lunedì 5 ottobre 2009

Il Pergo tessera Daniele Degano

Questa mattina, presso la sede operativa di Nembro, il presidente Stefano Bergamelli ha firmato l'accordo che lega Daniele Degano al Pergocrema per la stagione 2009/10.

Nato a Crema il 21.09.1982, il neo attaccante gialloblù nel corso della sua carriera ha disputato 8 partite in Serie A (con Parma e Ancona), e 178 in Serie B (Ancona, Piacenza, Messina e Pisa). Rimasto svincolato dopo il fallimento del Pisa, in questi mesi di assenza agonistica ha comunque proseguito ad allenarsi con la Caratese. Già oggi pomeriggio si aggregherà ai compagni di squadra, impegnati nella preparazione in vista del match di mercoledì in Coppa Italia contro il Mezzocorona, in programma al Voltini con inizio alle ore 15.

Pergo - Figline 1-0

Con un rigore, per fallo su Florean, trasformato al 92' da Le Noci, il Pergo supera il Figline, ottenendo un meritato successo. Nella ripresa la pressione offensiva maggiore.

Pergocrema - Figline 1-0

Rete: 47’ st Le Noci (rigore)

Pergocrema: Colombi, Ghidotti, Rossi, Cazzola, Bonfanti, Federici, Florean (48’ st Guerci), Marconi (23’ st Storm), Crocetti (7’ st Brambilla), Le Noci, Uliano. All. Rastelli. A disp.: Manzoni, Tobanelli, Galli, Bonometti.
Figline: Pardini, Mugnaini, Pasquini (43’ st Duravia), Ghinassi, Redomi, Bettini, Guerri, Campolattano, Fioretti (36’ st Frediani), Chiesa (19’ st D’Antoni), Fanucchi. All. Torricelli. A disp.: Novembre, Peruzzi, Del Vivo, Cosentini.
Arbitro: Di Stefano di Alghero (Aretano di Parma e Ricci di Reggio Emilia)
Note: Pomeriggio soleggiato, terreno in buone condizioni. Spettatori 1.183 per un incasso lordo, compresa quota abbonati, di € 6.373. Ammoniti: Rossi, Cazzola, Colombi, Fanucchi, Guerri e Pasquini. Angoli 5 a 2 per il Figline. Recupero: 1’ + 6’.

