Nella ripresa un aggressivo Pergocrema ribalta una situazione che si era fatta critica dopo il vantaggio ospite del primo tempo. Uliano e Le Noci firmano le reti del successo che interrompe la lunga striscia negativa di cinque sconfitte consecutive.
Pergocrema – Monza 2-1
Reti: 5’ pt Iacopino (rigore), 12’ st Uliano, 18’ st Le Noci.
Pergocrema: Colombi, Guerci, Federici, Branbilla, Ghidotti. Di Bella, Florean (37’ st Tobanelli), Uliano (50’ st Bonometti), Degano, Le Noci (52’ st Crocetti), Galli. All. Bonazzi A disp.: Manzoni, Trovò, Gherardi, Anastasi.
Monza: Westerveld, Esposito, Barjie, Eramo, Fiuzzi, Tuia, Iacopino, Campinoti (33’ st Anghileri), Russo (31’ st Mosca), S. Seedorf (18’ st Chianese), Samb. All. Cevoli. A disp.: Rossi Chauvenet, Riboni, C. Seedorf, Prato.
Arbitro: Tidona di Torino (Calò di Molfetta, Buondonno di Torre Annunziata).
Note: pomeriggio uggioso, terreno non in perfette condizioni. Già nel corso del primo tempo si è resa necessaria l’illuminazione artificiale. Spettatori 1200 circa, di cui 427 paganti e 750 abbonati, per un incasso di euro 6.901. Ammoniti Le Noci, Campinoti, Tuia e Mosca. Angoli 4 a 2 per il Monza. Recuperi 1' + 9'.
CREMA. – Mutatis mutandis. La biancheria intima non ha nulla a che vedere, anche se dopo il primo tempo sembrava che il Pergo avesse calato i pantaloncini. In effetti, a volte qualcosa bisogna cambiare, per cambiare le cose. Adesso bisognerebbe avere la mente sgombra dalle tensioni del primo tempo, per concepire un caldissimo epinicio e azzeccare qualche aggettivo che restituisca il senso di liberazione e di contemporanea spossatezza dopo il gol di Le Noci, che interrompe l’emorragia di cinque sconfitte consecutive. Il boato della Sud è anch’esso di assoluzione ed è un premio pure alla loro tenacia. Rimasti quasi senza voce dopo soltanto 5’, i cannibali l’hanno però subito ritrovata per accompagnare con l’usuale appassionato incitamento la rimonta gialloblù. Avevamo fatto appello, presentando il match odierno, al senso di appartenenza dei sostenitori cremaschi. Quelli presenti al Voltini hanno suonato la carica e trasmesso la giusta dose di affetto alla squadra.
Definirla vittoria sofferta è poco, sebbene la reazione dimostrata nella ripresa, dopo un blando primo tempo, avrebbe meritato un risultato più reboante. Dopo un inizio timoroso, nel quale ha lasciato spazio alla squadra ospite e durante il quale il pallone pareva bruciasse tra i piedi dei canarini, il Pergo è cresciuto alla distanza. Addirittura, dopo aver acquisito il vantaggio, lo ha fatto anche in modo impressionante, quasi si fosse finalmente sbloccato sotto l’aspetto mentale.
E’ un Pergo parecchio diverso quello che scende in campo per la prima di Bonazzi in panchina, che tuttavia ha mutuato, quantomeno per ora, la filosofia di gioco improntata da Rastelli. E allora sarebbe ingeneroso non rivolgere, nel pomeriggio in cui si ritrova la vittoria, un pensiero all’ex tecnico per il lavoro svolto. Non sarà, ovviamente, la “sua” vittoria, come non soltanto a lui potevano essere attribuite le cinque sconfitte consecutive che hanno procurato panico e turbamento.
E’ un Pergo diverso e in teoria più debole: senza Marconi (campionato finito), Rossi e Bonfanti, che hanno costretto Bonazzi a ridisegnare i ruoli. Però è stato un Pergo più forte della sventura come coscienza collettiva.
Il cielo sopra il Voltini è grigio quando le due squadre fanno il loro ingresso in campo. Le novità nella formazione cremasca sono la conseguenza degli infortuni citati. Ghidotti si accentra a fianco di Di Bella, in una posizione già sperimentata in passato con ottime prestazioni. A centrocampo rientra Uliano e trova spazio anche Galli, mentre Guerci nel ruolo di terzino lo avevamo apprezzato in un paio di occasioni nella passata stagione, però contro la velocità di Samb è un’incognita. Giusto il tempo di pensare che la mossa pareva azzardata, e ci scappa il vantaggio ospite. Di prepotenza il giocatore di colore brianzolo sfugge al controllo di Guerci e si presenta in area davanti a Ghidotti, che lo stende. Calcio di rigore che lo specialista Iacopino trasforma di precisione con un rasoterra alla destra di Colombi, che intuisce la traiettoria, ma non intercetta la sfera.
