplessità che affiorano per la condotta di gara della prima della classe. Che dimostra di essere compagine sorniona, pronta a graffiare alla prima distrazione. Come al 15’, quando Djuric schiaccia male il pallone di testa a pochi passi da Russo, sempre comunque ben piazzato.
Il Pergo si danna sul piano della corsa e tanta buona volontà viene premiata al 16’. Fa tutto Le Noci, che conquista il calcio di rigore (fallo di mano di Ceccarelli su cross del fantasista), e poi lo trasforma di potenza e di precisione. Adesso c’è aria di prodezza, ma al 19’ Quaresmini è severamente castigato dall’arbitro Paparazzo, che forse accecato dai flash dei … paparazzi a bordo campo, mostra al difensore gialloblù il secondo cartellino giallo (in cinque minuti!) per un veniale fallo di mano, costringendo il Pergo a proseguire il match in inferiorità numerica.
Così diventa partita vera. O almeno si poteva supporre, perché il Cesena non cambia passo, mentre i tentativi più gettonati sono i melensi spioventi in area a cercare lo stacco e la forza di Djuric e di Motta. Il centrocampo ospite, portato oltre i confini del piccolo trotto, non è stato quindi sontuoso, ma il suo impeto è costante. Al 24’ Russo rischia con un’esitazione nell’uscita alta su Djuric, mentre al 25’ il Pergo potrebbe chiudere la pratica: Garavelli allunga sulla destra a Ghidotti, che guadagna il fondo del campo e mette in area un pallone basso sul quale si avventa Sambugaro: alto!
Perdere con la percezione di non meritare la sconfitta (opinabile), è sicuramente peggio che perdere giocando da cani. E’ quel che capita al Cesena nella fase finale. Che benissimo non gioca, ma neppure gioca male. Però provvede a rovinarsi il pomeriggio dopo che ci aveva pensato il Pergo. Il Cesena manovra con lanci lunghi, non ci tiene ai ricami. Al 31’ un altro marcantonio, Ferretti, vince il contrasto aereo con Finetti, ma da buona posizione calcia tra le braccia di un Russo che strizza l’occhiolino in segno di ringraziamento. Al 33’ ci prova anche Giaccherini dal limite: tiro deviato in corner. Al 47’ l’ultimo brivido di giornata: colpo di testa di Ferretti, ma Russo è attrezzato per il miracolo.
Il Pergo, dunque, ha vinto puntando sulla corsa e sul pressing e quando è stato costretto a difendersi non ha perso la testa né la calma. Sostenere che sia andata bene, è un puro esercizio retorico che sminuisce l’abilità dei gialloblù. Come a Verona, poteva anche finire in parità, ma come a Verona la tenacia, la sofferenza e la capacità di tenere testa con un certo ordine ai più blasonati avversari, sono state premiate. Del Pergo, è piaciuto il suo atteggiamento mentale, la ricerca del colpo risolutivo anche quando l’affanno degli ultimi minuti annebbiava le idee. E al derby, ora, non ci arriveremo da Cenerentole.
INTERVISTE
Il tecnico del Pergocrema, Oscar Piantoni: "Abbiamo ottenuto un grande risultato, dopo un'espulsione che sembrava complicarci i piani della vigilia. siamo stati bravi a concedere poco. Sono stato poco contento della direzione di gara di Paparazzo, capace di volersi ergere protagonista in una partita che chiedeva tutto tranne che questo. I ricambi si stanno continuamente dimostrando sempre pronti all'occorrenza e questo non fa altro che gratificare chi ha meno opportunità di mettersi in mostra. L'assenza dalla formazione titolare di Bonazzi è stata necessaria visto il centrocampo con cui si trovava a giocare a Cesena, con caratteristiche ben differenti rispetto a quelle con cui si trova più a suo agio. Grande è stato il sacrificio di Le Noci, sempre pronto a rientrare. La prestazione del Cesena è stata importante: ha dimostrato di essere la squadra più forte del campionato e questi tre punti mi fanno quindi ancora più felice. La situazione in classifica sorprende tutti anche noi della società, ma merito di tutto ciò è il costante lavoro che stiamo facendo. L'imminente sosta si rivelerà senz'altro importante per recuperare le energie fresche, necessarie per affrontare la parte finale della stagione nella maniera migliore".
Il difensore del Pergocrema, Stefano Ragnoli: "Sono molto contento sia per l'importante vittoria, sia per il ritorno in campo che mi mancava tantissimo. Le sofferenza maggiori le abbiamo avute con l'espulsione di Quaresmini, anche se l'unica palla pericolosa è stato il colpo di testa di Ferretti. Siamo stati bravi a mettere in pratica quanto impostato, merito sia di chi l'ha preparata che dei protagonisti in campo. Vogliamo arrivare il prima possibile ai punti fondamentali per la salvezza. Il campionato si sta continuamente rivelando, con la differenza tra le squadre talmente minima che contano moltissimo gli episodi. Il derby sarà una partita importante, vista l'importante serie positiva di risultati. A Cremona arriveremo con la consapevolezza di aver di fronte dei grandi nomi e qualità, ma con la convinzione di continuare a
crescere".
L'attaccante del Pergocrema, Giuseppe Le Noci: "Abbiamo ottenuto 3 punti importanti, siamo stati bravi a reagire dopo l'espulsione. Il primo tempo è stato equilibrato, loro erano molto organizzati. Nella ripresa siamo stati bravi a ripartire in contropiede e a sacrificarci per la squadra. Il riposo fa bene, cerchiamo di mantenere la condizione e di recuperare gli infortunati. Con la Cremonese cercheremo di portare a casa più punti possibili".
Il tecnico del Cesena, Pierpaolo Bisoli: "La sconfitta è stata totalmente ingiusta, causata dalla nostra grossa lacuna a concretizzare le occasioni che ci capitano sotto porta. Grande la prestazione del loro portiere, con quattro interventi importanti. Complessivamente la squadra ha giocato molto bene, specialmente considerando le difficoltà di questa trasferta, come dimostra la grossa sofferenza della Pro Patria di due settimane fa. Giaccherini e Djuric hanno fatto la loro buona partita. Prendiamo atto della sconfitta e pensiamoci a riprenderci in un campionato molto difficile, dove a spuntarla sarà la formazione cha avrà meno pressioni".
Il centrocampista del Cesena, Moreno Zebi: "La prima parte della gara è stata equilibrata, con il rigore che è stato in grado di sbilanciare la partita in favore del Pergo. Era difficile trovare gli spazi contro una squadra molto ben organizzata, ma abbiamo cercato di creare più occasioni possibili. Dopo quattro settimane di stop posso dire di stare meglio, ma penso di poter dare un contributo più importante alla squadra".
Il centrocampista del Cesena, Luca Ceccarelli: "Nel primo tempo il Pergo ha dato decisamente il suo meglio, al contrario della ripresa nella quale, dopo aver subito il goal, abbiamo creato molte occasioni, senza però sfruttarle. Sul rigore l'ho presa di braccio in maniera involontaria, ma la decisione dell'arbitro ci può stare. La sosta non ci potrà fare altro che bene. Per ogni squadra ci sono momenti facili e difficili e dal canto nostro dobbiamo cercare di riprenderci. L'obiettivo resta la prima posizione in classifica".
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