Al Pergo gli applausi, alla Cremonese i tre punti del derby. Prima del gol avversario, i gialloblù sfiorano per tre volte il vantaggio ed alla fine staccano la quarta sconfitta consecutiva.
Pergocorema – Cremonese 0-1
Rete: 24’ pt Guidetti
Pergocrema (4-3-3): Brivio; Marconi, Di Bella, Bonfanti, Federici; Guerci (15’ st Florean), Brambilla, Uliano (26’ st Galli); Degano, Crocetti, Le Noci (9’ st Tarallo). All. Rastelli. A disp.: Manzoni, Angioletti, Storm, Gherardi.
Cremonese: (4-4-2) Paoloni; Sales, Viali, Cremonesi, Rossi; Gori, Nizzetto (31’ st Pradolin), Tacchinardi, Fietta; Coda, Guidetti (41’ st Musetti). All. Venturato. A disp.: Bianchi, Galuppo, Burrai, Malacarne, Carotti.
Arbitro: Ostinelli di Como (Costanzo di Orvieto e Cucchiarini di Città di Castello.
Note: Pomeriggio piovoso, terreno di gioco allentato. Spettatori 2524 per un incasso lordo, compresa quota abbonati, di euro 21.235,61. Ammoniti: Bonfanti, Crocetti, Degano, Sales. Angoli 3 a 3. Recupero 1’ + 6’.
CREMA. Pomeriggio cupo e palle che girano. Ci siamo capiti: non quelle in campo. Perdere così, e perdere così il derby, fa proprio male. Rimangono gli applausi dei cannibali al termine della sfida, restano i complimenti negli spogliatoi da parte degli avversari. Non sono confortanti. Anzi, le palle girano ancor di più perché il Pergo ha presto dominato la Cremonese e prima dell’unica incursione ospite nella trincea gialloblù, per ben tre volte aveva mancato il vantaggio con Crocetti, Guerci e Degano.
Peccato soprattutto che il ragazzo di Trigolo non sia riuscito a superare Paoloni. Un suo gol sarebbe stata una beffa crudele, e perciò ancor più apprezzato, perché, alle radici della rivalità tra le due città, il piccolo paese di campagna costituiva l’avamposto militare cremonese, peraltro distrutto nel XIII secolo dai cremaschi. Fosse entrato, quel pallone di Guerci, probabilmente l’incontro sarebbe girato diversamente e forse adesso sarebbero quelli dell’altra sponda a pronunciare sorpresi il: “Tu quoque Brute fili mi”, evocando più Giulio Cesare del Barbarossa.
Invece, al termine, si rimane quasi senza verbo. Quantomeno è difficile trovare parole di sollievo che quest’anno non siano già state abusate in altre circostanze, come per le partite contro il Perugia ed il Benevento. Perché siamo sempre lì: a brillare di luce propria, a creare, a spingere, ma a versare dazio al minimo errore difensivo. E’ una bellezza, purtroppo, che diverte, ma non paga.
Mentre maturavano le precedenti sconfitte, il pensiero rincorreva subito la classifica. Oggi no. Dopo questa sconfitta il pensiero è rivolto soprattutto alla parte che personalmente riteniamo più genuina del tifo, cioè a quei cannibali che ardono di sentimenti sani, che fanno del Pergocrema una filosofia di vita, che brandivano il derby come la sintesi dell’intero campionato, anelando alla vittoria per sprigionare gioie soffocate da anni. Sapevano che sarebbe stata dura contro gli atavici rivali e come noi, probabilmente, si erano illusi dopo le iniziali fiammate che avevano riscaldato le speranze. E’ andata male e ci sentiamo disorientati e spogli di parole per rincuorarli. Però il Pergo che esce battuto tra gli applausi, pur nel momento di massimo scoramento, è una incantevole attestazione di affetto e ogni parola sarebbe quindi superflua. Come bello è stato l’atteggiamento tenuto dalla curva prima, durante e dopo la partita, vanificando l’imponente schieramento di forze dell’ordine che l’insidia della contesa tuttavia imponeva. A quanti altri esami dovranno ancora essere sottoposti affinché ci si renda conto che non tutti i mali del mondo pedatorio fermentano su quelle gradinate?
In attesa di scoprirlo, scopriamo le carte del match. Il Pergo mostra parecchie novità. Brivio tra i pali è quella più eclatante, mentre scontati, tra squalificati, infortuni e stato di forma, sono gli impieghi dall’inizio di Bonfanti, Brambilla, Guerci e Crocetti.
