martedì 11 maggio 2010
Campionato: Pergocrema - Sorrento 1-1
La vittoria del Foligno a Perugia spegne ogni illusione del Pergo, che pareggia al Voltini contro il Sorrento. Nei playout affronterà la Pro Patria. Il Lecco retrocesso.
Pergocrema – Sorrento 1-1
Reti: 44’ pt Tavares, 37’ st Balzano.
Pergocrema: Rossi Chauvenet, Lolaico (40’ st Brambilla), Zaninelli, Blanchard, Federici, Ghidotti, Galli, Uliano, Le Noci(10’ st Ferrari), Tavares (29’ st Florean), Gherardi. All. Rastelli. A disp.: Colombi, Rossi, Pianu, Romano.
Sorrento: Criscuolo, Masiero, Lo Monaco, Degiosa, Silvestri (13’ st Gallo), Esposito (35’ st Balzano), Nicodemo, Greco, Arcidiacono, Myrtaj, Carlini (22’ st Silvestri). All. Simonelli. A disp.: Delfino, Angeli, Fialdini, Raggio Garibaldi.
Arbitro: Perisan di Pordenone (Peraro di Este e Schembri di Mestre).
Note: Pomeriggio nuvoloso con pioggia caduta durante tutto l’incontro, terreno scivoloso. Spettatori 1250 circa di cui 490 paganti e 750 abbonati, per un incasso di euro 4.315 (1.164+quota abbonati 3.151). Ammonito Gallo (Sorrento). Angoli 2 a 1 per il Pergocrema. Recupero: 2’ + 0’.
Reti: 44’ pt Tavares, 37’ st Balzano.
Pergocrema: Rossi Chauvenet, Lolaico (40’ st Brambilla), Zaninelli, Blanchard, Federici, Ghidotti, Galli, Uliano, Le Noci(10’ st Ferrari), Tavares (29’ st Florean), Gherardi. All. Rastelli. A disp.: Colombi, Rossi, Pianu, Romano.
Sorrento: Criscuolo, Masiero, Lo Monaco, Degiosa, Silvestri (13’ st Gallo), Esposito (35’ st Balzano), Nicodemo, Greco, Arcidiacono, Myrtaj, Carlini (22’ st Silvestri). All. Simonelli. A disp.: Delfino, Angeli, Fialdini, Raggio Garibaldi.
Arbitro: Perisan di Pordenone (Peraro di Este e Schembri di Mestre).
Note: Pomeriggio nuvoloso con pioggia caduta durante tutto l’incontro, terreno scivoloso. Spettatori 1250 circa di cui 490 paganti e 750 abbonati, per un incasso di euro 4.315 (1.164+quota abbonati 3.151). Ammonito Gallo (Sorrento). Angoli 2 a 1 per il Pergocrema. Recupero: 2’ + 0’.
CREMA. – Tutto è compiuto. Nessuna sorpresa, nessun miracolo. Di temerari, oggi, soltanto i cannibali della Sud, che forse per preservare magliette e camicie hanno assistito all’intero incontro a torso nudo sotto una pioggia battente. Anche questa è un’ulteriore dimostrazione di fede, che sembra consolidarsi nel momento del bisogno.
Petto in fuori nella Sud, petto in dentro negli spogliatoi a fine gara quando arrivano i risultati dagli altri campi. La delusione pesa e le sentenze inappellabili che chiudono la regular season sono un fardello sulle spalle che ingobbisce e mortifica. Tutto è compiuto, ma non tutto è perduto: il campionato del Pergo, purtroppo, non finisce qui. Avrà infatti quella coda aborrita, ma che aleggiava minacciosa dopo la sconfitta di Lumezzane: i playout. Ed ecco allora scorrere nella mente crudeli sequenze di rimpianti affastellate nel corso di una stagione ingrata. Sino all’intervallo i risultati facevano sognare, poi nella ripresa i gol del Como hanno affondato le esili aspettative e la concentrazione in campo si è rilassata, consentendo il pareggio del Sorrento, in risposta al gol realizzato nel finale di primo tempo da Tavares.
Svanisce dunque il miraggio e prende corpo lo spettro playout, che il Pergo disputerà contro la Pro Patria. In trasferta il primo match, al Voltini la gara di ritorno. Sarà un terno al lotto, saranno altri centottanta minuti di trepidazione che compendieranno una stagione iniziata bene (proprio a Busto Arsizio), ma proseguita sempre in salita, caratterizzata da tanta passione ed anche tanta sofferenza.