Un inizio così, fa subito pensare che la prima di Bonazzi finirà come l’ultima di Rastelli, con una sconfitta. Anche perché la manovra gialloblù è lenta, prevedibile, infarcita di piccoli tocchi per vie orizzontali che facilitano la predisposizione degli avversari ad assopire il gioco. Anziché giudizioso, il Pergo sembra piuttosto in balia dei fantasmi del recente passato. Intimorito, e nessuno che si prende la responsabilità di dare fiato alle trombe. Così, al 14’, il secondo pericolo è firmato ancora dal Monza, che dopo una mischia in area locale, sfiora il raddoppio. Azione analoga a quella che confeziona il Pergo al 21’: qualche rimpallo sulle conclusioni, ma nessun effetto sensazionale.
Brambilla ci prova a fare il geometra al 29’, misurando alla perfezione il lungo lancio in profondità verso Le Noci, che in area non aggancia e l’azione sfuma. Al 33’, invece, è il palo a salvare il Monza: dopo una serie di carambole tra Uliano e Fiuzzi, la sfera arriva sui piedi di Degano , appostato in area in posizione centrale. Rasoiata che supera Westerveld, ma termina sul palo. Insiste il Pergo al 35’: combinazione tra Degano e Florean, con conclusione di quest’ultimo che termina tuttavia abbondantemente a lato.
C’è il tempo, prima dell’intervallo, di reclamare per un doppio fallo da rigore in area monzese: prima per un intervento commesso su Florean, poi, nel prosieguo dell’azione, su Le Noci, il quale si becca, e l’impressione è che l’arbitro fosse dalla parte della ragione, il cartellino giallo per simulazione. L’ultimo brivido del primo tempo scorre lungo la dorsale centrale della difesa cremasca: Campinoti scambia in profondità con Stefano Seedorf, che si presenta solo davanti a Colombi, ma per fortuna calibra in eccesso il diagonale, indirizzando il pallone al di là del palo sinistro.
Qualche fischio, pensato o manifestato, affiora sugli spalti. Si può dare di più, ed è quello che tutti ci attendiamo nella ripresa. Con il sospetto di trasmettere un flusso negativo alla squadra, abbandoniamo depressi il Voltini, nella speranza che qualcosa cambi. Quelle che seguono, sono pertanto note raccolte a posteriori, mentre quel che succede in campo saranno invece note melodiche per il Pergo. Il quale inizia subito con il piglio aggressivo e al 1’ va in gol con Le Noci, invalidato da una dubbia posizione di offside. Al 9’ replica il Monza: Eramo avanza sino al limite dell’area, per poi assecondare la conclusione di Samb, deviata in corner da Ghidotti. E’ però evidente che la formazione gialloblù è rientrata dall’intervallo con la grande voglia di rimediare ed ha il merito di aver saputo riorganizzarsi, pressando con convinto accanimento. Al centro della difesa Ghidotti è sfarzoso, sulla fascia destra Guerci ritrova certezza e sicurezza, risultando tra i migliori della ripresa. Eppoi Degano, che prende in mano la manovra offensiva dopo un primo tempo così così. E così Le Noci, e Brambilla e un po' tutti quanti desiderosi di voltare pagina. E’ un Pergo che in breve tempo ribalta la complicata situazione, mandando in gol un ragazzino (Uliano) e il principe dei marcatori, Le Noci. Ma andiamo per ordine. Al 12’ punizione di Le Noci dalla trequarti che i difensori ospiti respingono. Il pallone è ripreso da Uliano al limite dell’area e il suo sinistro, a fil di palo, è letale per Westerveld.
C’è un altro giovane di belle aspettative nel Pergo, ed è Galli, che al 15’ si produce in una applaudita azione personale, con diagonale dal vertice dell’area e pallone che toglie la ragnatela al palo esterno. Al 18’ bomber Le Noci sfata l’infausto sortilegio: punizione dalla destra di Degano, quasi in prossimità della linea di fondocampo, per la testa di Le Noci, che devia in rete gonfiando finalmente d’orgoglio il petto del popolo cannibale.
Scrollata la tensione, il Pergo adesso si distende con facilità e provoca parecchi problemi alla difesa ospite, spesso in affanno. Al 28’ Degano, lanciato in contropiede da Le Noci, impegna con un diagonale Westerveld, che neutralizza in due tempi. Al 31’ ennesimo scambio tra Le Noci e Degano. Questa volta il portiere brianzolo è superato, ma la sfera si stampa per la seconda volta sul palo. E’ anche questione di sfiga, come al 37’, quando in area si libera di Tuia ed il suo tiro lambisce il montante. Al 47’ è invece Guerci ad avviare l’azione di contropiede e dopo uno scambio con Le Noci, il centrocampista oggi in prestito alla difesa mette Degano solo davanti a Westerveld, che ribatte in uscita. Questa volta la sfiga non ha però un ruolo.
Finisce con il grido finale di liberazione. Attenti comunque a non abbassare la guardia. Oggi è arrivata una boccata d’ossigeno, ma per precauzione e per scaramanzia è sempre opportuno tenere la bomboletta a portata di mano.