Il Pergo chiude la stagione con una sconfitta a Ferrara, contro la Spal, la quale non accede però ai playoff. Il Cesena vince il campionato e sale in Serie B. Retrocede il Legnano.
SPAL – PERGOCREMA 2-1
RETI: 12’ pt Rossi, 6’ st Araboni, 23’ st Arma (rigore)
SPAL: Capecchi, Ghetti, Cabeccia, Savi (15’ st La Grotteria), Zamboni, Lorenzi, Cazzamalli (33’ st Schiavon), Centi, Arma, Bracaletti (18’ st Agodirin), Rossi. All. Dolcetti. A disp.: Careri, Quintavalle, Castellazzi, Cazzola.
PERGOCREMA: Brivio, Marconi, Quaresmini (19’ st Federici), Boscolo, Ragnoli, Rossi, Galli (33’ st Pellegrini), Sambugaro, Araboni, Le Noci (26’ st Pezzotta), Facchinetti. All. Piantoni. A disp.: Russo, Brambilla, Garavelli, Tarallo.
ARBITRO: Cafari Pianico di Casisno (Orlandi di Arezzo e Gotti di Bologna).
NOTE: Pomeriggio caldo (temperatura 30°), terreno in ottime condizioni. Ammonito Cazzamalli per simulazione. Spettatori 3.000 circa, di cui 1912 abbonati, per un incasso lordo complessivo di € 21.504. Recupero: 1’ + 3’.
FERRARA. – Giunta la notizia che i playoff rimangono una prospettiva seducente ma svanita, i giocatori estensi si portano a capo chino sotto la propria curva. Erano tra i favoriti alla vigilia e sino a poche settimane fa stazionavano nell’anticamera del paradiso. Non ce l’hanno fatta e la delusione è dipinta sui loro volti mortificati. Eppure non ricevono fischi. Scrosciano invece applausi amplificati dalla copertura della curva e allora ci si rende conto che da queste parti, forse, è stato sufficiente averci provato. Sarà la diversa cultura pedatoria del popolo ferrarese, sarà la vivibilità di una città disincantata, però non si fanno drammi.
E’ dunque finita la stagione, e per il Pergo è nel segno dell’allegria e della speranza. L’allegria per l’obiettivo raggiunto, la speranza di riprovarci l’anno prossimo con qualche ambizione in più.
Prima della partita odierna, scorre davanti agli occhi il flashback di un campionato contraddittorio, suggestivo e impossibile da immaginare così frizzante alla vigilia. Invece alla fine lascia addirittura qualche punta di amarezza. In questa rivisitazione della stagione che passa agli archivi, c’è pure il supponente stupore per essere qui, a Ferrara, in uno stadio depresso, ma dal sangue blu, come nobile fu la presenza al Bentegodi di Verona, o al Giglio di Reggio Emilia, o a Cesena: teatri calcati anche nel recente passato dal gotha del calcio professionistico e sui quali il Pergo ha recitato un ruolo da protagonista.
Va dove ti porta il cuore, si sussurrava con fatalità all’inizio di un campionato in verità enigmatico. E i cannibali, anche oggi rappresentati, il cuore l’hanno portato sin qui, insieme ad una squadra appagata, ma attenta, seria, responsabile e viva, nonostante avesse ormai consumato tutte le energie dapprima per invocare il miracolo dei playoff, eppoi per evitare sgradevoli sorprese nell’epilogo del torneo.
Quindi, un primo plauso di questa stagione ormai conclusa, va rivolto ai tifosi gialloblù. Per loro, in effetti, ci vuol poco per sentirsi “cannibali”: basta ascoltarsi dentro e sentire se c’è un rumore, anche lieve, di fiamma. Del tifo della Sud rimarranno indelebili soprattutto le immagini della notte del derby: “tu chiamale, se vuoi, emozioni...”
Era la prima al timone del Pergo di Oscar Piantoni, accolto all’inizio quasi come un usurpatore, però poi accettato e apprezzato per il lavoro, i risultati e anche per il gioco che ha saputo infondere alla squadra. A sessant’anni e dintorni, è una bella soddisfazione e almeno qualche merito, chi all’inizio aveva arricciato il naso, dovrà pur concederglielo.
Un regno è felice quando magia il re, ma c’è da mangiare per tutti. Malmessa in qualche frangente, però mai disastrata pur con alcuni infortuni, o magari anche sofferente e ferita, la squadra ha interpretato compatta e caparbia la propria parte di out-sider, a volte come comprimaria (ma sempre con dignità) e spesso da protagonista: divertendo, appassionando, illudendo. Quindi, rievocando lo striscione esposto in Curva Sud domenica scorsa ribadiamo, sic et sempliciter: grazie ragazzi!, coinvolgendo in quel gesto di gratitudine tutte le componenti che ruotano intorno alla società, presidente Bergamelli in testa.
