lunedì 27 ottobre 2008
CAMPIONATO: PORTOGRUARO - PERGOCREMA 0-1 [26 ott 2008]
RETE: 31’ st Le Noci.
PORTOGRUARO: Rossi, Cardin, Cherubini (Peana), Cuffa, Montero, Madaschi, Levacovich (Gotti), Mattielig, Abate, Scozzarella (16’ st Da Silva), Mortelli. All.: Domenicali. A disp.: Marcato, Dus, Cunico, Tonetto.
PERGOCREMA: Brivio, Ghidotti, Federici, Brambilla (27’ st Florean), Ragnoli, Quaresmini, Boscolo, Sambugaro, Andreini (31’ st Facchinetti), Bonazzi (45’ st Finetti), Le Noci. All.: Piantoni. A disposizione: Russo, Pilleri, Guerci, Garavelli.
ARBITRO: Irrati di Pistoia (Casale di siena, Liberti di Pisa).
NOTE: Giornata con temperatura mite, terreno in buone condizioni. Spettatori 500 circa, di cui 50 sostenitori gialloblù. Ammoniti Scozzarella e Ragnoli. Espulso al 22’ st Cuffa per doppia ammonizione. Recupero: 1’ + 4’.
PORTOGRUARO. – Il Pergo non fa sconti né favori. E finalmente arriva la vittoria, la seconda della stagione, dopo cinque pareggi e due sconfitte. Anche questa matura in trasferta, lontano dal “Voltini”, ed è un successo di quelli che portano buono, come il cornetto di corallo o il quadrifoglio. Soprattutto, il triplo salto in alto porta bene alla classifica. Il Pergo ha vinto in un modo che agli avversari può sembrare amaro, ingrato, ironico, ma che sembra, sul piano del gioco, assolutamente legittimo. Il Portogruaro, invece, rotola sempre più giù in graduatoria e pare una squadra che nemmeno quando trova un ombrello, riesce a ripararsi dalla pioggia. Piove insomma sul bagnato, giacché i veneti, prima di subire il gol di Le Noci, avevano sfiorato il vantaggio e hanno poi concesso la superiorità numerica al Pergo per l’espulsione (doppia ammonizione) di Cuffa. Non è questione di sfortuna, bensì di demeriti propri e non rimane che battersi il petto e recitare il mea culpa, partendo da Abate, che ad una decina di minuti dal termine, grazia Brivio, sprecando goffamente il pareggio e spegnendo ogni speranza veneta.Recita invece la sua parte la formazione cremasca. Non esuberante, ma bellina e pratica, soprattutto nella ripresa. Prudente anche quando attacca, attenta a non scoprirsi. In sintesi: efficace!Sarebbe perciò bello cominciare dalla fine e dintorni, quando la fine è così giustamente elettrizzante, ma il canovaccio impone di partire dall'inizio, e ci si adegua. Mister Piantoni recupera in difesa Quaresmini ed è questa l’unica novità rispetto al derby di lunedì sera. In avvio le due squadre badano a non farsi troppo male, con schieramenti riflessivi, qualche ammucchiata a centrocampo e un po’ di caduta di zuccheri in una tribuna bofonchiante cui è servita, dal campo, una tisana. Al 10’ i locali si scuotono dal torpore e collezionano un’ottima occasione da rete: punizione dal limite dell’area deviata dalla barriera; la sfera arriva sui piedi di Cuffa, appostato davanti a Brivio, e mentre carica l’arma, viene scippato del pallone da Mortelliti, il quale lo anticipa ma calcia a lato, beccandosi le maledizioni dei compagni. Due minuti dopo il Portogruaro passa in vantaggio, però la rete è vanificata dalla deviazione con una mano di Cuffa, al quale il direttore di gara mostra prontamente il cartellino giallo. Il Pergo è dotato di ottimi ammortizzatori che assorbiscono l’iniziale spinta offensiva degli avversari. Ed è provvisto anche di discrete accelerate per tenere in apprensione la difesa locale. La quale, al 16’, si salva in extremis grazie al provvidenziale intervento sulla linea di porta di capitan Maraschi, che respinge la deviazione di Andreini su cross dalla destra di Ghidotti.Insiste la formazione ospite. Al 22’ doppia opportunità: dapprima, su traversone basso di Le Noci dalla destra, Sambugaro tenta la conclusione senza effetti particolari; poi, su nuovo cross dalla sinistra di Bonazzi, è ancora il Pippo gialloblù a mostrarsi più lesto per la deviazione, non troppo convinta. Il Pergo è più elegante, più concreto, ha più gioco ed il pareggio che sta maturando è per ora una soddisfazione da poveracci. Al 28’ la squadra ospite prova, se non proprio ad arricchire la classifica, quantomeno ad applicare un cerotto per fermare l’emorragia da pareggite, con una combinazione in area tra Sambugaro e Bonazzi: appoggio di quest’ultimo per il primo, con tiro fuori misura.Il Portogruaro è mestamente costretto ad alzare gli scudi, mentre progressivamente cresce l’intensità della spinta offensiva ospite. Al 31’ è Le Noci a ripartire in velocità verso l’area avversaria, e Scozzarella deve ricorrere ad una levigata da dietro sulle caviglie del laterale cremasco per fermarne l’impeto, ottenendo il cartellino giallo, mentre al 34’ il tentativo di Bonazzi, lanciato in profondità da Boscolo, è inficiato da una dubbia segnalazione di fuorigioco.Al 36’ i veneti mettono nuovamente il nasino in area: Brivio è superato dal traversone alto e il pallone danza pericoloso a pochi metri dalla linea di porta, procurando brividi tra i tifosi pergolettesi. Il primo tempo si chiude con il Portogruaro in attacco, ma anche con l’impressione che il Pergo possieda gli ingredienti per aggiudicarsi il match. Bisogna soltanto osare.Più ardita, all’inizio di ripresa, è tuttavia la formazione di casa. Al 6’, da un corner battuto dalla destra, stacca di testa in mezzo all’area Maraschi, e Brivio è superlativo ad evitare la capitolazione. All’11’ arriva la replica ospite: dopo una sgroppata di trenta metri, Sambugaro fa esplodere un siluro che timbra il palo.Gioco di mano, gioco da villano, ci si rimproverava da ragazzini. E così, al 22’, Cuffa ripete la stupidità del primo tempo, intercettando per la seconda volta con la mano il pallone. L’arbitro non può esimersi dal bissare il cartellino giallo e, poi, quello rosso. E’ il momento topico dell’incontro, perché in superiorità numerica il Pergo avverte che bisogna cogliere l’attimo. E il “carpe diem” del Pergo si traduce nel nome di Florean, il quale, attingendo ad una citazione di un principe degli scriba, “è come un cavallo a cui si offra il verde della campagna. Già ai bordi scalpita, forse nitrisce, sicuramente corre come un pazzo”. Mister Piantoni lo getta nella mischia e lui, dopo pochi minuti, ricambia la fiducia firmando l’assist per la rete di Le Noci: diagonale imprendibile e il Pergo, al 27’, è in vantaggio.Il Portogruaro schiuma, mentre il gol fa bene ai cremaschi che cercano di raddoppiare, ma la doppietta è annullata al 34’ per la posizione irregolare proprio di Florean. Sull’azione di rimessa, è invece il Portogruaro a sfiorare l’insperato pareggio. Approfittando di un’indecisione difensiva, Abate, dal limite dell’area piccola, spara fortunatamente a salve. E’ anche l’ultima annotazione di una gara che è stata a tratti anche difficile, tant’è che il fischio finale è accolto dalla squadra gialloblù con il classico sospiro di sollievo. La classifica, ora, è senz’altro meno soffocante, ma c’è bisogno di tornare alla vittoria anche al “Voltini”.
sabato 25 ottobre 2008
venerdì 24 ottobre 2008
Pergocrema - Cremonese, Un ragazzo ferito all’uscita dallo stadio
Il ferito ha descritto un reato: "Sono stato vittima di un feroce linciaggio, avessero avuto un coltello, ci avrei lasciato la pelle"
Il tutto come conseguenza di un equivoco. Una pattuglia del tifo grigiorosso lo aveva scambiato per un fan gialloblu - Diamo in pagina la notizia della inchiesta che è stata promossa dalla Polizia di Stato. Ecco l'intero svolgersi della vicenda.
Altro che festa dello sport. Si è rischiato l’omicidio di un tifoso nel post partita di Pergocrema - Cremonese. Il Vascello, unico, dà la notizia subito dopo il fattaccio. Il titolo: “Un ragazzo ferito all’uscita dallo stadio”.Avremo poi la testimonianza diretta del ferito. Ed è drammatica. Il ferito era un tifoso grigiorosso ed è stato picchiato da esagitati cremonesi che lo hanno individuato, per colpa di una sciarpa del Pergocrema, come sostenitore dell’avversaria cremasca. C’è di più. Il tifoso poi ferito dall’aggressione dei suoi stessi amici cremonesi, era in contrasto con un gruppo di tifosi cremaschi che, quando han visto avanzare minacciosi i tifosi cremonesi, se la sono data a gambe.
La prima notizia è stata raccolta dai nostri inviati al derby ed è riferita dal nostro giornale in questi termini: “Uscendo dallo stadio abbiamo incrociato un ragazzo ferito e gli agenti delle forze dell’ordine ci hanno spiegato che era un tifoso grigiorosso rimasto vittima di un agguato da parte dei cremaschi nelle viuzzie adiacenti il Voltini. Il ragazzo non ha riportato ferite gravi, ma certamente l’episodio non rallegra” .
Le successive informazioni aggravano la vicenda di ora in ora.
Il fatto si precisa in una seconda e.mail che giunge a Il Vascello: ” Sarebbe il caso di correggere l’articolo che proponete sui presunti incidenti del dopo derby, atteso che il ragazzo effettivamente lievemente ferito, è stato ferito da tifosi cremonesi che l’hanno scambiato, visto l’accento milanese, per cremasco...In verità è successo qualcos’altro, ma nulla di particolarmente significativo, attesa la fuga precipitosa, ed opportuna, dei temibili “Cannibali” che han pensato di avvicinarsi al gruppo di grigiorossi che sostava nel parcheggio loro dedicato. Verificate pure presso altre fonti”.“Nulla di particolarmente significativo". Davvero? A fare chiarezza ecco giungere al Vascello la versione dell’episodio in diretta. Ed è quella dello stesso ragazzo ferito. Si chiama Stefano Mansi.
"Ho rischiato la pelle": il drammatico resoconto del ferito.
Ci scrive: “La partita è appena finita. Vado verso la macchina, parcheggiata in una via vicino allo stadio, saluto gli amici e mi dirigo verso la macchina. Con uno di loro, diretto verso Milano come me, ci diamo appuntamento al Mc Donald’s di Vaiano, sulla Paullese. All’improvviso da un piccola via di fianco al luogo dove avevo parcheggiato, sbucano una ventina di tifosi del Pergocrema.Sono giovanissimi, hanno bastoni e alcuni di loro brandiscono delle grate metalliche. Insieme ai cinque cremonesi presenti cerchiamo di reagire all’assalto.Intanto da dietro arrivano altri tifosi grigio rossi .. è un attimo, io mi giro, arretro cercando aiuto. Uno dei ragazzi che fino a prima avevano sostenuto come me la Cremonese sugli stessi spalti, mi atterra con un calcio.Cerco di reagire, grido che sono cremonese, ma la furia omicida del branco travolge le mie urla: mi rialzo cerco di andarmene, altri calci colpiscono alla pancia, cado ancora ricevo, diverse scarpate in testa. Mi rialzo e una cinghiata con la fibbia mi fregia l’occhio. Inizio a sanguinare violentemente, altri mi sono addosso, sono più di 20 , mi rialzo e scappo. Guardo in faccia e dico sono cremonese, e lui mi risponde :”Non è possibile avevi la sciarpa del Pergocrema".Intanto i tifosi del Pergocrema, quelli veri, iniziano a scappare, 30 metri dietro di me, il resto è un'ambulanza, una nottata passata insonne all’ospedale di Crema, escoriazioni sul tutto il corpo.Sono stato linciato.Solo per un miracolo i colpi inflitti nel mio corpo non hanno leso organi vitali, grazie a Dio nessuno dei tifosi era in possesso di armi da taglio.Sono stato la preda, inseguito da una violenza collettiva cieca e sorda.Ho riconosciuto però 2 dei miei aggressori. Farò di tutto per far pagare le conseguenze delle loro azioni.Non hanno pestato, hanno cercato di uccidermi.
Io non ne so' nulla. Chi scrive che "i temutissimi tifosi gialloblu' " se la sono dati a gambe, non so' chi sia , non mi sono nemmeno preoccupato di guardare, in ogni caso é un povero pirla, 20 ragazzini di 16 anni non sono "i tifosi cannibali". Se così fosse, potremmo ribattezzare "i mongoloidi tifosi grigiorossi" che vanno a prendere a botte i loro soci....!
Non é la prima volta che i " nostri eroi " fanno cose simili "auto di cremonesi distrutte da altri cremonesi"
e chiudo !
DERBY: PERGOCREMA - CREMONESE 1-1 [21 ott 2008]
PERGOCREMA: Brivio, Ghidotti, Federici, Brambilla, Ragnoli, Finetti, Boscolo, Sambugaro, Andreini (41’ st Facchinetti), Bonazzi (34’ st Garavelli), Le Noci (24’ st Florean). All. Piantoni. A disp.: Russo, Ghilardi, Pilleri, Guerci.
CREMONESE: Bianchi G., Vitofrancesco, Pesaresi, Carotti, Viali, Bianchi A., Ferrarese, Gori, Graziani (19’ st Temelin), Saverino (45’ st Gherardi), Guidetti. All. Iaconi. A disp.: Vino, Argilli, Pradolin, Tacchinardi, Coda.ARBITRO: Gambini di Roma (Mascherano di Latina, Iannulli di Frosinone).
