Il Pergo si ripete. Come contro l'Alessandria, anche a Varese va in vantaggio, subisce il pareggio e, al 90', rimedia la sconfitta per un altro ingenuo calcio di rigore
Varese – Pergocrema 2-1
Reti:.45’ pt Ferrari, 27’ st Dos Santos, 45’ st Buzzegoli (rigore)
Varese: Moreau, Pisano, Armenise, Gentili, Buzzegoli, Camisa, Tripoli, Dos Santos, Eliakwu (10 st Momentè), Aloe (14’ st Corti), Del Sante (36’ st Carrozza). All. Sannino. A disp.: Grandclement, Grillo, Gambadori, Osuji.
Pergocrema: Colombi, Ghidotti, Pianu, Zaninelli (9’ st Di Bella), Trovò (46’ st Tavares), Federici, Cazzola, Brambilla, Galli (37’ st Uliano), Ferrari, Le Noci.. All. Bonazzi e Scanziani. A disp.: Brivio, Romano, Gherardi, Florean.
Arbitro: Mariani di Aprilia (Botosso di Biella e Mosca di Chivasso).
Note: Giornata freddissima (-2°), terreno ghiacciato. Spettatori 1300 circa di cui 423 paganti e 879 abbonati, per un incasso lordo complessivo di € 7.399. Espulso Sannino al 21’ st per proteste. Ammoniti: Gentili, Momentè, Colombi e Ghidotti. Angoli 4 a 1 per il Varese. Recupero 1’ + 5’.
Varese. – San ... Nino fa il miracolo. Lui esce, e la sua squadra vince. Il Varese c’è davvero e il Pergo c’è ancora, ma non nella misura necessaria. La sensazione che lasciano è però molto diversa. Il Varese trasmette la percezione di una squadra che scoppia di salute, e quindi di efficienza, più che di bellezza. Sua la prima palla gol, sua la voglia di prendere la partita per le corna. Così è andata, seppure al fotofinish. Undici partite vinte consecutivamente in casa: sarà anche fortuna, però quando le cose vanno così bene, non è un caso.
Il Pergo lascia invece l’impressione che sia in crescita, ma anche che sia poco abile nell’amministrarsi. Ha ottenuto il vantaggio allo scadere del primo tempo, ha sfiorato in contropiede per due volte il raddoppio, prima di subire l’aggancio ed il sorpasso avversario. Il Varese non ha mai messo in seria difficoltà la difesa gialloblù, e neppure costretto Colombi ad interventi straordinari. Però l’intensità della sua manovra offensiva e il suo impeto facevano preludere ad un finale diverso rispetto a quello che cominciavamo ad assaporare. Ci sta, la vittoria del Varese ci sta. Come ci sarebbe stata anche quella del Pergo in una sfida contraddistinta, soprattutto nella ripresa, da aggressività agonistica da una parte, difesa ad oltranza dall’altra, intervallata da alcune insidiose azioni di rimessa mal finalizzate.
Il Pergo era annunciato quasi in ginocchio. Così dichiarava la classifica che ne ha condizionato le ultime prestazioni. Non ha avuto tuttavia il fiato corto e quando Ferrari, al suo debutto in gialloblù, ha piazzato la rete del vantaggio, sembrava spirare un vento forte a gonfiare le vele della rinascita. Per la successiva mezz’ora della ripresa questa sensazione è rimasta immutata, sebbene aumentasse la pressione avversaria e aumentassero anche gli spioventi nella zona di Colombi. Fuochi di paglia, che procuravano pathos, ma non dolori. Cosa è mancato, quindi, per ottenere un risultato positivo? Qualcuno, adesso, sussurra: chi è mancato, piuttosto?
Rispetto alle indiscrezioni della vigilia, che favorivano uno schieramento con il consueto modulo, Bonazzi opta invece per un 5-3-2 che garantisce maggiore copertura difensiva, con il neo acquisto Pianu al centro insieme a Zaninelli e Trovò. A centrocampo, assente Guerci per infortunio, il tecnico si affida a Cazzola, Brambilla e Galli, mentre in avanti Tavares rimane in panchina, con Le Noci e Ferrari a formare il terminale offensivo della manovra.