La gara odierna è stata condizionata dalle notizie che giungevano dagli altri campi, con sentimenti che mutavano con il trascorrere dei minuti. Dapprima fiducia, poi illusione, infine rammarico, con l’unica novità della sconfitta interna del Viareggio, che vede svanire la salvezza diretta a beneficio del Foligno, vincitore del derby umbro.
Nel primo tempo, con la necessità di vincere per conservare le poche chances concesse dalla classifica, il Pergo ha mostrato quel carattere mancato nelle ultime tre gare. Ha concesso poco ad avversari peraltro già appagati, sebbene non accondiscendenti alla causa gialloblù, sbagliando pure qualche gol sotto misura. Nella ripresa, invece, ha cercato di gestire il minimo vantaggio, ma con la testa rivolta a Como, a Perugia e a Viareggio e con i segnali di fumo più neri che grigi che si alzavano soprattutto dal “Renato Curi”, si è un po’ distratto, facendosi uccellare dagli ospiti, i quali hanno ottenuto nel finale di partita il meritato premio (pareggio) quantomeno per la lunga trasferta sostenuta.
Ora c’è il tempo per rifiatare e per riprendere quella tonicità fisica smarrita nelle ultime gare e intravista oggi contro il Sorrento. Principalmente, deve tornare la fiducia nei propri mezzi, sicuramente superiori rispetto alla posizione finale di classifica. In due partite, contro la Pro Patria, il Pergo sarà nuovamente artefice del proprio destino. Incrociamo le dita, e proseguiamo.
Il Pergo si presenta in campo con alcune novità rispetto a Lumezzane. La prima è dettata da motivi disciplinari: squalificato Cazzola, il suo posto è rilevato a centrocampo da Galli. In attacco Tavares è schierato al posto di Ferrari, mentre Federici riprende la sua postazione di esterno sinistro. Molte assenze nel “settore” ospiti, ma la salvezza già raggiunta non procura sconforti per stilare la formazione titolare. Deserta anche la Curva Nord, e siamo solidali con i tifosi campani: a che pro affrontare il viaggio nel profondo Nord?
Sono poche le note di cronaca e prevalentemente si concentrano nel primo tempo. Il Pergo vorrebbe archiviare subito la pratica di competenza e al 6’ Gherardi ci prova con un tiro dal limite dell’area, dopo aver eluso il controllo di Arcidiacono: pallone sul fondo. Al 18’ un lancio in profondità di Le Noci libera in area Tavares, che non addomestica alla perfezione il pallone, favorendo l’uscita di Criscuolo.
Il primo tam-tam non è comunque promettente. Al 13’ Sciadone porta in vantaggio il Foligno, opposto nel derby al Perugia. Il Pergo insiste. Al 24’ la punizione di Le Noci è respinta dalla difesa sui piedi di Uliano, che da una trentina di metri calibra il siluro che sfiora l’incrocio dei pali. Il Sorrento non resta passivo e qualche sortita dalle parti di Rossi Chauvenet se la concede. Come al 29’, quando si procura una punizione indiretta in area calciata da Myrtaj, di pochissimo sopra la traversa. Al 41’ Tavares, il più attivo nel reparto offensivo cremasco, in precario equilibrio dal limite dell’area cerca di sorprendere Criscuolo, indirizzando però il pallone oltre la traversa. L’attaccante portoghese si coordinata invece perfettamente al 44’: sponda di testa di Le Noci e girata perfetta di Tavares che, dall’altezza dell’area piccola, non concede alternative a Criscuolo.
Il vantaggio ottenuto, con i risultati che si consultano nell’intervallo masturbando freneticamente il telecomando del televisore in sala Vip, aprono una breccia nei sogni gialloblù.
La ripresa è invece un’angoscia, non tanto per il gioco espresso in campo. Il Pergo gestisce il possesso palla, il Sorrento è più fatalista e non ha motivazioni per recuperare lo svantaggio ad ogni costo. Al 16’ altra mazzata: il Como, con Cozzolino, passa in vantaggio sul Lecco, relegando i cremaschi ai playout. La tensione evapora, la concentrazione subisce un duro contraccolpo ed il Sorrento ne approfitta. Al 37’ reclama il calcio di rigore per un fallo di Zaninelli ai danni di Myrtaj, che l’arbitro non concede, mentre al 38’ ottiene il pareggio: è sempre Myrtaj a defilarsi sulla sinistra, per poi piazzare un ottimo assist per Balzano, entrato da pochi minuti, che da due passi supera Rossi Chauvenet.
Il resto dei minuti trascorrono senza altri sussulti. Anche vincendo, la posizione in classifica del Pergo non muterebbe. Avanti quindi con i playout: il 23 maggio a Busto Arsizio, il 30 maggio al Voltini per la partita di ritorno.
giovedì 6 maggio 2010
Pergo - Sorrento: le promozioni sui biglietti
In occasione dell'ultima partita di campionato, in programma al Voltini domenica 9 maggio 2010 tra Pergocrema e Sorrento, la società ha deciso di applicare il prezzo unico di € 2 per il settore Curva Sud.