CREMA. – Forse perché del lieto successo tu sei l'imago, a noi sì caro vieni, o Beppe! Ancora lui, il bomber, al quale non trema il piedino nei minuti di recupero per battere, dal dischetto del rigore, la formazione toscana del Figline. E ancora lui, Lauro Florean, a procurarsi, come contro il Novara, il penalty ed evocare il canto che giace silente nel cuore della Sud in attesa che Le Noci esali l’ultimo sospiro di un match sofferto soltanto là davanti. Quindi, alla fine, tutto è compiuto e il Pergo nuota nel lardo. In tempi poveri, il lardo era appunto simbolo dell’abbondanza e la compagine cremasca si accontenta di pasteggiare con un rigore peraltro ineccepibile, quando avrebbe meritato un banchetto ben più regale per il predominio esercitato nel corso della ripresa. Però, come una settimana fa, si avverte qualche malessere nella fase terminale della manovra offensiva, tant’è che non si ricordano conclusioni eccitanti verso la porta difesa da Pardini, indisponente (pro domo sua) in occasione delle rimesse da fondo campo, con la complice tolleranza di un arbitro che ha provato sino al termine a mantenere il suo singolare score: nelle undici precedenti gare dirette in LegaPro, erano state cinque le vittorie delle squadre in trasferta e solo quattro quelle delle formazioni di casa. Oggi si è compreso che l’annotazione statistica non era poi così casuale ed il fatto che non abbia potuto esimersi dal decretare la massima punizione, conferma che il fallo su Florean non alimenta dubbi, legittimando pienamente il successo del Pergo.
Anche nella prima frazione di gioco, meno sbilanciata verso i colori locali, la formazione gialloblù ha comunque osato qualcosa in più rispetto agli avversari, ma lo ha fatto giocando spesso palloni alti e abiurando il credo di mister Rastelli, che ha spesso esortato i suoi ragazzi a “darla sul piede”. Nella ripresa, con l’inserimento dapprima di Brambilla il “temporeggiatore”, che ha spruzzato fosforo sul gioco cremasco, e poi di Bo Storm, che ha catapultato ottimi cross nel centro dell’area toscana, la spinta offensiva è stata più sostenuta e costante e qualche insidia maggiore è approdata nell’area ospite.
Detto del finale, ripartiamo dall’inizio. Se non ricordiamo male, il Figline era stato preso a modello dalla LegaPro per aver “piazzato” il maggior numero di tessere del tifoso. Probabilmente oggi i possessori toscani della tessera l’hanno utilizzata per andare a fare shopping in qualche ipermercato di Figline e dintorni (apre le porte di tutti gli stadi, ma anche quelle dei negozi: la domenica si può quindi scegliere), vista la desolazione della Curva Nord del Voltini, semplicemente vuota. Dovremo abituarci, nella speranza che dalla parte opposta prevalga la fede gialloblù e la Sud risponda “presente!”. Anche oggi, tuttavia, non sono mancati i cori di dissenso dei cannibali. “Frangar, non flectar”. (“Mi spezzerò, ma non mi piegherò”), è la versione corretta, rispetto a quella corrente, del motto oraziano. Si addice perfettamente al braccio di ferro, intrapreso dalla Curva Sud, che prosegue ardito e coerente nei confronti della tessera del tifoso, voluta dal Ministero dell’Interno. Rispetto ai precedenti incontri casalinghi, non c’è stato nel primo tempo del Voltini il silenzio tombale. Però nella sua complessità, anziché uno stadio che celebra cori e boati, affiora la sensazione di un sacrario che impone al limite qualche sussurro. Dopotutto, in settimana, è stato recitato il Requiem da parte dell’Osservatorio, dopo che in precedenza era stata impartita l’estrema unzione dall’inflessibile reverendo locale, alias commissione di vigilanza sugli spettacoli. Le iniziali minuscole non sono casuali. E allora proseguiamo nelle citazioni, dantesca questa volta, come un invito amaramente ironico alla rassegnazione: “Vuolsi così colà dove si puote…”, che vuole sottolineare l’inutilità di opporsi a un ordine che appare arbitrario, vanificando la speranza di poter modificare una situazione ormai decisa da chi può imporre ad altri la propria volontà senza dover rendere conto a nessuno.
Proseguiamo con l’incipit della gara, e cioè con la formazione cremasca che presenta Bonfanti al posto dell’indisposto Di Bella. Il resto è come a Viareggio, dove il Pergo aveva riscosso unanimi consensi, al di là del risultato. Il primo tiro, insidioso, cade al 7’, da parte del Figline, che replica, sempre dalla distanza al 15’: nessun problema per Colombi. Al 16’ annotiamo uno scambio tra Florean e Le Noci, con conclusione di quest’ultimo parata senza difficoltà da Pardini. Al 18’ Di Stefano inaugura la giornata non troppo felice fermando un’azione di rimessa del Pergo, per assegnare alla formazione di casa un fallo subito a centrocampo. La norma del vantaggio è un optional.
Al 25’ Fanucchi, con un diagonale, impegna Colombi, mentre un minuto più tardi apprezziamo una buona iniziativa di Marconi, che giunto sulla linea di fondocampo mette sul primo palo un rasoterra sul quale si gettano Crocetti e Florean, anticipati da Pardini. Infine, al 31’, si assiste ad una punizione di Le Noci da circa 30 metri, che non procura danni alla porta ospite. Il primo tempo si conclude senza altre soverchie emozioni, con l’auspicio di una ripresa più frizzante.
In effetti, nel secondo tempo il Pergo spinge con più determinazione, sostenuto dalla regia di Brambilla. Il quale, al 10’, lancia in profondità Cazzola il cui tiro volante sotto porta esce di poco. Al 21’, da una punizione dalla destra di Le Noci, svetta in mischia Rossi, ma la deviazione non è precisa. Per assistere alla prima vera conclusione nella porta avversaria bisogna però attendere il 24’: iniziativa personale di Florean, che si accentra e scarica un siluro respinto in corner da Pardini. Adesso il pressing offensivo del Pergo è tambureggiante: al 25’ cross dalla sinistra di Federici e Cazzola, sul secondo palo, schiaccia di testa, ma senza precisione. Manca di giustezza anche la deviazione al 27’ di Le Noci, a seguito della punizione dalla destra di Storm. Si ripete la situazione al 32’: punizione sempre di Storm (questa volta dal fronte sinistro) e Le Noci manda il pallone di una spanna sopra la traversa.
Il Pergo insiste, ed in effetti meriterebbe il vantaggio. E’ sempre Le Noci ad essere il punto di riferimento dell’azione cremasca: al 36’ è ottimo il cross di Florean per la testa del bomber, che non trova la porta avversaria. Insiste il Pergo ed insiste Florean a mettere in area palloni appetibili: al 42’ è per Cazzola, che in scivolata manca il tapin di un niente. Quando la partita sembra ormai avviata verso un mesto pareggio, ecco il sussulto della coppia più bella di Crema: sul corpo di Florean, che in area stava chiudendo la triangolazione avviata con Le Noci, scende a peso morto come manna dal cielo Duravia, entrato da poco meno di cinque minuti. Il direttore di gara non ha esitazioni ed indica il dischetto: Beppe-gol manda il portiere a sinistra ed il pallone a destra. Adesso sì, che tutto è compiuto.

Viareggio - Pergocrema 1-0

Buona prestazione, pessimo risultato. Così può essere sintetizzata la gara disputata dal Pergo a Viareggio. Una gara largamente dominata, ma con pochissime situazioni che potessero alimentare la speranza di un paregio, o di un successo, certamente meritati.

