Il Pergo perde anche contro il Lumezzane, subendo al 44' della ripresa il gol di Romeo. Nel primo tempo a Pintori aveva replicato Le Noci, entrambi su rigore. Al termine della partita un gruppo di "cannibali" raggiunge l'ingresso degli spogliatoi per poter parlare con la squadra.
CREMA. – Hic sunt leones? Nessun ruggito, nessun alibi. Solo qualche artigliata, qua e là, nel corso del primo tempo. Poi, nella ripresa, se c’è stato, è stato un ruggito del coniglio. Il crepuscolo non ispira tenerezza e alla fine esplode la rabbia che i cannibali covavano in corpo da alcune settimane, e rimane molta amarezza. Non per la contestazione, che aleggiava nell’aria dopo la prestazione di Pagani (“Fino a quando, o Catilina, abuserai della nostra pazienza?”, ammoniva Cicerone), da parte di chi avverte uno scarso impegno (ancor più degli scarni risultati), e lo traduce in un atto di infedeltà ai colori sociali. Di fronte all’evidenza non ci sono argomentazioni da brandire, ma soltanto tristezza per il clima ormai ostile che pone in contrapposizione la piazza alla squadra, mentre in un momento così delicato, per risalire dalle asperità c’è bisogno di sostegno, di dialogo e di confronto, non di scontro frontale, che non giova alla comune causa. D’accordo, la biblica pazienza di Giobbe può essere colma ed è pure comprensibile (anzi, sostenibile), lo stato di malessere della curva, ma il “muro-contro-muro” sarebbe senz’altro deleterio. Per fortuna non è stato uno scontro, quello avvenuto al termine della partita, tra una cinquantina di ultrà che sono riusciti ad infiltrarsi sino all’ingresso degli spogliatoi (complimenti per il blitz, ma nessuno poteva prevenirlo?) e la squadra afflitta e demoralizzata. E’ stato un chiarimento schietto, ma con toni tutto sommato civili e chissà che possa servire a remare tutti quanti lungo la stessa corrente, nell’interesse dei colori gialloblù.
“Grato m’è il sonno e più l’esser di sasso”. Vorremmo, però non riusciamo a restare insensibili alla posizione di classifica sempre più inquietante, o alla protesta della Sud sempre più irritata. Adesso cala il silenzio dopo l’ennesima sconfitta stagionale che vorremmo non dover commentare.
Spesso, durante l’incontro, è stata evocata la presenza in campo di undici leoni, ma nella ripresa, quando il Lumezzane ha cominciato a giocare com’era nelle sue potenzialità, è stato il Pergocrema ad essere come il profeta Daniele nella fossa dei leoni ospiti, con la differenza che nessun miracoloso intervento divino lo ha potuto salvare dalla capitolazione finale. In verità, qualche miracoloso intervento lo aveva prodotto Colombi, ma alla fine è servito soltanto a limitare i danni.
Invece nel primo tempo la squadra gialloblù, sospinta forse dalla nobiltà dell’essere, quantomeno non aveva sfigurato, a parte le occasioni da gol sciupate sotto la porta avversaria che hanno procurato un po’ di rossore e di imbarazzo. Rimane ora da capire quanto l’inerzia mostrata nella prima parte della gara dal Lumezzane, possa aver illuso il Pergocrema, rispetto ad una ripresa in cui i bresciani hanno invece imperato ed i cremaschi traccheggiato. Questione di lana caprina, direbbe qualcuno, considerato l’esito conclusivo del match.
Il Pergo presenta dal primo minuto il neo acquisto Zaninelli, che prende il posto di Di Bella. Rientra anche Bonfanti, con Ghidotti che rileva sulla fascia destra Guerci, relegato in panchina. In avanti la coppia Bonazzi-Scanziani preferisce Crocetti a Degano, con Florean e Le Noci disposti lungo i corridoi laterali. Stacca la presenza anche Cazzola, al rientro dopo le due giornate di squalifica e a farne le spese, nella circostanza, è Galli.
Di Cazzola, al 10’, è il primo affondo della partita: intercetta nella trequarti un disimpegno della difesa avversaria e conclude dal vertice destro dell’area di rigore. Il pallone ribattuto giunge sui piedi di Florean, che crossa a centro area dove Crocetti interviene di testa, angolando troppo la deviazione. Si ripete ancora Cazzola al 16’: analoga posizione e diagonale che sorvola di poco la traversa.
