La sconfitta di Lumezzane compromette la posizione del Pergo. Domenica contro il Sorrento, una vittoria potrebbe non essere sufficiente ad evitare i playout.
Lumezzane – Pergocrema 2-0
Reti: 25’ pt Bradaschia, 28’ st Daud.
Lumezzane: Gazzoli, Zanardini (26’ st Pini), Formiconi, Grippo, Romeo, Emerson, Pintori (11’ st Daud), Faroni, Galabinov, Lauria (43’ st Pesenti), Bradaschia. All. Menichini. A disp.: Trini, Nicola, Mei e Calliari.
Pergocrema: Rossi Chauvenet, Lolaico, Zaninelli, Cazzola (16’ st Florean), Pianu, Blanchard, Gherardi, Ghidotti, Ferrari, Le Noci (29’ st Tavares), Uliano (11’ st Brambilla). All. Rastelli. A disp.: Colombi, Federici, Galli e Rossi.
Arbitro: Peretti di Verona.
Note: Pomeriggio nuvoloso con pioggia a tratti. Terreno allentato ma in buone condizioni. Spettatori 600 circa per un incasso di euro 3.671 (€ 1.201 paganti + quota abbonati € 2.470). Ammoniti Cazzola, Brambilla, Pianu, Blanchard e Zanardini. Angoli 5 a 5. Recupero: 2’ + 4’.
LUMEZZANE. - Piove sul bagnato. E’ acqua vera quella che scende prima e dopo l’incontro. Durante, invece, sono lacrime amare. Il Pergo si fa scivolare dalle mani il proprio destino, e deve battersi il petto. Per un gioco del calendario, o della fatalità, Lumezzane poteva rappresentare per il secondo anno consecutivo l’àncora della salvezza. Per un gioco per lunghi tratti non visto in campo, adesso non dipenderà soltanto dal risultato di domenica prossima al Voltini. Per evitare i playout, purtroppo sempre più probabili, bisognerà fare appello anche al risultato delle avversarie dirette, invocando nel contempo la lealtà sportiva delle squadre che affronteranno. Tutto troppo complicato. Bisognerà insomma far ricorso a qualche risultato favorevole, auspicando che giungano buone notizie dagli altri campi, e non soltanto ai propri mezzi. Che oggi sono ondeggiati. Saranno altri novanta minuti di trepidazione, di sofferenza, di attesa, prima di un verdetto che potrebbe essere provvisorio, anziché finale.
Quella di oggi è una partita difficile da raccontare. Coltivavamo la speranza di una gara che riempisse, illuminasse, riscaldasse e inebriasse, perché un successo a Lumezzane avrebbe significato la salvezza. Invece ha aperto un baratro e la prestazione, condizionata ovviamente da tensioni e paure, non conforta in prospettiva futura. Considerando la fase iniziale di studio reciproco, il tempo del Pergocrema occupa venticinque minuti, gli ultimi. Volonteroso, possessivo, non sempre ispirato, costruisce ma non realizza. Il tempo del Lumezzane occupa tutto il resto della partita, che ahinoi diventa una impietosa danza sulle illusioni. Un Lumezzane forte e sicuro, ma non irresistibile e neppure particolarmente aggressivo. Però è un Lume sereno, allegro per il successo infrasettimanale in Coppa Italia, al quale riesce tutto alla perfezione: nei cambiamenti di fronte e nella rapidità offensiva. Dall'altra parte, un Pergo smarrito, povero di risorse, di capacità reattiva, di idee che non fossero dettate, come appunto nel finale, dall’orgoglio e dalla forza di disperazione.
I gol, lo sappiamo, li hanno fatti Bradaschia e Daud, ma la differenza l’ha fatta soprattutto la fifa che fa mancare tranquillità e forze. E apprrofittando di questo smarrimento, il Lumezzane pian piano ha trasformato questa specie di terra di nessuno in terra di conquista e, chissà, forse pure in rampa di lancio verso i playoff.