Ricordiamo che per gli altri settori (Distinti, Tribuna Laterale e Tribuna Centrale), chi è in possesso del biglietto della gara del 25 aprile (Pergocrema - Paganese), può beneficiare invece dell'ingresso gratuito. Per usufruirne, dovrà presentare alla biglietteria dello stadio il tagliando d'accesso della partita disputata appunto contro la Paganese.
Per evitare code agli sportelli, si invitano i sostenitori a presentarsi al Voltini con un adeguato anticipo.
http://www.uspergocrema.it/
Ricordiamo che per gli altri settori (Distinti, Tribuna Laterale e Tribuna Centrale), chi è in possesso del biglietto della gara del 25 aprile (Pergocrema - Paganese), può beneficiare invece dell'ingresso gratuito. Per usufruirne, dovrà presentare alla biglietteria dello stadio il tagliando d'accesso della partita disputata appunto contro la Paganese.
Per evitare code agli sportelli, si invitano i sostenitori a presentarsi al Voltini con un adeguato anticipo.
http://www.uspergocrema.it/
lunedì 3 maggio 2010
Campionato: Lumezzane - Pergocrema 2-0
La sconfitta di Lumezzane compromette la posizione del Pergo. Domenica contro il Sorrento, una vittoria potrebbe non essere sufficiente ad evitare i playout.
Lumezzane – Pergocrema 2-0
Reti: 25’ pt Bradaschia, 28’ st Daud.
Lumezzane: Gazzoli, Zanardini (26’ st Pini), Formiconi, Grippo, Romeo, Emerson, Pintori (11’ st Daud), Faroni, Galabinov, Lauria (43’ st Pesenti), Bradaschia. All. Menichini. A disp.: Trini, Nicola, Mei e Calliari.
Pergocrema: Rossi Chauvenet, Lolaico, Zaninelli, Cazzola (16’ st Florean), Pianu, Blanchard, Gherardi, Ghidotti, Ferrari, Le Noci (29’ st Tavares), Uliano (11’ st Brambilla). All. Rastelli. A disp.: Colombi, Federici, Galli e Rossi.
Arbitro: Peretti di Verona.
Note: Pomeriggio nuvoloso con pioggia a tratti. Terreno allentato ma in buone condizioni. Spettatori 600 circa per un incasso di euro 3.671 (€ 1.201 paganti + quota abbonati € 2.470). Ammoniti Cazzola, Brambilla, Pianu, Blanchard e Zanardini. Angoli 5 a 5. Recupero: 2’ + 4’.
LUMEZZANE. - Piove sul bagnato. E’ acqua vera quella che scende prima e dopo l’incontro. Durante, invece, sono lacrime amare. Il Pergo si fa scivolare dalle mani il proprio destino, e deve battersi il petto. Per un gioco del calendario, o della fatalità, Lumezzane poteva rappresentare per il secondo anno consecutivo l’àncora della salvezza. Per un gioco per lunghi tratti non visto in campo, adesso non dipenderà soltanto dal risultato di domenica prossima al Voltini. Per evitare i playout, purtroppo sempre più probabili, bisognerà fare appello anche al risultato delle avversarie dirette, invocando nel contempo la lealtà sportiva delle squadre che affronteranno. Tutto troppo complicato. Bisognerà insomma far ricorso a qualche risultato favorevole, auspicando che giungano buone notizie dagli altri campi, e non soltanto ai propri mezzi. Che oggi sono ondeggiati. Saranno altri novanta minuti di trepidazione, di sofferenza, di attesa, prima di un verdetto che potrebbe essere provvisorio, anziché finale.
Quella di oggi è una partita difficile da raccontare. Coltivavamo la speranza di una gara che riempisse, illuminasse, riscaldasse e inebriasse, perché un successo a Lumezzane avrebbe significato la salvezza. Invece ha aperto un baratro e la prestazione, condizionata ovviamente da tensioni e paure, non conforta in prospettiva futura. Considerando la fase iniziale di studio reciproco, il tempo del Pergocrema occupa venticinque minuti, gli ultimi. Volonteroso, possessivo, non sempre ispirato, costruisce ma non realizza. Il tempo del Lumezzane occupa tutto il resto della partita, che ahinoi diventa una impietosa danza sulle illusioni. Un Lumezzane forte e sicuro, ma non irresistibile e neppure particolarmente aggressivo. Però è un Lume sereno, allegro per il successo infrasettimanale in Coppa Italia, al quale riesce tutto alla perfezione: nei cambiamenti di fronte e nella rapidità offensiva. Dall'altra parte, un Pergo smarrito, povero di risorse, di capacità reattiva, di idee che non fossero dettate, come appunto nel finale, dall’orgoglio e dalla forza di disperazione.