Viareggio – Pergo 1-0
Rete: 29’ pt Martucci

Viareggio: Ravaglia, Carnesalini, Briotti, Reccolani, Fiale, Benassi, Cristiani (20’ st Panariello), Pizza, Ferrari (42’ st Davini), Mandorlini (29’ st Costantino), Martucci. All. Rossi. A disp.: Babbini, Castaldo, Brini Ferri, Anzillotti.
Pergocrema: Colombi, Ghidotti (12’ st Storm), Di Bella, Cazzola, Rossi, Federici (24’ st Anastasi), Florean, Marconi, Crocetti, Le Noci, Uliano (27’ st Galli). All. Rastelli. A disp.: Manzoni, Bonfanti, Brambilla, Guerci.
Arbitro: Borracci di S. Benedetto del Tronto (Pasquali Cerinoli di Milano, Deriu di Trento)
Note: Spettatori circa 600. Settore ospiti inibito ai tifosi del Pergocrema su ordinanza del Prefetto di Lucca.

VIAREGGIO. - Qualche abbozzo per un titolo. Il Pergo gioca, il Viareggio vince. I gialloblù si fermano ai sedici metri. Giramento di palle. Quest’ultimo acchiappa, però il riferimento non è agli attributi, bensì al gioco dominato dai cremaschi, che hanno fatto girare la sfera di qua e di là del campo, concludendo comunque poco o nulla.
Lo sconforto è dunque totale. E’ triste lo stadio dei Pini le cui gradinate sono deserte di tifosi ospiti e poco affollate di sostenitori locali. E’ triste l’agonia irreversibile verso cui sembra dirigersi il mondo pallonaro con il braccio di ferro tra veti e ordinanze arzigogolate da una parte, e dignità e orgoglio delle tifoserie organizzate dall’altra. E’ la sconfitta della linea etica.
E’ triste e imbarazzante anche vedere il Pergo in campo che lotta e governa il match, ma che alla fine rimane allibito, con lo sguardo incredulo fisso nel vuoto come un soldatino di piombo. Fosse proseguita per altri novanta minuti, difficilmente il Viareggio si sarebbe arreso all’egemonia gialloblù. Abbiamo avuto momenti più grassi, ma la ruota gira e registriamo la seconda sconfitta stagionale.
Il Pergo di oggi si è isolato in cima ad un affannoso assalto offensivo, nella certezza che non tutto era perduto, proseguendo con impegno profondo e ostinato, senza dover colorire o romanzare una manovra che ha trovato facile elaborazione sino al limite dell’area di rigore avversaria, rimasta invece zona inviolabile ed inviolata. E così il Viareggio è risultato quasi solenne e ironico per rendimento ed interpretazione: un crogiuolo di concretezza ed astuzia. Sembrava, il vantaggio toscano, un piccolo bluff, come a poker. Nella testa e nelle gambe dei gialloblù c’erano le potenzialità per rimediare. Hanno tenuto la gara per le redini, eppure se la sono fatta scappare, smarrendo lo spunto efficace sotto porta. Perciò non tira su il morale pensare ed essere convinti che il Pergo è stato superiore agli avversari, quando sono soltanto gli avversari a sorridere ed a brindare. Così rimane dentro una fredda amarezza perché dal tanto che ci si attendeva alla vigilia, rimane un niente vagamente venato dall’attesa che prima o poi Beppe-gol o qualche compagno la buttasse finalmente dentro. Alla fine, l’attesa, è transitata da vaga a vana.
Qui, dove il mare chi lo sa se luccica e neppure tira forte il vento, i versiliani preferiscono la spiaggia allo stadio. C’è il sole, fa caldo, il pomeriggio in effetti consiglia l’ultimo bagno di stagione. Il pareggio di domenica scorsa contro l’ex capolista Novara consiglia invece a Rastelli di confermare lo stesso undici titolare. E come una settimana fa, il primo pericolo è per la porta di Colombi: al 3’ Rossi devia una punizione della squadra toscana; sul cross dalla bandierina è Ferrari a staccare per primo in mischia, schiacciando il pallone che rimbalza sul terreno di gioco per poi terminare oltre la traversa.
Al 9’ scambio tra Le Noci e Florean, che restituisce il pallone al compagno per il cross a centro area: Ravaglia sbroglia la matassa. Un minuto dopo occasione favorevole per Florean, che prova a superare il portiere avversario con un pallonetto: alto! E’ comunque il Pergo, già da queste prime battute di gioco, a mostrare maggiore vivacità, aggredendo i portatori di borraccia viareggini, ma risultando poco oliato nelle zone dove dovrebbe far male. Sicché a far male, al 29’, è il Viareggio, che passa in vantaggio e vivrà di rendita per il resto dell’incontro. Cross alto dalla fascia, sul quale interviene Colombi. Caricato da un avversario (e il fallo sembrerebbe cristallino), al portiere cremasco sfugge il controllo della sfera, ed è lesto Martucci ad approfittarne.
Al 34’ Ravaglia mette i brividi agli spalti semivuoti del “Pini”: in un disimpegno coi piedi, si allunga il pallone e per un soffio a Crocetti non riesce lo scippo. Al 40’ Florean ci prova con una botta dalla distanza, imprecisa, mentre al 44’ il siluro di Marconi si infrange sul corpo di Fiale, che si immola per la causa. E’ l’ultima annotazione di un primo tempo a conduzione cremasca, che però si chiude con vantaggio locale.
Nella ripresa è forte il convincimento che per il pareggio (e non solo), sia questione di pazienza. Anche perché già al 3’ si avvertono nitidi i proponimenti della squadra ospite: al 3’, ad esempio, su corner battuto da Le Noci, Cazzola irrompe di testa senza inquadrare tuttavia la porta avversaria. Al 59’ bella iniziativa del Pergo, cominciata sull’out destro con Florean, che serve Le Noci, il quale appoggia in area per Crocetti: conclusione volante che spolvera il palo esterno. Peccato.
Negli anni ‘60/’70, a Viareggio (ma in verità era a Focette, nel comune di Marina di Pietrasanta), c’era un locale noto in tutta la penisola per la frequentazione assidua di Vip del periodo: la “Bussola”, invenzione dell’imprenditore Sergio Bernardini. Chissà se è ancora aperto. Durante le vacanze negli anni adolescenziali si faceva la notte all'addiaccio in attesa di qualche volto noto. Di certo la “bussola” sarebbe servita oggi ai bomber gialloblù per determinare le esatte coordinate della porta versiliana. E invece, tanto possesso di palla, tanto impegno, tanta supremazia, ma nessun tiro diretto verso Ravaglia. Con l’ingresso di Storm, sono aumentati gli spioventi nell’area avversaria, presidiata soltanto dai difensori di casa.
Il Pergo, nella ripresa, ha messo le tende nella metà campo del Viareggio, ma il tiro all’85’ di Le Noci dalla lunga distanza, ha il sapore della disperazione ed è il ritratto della prestazione odierno: tanto battagliera, vivace e costruttiva sino alla tre-quarti, quanto impercettibile nei pressi della porta toscana.
Finisce qui, con quindici angoli a favore ed un gol a sfavore. Finisce con i complimenti degli avversari e con la consapevolezza di aver dato tutto. Il tutto che è stato dato, sia chiaro, non è poco, ma in funzione del risultato non è stato sufficiente. E’ bizzarro, ma è difficile descrivere anche il sentimento che cuoce dentro dopo il risultato, giacché c’è soddisfazione per la condotta di gara, per il gioco e l’impegno espressi, ma c’è pure un forte rammarico per la sconfitta. Però non ci sono rimpianti, e non è una contraddizione.

