Sofferta vittoria del Pergocrema contro un'ottima Paganese. Decide Gherardi al 3' della ripresa. Il Pergo reclama tre volte il calcio di rigore; gli ospiti, invece, reclamano contro la fortuna.
Rete: 3’ st Gherardi
Pergocrema: Rossi Chauvenet, Lolaico, Federici, Cazzola (35’ st Brambilla), Pianu (19’ st Rossi), Blanchard, Gherardi (19’ st Zaninelli), Ghidotti, Galli, Le Noci, Ferrari. All. Rastelli. A disp.: Colombi, Uliano,Florean, Tavares.
Paganese: Pantanelli, Grimaldi, Sciannamé, Maisto, Panini (44’ st Tufano), Esposito, Izzo, Vicedomini, Zarineh (19’ st Lasagna), Ibekwe, Memushaj (35’ st Tortori). All. Palumbo. A di sp.: Sarao, Ingrosso, Castaldo, Gambi.
Arbitro: Magno di Catania (De Franco di Udine e Caissutti di Udine).
Note: pomeriggio caldo e soleggiato, terreno in buone condizioni. Spettatori 1500 circa, di cui 723 paganti e 750 abbonati, per un incasso di euro 7.021 (3870 + quota abbonati 3151). Espulso al 42’ st Maisto per comportamento violento a gioco fermo. Ammoniti: Ferrari, Lolaico, Pianu, Galli, Zarineh. Angoli 10 a 2 per la Paganese. Recuperi 1’ + 5’.
CREMA. – Il boato di liberazione al fischio finale è come quello di un attore teatrale al termine dello spettacolo: serve a scaricare lo stress, anziché esprimere un grido di gioia. Sì, è vero, c’è senz’altro anche molta felicità in questa detonazione liberatoria, però, per decoro, sussurriamolo sommessamente che il Pergo ha vinto, perché è opportuno non alzare troppo la voce. Il Pergo ha vinto riscuotendo parte del credito con la fortuna accumulato durante la stagione, mentre siamo partecipi del rammarico ospite. C’è passato pure il Pergo, durante il campionato, in analoghe situazioni depressive e probabilmente la ruota della fortuna finalmente ha cambiato direzione.
Il mal comune, oggi, non è quindi mezzo gaudio, bensì è godimento unico del popolo cannibale che forse arriccia il naso per la prestazione della squadra, ma sicuramente strizza l’occhiolino ad un risultato che consente di cibare la speranza di salvezza diretta. Per la serie: vediamo il bicchiere (di birra) mezzo pieno.
La Paganese “last, not least”, ha scialacquato anche in modo sgraziato un’infinità di occasioni da gol soprattutto nel primo tempo (clamorosa quella sui piedi di Zarineh, praticamente sulla linea di porta). Ergo: chi è causa dei suoi mali, pianga se stesso. Non piange mister Palumbo al termine del match in sala stampa, però non si da pace per i punti in classifica del Pergo, rispetto a quelli della sua squadra. Il confronto odierno guarnisce questa dichiarazione, ma dopo trentadue giornate di campionato possiamo rassicurare il tecnico campano che la formazione cremasca, di punti, ne avrebbe meritati di più. Questione di punti di vista. E di punti in classifica... Anche perché, premesso che oggi avrebbe meritato la vittoria, se la Paganese in trasferta ha sinora ottenuto soltanto quattro punti, oltre alla dea bendata, ci sarà pure qualcos'altro di non ben oliato.
Oggi, invece, il Pergo non è stato brillante. Ha subito la rapidità degli avversari, attraccati all’ultima spiaggia e costretti a vincere ad ogni costo. Una condizione mentale diversa, che però non giustifica la remissività e la tribolazione cremasca. Mister Rastelli, davanti ai cronisti, ha ribadito che bisogna prendere per buono tutto, anche le difficoltà manifestate contro la Paganese, che tuttavia dimostrano la forza del gruppo: saper lottare e saper soffrire.
Il Pergo, soprattutto, ha saputo incassare senza vacillare l’aggressività offensiva degli ospiti, appellandosi a qualche colpo di natica, a qualche provvidenziale intervento di Rossi Chauvenet, al tiro, che non sembrava neppure troppo irresistibile, però tanto maligno quanto preciso, di Alessandro “Il Grande”. Per “àspera ad astra”, dunque. Attraverso le asperità, alle stelle e forse il merito odierno della squadra gialloblù è stato proprio quello di intraprendere la via del successo senza perdersi di coraggio difronte all’incalzante incedere avversario.