Piove già da qualche ora quando le due squadre fanno il loro ingresso in campo. Le tribune lasciano intravedere qualche assenza di troppo: il tempo e la crisi economica fanno il resto. Le due curve si scambiano a distanza qualche epiteto non proprio da collegiali, che fa comunque parte del “cerimoniale”. Fuori dal protocollo è invece l’avvio brioso del Pergo, che al 2’ sfiora già il vantaggio: lungo lancio in profondità di Le Noci, che libera Crocetti davanti a Paoloni: tiro a lato e primo gesto di stizza.
La squadra gialloblù insiste, mentre la Cremonese deve ancora prendere le misure agli avversari. I quali, al 6’, scuotono nuovamente la difesa ospite: assist perfetto di Crocetti all’indirizzo di Guerci, che sbuca alle spalle dei difensori e si presenta a quattr’occhi davanti a Paoloni, che devia in corner la conclusione del ragazzo di Trigolo. Seconda reazione sdegnata. Batte il calcio d’angolo Le Noci ed in area stacca su tutti la testa di Di Bella, la cui deviazione è respinta sulla linea da un difensore.
Al 10’ Crocetti ci prova dal limite dell’area a sorprendere il portiere cremonese, che si distende e smanaccia in angolo. E’ un rassicurante monologo gialloblù, che raggiunge l’apice al 14’. Degano trova spazio a centrocampo, avanza e da circa 20 metri indirizza verso la porta ospite un pallone che sembra destinato in rete. Invece colpisce il palo interno!; la sfera danza per qualche metro nei pressi della linea di porta, prima che la difesa allontani la minaccia. Adesso si, che comincia l’aerazione testicolare.
La Cremonese sembra alle corde, e invece da formazione esperta qual è ha in serbo il colpo che stende i cremaschi: lo scambio in velocità, lungo la corsia centrale, di Coda per Guidetti apre una breccia tra la coppia difensiva locale. L’attaccante si presenta indisturbato davanti a Brivio e ha il tempo per piazzare la sfera in rete sotto gli sguardi attoniti della Sud. Il Pergo avverte il colpo e per qualche minuto mostra segni di frustrazione. Al 30' è ancora Guidetti che sfugge a Di Bella, ma per fortuna spreca concludendo dalla distanza, anziché avanzare di qualche metro. Al 32’ annotiamo un’altra conclusione ospite: cross dalla destra di Gori e tiro al volo, a centro area, di Coda, che termina debole tra le braccia di Brivio.
Reagisce, nel finale di primo tempo, il Pergo: pennellata dalla destra di Guerci per Le Noci, che in tuffo anticipa di testa il difensore avversario, con pallone che sfuma di poco a lato del palo destro di Paoloni.
L’inizio di ripresa clona quello del primo tempo. Pergo aggressivo che subito si affaccia nell'area di rigore ospite: al 2’, Degano subisce una spinta e rivendica il calcio di rigore. L’arbitro gli sventola davanti il cartellino giallo per simulazione. Al 7’, invece, altra grande occasione cremasca: Le Noci ispira un esausto Guerci, che entra in area e, sull’uscita di Paoloni, lo supera con un tocco liftato a metà strada tra il tiro in porta e l’assist sul secondo palo a Crocetti. La porta è sguarnita, ma il centravanti non giunge in tempo e la difesa sbroglia l’intrigata matassa.
Adesso è un costante assedio nella metà campo ospite, però l’iniziativa è leziosa e sovente le velleità offensive si spengono prima di affacciarsi nell’area grigiorossa. La Cremonese è distante negli atteggiamenti e nei pensieri di gioco dalla corazzata che ci si attendeva, però regge senza particolari affanni l’incedere avversario. L’unico brivido lo corre al 31’: cross dalla sinistra di Federici e, da ottima posizione, Le Noci devia di testa in modo però debole e centrale.
Negli ultimi minuti i gialloblù avvertono la stanchezza e la pressione si attenua. La Cremo potrebbe approfittarne, ma anche da quelle parti le polveri si sono inumidite per la pioggia. Che continua a scendere persistente, rendendo ancor più grigio e triste l’ennesimo pomeriggio iellato. Ora possiamo anche guardare la classifica, che non promette nulla di buono. Proseguendo così, per esorcizzare la iattura, s’impone un pellegrinaggio a Caravaggio.
lunedì 23 novembre 2009
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