Il Pergo ha giocato male il primo tempo e un po’ meglio il secondo. Ha subito la rete dei locali in una fase di gioco abbastanza equilibrata, tant’è che quello di Bradaschia pareva un gol casuale, una delle contraddizioni del calcio, quando gli altri fanno gol al primo tiro in porta. Sembrava, ma non era. Era piuttosto l’inizio della fine del Pergo che per i restanti venti minuti della prima frazione ha accusato lo choc e manifestato un po’ di confusione. La difficoltà a tenere palla in avanti non ha giovato alla reazione gialloblù, che è risultata più caparbia nella ripresa. Non sono mancate le occasioni dapprima per pareggiare e poi per riaccendere la speranza, ma complice un paio di interventi provvidenziali di Gazzoli, o qualche incertezza nell’area avversaria dei giocatori cremaschi, nell’altra porta il pallone non è mai entrato.
Nella formazione gialloblù manca Federici, in panchina, ed il suo posto è rilevato da Zaninelli, che occupa la posizione centrale insieme a Blanchard. Sulla sinistra è posizionato Lolaico, mentre a destra è comandato Pianu. Dalla cintola in su non ci sono novità, con Ghidotti, Cazzola e Uliano a centrocampo, Gherardi, Ferrari e Le Noci come riferimenti terminali della manovra offensiva.
Il Lumezzane, prima dell’inizio, mette in mostra il trofeo conquistato mercoledì a Cosenza, ma soprattutto mette in mostra alcuni giovani interessanti. Al 19’ si mette invece in mostra Ferrari, il quale si libera sulla trequarti e, giunto al limite dell’area, indirizza un destro che Gazzoli neutralizza in due tempi.
Il ritmo della gara non è elevato. Il terreno scivoloso rende precario il controllo della sfera, aumentando il tasso di errore nei disimpegni e nei lanci in profondità. Dopo aver carburato, il Pergo da l’impressione di voler prendere in mano la partita, mentre il Lumezzane prende al volo la prima occasione e passa in vantaggio. Corner lungo di Lauria (25’), addomesticato sul secondo palo da Bradaschia: controllo volante e conclusione di sinistro che strappa gli applausi e inebetisce il Pergo.
La formazione ospite accusa il colpo, i bresciani appagati si ritirano nelle retrovie. Al 31’ Gherardi scende lungo l’out destro e crossa a centro area per Ferrari, la cui deviazione di prima intenzione è respinta da Gazzoli. Ottima iniziativa di Lolaico al 42’, che si beve un paio di avversari, entra in area lungo la linea di fondocampo e serve sul primo palo Ferrari: controllo e conclusione in scivolata che termina di poco a lato.
Nella ripresa, in effetti, si avverte il desiderio del Pergo di ottenere il pareggio. Tuttavia c’è tanta foga, ma poche conclusioni a rete. Il Lumezzane beneficia di ampie praterie per le azioni di rimessa, come all’8’: Pintori serve al limite dell’area Lauria, che calcia al volo e Lolaico devia in corner. Al 15’ il Pergo reclama il calcio di rigore: Romeo, in effetti, intercetta la caviglia di Cazzola, ma l’arbitro, appostato a due metri, lascia correre, ingannato dall’urlo del giocatore cremasco emesso prima dell’evidente contatto.
Il Pergo sembra scuotersi ed insiste. Al 25’ il diagonale di Gherardi spolvera il palo opposto, ma tre minuti dopo il Lumezzane monetizza il secondo contropiede della ripresa. Bradaschia intercetta un pallone vacante e lo serve sulla sinistra a Daud, che supera Pianu e poi scarica un diagonale imprendibile per Rossi Chauvenet. E’ il colpo letale. Il Pergo ha quantomeno l’orgoglio di non lasciare nulla di intentato e si getta a capofitto nella metà campo bresciana. Al 30’ il siluro su punizione di Florean è neutralizzato da Gazzoli, al 36’ ci riprova ancora Florean da analoga posizione. Questa volta la barriera intercetta ed il pallone arriva sui piedi di Tavares, che insacca, ma il gol è invalidato per fuorigioco.
Ormai si gioca soltanto nella metà campo locale. Al 37’ Tavares, in mischia, serve molto bene Gherardi davanti a Gazzoli: il tiro è debole e il portiere ospite devia in tuffo. Ultimo acuto al 46’: altra mischia caotica in area del Lumezzane, con Ferrari che calcia a botta sicura, ma Gazzoli, fuori dai pali, intercetta. Finisce con l’ennesima sensazione di impotenza e di scoramento. E chissà se finirà domenica prossima, oppure la sofferenza avrà una coda di altri 180’?