Rastelli, per la terza domenica consecutiva, mantiene inalterata la formazione titolare, con la sola variante di un cambio numerico tra Galli e Ferrari. La società ha operato prezzi stracciati per chiamare a sostegno il popolo cannibale e, con l’aggiunta di alcune squadre del settore giovanile, il Voltini offre un discreto colpo d’occhio. Da Pagani erano annunciati circa duecento sostenitori. Ne sono arrivati un centinaio (numero comunque ragguardevole, che strappa il plauso), e poco meno della metà di essi senza biglietto. Dopo un viaggio così lungo, sarebbe stato ingeneroso privarli della visione, e allora: tutti dentro! Sarebbe perciò apprezzabile riscontrare altrettanta umanità anche nei confronti dei cannibali, quando affrontano le trasferte...
Per il primo quarto d’ora o poco più, il Pergo mostra di saper gestire il match. Al 10’ Galli si produce in una applaudita iniziativa personale, con conclusione da circa venti metri che termina comunque a lato. Due minuti più tardi la squadra di casa reclama per un contatto sospetto tra Ferrari e Panini. L’arbitro non interviene. Al 13’ Galli si defila sulla sinistra, per poi crossare in prossimità del secondo palo, dove Ghidotti è anticipato di un soffio. Al 18’ seconda protesta della giornata: è Gherardi a reclamare il penalty.
Esaurita la verve iniziale dei padroni di casa, la Paganese comincia a lavorare ai fianchi i gialloblù, che ciondolano un tantino, ma non si spezzano. Traballa invece il palo al 30’: cross dalla sinistra di Sciannamè. La sfera è prolungata di testa da Zarineh e deviata da Blanchard sulla base interna del secondo palo. I campani insistono e al 34’ sfiorano nuovamente il vantaggio. Izzo serpeggia in area prima di servire Ibekwe, il cui assist è delizioso per Zarineh, appostato sulla linea di porta, che litiga grottescamente con il pallone prima che il celeste intervento di Pianu sventi la minaccia. Qualcuno, lassù, assiste il Pergo e guarda giù.
Il Pergo appare lievemente stordito e gli ospiti accelerano. Al 39’ contropiede di Memushaj che alllunga per Ibekwe, il quale è lesto nella conclusione: Pianu intercetta e favorisce l’intervento in due tempi di Rossi Chauvenet.
Il caldo, probabilmente, ha messo in affanno il Pergo e per la ripresa ci si attende che la Paganese versi dazio per gli sforzi prodotti nel primo tempo. Mentre si elabora il pensiero, il Pergo progetta l’azione del successo. Ghidotti scende lungo l’out destro e crossa a centro area per Ferrari, anticipato di testa da Panini. Il pallone arriva sui piedi di Gherardi che, dal limite dell’area, prende le coordinate per un rasoterra di sinistro che inebetisce Pantanelli. Il vantaggio sembra dare slancio alla manovra del Pergo, che al 9’ potrebbe addirittura raddoppiare: Le Noci apre e chiude il triangolo con Ferrari: il diagonale del capitano è respinto da Pantanelli e la palla carambola sui piedi di Ferrari, che non riesce però a correggerla in rete.
Il Pergo gestisce il vantaggio e cerca di anestetizzare il match. Al 36’ arriva la terza protesta: cross di Le Noci dalla destra dell’area piccola, intercettato dal braccio di Panini. L’arbitro Magno non interviene. Interviene invece Zaninelli, al 40’, a salvare in tuffo il risultato sul siluro di Vicedomini (assist da fondo campo di Izzo), che avvia gli ultimi minuti di intensa sofferenza cremasca. Al 42’ la Paganese rimane in inferiorità numerica per l’espulsione di Maisto, che paga ingiustamente una manata rifilata a Rossi da parte invece di Lasagna. L’arbitro, su ingannevole indicazione della Marinella da Udine, mostra però il cartellino rosso ad un esterrefatto Maisto. Al ruolo delle donne nel calcio, mister Palumbo dedicherà poi uno spazio non proprio lusinghiero nel corso della conferenza stampa di fine gara davanti peraltro a tre giornaliste, che non sembrano apprezzare la discriminazione.
Gli ultimi brividi nell’area cremasca arrivano dai corner (la Paganese ne ha calciati dieci). Al 47' Tufano da fuori area raccoglie il rinvio della difesa e batte da buona posizione: Rossi Chauvenet alza sopra la traversa. Un minuto dopo altro corner, con la sfera che danza nei pressi della porta ed in mischia Esposito di testa prova la deviazione vincente. Il pallone spolvera il palo esterno. Il palo, invece, lo colpisce Galli al 50’, dopo aver fatto esplodere il suo sinistro e prima che il fischio finale faccia esplodere il Voltini.
Quanta sofferenza!, e forse è anche per questo che, tutto sommato, il successo è ancor più bello. E domenica, tutti a Lumezzane: potrebbe essere decisiva.
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