Pergocrema - Novara 1-1

Alla fine c’è più amarezza che felicità. Il Pergo sfiora il successo al Voltini contro il Novara. Dopo le reti del primo tempo, nella ripresa la formazione cremasca colpisce due traverse con Le Noci.

Pergocrema – Novara 1-1

Reti: 13’ pt Le Noci (rigore), 21’ pt Motta.

Pergocrema: Colombi, Ghidotti (22’ pt Guerci), Di Bella, Rossi, Federici, Marconi, Cazzola, Florean (24’ st Tarallo), Le Noci, Crocetti (1’ st Storm), Uliano 6. All. Rastelli. A disposizione: Manzoni, Bonfanti, Galli, Brambilla.
Novara: Ujkani, Gheller, Ludi, Vicentini (1’ st Shala), Coubronne, Porcari, Lisuzzo, Motta (35’ st Ledesma), Rigoni, Rubino (25’ st Gonzales), Bertani. All. Tesser. A disposizione: Fontana, Jidayi, Cossentino, Evola.
Arbitro: Colasanti di Siena (Minardi di Taranto, Fortarezza di Foggia)
Note: Spettatori 1300 circa, di cui 531 paganti e 727 abbonati, per un incasso di euro 8.463. Ammoniti: Di Bella, Bertani, Vicentini, Ludi. Angoli 5 a 3 per il Pergo. Recupero 2’ + 4’.