Il campo si presenta in condizioni critiche: la temperatura rigida rende il terreno di gioco quasi impraticabile, mettendo a repentaglio l’incolumità dei giocatori. A fine gara, il questore di Varese esprimerà vigorosamente il suo dissenso per la disputa della partita che ha costretto i protagonisti ad un supplementare esercizio di equilibrismo. L’inizio gara è invece favorevole al Varese, che mette subito in chiaro le bellicose intenzioni. Al 1’ reclama un calcio di rigore: sul cross di Tripoli dalla fascia destra, Trovò respinge di testa, per poi cadere davanti alla porta. Sulla successiva conclusione di Aloe in mischia, è lo stesso difensore a ribattere da terra, con i biancorossi a protestare vanamente per una presunta deviazione con il braccio.
Anche il Pergo manifesta subito la propria dichiarazione d’intenti: difendersi e ripartire. Così Galli ci prova al 17’ a mettere in azione Le Noci, la cui conclusione è deviata in corner. Il Varese spinge, ma per il momento fa soltanto solletico. Cerca ancora di graffiare il Pergo al 29’: contropiede di Ferrari, fermato da Gentili, ultimo baluardo del fortino abbandonato, che blocca il pallone con le mani. Ammonizione, ma pericolo scampato. Un minuto dopo, è il turno di Brambilla a provare la conclusione dalla distanza, favorito dall’assist di Cazzola e dal velo di Galli: fuori misura.
Al 45’ arriva, nemmeno troppo a sorpresa, il vantaggio gialloblù, realizzato da Ferrari su invito di Le Noci. Il primo più scafato, più essenziale; il secondo più gironzolone e generoso. Ad avviare l’azione da manuale del contropiede è Cazzola, che lancia in profondità, sulla destra, il bomber cremasco. Le Noci raggiunge la zona di fondo campo e mette al centro un traversone perfetto per il tap-in del neo acquisto, che da due metri non ha difficoltà a raggelare la tifoseria locale.
Il Varese rientra dall’intervallo con una marcia in più, il Pergo con il freno a mano alzato. Nel Varese non c’è Ebagua. La sua assenza si vede, ma non si sentirà. A complicare la situazione gialloblù, si aggiunge invece il forfeit di Zaninelli, che lascia il campo per un risentimento muscolare. All’11’, sul corner di Buzzegoli con pallone piazzato all’altezza del primo palo, Dos Santos devia di testa, sfiorando montante e pareggio. Al 15’ lancio in profondità per Tripoli, anticipato dall’uscita bassa di Colombi. Il Varese si affida ai calci d’angolo per mettere in difficoltà la retroguardia ospite, come al 25’, quando una vigorosa spinta su Colombi uscito in presa alta non viene rilevata dal direttore di gara e la conclusione di Del Sante, in mischia e a porta sguarnita, è respinta dalla difesa del Pergo. E’ comunque il preludio al pareggio varesino, che giunge al 27’. Corti serve Dos Santos appostato centralmente davanti all'area, il quale con un potente destro da oltre venti metri azzecca l’angolino basso alla destra di Colombi, e fa esplodere l’Ossola. Adesso è il Varese a credere nella vittoria e accentua la spinta offensiva, mentre il Pergo si distende con due rapidi contropiedi che avrebbero meritato maggiore fortuna: al 32’ partono Le Noci, Ferrari e Galli, che hanno davanti un solo difensore. L’ultimo passaggio sulla sinistra per Galli è purtroppo impreciso. Un minuto dopo è Le Noci ad uccellare il diretto avversario e a proiettarsi da solo verso l’area di rigore locale, però è costretto a decentrarsi dal recupero dei difensori avversari, e l’azione sfuma.
Il finale è firmato comunque dal Varese. Al 42’ Armenise ci prova con un velenoso sinistro dal limite dell’area: Colombi d’istinto devia in calcio d’angolo con i piedi. Al 45’, come sette giorni fa, Di Bella commette un gesto incauto, atterrando Carrozza inseritosi in area, ma con le spalle rivolte alla porta. Azione apparerntemente innocua, che risulta fatale. Rigore ineccepibile, che l’esperto Buzzegoli trasforma per l’apoteosi varesina. E’ andata male, e poteva finire peggio, se Momentè, al 50’, non mandasse alle stelle da due passi il traversone di Tripoli.
E’ andata male, però poteva anche finire meglio. Alla vigilia era una partita segnata. Tutti avremmo sperato nel miracolo, ma nessuno avrebbe osato pretenderlo. Per un’ora il miracolo si stava materializzando, poi, come contro l’Alessandria, tutto è svanito nel quarto d’ora finale. Quando le cose vanno così male, probabilmente non è sempre solo sfortuna.
mercoledì 27 gennaio 2010
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