I gol, lo sappiamo, li hanno fatti Bradaschia e Daud, ma la differenza l’ha fatta soprattutto la fifa che fa mancare tranquillità e forze. E apprrofittando di questo smarrimento, il Lumezzane pian piano ha trasformato questa specie di terra di nessuno in terra di conquista e, chissà, forse pure in rampa di lancio verso i playoff.
Il Pergo ha giocato male il primo tempo e un po’ meglio il secondo. Ha subito la rete dei locali in una fase di gioco abbastanza equilibrata, tant’è che quello di Bradaschia pareva un gol casuale, una delle contraddizioni del calcio, quando gli altri fanno gol al primo tiro in porta. Sembrava, ma non era. Era piuttosto l’inizio della fine del Pergo che per i restanti venti minuti della prima frazione ha accusato lo choc e manifestato un po’ di confusione. La difficoltà a tenere palla in avanti non ha giovato alla reazione gialloblù, che è risultata più caparbia nella ripresa. Non sono mancate le occasioni dapprima per pareggiare e poi per riaccendere la speranza, ma complice un paio di interventi provvidenziali di Gazzoli, o qualche incertezza nell’area avversaria dei giocatori cremaschi, nell’altra porta il pallone non è mai entrato.
Nella formazione gialloblù manca Federici, in panchina, ed il suo posto è rilevato da Zaninelli, che occupa la posizione centrale insieme a Blanchard. Sulla sinistra è posizionato Lolaico, mentre a destra è comandato Pianu. Dalla cintola in su non ci sono novità, con Ghidotti, Cazzola e Uliano a centrocampo, Gherardi, Ferrari e Le Noci come riferimenti terminali della manovra offensiva.
Il Lumezzane, prima dell’inizio, mette in mostra il trofeo conquistato mercoledì a Cosenza, ma soprattutto mette in mostra alcuni giovani interessanti. Al 19’ si mette invece in mostra Ferrari, il quale si libera sulla trequarti e, giunto al limite dell’area, indirizza un destro che Gazzoli neutralizza in due tempi.
Il ritmo della gara non è elevato. Il terreno scivoloso rende precario il controllo della sfera, aumentando il tasso di errore nei disimpegni e nei lanci in profondità. Dopo aver carburato, il Pergo da l’impressione di voler prendere in mano la partita, mentre il Lumezzane prende al volo la prima occasione e passa in vantaggio. Corner lungo di Lauria (25’), addomesticato sul secondo palo da Bradaschia: controllo volante e conclusione di sinistro che strappa gli applausi e inebetisce il Pergo.
La formazione ospite accusa il colpo, i bresciani appagati si ritirano nelle retrovie. Al 31’ Gherardi scende lungo l’out destro e crossa a centro area per Ferrari, la cui deviazione di prima intenzione è respinta da Gazzoli. Ottima iniziativa di Lolaico al 42’, che si beve un paio di avversari, entra in area lungo la linea di fondocampo e serve sul primo palo Ferrari: controllo e conclusione in scivolata che termina di poco a lato.
Nella ripresa, in effetti, si avverte il desiderio del Pergo di ottenere il pareggio. Tuttavia c’è tanta foga, ma poche conclusioni a rete. Il Lumezzane beneficia di ampie praterie per le azioni di rimessa, come all’8’: Pintori serve al limite dell’area Lauria, che calcia al volo e Lolaico devia in corner. Al 15’ il Pergo reclama il calcio di rigore: Romeo, in effetti, intercetta la caviglia di Cazzola, ma l’arbitro, appostato a due metri, lascia correre, ingannato dall’urlo del giocatore cremasco emesso prima dell’evidente contatto.
Il Pergo sembra scuotersi ed insiste. Al 25’ il diagonale di Gherardi spolvera il palo opposto, ma tre minuti dopo il Lumezzane monetizza il secondo contropiede della ripresa. Bradaschia intercetta un pallone vacante e lo serve sulla sinistra a Daud, che supera Pianu e poi scarica un diagonale imprendibile per Rossi Chauvenet. E’ il colpo letale. Il Pergo ha quantomeno l’orgoglio di non lasciare nulla di intentato e si getta a capofitto nella metà campo bresciana. Al 30’ il siluro su punizione di Florean è neutralizzato da Gazzoli, al 36’ ci riprova ancora Florean da analoga posizione. Questa volta la barriera intercetta ed il pallone arriva sui piedi di Tavares, che insacca, ma il gol è invalidato per fuorigioco.