CREMA. – Il Pergo covava il colpo come un’aquila le uova. Nei pensieri aveva conservato un sacchettino di polvere da sparo, avanzato domenica scorsa, per caricare i desideri. Invece, dopo la felice partenza, il finale se non proprio amarissimo, è quantomeno acre, perché è sempre difficile accontentarsi di qualcosa di intermedio. Forse il pareggio è il risultato più giusto, ma le due traverse colpite negli ultimi minuti di gara da bomber Le Noci ballonzolano ancora beffarde e sgradevoli.
Il Pergo sentiva che il colpo per andare a segno doveva partire da lontano. Dalla sofferenza e dalla concentrazione, innanzitutto. Dopo un primo tempo sostanzialmente equilibrato, nella ripresa ha dovuto alzare gli argini per contenere la maggiore pressione ospite, affidandosi a delle ripartenze illuminate dal suo capitano, che con due perentorie conclusioni (una ravvicinata, l’altra dalla distanza) ha scosso le fondamenta piemontesi, senza però riuscire a schiantare la capolista. Comunque, il bello di Le Noci è che lo aspetti e lui arriva: come un treno, o come un soffio di vento. Anche oggi è andato a segno, sebbene su calcio di rigore propiziato da Florean; poi, portandosi appresso un’aria un po’ speciale, ha provato per conto proprio, sprigionando nel Voltini melodiosa musica di speranza e rassegnati moti di amarezza con i due legni colpiti.
Essenziale e lucido, ma non tiranno, il Novara non ha monopolizzato il gioco. Anzi, è stato solidale a beneficio dello spettacolo, che non è mancato anche per merito di un Pergo semplice e semplificato, generoso e fondista. In sintesi: una bella prestazione, che rappresenta lo specchio che fa crescere la consapevolezza dei più grandi e ingrandisce l’amor proprio dei (presunti) più piccoli.
Sfruttando un ottimo inizio di gara, la formazione gialloblù aveva minacciato le certezze della capolista, più simile in quel frangente ad un gigante di cartapesta, che si pensava potesse frantumarsi dopo il penalty trasformato da Le Noci. La maschera del Novara, però, si trasformava poco dopo in quella di un leader corazzato e all’immenso incipit del Pergo che si era sovrapposto alla loro ombra, gli ospiti sfoderavano orgoglio, qualità, determinazione e in pochi minuti ristabilivano l’equilibrio.
Sono poche le novità all’ingresso in campo delle due squadre. Mister Rastelli si affida a Federici al posto del convalescente Brighenti (rientrato dal ritiro della Nazionale Under 20), mentre a centrocampo recupera Marconi, tenendo a disposizione in panchina Guerci, che entrerà a metà del primo rilevando Ghidotti. Nel reparto offensivo viene riconfermato il trio che aveva scardinato l’ermetica difesa del Varese sette giorni prima.
Prima dell’inizio, viene osservato un minuto di raccoglimento per ricordare i sei militari italiani vittime dell’attentato di Kabul. E’ un minuto intenso, commovente, sincero. Poi, purtroppo, la trasmissione deve continuare. E si comincia con il Novara che si affaccia in area cremasca: al 4’ un lungo lancio di Juliano è raccolto da Rigoni, che conclude al volo, calciando di poco a lato.
In queste prime battute di gioco, il ritmo del Pergo è più sostenuto e all’8’ è Le Noci ad impensierire la difesa ospite: dal vertice destro dell’area di rigore indirizza un pallonetto che sfiora l’incrocio dei pali. Un minuto più tardi, su assist di Marconi, è Uliano a mettere in area una rasoiata sulla quale Le Noci, in scivolata, arriva con un attimo di ritardo per il tap-in.
E’ un Pergo aggressivo e volitivo, che piace, convince e passa in vantaggio. Dalla tre-quarti Le Noci lancia in profondità Florean, che entra in area e cade sull’uscita di Ujkani. Calcio di rigore (13’) che il Novara contesta vivacemente, mentre Le Noci non si fa coinvolgere emotivamente e trasforma di precisione.
Il sorriso cremasco ha vita breve. Non eccezionale nel reparto arretrato, il Novara è travolgente dalla cintola in su. E così, al 20’, arriva il pareggio. Dalla sinistra è Bertani a mettere in movimento Motta, che taglia l’area sul filo del fuorigioco, dribbla Colombi in uscita e deposita la sfera in rete. Il gol ha un effetto sedativo sul prosieguo del match. Le squadre corrono, ma si guardano anche, si studiano, si valutano e così si elidono per i restanti minuti del primo tempo.
Nella ripresa è maggiore il predominio ospite, ma le occasioni più favorevoli si registrano sul versante locale. Al 7’ su traversone dalla sinistra dell’esordiente Storm, entrato all’inizio del secondo tempo al posto di Crocetti, capitn Le Noci in scivolata manda sopra la traversa da buona posizione. Immediata la replica del Novara con Motta, che impegna Colombi con una conclusione dal limite dell’area. Al 12’ la formazione ospite va vicinissima al vantaggio, sciaguratamente sprecato da Ludi dopo una mischia in area conseguente ad un calcio d’angolo.
Il pericolo corso consiglia al Pergo maggior prudenza, visto che la gara è ancora lunga e la capolista è talmente sorniona da rendere pesante la fatica. Tuttavia la fatica sarebbe quasi allegra nei minuti finali. Al 40’, in contropiede, Storm calibra un perfetto assist per i piedi di Le Noci, che scavalca con un delizioso pallonetto il portiere avversario in uscita: pallone che sbatte contro la traversa. Sul ribaltamento di fronte, è Gonzales a farsi dapprima respingere la conclusione da Colombi e poi a recriminare per il penalty dopo un contatto con Marconi.
E’ un finale pirotecnico. Al 42’ Federici, su punizione, serve le Noci al limite dell’area: siluro e per la seconda volta è ancora la traversa a spegnere il boato del “Voltini”.

Pergocrema - Varese 2-0

Il Pergo si riprende dalla sconfitta di sette giorni fa superando brillantemente il Varese dell’ex Sannino. Una rete per tempo: nel primo Le Noci, allo scadere dell’incontro Florean firmano il successo gialloblù.

Pergocrema – Varese 2-0

Reti: 28’ pt Le Noci, 49’ st Florean.

