Una partitaccia. Da infilare direttamente nel cestino, nonostante valga il quinto posto solitario. Bizzarro rovescio della medaglia, ma non può bastare ad addolcire una pillola assolutamente sgradevole. Già, perchè se la zona play off alla fine esce consolidata, l’occasione per balzare a ridosso delle prime della classe era davvero sontuosa.
Impossibile, però, vincere senza tirare in porta. In 93 minuti, la Reggiana ha indirizzato due palloni nello specchio della porta difesa da Russo. Entrambi scolastici. Il primo, con Bruno, direttamente dalla bandierina. Il secondo, con Ponzo, che ha sferrato un sinistro a giro pregevole, ma non sufficientemente angolato (Russo ha parato in tuffo).
Tutto qui. Cioè zero assoluto. In un mare di calcio piatto, da sbadigli o da rabbia. Il Pergocrema ci ha provato nel primo tempo, poi si è infiacchito in termini speculari rispetto ai granata e la scena è diventato ancor più di bassa lega. "E’ stata una brutta partita di C2" la sintesi perfetta di Mirco Stefani. Tra i pochi ad uscire a testa alta da una sfida che per i granata costituisce non un passo indietro, ma una vistosa falcata da gambero.
Le assenze a manciate, su entrambi i fronti, non sono un alibi. La Reggiana ha lasciato ai box,per infortuni e squalifiche, Alessi, Padoin, Scantamburlo, Maschio e Mei (in panchina a far numero). Più Dall’Acqua, fuori condizione e che sabato ha messo minuti nelle gambe con la Berretti.
Il Pergocrema ha dovuto arrabattarsi addirittura fino a pochi minuti prima del via. Ai forfait annunciati (mezza difesa, Sambugaro e Tarallo), si sono aggiunti Brambilla, tenuto in panchina per un affaticamento muscolare (è entrato a metà ripresa) e Andreini, finito ko nel riscaldamento. Sempre per guai muscolari. Piantoni ha così consegnato la maglia di punta avanzata a Lauro Florean, che ha ingaggiato un duello di negatività col quasi omonimo collega granata (Damien Florian).
Il Pergo è partito a spron battuto, ma è durato poco. E non ha mai ustionato un Ambrosio vigile. Perlomeno ha tentato di fare la partita. Organizzando azioni, vanificate in avvio sistematicamente da posizioni di fuorigioco: addirittura 4 nei primi 4 minuti.
Il Pergo ha scelto la fascia destra per alzare vampate, ma non ha mai trovato freddezza nei sedici metri. Qualche accelerazione di Le Noci e Facchinetti, palpiti di intensità, pericoli modesti. Il tutto condensato nella prima frazione. Dopo il riposo, anche i lombardi sono piombati nel grigiore.
La Reggiana è invece rimasta costantemente a guardare. Anche la presenza a centrocampo di Ferrari, giocatore offensivo, è scivolata via nel più completo anonimato. Al rientro da titolare, alla fine si è distinto soltanto per il primato di unico ammonito. Un giallo banale (entrata ruvida a centrocampo su Bonazzi) che gli costerà la squalifica, visto che era diffidato.
Senza idee e slancio, con Grieco ombra del leader di sette giorni prima, il gioco della Reggiana non è mai decollato e non ha fruttato occasioni da gol. Difficile farsi largo per le due punte, Ingari e Florian, spesso abbandonate al loro destino. Ma desolatamente vuote pur nei pochi palloni giocati.
La difesa, ridisegnata per l’assenza di Mei, con Stefani a destra e Mallus a sinistra, è stato l’unico reparto a disimpegnarsi con sufficiente autorità. Va ricordato che Zini è sceso in campo con 38 di febbre: visto che è stato uno dei migliori, molti altri granata dovrebbero arrossire.
L’ambiente si è pian piano "adagiato" al nulla imperante. Le curve hanno inevitabilmente perso fragore, ma sono state ultra-generose di fronte allo squallore proposto da due squadre che hanno affrontato la ripresa come un allenamento del giovedì. Qualche brusio, fischi sommessi. Un atteggiamento da incrollabili galantuomini.
Una punizione clamorosamente fuori misura di Grieco, a fil di sirena, è stato il degno sigillo ad una delle prestazioni più smunte dell’intera gestione Pane. Il sesto risultato utile consecutivo e il quinto posto senza partner salvano il bilancio. Ma contro questo Pergocrema decimato e soffice, l’occasione per pennellare un salto di qualità era ghiottissima. Buttarla via in modo tanto imbelle è inammissibile.
PERGOCREMA (4-2-3-1): Russo; Marconi, Ghidotti, Quaresmini, Federici; Boscolo, Guerci (dal 27’ s.t. Brambilla); Facchinetti, Le Noci (dal 40’ s.t. Becchetti), Bonazzi; Florean (dal 18’ s.t. Garavelli). (Brivio, Ghilardi, Pilleri, Pellegrini). All. Piantoni
REGGIANA (3-5-2): Ambrosio; Stefani, Zini, Mallus; Ponzo, Nardini (dal 30’ s.t. Migliaccio), Grieco, Ferrari (dal 37’ s.t. Bucolo), Bruno; Ingari, Florian (dal 13’ s.t. Falconieri) (Tomasig, Mei, Cosner, Bonini). All. Pane
Arbitro: Pagano di Torre Annunziata (La Grotteria di Novara - Mazzaferro di Torino).
Note: spettatori 1500 circa (675 paganti, 612 abbonati), incasso 10.045 euro. Circa 150 tifosi reggiani. Ammonito Ferrari. Angoli: 3-2. Tiri in porta: 4-2. Tiri fuori: 2-3. Falli: 16-18. Fuorigioco: 9-3. Passaggi al portiere: 4-10. Recupero: 1’ e 2’. La gara è iniziata con 7’ di ritardo.
fonte: ilrestodelcarlino
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