Ormai si gioca soltanto nella metà campo locale. Al 37’ Tavares, in mischia, serve molto bene Gherardi davanti a Gazzoli: il tiro è debole e il portiere ospite devia in tuffo. Ultimo acuto al 46’: altra mischia caotica in area del Lumezzane, con Ferrari che calcia a botta sicura, ma Gazzoli, fuori dai pali, intercetta. Finisce con l’ennesima sensazione di impotenza e di scoramento. E chissà se finirà domenica prossima, oppure la sofferenza avrà una coda di altri 180’?
Reti: 25’ pt Bradaschia, 28’ st Daud.
Lumezzane: Gazzoli, Zanardini (26’ st Pini), Formiconi, Grippo, Romeo, Emerson, Pintori (11’ st Daud), Faroni, Galabinov, Lauria (43’ st Pesenti), Bradaschia. All. Menichini. A disp.: Trini, Nicola, Mei e Calliari.
Pergocrema: Rossi Chauvenet, Lolaico, Zaninelli, Cazzola (16’ st Florean), Pianu, Blanchard, Gherardi, Ghidotti, Ferrari, Le Noci (29’ st Tavares), Uliano (11’ st Brambilla). All. Rastelli. A disp.: Colombi, Federici, Galli e Rossi.
Arbitro: Peretti di Verona.
Note: Pomeriggio nuvoloso con pioggia a tratti. Terreno allentato ma in buone condizioni. Spettatori 600 circa per un incasso di euro 3.671 (€ 1.201 paganti + quota abbonati € 2.470). Ammoniti Cazzola, Brambilla, Pianu, Blanchard e Zanardini. Angoli 5 a 5. Recupero: 2’ + 4’.
LUMEZZANE. - Piove sul bagnato. E’ acqua vera quella che scende prima e dopo l’incontro. Durante, invece, sono lacrime amare. Il Pergo si fa scivolare dalle mani il proprio destino, e deve battersi il petto. Per un gioco del calendario, o della fatalità, Lumezzane poteva rappresentare per il secondo anno consecutivo l’àncora della salvezza. Per un gioco per lunghi tratti non visto in campo, adesso non dipenderà soltanto dal risultato di domenica prossima al Voltini. Per evitare i playout, purtroppo sempre più probabili, bisognerà fare appello anche al risultato delle avversarie dirette, invocando nel contempo la lealtà sportiva delle squadre che affronteranno. Tutto troppo complicato. Bisognerà insomma far ricorso a qualche risultato favorevole, auspicando che giungano buone notizie dagli altri campi, e non soltanto ai propri mezzi. Che oggi sono ondeggiati. Saranno altri novanta minuti di trepidazione, di sofferenza, di attesa, prima di un verdetto che potrebbe essere provvisorio, anziché finale.
Quella di oggi è una partita difficile da raccontare. Coltivavamo la speranza di una gara che riempisse, illuminasse, riscaldasse e inebriasse, perché un successo a Lumezzane avrebbe significato la salvezza. Invece ha aperto un baratro e la prestazione, condizionata ovviamente da tensioni e paure, non conforta in prospettiva futura. Considerando la fase iniziale di studio reciproco, il tempo del Pergocrema occupa venticinque minuti, gli ultimi. Volonteroso, possessivo, non sempre ispirato, costruisce ma non realizza. Il tempo del Lumezzane occupa tutto il resto della partita, che ahinoi diventa una impietosa danza sulle illusioni. Un Lumezzane forte e sicuro, ma non irresistibile e neppure particolarmente aggressivo. Però è un Lume sereno, allegro per il successo infrasettimanale in Coppa Italia, al quale riesce tutto alla perfezione: nei cambiamenti di fronte e nella rapidità offensiva. Dall'altra parte, un Pergo smarrito, povero di risorse, di capacità reattiva, di idee che non fossero dettate, come appunto nel finale, dall’orgoglio e dalla forza di disperazione.
I gol, lo sappiamo, li hanno fatti Bradaschia e Daud, ma la differenza l’ha fatta soprattutto la fifa che fa mancare tranquillità e forze. E apprrofittando di questo smarrimento, il Lumezzane pian piano ha trasformato questa specie di terra di nessuno in terra di conquista e, chissà, forse pure in rampa di lancio verso i playoff.