Pergocrema: Colombi, Ghidotti, Di Bella (30’ st Bonfanti), Rossi, Brighenti, Florean 6,5, Cazzola Guerci (34’ st Brambilla), Le Noci, Crocetti (21’ st Tarallo), Uliano. All. Rastelli. A disposizione: Manzoni, Federici, Galli, Storm.
Varese: Moreau, Pisano, Buzzegoli, Camisa, Radi, Gambadoti (41’ pt Zecchin), Bernardini, Corti, Carrozza (11’ st Armenise), Ebagua, Del Sante (1’ st Momentè). All. Sannino. A disposizione: Grandclement, Gentili, Dos Santos, Tripoli.
Arbitro: Manera di Castelfranco V. (Valletta di Caserta, Peraro di Conselve).
Note: Pomeriggio soleggiato, terreno in buone condizioni. Spettatori 1400 circa. Ammoniti: Cazzola, Guerci, Florean, Buzzegoli e Pisano. Espulso al 10’ st Radi per fallo su Guerci. Recupero 1’ + 5’.

CREMA. – “Champagne, per brindare a un incontro...”. Una bella partita, una splendida vittoria di un Pergo ammirato e amato. Doveva essere un match aperto, senza padrone. E’ stato invece il match del Pergo che fuga le ombre di sette giorni fa. Forte e sicuro, al quale il Varese si è accostato dapprima con verve battagliera, poi sempre più timidamente, sino a scomparire dopo l’espulsione di Radi e la conseguente inferiorità numerica.
E’ stata soprattutto la partita di Florean, che ha alzato la soglia della commozione. Scimmiottando un grande giornalista sportivo, la prestazione di “Flo” è stata “un’emozione, un giro più veloce del sangue, un soffio sul cuore”. Ha propiziato l’azione del vantaggio e nell’appendice di partita ha vergato con una prodezza un pomeriggio incantato per lui e la squadra.
Dunque, bel giorno per il Pergo: Le Noci (e siamo a quota 4!) e Florean segnano, la squadra vince. Bel giorno perché il Pergo c’è, ed anche la lieve sofferenza, neppure troppo appariscente, nella parte iniziale della contesa, dimostra che i gialloblù sono scesi in campo con la giusta mentalità: saper incassare, rimanendo in piedi, e saper aggredire, abbattendo l’avversario. E’ una questione di testa, e il Pergo ha dimostrato di avere la testa sgombra dall’inquietudine e dalla frenesia di dover fare risultato ad ogni costo. Non gonfiato dal desiderio di riscatto, la formazione cremasca non ha sprintato subito, bensì è cresciuta con il trascorrere dei minuti, imponendosi con fare autoritario e gestendo con equilibrio tattico, principalmente nella ripresa, il vantaggio e la superiorità numerica.
Non era una gara facile. Psicologica soprattutto. Il Varese aveva dalla sua parte un inizio di stagione frizzante. Il Varese aveva pure, in panchina, mister Sannino, arguto conoscitore della materia calcistica, capace di ingabbiare gli avversari. Il Varese, infine, aveva sinora incassato una sola rete in tre partite, lasciando quindi trapelare ai nostri attaccanti che non ci sarebbe stata molta ciccia con cui pasteggiare.
Alla fine è stata una di quelle partite ed uno di quei pomeriggi che restano dentro. Non tanto e non solo per l’eccellenza della prestazione, appunto bella perché intensa, ma perfettibile. Resta dentro per le premesse, per il morale e, aspetto non marginale, perché restano tre punti utili a mantenere il contatto con i dignitari del girone. Tatticamente bloccata nel primo tempo, nella fase di assestamento era stato il Varese a rompere le incertezze, sfiorando il gol. La rete di Le Noci ha poi messo le ali al Pergo, che ha subito la reazione ospite soltanto in occasione di palle inattive, con la difesa gialloblù che ha sempre risposto egregiamente.
Per far dimenticare la sconfitta di Ivrea, mister Rastelli cambia qualche pedina sulla scacchiera cremasca. In difesa si nota l’esordio di Di Bella a fianco di Rossi, con Brighenti (in partenza per l’Egitto con la nazionale di Rocca per i mondiali Under 20: potrebbe rimanere assente per circa un mese), defilato sulla sinistra, posizione che predilige. A centrocampo, esordio stagionale per Alex Guerci, al suo rientro dopo l’infortunio occorsogli a gennaio: altra emozione di giornata! Nel reparto avanzato, invece, è il turno di Florean a partire titolare e l’attaccante premierà la fiducia.
L’inizio, come anticipato, è caratterizzato da una lunga pausa di reciproco studio: blocco psicologico dalla parte locale, blocco tattico sul versante varesino. Poi sono gli ospiti a procurare il primo sussulto in tribuna (23’): dal limite dell’area Gambadori fa esplodere un rasoterra che impegna severamente Colombi, abile a neutralizzare la conclusione. Applausi per il giovane portiere ex atalantino. Al 27’ il Pergo passa in vantaggio. Grave errore di Camisa, il cui rinvio cade sui piedi di Florean: cross in profondità per Le Noci, che coglie la difesa ospite impreparata, entra in area in beata solitudine e trafigge Moreau. Esplode il “Voltini”, perchè il vantaggio spazza lo spettro alessandrino, sebbene la partita sia ancora tutta da giocare. Però la “rappresaglia” della squadra di Sannino non arriva ed è quindi ancora il Pergo a proporsi insidioso: punizione (43’) di Le Noci dalla sinistra, con Moreau costretto ad opporsi in tuffo.
Nella ripresa il Varese si presenta con un piglio combattivo, però dopo una punizione di Radi (8’) dal vertice destro dell’area di rigore, respinta con i piedi da Colombi, al 10’ rimane in inferiorità numerica per l’espulsione proprio di Radi (a gioco fermo ha “falciato” Florean, incontenibile a pallino in movimento...). Così il Pergo si distende e sul tentativo di rimonta ospite, gode di ottime distese per colpire in contropiede. Al 14’ un lungo rilancio dalle retrovie è raccolto da “Flo”, che entra in area, evita l’ostacolo Armenise e si coordina per il tiro: diagonale pungente che Moreau neutralizza.
Il Varese insiste, ma per Colombi non ci sono straordinari. Ci sono invece per Moreau, che al 23’ merita l’ennesimo plauso per l’intervento sulla conclusione di Uliano, scoccata dal limite dell’area dopo l’assist dalla sinistra di Le Noci. Nei pressi dell’area di rigore, è comunque un soliloquio cremasco. Al 44’ ottimo cross dalla destra di Ghidotti, Tarallo irrompe e devia di testa da pochi metri: Moreau è tuttavia attrezzato per il miracolo.
Prima che l’arbitro Manera “canti” tre volte, al 49’ Florean mette il sigillo definitivo al successo del Pergo: lanciato in profondità da Brambilla, l’attaccante gialloblù entra in area, evita dapprima Pisano e poi Bernardini e, dall’altezza del dischetto da rigore, rende umano anche Moreau, uccellandolo con un preciso diagonale.