Reti: 25’ pt Bradaschia, 28’ st Daud.
Lumezzane: Gazzoli, Zanardini (26’ st Pini), Formiconi, Grippo, Romeo, Emerson, Pintori (11’ st Daud), Faroni, Galabinov, Lauria (43’ st Pesenti), Bradaschia. All. Menichini. A disp.: Trini, Nicola, Mei e Calliari.
Pergocrema: Rossi Chauvenet, Lolaico, Zaninelli, Cazzola (16’ st Florean), Pianu, Blanchard, Gherardi, Ghidotti, Ferrari, Le Noci (29’ st Tavares), Uliano (11’ st Brambilla). All. Rastelli. A disp.: Colombi, Federici, Galli e Rossi.
Arbitro: Peretti di Verona.
Note: Pomeriggio nuvoloso con pioggia a tratti. Terreno allentato ma in buone condizioni. Spettatori 600 circa per un incasso di euro 3.671 (€ 1.201 paganti + quota abbonati € 2.470). Ammoniti Cazzola, Brambilla, Pianu, Blanchard e Zanardini. Angoli 5 a 5. Recupero: 2’ + 4’.
LUMEZZANE. - Piove sul bagnato. E’ acqua vera quella che scende prima e dopo l’incontro. Durante, invece, sono lacrime amare. Il Pergo si fa scivolare dalle mani il proprio destino, e deve battersi il petto. Per un gioco del calendario, o della fatalità, Lumezzane poteva rappresentare per il secondo anno consecutivo l’àncora della salvezza. Per un gioco per lunghi tratti non visto in campo, adesso non dipenderà soltanto dal risultato di domenica prossima al Voltini. Per evitare i playout, purtroppo sempre più probabili, bisognerà fare appello anche al risultato delle avversarie dirette, invocando nel contempo la lealtà sportiva delle squadre che affronteranno. Tutto troppo complicato. Bisognerà insomma far ricorso a qualche risultato favorevole, auspicando che giungano buone notizie dagli altri campi, e non soltanto ai propri mezzi. Che oggi sono ondeggiati. Saranno altri novanta minuti di trepidazione, di sofferenza, di attesa, prima di un verdetto che potrebbe essere provvisorio, anziché finale.
Quella di oggi è una partita difficile da raccontare. Coltivavamo la speranza di una gara che riempisse, illuminasse, riscaldasse e inebriasse, perché un successo a Lumezzane avrebbe significato la salvezza. Invece ha aperto un baratro e la prestazione, condizionata ovviamente da tensioni e paure, non conforta in prospettiva futura. Considerando la fase iniziale di studio reciproco, il tempo del Pergocrema occupa venticinque minuti, gli ultimi. Volonteroso, possessivo, non sempre ispirato, costruisce ma non realizza. Il tempo del Lumezzane occupa tutto il resto della partita, che ahinoi diventa una impietosa danza sulle illusioni. Un Lumezzane forte e sicuro, ma non irresistibile e neppure particolarmente aggressivo. Però è un Lume sereno, allegro per il successo infrasettimanale in Coppa Italia, al quale riesce tutto alla perfezione: nei cambiamenti di fronte e nella rapidità offensiva. Dall'altra parte, un Pergo smarrito, povero di risorse, di capacità reattiva, di idee che non fossero dettate, come appunto nel finale, dall’orgoglio e dalla forza di disperazione.
I gol, lo sappiamo, li hanno fatti Bradaschia e Daud, ma la differenza l’ha fatta soprattutto la fifa che fa mancare tranquillità e forze. E apprrofittando di questo smarrimento, il Lumezzane pian piano ha trasformato questa specie di terra di nessuno in terra di conquista e, chissà, forse pure in rampa di lancio verso i playoff.