Il Pergo ha giocato male il primo tempo e un po’ meglio il secondo. Ha subito la rete dei locali in una fase di gioco abbastanza equilibrata, tant’è che quello di Bradaschia pareva un gol casuale, una delle contraddizioni del calcio, quando gli altri fanno gol al primo tiro in porta. Sembrava, ma non era. Era piuttosto l’inizio della fine del Pergo che per i restanti venti minuti della prima frazione ha accusato lo choc e manifestato un po’ di confusione. La difficoltà a tenere palla in avanti non ha giovato alla reazione gialloblù, che è risultata più caparbia nella ripresa. Non sono mancate le occasioni dapprima per pareggiare e poi per riaccendere la speranza, ma complice un paio di interventi provvidenziali di Gazzoli, o qualche incertezza nell’area avversaria dei giocatori cremaschi, nell’altra porta il pallone non è mai entrato.
Nella formazione gialloblù manca Federici, in panchina, ed il suo posto è rilevato da Zaninelli, che occupa la posizione centrale insieme a Blanchard. Sulla sinistra è posizionato Lolaico, mentre a destra è comandato Pianu. Dalla cintola in su non ci sono novità, con Ghidotti, Cazzola e Uliano a centrocampo, Gherardi, Ferrari e Le Noci come riferimenti terminali della manovra offensiva.
Il Lumezzane, prima dell’inizio, mette in mostra il trofeo conquistato mercoledì a Cosenza, ma soprattutto mette in mostra alcuni giovani interessanti. Al 19’ si mette invece in mostra Ferrari, il quale si libera sulla trequarti e, giunto al limite dell’area, indirizza un destro che Gazzoli neutralizza in due tempi.
Il ritmo della gara non è elevato. Il terreno scivoloso rende precario il controllo della sfera, aumentando il tasso di errore nei disimpegni e nei lanci in profondità. Dopo aver carburato, il Pergo da l’impressione di voler prendere in mano la partita, mentre il Lumezzane prende al volo la prima occasione e passa in vantaggio. Corner lungo di Lauria (25’), addomesticato sul secondo palo da Bradaschia: controllo volante e conclusione di sinistro che strappa gli applausi e inebetisce il Pergo.
La formazione ospite accusa il colpo, i bresciani appagati si ritirano nelle retrovie. Al 31’ Gherardi scende lungo l’out destro e crossa a centro area per Ferrari, la cui deviazione di prima intenzione è respinta da Gazzoli. Ottima iniziativa di Lolaico al 42’, che si beve un paio di avversari, entra in area lungo la linea di fondocampo e serve sul primo palo Ferrari: controllo e conclusione in scivolata che termina di poco a lato.
Nella ripresa, in effetti, si avverte il desiderio del Pergo di ottenere il pareggio. Tuttavia c’è tanta foga, ma poche conclusioni a rete. Il Lumezzane beneficia di ampie praterie per le azioni di rimessa, come all’8’: Pintori serve al limite dell’area Lauria, che calcia al volo e Lolaico devia in corner. Al 15’ il Pergo reclama il calcio di rigore: Romeo, in effetti, intercetta la caviglia di Cazzola, ma l’arbitro, appostato a due metri, lascia correre, ingannato dall’urlo del giocatore cremasco emesso prima dell’evidente contatto.
Il Pergo sembra scuotersi ed insiste. Al 25’ il diagonale di Gherardi spolvera il palo opposto, ma tre minuti dopo il Lumezzane monetizza il secondo contropiede della ripresa. Bradaschia intercetta un pallone vacante e lo serve sulla sinistra a Daud, che supera Pianu e poi scarica un diagonale imprendibile per Rossi Chauvenet. E’ il colpo letale. Il Pergo ha quantomeno l’orgoglio di non lasciare nulla di intentato e si getta a capofitto nella metà campo bresciana. Al 30’ il siluro su punizione di Florean è neutralizzato da Gazzoli, al 36’ ci riprova ancora Florean da analoga posizione. Questa volta la barriera intercetta ed il pallone arriva sui piedi di Tavares, che insacca, ma il gol è invalidato per fuorigioco.
Ormai si gioca soltanto nella metà campo locale. Al 37’ Tavares, in mischia, serve molto bene Gherardi davanti a Gazzoli: il tiro è debole e il portiere ospite devia in tuffo. Ultimo acuto al 46’: altra mischia caotica in area del Lumezzane, con Ferrari che calcia a botta sicura, ma Gazzoli, fuori dai pali, intercetta. Finisce con l’ennesima sensazione di impotenza e di scoramento. E chissà se finirà domenica prossima, oppure la sofferenza avrà una coda di altri 180’?
Campionato: Pergocrema - Paganese 1-0
Sofferta vittoria del Pergocrema contro un'ottima Paganese. Decide Gherardi al 3' della ripresa. Il Pergo reclama tre volte il calcio di rigore; gli ospiti, invece, reclamano contro la fortuna.