Il ritmo non è elevato, il Lume si chiude nella propria metà campo e attende l’offensiva avversaria. Ogni tanto, comunque, varca la linea centrale, tenendo in allarme Colombi. Come al 20’: Marconi prova a sorprendere il portiere gialloblù dalla distanza, Colombi devia in corner. La replica del Pergo è affidata alla potenza esplosiva di Florean (23’), che impegna Gazzoli con un diagonale dalla destra, mentre al 27’ la punizione di Le Noci, battuta da discreta posizione, risulta innocua per il portiere ospite. Virtualmente è ben più insidiosa l’azione di rimessa al 28’, in superiorità numerica, con l’ultimo passaggio di Florean verso Le Noci intercettato dalla difesa bresciana.
Al di là dell’indolente atteggiamento del Lumezzane, è comunque un Pergo volitivo quello che si presenta spesso insidioso dalle parti di Gazzoli. Al 31’ bella combinazione sulla sinistra tra Le Noci e Federici, con traversone di quest’ultimo per Crocetti, il quale da ottima posizione si sperimenta in una conclusione acrobatica, spettacolare ma improduttiva. Si insiste al 34’: Uliano serve in profondità Le Noci, che da posizione ravvicinata si vede ribattere il tiro dai piedi di Gazzoli. La migliore occasione da gol del Pergo giunge al 37’: cross dalla sinistra di Le Noci al centro dell’area per Crocetti, che prova la deviazione volante. Omissis.
Il pericolo scampato scuote il Lumezzane, che cambia registro e inizia a proporsi dalle parti di Colombi con maggiore continuità. Al 39’ è Pintori, con un tiro cross dalla sinistra, a procurare un po’ di apprensione (pallone che sfuma sul secondo palo), mentre al 40’ la formazione bresciana passa in vantaggio. Colombi respinge coi pugni una punizione e la sfera rimbalza sul braccio di Ghidotti (peraltro tutto solo, quindi l’involontarietà e la mancanza di danno procurato potevano far propendere ad una decisione meno severa). Calcio di rigore che Pintori trasforma di potenza e di precisione. La depressione è comprensibile: dopo aver dominato per tutto il primo tempo, è invece il Lumezzane, al secondo affondo, a raccogliere i frutti. La reazione fortunatamente è immediata e clonando la situazione nell’area opposta, al 45’ è il Pergo a beneficiare del penalty, con bomber Le Noci che spegne l’undicesima candelina stagionale.
Nella ripresa il Lumezzane mostra il rovescio della medaglia. E’ la squadra bresciana ad imporre i ritmi della gara, a gestire il pallone e procurarsi un’infinità di occasioni da rete. Il Pergo, pur in un pomeriggio grigio di fine autunno, sembra un pezzo di ghiaccio che si scioglie sotto la canicola d’agosto. Purtroppo è una squadra spenta, poco reattiva, poco lucida nella costruzione di un gioco che smarrisce progressivamente con il trascorrere dei minuti e difronte al piglio autoritario degli ospiti. Al 19’ Galabinov, entrato da una manciata di secondi, svetta in area e costringe Colombi a deviare il pallone in calcio d’angolo. Dal corner è lo stesso Galabinov a sorprendere la difesa cremasca e di testa indirizza la sfera sul palo alla sinistra del portiere locale. Chissà, forse la dea bendata comincia ad intenerirsi. E’ una sensazione che prende corpo anche al 25’, quando Ghidotti scivola sulla trequarti favorendo l’iniziativa in contropiede di Bradaschia. Colombi è provvidenziale uscendo dall’area e ribattendo con il petto il tentativo di conclusione dell’attaccante ospite.
Adesso il Pergo è un po’ come l’araba fenice: che ci sia ciascun lo dice, dove sia, nessun lo sa. Per fortuna che c’è Colombi, al 35’, a respingere un diagonale sbucato dalla destra; riprende il pallone Bradaschia in mezzo all’area e la sua botta è respinta con il corpo da Zaninelli. Per fortuna che c’è Colombi anche al 43’, costretto ad una triplice prodezza consecutiva su altrettante conclusioni ravvicinate degli attaccanti ospiti. L’ultima deviazione procura un corner a favore del Lumezzane e sul tapin di Romeo, appostato sul secondo palo, scende la notte e cadono le palle.
lunedì 14 dicembre 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento