GIGI GARANZINI
Perchè si investe nel calcio?
Marco Bellinazzo de Il Sole 24 Ore ci spiega quali sono i motivi del perchè si continua a investire nel calcio nonostante il momento di crisi economica. Il tutto alla luce dei fallimenti che falcidiano le serie dalla Lega Pro in giù. I motivi? Da facilitazioni fiscali a al "riciclaggio". Ascolta un estratto del programma - Malavita nel calcio: perché? Sentiamo Marco Bellinazzo (Il Sole 24 Ore)...
Queste dichiarazioni fanno riflettere .... ognuno tragga le proprie conclusoni o manifesti le proprie idee..
la mia personale opionione è che stanno rovinando il" gioco più bello del mondo"
5 commenti:
e magari poi qualcuno pensa che non ci siano interessi personali nel calcio ? nessuno fa niente per niente e le parole di maccalli non promettono niente di buono
Io resto del parere che la torta è talmente grande che alla fine rimarrà tutto come è. Pensate solo alla riduzione della serie C a 60 squadre. Rimangono a piedi almeno 450 calciatori professionisti che andranno a a pesare sui bilanci delle società dilettantistiche, come succede già oggi con l'Eccellenza, una categoria costosa ed inutile.
Ormai non c'è rimedio se non quello di tagliare drasticamente gli ingaggi, parametrandoli a sponsor e incassi delle singole società, a partire dalla serie A. Ma ormai hanno lasciato scappare troppi buoi (Lazio e Roma in testa)e nella stalla sono rimaste quattro vacchine impaurite. I filibustieri se la cavano sempre: gente come Zamparini, Preziosi, e tanti altri che li hanno preceduti andrebbero allontanati dal calcio con i fallimenti che hanno alle spalle. Invece saltano da una piazza all'altra. bastano due promozioni filate per farli diventare eroi nazionali. Poi fallisci. E che la Guardia di finanza faccia il suo lavoro bene, marcando stretto chi butta il nero delle proprie attività nel calcio, perchè nelle nostre categorie è quello che fa la differenza.
dal sito della società:
MAURIZI: "LA SALVEZZA SI RAGGIUNGE SOLO CON UN GRUPPO UNITO"
“Prima di cominciare a parlare della partita di domani, vorrei fare una premessa: tutti gli allenatori hanno possibili sintomi di megalomania in caso di vittorie e corrono il rischio di soffrire di un complesso di persecuzione quando queste non arrivano.
Io mi sento equilibrato, lo avete sicuramente notato, nel dopo gara, sia in caso di buona o cattiva prestazione, sono sempre dello stesso umore. In quel momento penso sempre dove stanno le mie responsabilità, tra la tattica di principio e quella applicata.
So benissimo che si ricevono critiche ingiustificate ed elogi immeritati, ma sia in un caso sia nell’altro non mi preoccupo più di tanto, rimanendo me stesso.
Sono altrettanto consapevole che devo reagire in maniera serena ed equilibrata alle reazioni emotive dei giocatori, dei tifosi e degli avversari e di tutte quelle persone che hanno, o troppo spesso credono, di avere a che fare con gli atleti, con il gioco, con il risultato della partita.
Io do il massimo sempre: per me stesso, per la città, per i calciatori che alleno, per la tifoseria, per la società che mi dà lavoro e soprattutto per la mia famiglia, che vive lontano da me per lunghi periodi durante l’anno.
Il successo nell’allenare non si basa solo sul numero delle partite vinte o perse, ma su quello che ciascuno fa in relazione al confronto con gli avversari, tenendo conto delle abilità individuali, di quelle degli avversari e degli obiettivi prefissati ad inizio stagione.
Il nostro progetto tecnico è quello della salvezza diretta o tramite i play-out, per poi nei successivi tre anni raggiungere i play-off. Da qui la scelta di far crescere i giocatori che non avevano mai giocato in prima divisione. Aver dato minuti di gioco, aver fatto crescere e fatto confrontare alla pari, eccetto a Sorrento, giocatori che non avevano mai calcato i campi di prima divisione, con quelli di altre squadre dai curricula completamente diversi, è già un successo.
E’ chiaro che la salvezza adesso è prioritaria, è la partita con il Gubbio deve essere vista, analizzata e preparata in quest’ottica. Fare punti è determinante, se tutte le componenti restano unite, questa squadra è capace di ottenere la salvezza. Tutti i miei calciatori credono in me ed io credo molto in loro.
Abbiamo raggiunto un’unione di intenti e di relazione eccezionale che penso ci consentirà di raggiungere l’obiettivo.
Domani come tattica di principio occuperemo gli spazi, con tre difensori, cinque centrocampisti e due punte. Vediamo poi come tattica applicata cosa succede in campo. C’è forse qualcuno che può già prevederlo o stabilirlo?” (Agenore Maurizi)
Più chiari di così....Ma anche Bergamelli non più di 12 mesi fa parlava ancora di serie B.
di tutte queste promesse,obbiettivi e altro detto ad inizio anno e ribadito dalla provola o altri organi di informazione con vovi che arrivano dai tesserati,si potrebbe scrivere un'enciclopedia,dalle frasi dette nella presentazione di quest'estate all'ultima esternazione qui sopra...
ne riparliamo a fine anno e vediamo dove và questo programma citato
il programma triennale non andrà oltre i TRE MESI... purtroppo
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