Alessandria – Pergocrema: 3-1

Pergo: pesante sconfitta contro l'Alessandria (1-3) PDF

Una sconfitta senza alibi quella rimediata dal Pergo ad Ivrea, contro un'avversaria aggressiva e concreta. In svantaggio per 2-0 dopo 16' di gioco, al Pergo non è riuscito il miracolo. Anzi, all'inizio di ripresa è stata ancora l'Alessandria ad allungare. Di Tarallo il gol della bandiera.


Reti: 13’ pt Signorini, 16’ pt Fantini, 4’ st Artico, 22’ Tarallo

Alessandria: Servili, Ciancio, Schettino, Briano, Signorini, Cammaroto, Rodriguez (9’ st Chiazzolino), Mateos (28’ st Motta), Buglio, Artico, Fantini (33’ st Russo). A disp.: Cicutti, Grosheh, Longhi, Damonte. All. Foschi.
Pergocrema: Colombi, Ghidotti, Pambianchi, Brambilla (1’ st Anastasi), Rossi, Brighenti, Marconi, Cazzola, Anastasi (1’ st Florean), Le Noci (17’ st Crocetti), Uliano. A disp.: Manzoni, Di Bella, Guerci, Galli. All. Rastelli.
Arbitro: De Faveri di San Donà di Piave (Gaspari di Ancona e Cerantola di Bassano).
Note: Ammoniti Cazzola e Schettino. Calci d’angolo 5 a 3. Recupero: 0 + 3’.