Rete: 3’ st Gherardi
Pergocrema: Rossi Chauvenet, Lolaico, Federici, Cazzola (35’ st Brambilla), Pianu (19’ st Rossi), Blanchard, Gherardi (19’ st Zaninelli), Ghidotti, Galli, Le Noci, Ferrari. All. Rastelli. A disp.: Colombi, Uliano,Florean, Tavares.
Paganese: Pantanelli, Grimaldi, Sciannamé, Maisto, Panini (44’ st Tufano), Esposito, Izzo, Vicedomini, Zarineh (19’ st Lasagna), Ibekwe, Memushaj (35’ st Tortori). All. Palumbo. A di sp.: Sarao, Ingrosso, Castaldo, Gambi.
Arbitro: Magno di Catania (De Franco di Udine e Caissutti di Udine).
Note: pomeriggio caldo e soleggiato, terreno in buone condizioni. Spettatori 1500 circa, di cui 723 paganti e 750 abbonati, per un incasso di euro 7.021 (3870 + quota abbonati 3151). Espulso al 42’ st Maisto per comportamento violento a gioco fermo. Ammoniti: Ferrari, Lolaico, Pianu, Galli, Zarineh. Angoli 10 a 2 per la Paganese. Recuperi 1’ + 5’.
CREMA. – Il boato di liberazione al fischio finale è come quello di un attore teatrale al termine dello spettacolo: serve a scaricare lo stress, anziché esprimere un grido di gioia. Sì, è vero, c’è senz’altro anche molta felicità in questa detonazione liberatoria, però, per decoro, sussurriamolo sommessamente che il Pergo ha vinto, perché è opportuno non alzare troppo la voce. Il Pergo ha vinto riscuotendo parte del credito con la fortuna accumulato durante la stagione, mentre siamo partecipi del rammarico ospite. C’è passato pure il Pergo, durante il campionato, in analoghe situazioni depressive e probabilmente la ruota della fortuna finalmente ha cambiato direzione.
Il mal comune, oggi, non è quindi mezzo gaudio, bensì è godimento unico del popolo cannibale che forse arriccia il naso per la prestazione della squadra, ma sicuramente strizza l’occhiolino ad un risultato che consente di cibare la speranza di salvezza diretta. Per la serie: vediamo il bicchiere (di birra) mezzo pieno.
La Paganese “last, not least”, ha scialacquato anche in modo sgraziato un’infinità di occasioni da gol soprattutto nel primo tempo (clamorosa quella sui piedi di Zarineh, praticamente sulla linea di porta). Ergo: chi è causa dei suoi mali, pianga se stesso. Non piange mister Palumbo al termine del match in sala stampa, però non si da pace per i punti in classifica del Pergo, rispetto a quelli della sua squadra. Il confronto odierno guarnisce questa dichiarazione, ma dopo trentadue giornate di campionato possiamo rassicurare il tecnico campano che la formazione cremasca, di punti, ne avrebbe meritati di più. Questione di punti di vista. E di punti in classifica... Anche perché, premesso che oggi avrebbe meritato la vittoria, se la Paganese in trasferta ha sinora ottenuto soltanto quattro punti, oltre alla dea bendata, ci sarà pure qualcos'altro di non ben oliato.
Oggi, invece, il Pergo non è stato brillante. Ha subito la rapidità degli avversari, attraccati all’ultima spiaggia e costretti a vincere ad ogni costo. Una condizione mentale diversa, che però non giustifica la remissività e la tribolazione cremasca. Mister Rastelli, davanti ai cronisti, ha ribadito che bisogna prendere per buono tutto, anche le difficoltà manifestate contro la Paganese, che tuttavia dimostrano la forza del gruppo: saper lottare e saper soffrire.
Il Pergo, soprattutto, ha saputo incassare senza vacillare l’aggressività offensiva degli ospiti, appellandosi a qualche colpo di natica, a qualche provvidenziale intervento di Rossi Chauvenet, al tiro, che non sembrava neppure troppo irresistibile, però tanto maligno quanto preciso, di Alessandro “Il Grande”. Per “àspera ad astra”, dunque. Attraverso le asperità, alle stelle e forse il merito odierno della squadra gialloblù è stato proprio quello di intraprendere la via del successo senza perdersi di coraggio difronte all’incalzante incedere avversario.
