Pergo: pesante sconfitta contro l'Alessandria (1-3) |
Una sconfitta senza alibi quella rimediata dal Pergo ad Ivrea, contro un'avversaria aggressiva e concreta. In svantaggio per 2-0 dopo 16' di gioco, al Pergo non è riuscito il miracolo. Anzi, all'inizio di ripresa è stata ancora l'Alessandria ad allungare. Di Tarallo il gol della bandiera.
Reti: 13’ pt Signorini, 16’ pt Fantini, 4’ st Artico, 22’ Tarallo
Alessandria: Servili, Ciancio, Schettino, Briano, Signorini, Cammaroto, Rodriguez (9’ st Chiazzolino), Mateos (28’ st Motta), Buglio, Artico, Fantini (33’ st Russo). A disp.: Cicutti, Grosheh, Longhi, Damonte. All. Foschi.
Pergocrema: Colombi, Ghidotti, Pambianchi, Brambilla (1’ st Anastasi), Rossi, Brighenti, Marconi, Cazzola, Anastasi (1’ st Florean), Le Noci (17’ st Crocetti), Uliano. A disp.: Manzoni, Di Bella, Guerci, Galli. All. Rastelli.
Arbitro: De Faveri di San Donà di Piave (Gaspari di Ancona e Cerantola di Bassano).
Note: Ammoniti Cazzola e Schettino. Calci d’angolo 5 a 3. Recupero: 0 + 3’.
IVREA: - Bum!, arriva la batosta. E’ un ko tecnico, su brutto colpo d’incontro, e duro. Il Pergo si rialza, barcolla, si rimette in guardia, ma non ha speranze di recuperare. Anzi, per la prima mezz’ora, si percepisce la sensazione che possa solo limitare i danni.
Il “Pistoni” di Ivrea gronda splendore (per i piemontesi) e al banchetto da satrapi allestito sul terreno di gioco (quattro reti), fa dunque festa soprattutto l’Alessandria con assalti alla porta di Colombi che mettono a disagio gli ospiti in campo e quelli in tribuna.
Per il Pergo poteva essere una partita chiave, una specie di sfera di cristallo dentro cui leggere il futuro. Oggi, invece, ha sempre dovuto inseguire la preda, che si è staccata, e non si è quindi capito dove potrà arrivare in questo campionato. In sintesi: rimandato a domenica prossima. Da una domenica all’altra. Dopo il doppio svantaggio del primo tempo, è stato nuovamente invocato il miracolo, come una settimana fa. All’inizio di ripresa è però giunto il terzo gol dei locali, e allora addio anche ai miracoli e alle illusioni.
L’Alessandria va ad energia solare. Il sole di Ivrea ha acceso la squadra piemontese e gli ha fatto maturare in testa un’idea: attaccare subito. Al 16’ era già in vantaggio di due reti, al 4’ del secondo tempo aveva già santificato il giorno di festa e archiviato la pratica. La formazione locale ha un po’ ricordato la Pro Patria della scorsa stagione: irraggiungibile. Pure il Pergo di oggi ha ricordato quella infausta prestazione, che noi tutti avremmo voluto dimenticare. Ricorsi storici per ribadire che siamo alla terza giornata di campionato e non è il tempo di piangersi addosso, bensì davanti c’è ancora tutta una stagione per risollevare il morale, recuperare le energie e il gioco, rimpinguare la classifica. C’è, insomma, una strada all’infinito, lunga come la speranza.
Peraltro, il pomeriggio per i tifosi cannibali era iniziato sotto i più scoraggianti segni premonitori, con il loro pullman che perde colpi sull’autostrada e il loro conseguente ingresso allo stadio quando la gara era iniziata da mezzora, con l’Alessandria che aveva già sparato una doppietta. Per i sensibili alle credenze popolari, qualcosa vorrà pur dire...
Non ci sono colpi di scena eclatanti nella formazione iniziale schierata da Rastelli. Tuttavia sono presenti tre novità rispetto a domenica: paprtono dalla panchina Tarallo, Federici e Crocetti, mentre partono dal campo Brambilla, Pambianchi e Anastasi, per un 4-4-2 che nelle intenzioni dovrebbe fornire maggiore solidità.