Si chiude così la stagione e da domani si penserà già al futuro. Oggi, intanto, il Pergo ha pensato a onorare l’impegno nonostante il caldo torrido consigliasse un tuffo nel vicino Adriatico. Probabilmente ce l’avrebbe fatta ad uscire indenne dallo stadio ferrarese, se non fosse per quel rigore tanto dubbio quanto gradito alla piazza locale. Peccato, perché così anche il derby a distanza ha premiato i cugini cremonesi, che hanno operato nuovamente il sorpasso in classifica. E’ mancata quindi la ciliegina, ma è ugualmente una stagione dolce, da apprezzare e gustare anche a futura memoria.
Erano tante le combinazioni che avrebbero dovuto favorire la Spal affinché potesse approdare ai playoff. Innanzitutto era necessario battere il Pergo. E gli emiliani non hanno indugiato, dopo il fischio d’inizio. Tanto per mettere le cose in chiaro, al 1’ ci prova subito Cazzamalli ad impensierire Brivio con un tiro angolato che il portiere cremasco blocca con sicurezza. Come domenica scorsa contro la Pro Sesto, il Pergo, che la pagnotta se l’è dovuta guadagnare per tutto il torneo, non mostra di voler fare regali e replica tempestivamente con Le Noci (5’), dopo una combinazione con Araboni: tiro dal limite dell’area a lato.
Tuttavia la Spal al 12’ va in vantaggio e comincia a cullare il sogno, sintonizzandosi sulle onde radio di Padova, Ravenna e San Benedetto del Tronto: punizione di Rossi dalla sinistra, con una deviazione di Ragnoli che spiazza Brivio. Lo stadio, ovviamente, si infiamma.
Incassato lo svantaggio, il Pergo non disarma. Sul fronte opposto è ancora Le Noci a tenere in apprensione la retroguardia locale: al 16’ devia di testa un cross di Facchinetti, con pallone che termina leggermente alto. Cala il silenzio al 23’, quando il pallone gonfia la rete alle spalle di Capecchi, ma il gol di Araboni è annullato per evidente fuorigioco.
Sospiro di sollievo che inietta nuova linfa alla Spal: al 30’ perfetto assist in profondità di Cazzamalli per Arma, che, solo davanti a Brivio, tenta di superarlo con un pallonetto che termina però a lato. I locali incalzano e dopo uno scambio con Arma, Bracaletti al 34’ conclude in porta dal limite dell’area: fuori misura.
Al 38’ secondo gol annullato ad Araboni: cross di Le Noci dalla fascia sinistra; sul secondo palo Facchinetti fa da sponda per Araboni, il quale a porta vuota deposita la sfera in rete, in sospetta posizione di fuorigioco.
Nella ripresa la Spal si presenta in campo meno aggressiva rispetto alla prima frazione di gioco, ed il Pergo ne approfitta subito: cross dalla destra di Facchinetti ed ottima deviazione in tuffo, con contorsione, di Araboni. Questa volta non ci sono dubbi: il gol è regolare ed il pareggio è annotato.
In effetti, nella fase centrale della ripresa la Spal appare in leggero affanno e con poco energie. E’ più vivace il Pergo, che pare voler clonare l’exploit di sette giorni prima. Galli sale in cattedra al 16’ con uno splendido doppio dribbling a centrocampo e conclusione dal limite che sorvola di poco la traversa.
E’ la forza della disperazione a tener viva la squadra di casa, che si getta in avanti e spesso si getta a terra, reclamando calci di rigore a ritmo incalzante. Al quarto boato del pubblico, anche l’arbitro ci casca come un pivello, castigando il Pergo con un penalty, per un intervento in area assai dubbio ai danni di Rossi. Arma carica il destro e batte Brivio con un tiro a pelo d’erba e angolato.
A questo punto la partita è ormai segnata. Facchinetti prova a rimetterla in sesto al 25’ con una conclusione dal limite debole e centrale, ma a questo punto del match sarebbe stato crudele privare gli avversari anche solo della speranza. E allora è ancora la Spal a cercare il colpo della sicurezza, catapultando in area alcuni cross per sfruttare la prestanza fisica dei suoi arieti. Piantoni, intanto, premia il giovane Pezzotta (classe 1992), al suo secondo ingresso stagionale, e poi Pellegrini, all’esordio in campionato. Un premio all’impegno negli ultimi frammenti di una gara che si trasforma in una specie di via crucis per i tifosi estensi. La testa è altrove, ma le notizie che arrivano dai cellulari non sono incoraggianti. E allora, ugualmente, giù applausi.
1 | Cesena | 60 | |
2 | Pro Patria | 58 | |
3 | Ravenna | 56 | |
4 | Padova | 54 | |
5 | Reggiana | 54 | |
6 | Spal | 53 | |
7 | Hellas Verona | 48 | |
8 | Novara | 46 | |
9 | Cremonese | 45 | |
10 | Lumezzane | 45 | |
11 | Pergocrema | 44 | |
12 | Portogruaro | 43 | |
13 | Monza | 38 | |
14 | Pro Sesto | 37 | |
15 | Lecco | 35 | |
16 | Sambenedettese | 32 | |
17 | Venezia | 31 | |
18 | Legnano | 30 |
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