Rastelli, per la terza domenica consecutiva, mantiene inalterata la formazione titolare, con la sola variante di un cambio numerico tra Galli e Ferrari. La società ha operato prezzi stracciati per chiamare a sostegno il popolo cannibale e, con l’aggiunta di alcune squadre del settore giovanile, il Voltini offre un discreto colpo d’occhio. Da Pagani erano annunciati circa duecento sostenitori. Ne sono arrivati un centinaio (numero comunque ragguardevole, che strappa il plauso), e poco meno della metà di essi senza biglietto. Dopo un viaggio così lungo, sarebbe stato ingeneroso privarli della visione, e allora: tutti dentro! Sarebbe perciò apprezzabile riscontrare altrettanta umanità anche nei confronti dei cannibali, quando affrontano le trasferte...
Per il primo quarto d’ora o poco più, il Pergo mostra di saper gestire il match. Al 10’ Galli si produce in una applaudita iniziativa personale, con conclusione da circa venti metri che termina comunque a lato. Due minuti più tardi la squadra di casa reclama per un contatto sospetto tra Ferrari e Panini. L’arbitro non interviene. Al 13’ Galli si defila sulla sinistra, per poi crossare in prossimità del secondo palo, dove Ghidotti è anticipato di un soffio. Al 18’ seconda protesta della giornata: è Gherardi a reclamare il penalty.
Esaurita la verve iniziale dei padroni di casa, la Paganese comincia a lavorare ai fianchi i gialloblù, che ciondolano un tantino, ma non si spezzano. Traballa invece il palo al 30’: cross dalla sinistra di Sciannamè. La sfera è prolungata di testa da Zarineh e deviata da Blanchard sulla base interna del secondo palo. I campani insistono e al 34’ sfiorano nuovamente il vantaggio. Izzo serpeggia in area prima di servire Ibekwe, il cui assist è delizioso per Zarineh, appostato sulla linea di porta, che litiga grottescamente con il pallone prima che il celeste intervento di Pianu sventi la minaccia. Qualcuno, lassù, assiste il Pergo e guarda giù.
Il Pergo appare lievemente stordito e gli ospiti accelerano. Al 39’ contropiede di Memushaj che alllunga per Ibekwe, il quale è lesto nella conclusione: Pianu intercetta e favorisce l’intervento in due tempi di Rossi Chauvenet.
Il caldo, probabilmente, ha messo in affanno il Pergo e per la ripresa ci si attende che la Paganese versi dazio per gli sforzi prodotti nel primo tempo. Mentre si elabora il pensiero, il Pergo progetta l’azione del successo. Ghidotti scende lungo l’out destro e crossa a centro area per Ferrari, anticipato di testa da Panini. Il pallone arriva sui piedi di Gherardi che, dal limite dell’area, prende le coordinate per un rasoterra di sinistro che inebetisce Pantanelli. Il vantaggio sembra dare slancio alla manovra del Pergo, che al 9’ potrebbe addirittura raddoppiare: Le Noci apre e chiude il triangolo con Ferrari: il diagonale del capitano è respinto da Pantanelli e la palla carambola sui piedi di Ferrari, che non riesce però a correggerla in rete.
Il Pergo gestisce il vantaggio e cerca di anestetizzare il match. Al 36’ arriva la terza protesta: cross di Le Noci dalla destra dell’area piccola, intercettato dal braccio di Panini. L’arbitro Magno non interviene. Interviene invece Zaninelli, al 40’, a salvare in tuffo il risultato sul siluro di Vicedomini (assist da fondo campo di Izzo), che avvia gli ultimi minuti di intensa sofferenza cremasca. Al 42’ la Paganese rimane in inferiorità numerica per l’espulsione di Maisto, che paga ingiustamente una manata rifilata a Rossi da parte invece di Lasagna. L’arbitro, su ingannevole indicazione della Marinella da Udine, mostra però il cartellino rosso ad un esterrefatto Maisto. Al ruolo delle donne nel calcio, mister Palumbo dedicherà poi uno spazio non proprio lusinghiero nel corso della conferenza stampa di fine gara davanti peraltro a tre giornaliste, che non sembrano apprezzare la discriminazione.
Gli ultimi brividi nell’area cremasca arrivano dai corner (la Paganese ne ha calciati dieci). Al 47' Tufano da fuori area raccoglie il rinvio della difesa e batte da buona posizione: Rossi Chauvenet alza sopra la traversa. Un minuto dopo altro corner, con la sfera che danza nei pressi della porta ed in mischia Esposito di testa prova la deviazione vincente. Il pallone spolvera il palo esterno. Il palo, invece, lo colpisce Galli al 50’, dopo aver fatto esplodere il suo sinistro e prima che il fischio finale faccia esplodere il Voltini.
Quanta sofferenza!, e forse è anche per questo che, tutto sommato, il successo è ancor più bello. E domenica, tutti a Lumezzane: potrebbe essere decisiva.
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