Invece, non resta che guardare la verve agonistica dell’Alessandria, che ci risparmia ogni preambolo e parte a razzo, come un tempo facevano le squadre inglesi. Al 3’ Schettino, dalla linea di fondo campo, mette a centro area un pallone insidioso, reso però innocuo dalla difesa gialloblù.
Al 6’ il Pistone esplode per il gol di Rodriguez, che però l’arbitro annulla per fuorigioco dello stesso giocatore, il quale aveva deviato con un delizioso colpo di tacco la traiettoria del pallone, superando l’opposizione di Colombi. Pericolo scampato per il Pergo, che sembra non riuscire ad entrare in partita, mentre mostra di soffrire eccessivamente l’avvio frizzante degli avversari. I quali sfiorano nuovamente il vantaggio all’8’: cross di Schettino, con un rimpallo che favorisce Rodriguez, la cui conclusione è neutralizzata da Colombi in uscita. Riprende ancora Rodriguez e Colombi bissa definitivamente la precedente prodezza.
Soprattutto lungo le corsie esterne i locali si distendono con soverchia padronanza, costringendo la difesa cremasca a giocare in apnea. Rastelli è prodigo di consigli, ma al 13’ dalla roccaforte pergolettese viene alzata la bandiera bianca. Corner dalla destra di Rodriguez per la testa di Artico, che colpisce il palo; sulla ribattuta si piomba come un falco Signorini che ribadisce in gol. I “grigi” alessandrini si tingono d’azzurro, mentre come Diogene di Sinope che di giorno si aggirava per le strade con il lanternino alla ricerca dell’uomo, il Pergo si aggira per il campo alla ricerca di una compattezza e di un gioco ancora approssimativi.
Una timida reazione arriva al 15’, con una punizione dalla distanza di Le Noci che però non procura solletico al portiere alessandrino. Un minuto dopo procura invece frustrazione e sgomento il raddoppio dell’Alessandria: lo firma Fantini, con una rasoiata in diagonale che non lascia dubbi sulla supremazia dei piemontesi. Il Pergo prosegue in un peregrinare inconcludente. Più reattivi i locali, con Mateos e Artico che sono rispettivamente il motore e il cervello della squadra, mentre i cremaschi si notano prevalentemente sulla fascia destra, dove operano Ghidotti e Marconi.
Al 29’ altra situazione spigolosa in area gialloblù, con Colombi che sbroglia sull’insidiosa traiettoria, da corner, di Rodriguez. Al 32’ ennesimo brivido: conclusione di Buglio dal limite dell'area di rigore, in posizione centrale, e sfera che spolvera il palo alla destra di Colombi. Applausi.
Al 40' punge il Pergo: dopo una bella chiusura di Rossi su Radriguez lanciato verso l'area ospite, la ripartenza porta Cazzola alla conclusione dalla distanza, deviata in angolo da un avversario.
Ovviamente, durante l’intervallo, il pensiero corre a sette giorni prima e si invoca l’ennesima grazia. Al rientro dagli spogliatoi il Pergo presenta subito due novità: Tarallo (al posto di Anastasi) e Florean (al posto di Brambilla). L’Alessandria, comunque, mette subito le cose in chiaro e al 4’ spegne gli ardori ed i ricorsi: è probabile che Artico fosse in una posizione irregolare, ma la terna non ravvisa e convalida il terzo botto locale, favorito anche da un movimento non irreprensibile della linea difensiva gialloblù.
L’Alessandria, a questo è appagata. Il Pergo si scuote e (22’) riscuote. Uliano cambia fronte d’attacco servendo a destra Ghidotti, il cui cross preciso è tradotto in una deviazione di testa da parte di Tarallo, che supera Servili. Sembrerebbe un incidente fortuito per la difesa locale, la quale sbanda lievemente poco dopo. Infatti, altra occasione favorevole per Tarallo al 25’: calcio di punizione di Uliano per il centravanti gialloblù, che in semi-rovesciata volante non trova le giuste coordinate e calcia sopra la traversa. Ultimo assalto cremasco al 43’, ancora da una punizione calciata da Uliano, con il portiere locale che respinge in mischia. E adesso, dopo aver recitato il mea culpa, rimbocchiamoci le maniche e lavoriamo sodo: domenica al Voltini arriva il Varese di mister Sannino
Nessun commento:
Posta un commento