Il Pergo ha giocato male il primo tempo e un po’ meglio il secondo. Ha subito la rete dei locali in una fase di gioco abbastanza equilibrata, tant’è che quello di Bradaschia pareva un gol casuale, una delle contraddizioni del calcio, quando gli altri fanno gol al primo tiro in porta. Sembrava, ma non era. Era piuttosto l’inizio della fine del Pergo che per i restanti venti minuti della prima frazione ha accusato lo choc e manifestato un po’ di confusione. La difficoltà a tenere palla in avanti non ha giovato alla reazione gialloblù, che è risultata più caparbia nella ripresa. Non sono mancate le occasioni dapprima per pareggiare e poi per riaccendere la speranza, ma complice un paio di interventi provvidenziali di Gazzoli, o qualche incertezza nell’area avversaria dei giocatori cremaschi, nell’altra porta il pallone non è mai entrato.
Nella formazione gialloblù manca Federici, in panchina, ed il suo posto è rilevato da Zaninelli, che occupa la posizione centrale insieme a Blanchard. Sulla sinistra è posizionato Lolaico, mentre a destra è comandato Pianu. Dalla cintola in su non ci sono novità, con Ghidotti, Cazzola e Uliano a centrocampo, Gherardi, Ferrari e Le Noci come riferimenti terminali della manovra offensiva.
Il Lumezzane, prima dell’inizio, mette in mostra il trofeo conquistato mercoledì a Cosenza, ma soprattutto mette in mostra alcuni giovani interessanti. Al 19’ si mette invece in mostra Ferrari, il quale si libera sulla trequarti e, giunto al limite dell’area, indirizza un destro che Gazzoli neutralizza in due tempi.
Il ritmo della gara non è elevato. Il terreno scivoloso rende precario il controllo della sfera, aumentando il tasso di errore nei disimpegni e nei lanci in profondità. Dopo aver carburato, il Pergo da l’impressione di voler prendere in mano la partita, mentre il Lumezzane prende al volo la prima occasione e passa in vantaggio. Corner lungo di Lauria (25’), addomesticato sul secondo palo da Bradaschia: controllo volante e conclusione di sinistro che strappa gli applausi e inebetisce il Pergo.
La formazione ospite accusa il colpo, i bresciani appagati si ritirano nelle retrovie. Al 31’ Gherardi scende lungo l’out destro e crossa a centro area per Ferrari, la cui deviazione di prima intenzione è respinta da Gazzoli. Ottima iniziativa di Lolaico al 42’, che si beve un paio di avversari, entra in area lungo la linea di fondocampo e serve sul primo palo Ferrari: controllo e conclusione in scivolata che termina di poco a lato.
Nella ripresa, in effetti, si avverte il desiderio del Pergo di ottenere il pareggio. Tuttavia c’è tanta foga, ma poche conclusioni a rete. Il Lumezzane beneficia di ampie praterie per le azioni di rimessa, come all’8’: Pintori serve al limite dell’area Lauria, che calcia al volo e Lolaico devia in corner. Al 15’ il Pergo reclama il calcio di rigore: Romeo, in effetti, intercetta la caviglia di Cazzola, ma l’arbitro, appostato a due metri, lascia correre, ingannato dall’urlo del giocatore cremasco emesso prima dell’evidente contatto.
Il Pergo sembra scuotersi ed insiste. Al 25’ il diagonale di Gherardi spolvera il palo opposto, ma tre minuti dopo il Lumezzane monetizza il secondo contropiede della ripresa. Bradaschia intercetta un pallone vacante e lo serve sulla sinistra a Daud, che supera Pianu e poi scarica un diagonale imprendibile per Rossi Chauvenet. E’ il colpo letale. Il Pergo ha quantomeno l’orgoglio di non lasciare nulla di intentato e si getta a capofitto nella metà campo bresciana. Al 30’ il siluro su punizione di Florean è neutralizzato da Gazzoli, al 36’ ci riprova ancora Florean da analoga posizione. Questa volta la barriera intercetta ed il pallone arriva sui piedi di Tavares, che insacca, ma il gol è invalidato per fuorigioco.
Ormai si gioca soltanto nella metà campo locale. Al 37’ Tavares, in mischia, serve molto bene Gherardi davanti a Gazzoli: il tiro è debole e il portiere ospite devia in tuffo. Ultimo acuto al 46’: altra mischia caotica in area del Lumezzane, con Ferrari che calcia a botta sicura, ma Gazzoli, fuori dai pali, intercetta. Finisce con l’ennesima sensazione di impotenza e di scoramento. E chissà se finirà domenica prossima, oppure la sofferenza avrà una coda di altri 180’?
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