IVREA: - Bum!, arriva la batosta. E’ un ko tecnico, su brutto colpo d’incontro, e duro. Il Pergo si rialza, barcolla, si rimette in guardia, ma non ha speranze di recuperare. Anzi, per la prima mezz’ora, si percepisce la sensazione che possa solo limitare i danni.
Il “Pistoni” di Ivrea gronda splendore (per i piemontesi) e al banchetto da satrapi allestito sul terreno di gioco (quattro reti), fa dunque festa soprattutto l’Alessandria con assalti alla porta di Colombi che mettono a disagio gli ospiti in campo e quelli in tribuna.
Per il Pergo poteva essere una partita chiave, una specie di sfera di cristallo dentro cui leggere il futuro. Oggi, invece, ha sempre dovuto inseguire la preda, che si è staccata, e non si è quindi capito dove potrà arrivare in questo campionato. In sintesi: rimandato a domenica prossima. Da una domenica all’altra. Dopo il doppio svantaggio del primo tempo, è stato nuovamente invocato il miracolo, come una settimana fa. All’inizio di ripresa è però giunto il terzo gol dei locali, e allora addio anche ai miracoli e alle illusioni.
L’Alessandria va ad energia solare. Il sole di Ivrea ha acceso la squadra piemontese e gli ha fatto maturare in testa un’idea: attaccare subito. Al 16’ era già in vantaggio di due reti, al 4’ del secondo tempo aveva già santificato il giorno di festa e archiviato la pratica. La formazione locale ha un po’ ricordato la Pro Patria della scorsa stagione: irraggiungibile. Pure il Pergo di oggi ha ricordato quella infausta prestazione, che noi tutti avremmo voluto dimenticare. Ricorsi storici per ribadire che siamo alla terza giornata di campionato e non è il tempo di piangersi addosso, bensì davanti c’è ancora tutta una stagione per risollevare il morale, recuperare le energie e il gioco, rimpinguare la classifica. C’è, insomma, una strada all’infinito, lunga come la speranza.
Peraltro, il pomeriggio per i tifosi cannibali era iniziato sotto i più scoraggianti segni premonitori, con il loro pullman che perde colpi sull’autostrada e il loro conseguente ingresso allo stadio quando la gara era iniziata da mezzora, con l’Alessandria che aveva già sparato una doppietta. Per i sensibili alle credenze popolari, qualcosa vorrà pur dire...
Non ci sono colpi di scena eclatanti nella formazione iniziale schierata da Rastelli. Tuttavia sono presenti tre novità rispetto a domenica: paprtono dalla panchina Tarallo, Federici e Crocetti, mentre partono dal campo Brambilla, Pambianchi e Anastasi, per un 4-4-2 che nelle intenzioni dovrebbe fornire maggiore solidità.
Invece, non resta che guardare la verve agonistica dell’Alessandria, che ci risparmia ogni preambolo e parte a razzo, come un tempo facevano le squadre inglesi. Al 3’ Schettino, dalla linea di fondo campo, mette a centro area un pallone insidioso, reso però innocuo dalla difesa gialloblù.
Al 6’ il Pistone esplode per il gol di Rodriguez, che però l’arbitro annulla per fuorigioco dello stesso giocatore, il quale aveva deviato con un delizioso colpo di tacco la traiettoria del pallone, superando l’opposizione di Colombi. Pericolo scampato per il Pergo, che sembra non riuscire ad entrare in partita, mentre mostra di soffrire eccessivamente l’avvio frizzante degli avversari. I quali sfiorano nuovamente il vantaggio all’8’: cross di Schettino, con un rimpallo che favorisce Rodriguez, la cui conclusione è neutralizzata da Colombi in uscita. Riprende ancora Rodriguez e Colombi bissa definitivamente la precedente prodezza.
Soprattutto lungo le corsie esterne i locali si distendono con soverchia padronanza, costringendo la difesa cremasca a giocare in apnea. Rastelli è prodigo di consigli, ma al 13’ dalla roccaforte pergolettese viene alzata la bandiera bianca. Corner dalla destra di Rodriguez per la testa di Artico, che colpisce il palo; sulla ribattuta si piomba come un falco Signorini che ribadisce in gol. I “grigi” alessandrini si tingono d’azzurro, mentre come Diogene di Sinope che di giorno si aggirava per le strade con il lanternino alla ricerca dell’uomo, il Pergo si aggira per il campo alla ricerca di una compattezza e di un gioco ancora approssimativi.
Una timida reazione arriva al 15’, con una punizione dalla distanza di Le Noci che però non procura solletico al portiere alessandrino. Un minuto dopo procura invece frustrazione e sgomento il raddoppio dell’Alessandria: lo firma Fantini, con una rasoiata in diagonale che non lascia dubbi sulla supremazia dei piemontesi. Il Pergo prosegue in un peregrinare inconcludente. Più reattivi i locali, con Mateos e Artico che sono rispettivamente il motore e il cervello della squadra, mentre i cremaschi si notano prevalentemente sulla fascia destra, dove operano Ghidotti e Marconi.
Al 29’ altra situazione spigolosa in area gialloblù, con Colombi che sbroglia sull’insidiosa traiettoria, da corner, di Rodriguez. Al 32’ ennesimo brivido: conclusione di Buglio dal limite dell'area di rigore, in posizione centrale, e sfera che spolvera il palo alla destra di Colombi. Applausi.
Al 40' punge il Pergo: dopo una bella chiusura di Rossi su Radriguez lanciato verso l'area ospite, la ripartenza porta Cazzola alla conclusione dalla distanza, deviata in angolo da un avversario.
Ovviamente, durante l’intervallo, il pensiero corre a sette giorni prima e si invoca l’ennesima grazia. Al rientro dagli spogliatoi il Pergo presenta subito due novità: Tarallo (al posto di Anastasi) e Florean (al posto di Brambilla). L’Alessandria, comunque, mette subito le cose in chiaro e al 4’ spegne gli ardori ed i ricorsi: è probabile che Artico fosse in una posizione irregolare, ma la terna non ravvisa e convalida il terzo botto locale, favorito anche da un movimento non irreprensibile della linea difensiva gialloblù.
L’Alessandria, a questo è appagata. Il Pergo si scuote e (22’) riscuote. Uliano cambia fronte d’attacco servendo a destra Ghidotti, il cui cross preciso è tradotto in una deviazione di testa da parte di Tarallo, che supera Servili. Sembrerebbe un incidente fortuito per la difesa locale, la quale sbanda lievemente poco dopo. Infatti, altra occasione favorevole per Tarallo al 25’: calcio di punizione di Uliano per il centravanti gialloblù, che in semi-rovesciata volante non trova le giuste coordinate e calcia sopra la traversa. Ultimo assalto cremasco al 43’, ancora da una punizione calciata da Uliano, con il portiere locale che respinge in mischia. E adesso, dopo aver recitato il mea culpa, rimbocchiamoci le maniche e lavoriamo sodo: domenica al Voltini arriva il Varese di mister Sannino