NOTE: Serata con temperatura mite, terreno in buone condizioni. Spettatori 4.000 circa per un incasso lordo, compresa quota abbonati, di € 43.560,21. Ammoniti: Andreini, Florean, Bianchi A. Angoli: 6 a 1 per la Cremonese. Recupero: 1’ + 4’
CREMA. - Crema è ancora un braciere. Però questa volta arde di amore e di calore. Il Voltini è un girotondo di emozioni e lo spettacolo è soprattutto sugli spalti. Un Voltini così colmo, così passionale, così partecipe, non si era mai visto in questi anni di gestione Bergamelli. Segnare un gol nel derby consente probabilmente all’autore di sopravvivere di rendita per tutta la stagione. Peccato che la rete firmata da Bonazzi sia stata poi vanificata da un’errata applicazione dell’offside da parte della difesa cremasca. Peccato davvero, perché la vittoria sarebbe stata il tocco di magia in una notte incantata. Rimane il pareggio, gradito alla vigilia, ma egoisticamente deludente dopo aver assaporato la gioia dei tre punti.La vigilia. "Torna a fiorir il … gialloblù che pur dianzi languia". Crema è un vulcano in eruzione e l’attesa è palpabile. Da ventinove lunghi anni si attende il derby, evocato come la disfida conclusiva tra due popoli in perenne contesa. Senza i “trenta denari”, il duello in campo finisce in parità, senza neppure invocare eroismi da parte del Pergo, che ha addomesticato i più quotati avversari con ordine e senza affanno. Nelle curve, invece, la fantasia, la tenerezza, l’infatuazione ribelle e al tempo stesso fedele della tribù cannibale , non lascia dubbi: è lì la festa, nella Sud, con quell’incitamento persistente e devoto che penetra il cuore.Quindi, la partita. Sofferenza era scritto che fosse, ma forse sofferenza non è stata. Nel primo tempo gli ospiti hanno mostrato un gioco più avvolgente, ma il Pergo ha sempre occupato molto bene gli spazi, concedendo poco allo spettacolo e nulla agli avversari. Nella ripresa la squadra cremasca è cresciuta, mentre la Cremonese è sembrata ”una vecchia signora dai fianchi un po’ molli”, ben levigati sulla sinistra da Federici, che ha sfoderato il fioretto con un cross raccolto da Andreini e finalizzato in gol da Bonazzi, il quale ha prodotto un’eiaculazione collettiva in un Voltini in delirio. Tuttavia, come contro il Verona, ad un quarto d’ora dalla fine, gli ospiti hanno raggiunto il pareggio, onestamente meritato, sebbene rimanga qualche rimpianto per una decisione arbitrale che avrebbe potuto tarpare le ali alle speranze di rimonta cremonesi.La mano di Piantoni sul Pergo si avverte dalla formazione. Ghidotti non è una scelta, ma una necessità per l’indisponibilità di Marconi, mentre quella di Boscolo, dall’inizio, è farina del suo sacco. Il 4-3-3, si era già visto in questa stagione, ma Le Noci gira al largo della difesa ed è Andreini a fare il cireneo e a sostenere il peso dell’attacco. Proprio Andreini, dopo pochi secondi, è colto in posizione di fuorigioco quando ormai si trovava a quattr’occhi davanti a Bianchi. E’ un buon inizio quello del Pergo, che però cede quasi immediatamente il timone del gioco agli avversari. La cremonese è sempre molto corta, facilitando il pressing sui portatori di borraccia cremaschi. Al 12’ una punizione dalla destra di Pesaresi costringe Brivio alla respinta di pugno, poi al 19’ è ancora la Cremonese a farsi insidiosa in area gialloblù: dalla destra Vitofrancesco mette a centro area un buon pallone sul quale si avvente il figlio d’arte Graziani, che manca l’appuntamento. Alle sue spalle arriva aggressivo Pesaresi, la cui conclusione è provvidenzialmente respinta da Ghidotti.Il fascino del calcio, è risaputo, sta anche nella sofferenza. E il Pergo ha regalato sofferenza ai suoi tifosi, nel senso che ha saputo contenere questo momento di miglior brillantezza ospite senza mai vacillare. Il secondo spunto gialloblù si annota al 21’: punizione dalla destra di Bonazzi e stacco perentorio a centro area di Finetti: deviazione di testa a lato. Non trovando adeguati pertugi nei pressi di Brivio, la Cremonese prova allora dalla distanza: Pesaresi prende le misura e spara la cartuccia da circa 40 metri: il proiettile sfiora il palo alla sinistra di Brivio, che controlla. Anche Andreini, al 34’, prova a sorprendere Bianchi dalla distanza, con un diagonale che blocca il respiro.Sono poche le emozioni. Come si dice in questi casi? Le squadre non concedono nulla, anche se il gioco è intenso. Il Pergo chiude in avanti la prima frazione di gioco: dalla sinistra Federici serve Sambugaro, che gira al volo senza precisione.Il derby è corretto, gli sfottò sulle opposte curve sono un’adeguata dose di peperoncino che non fa male alla salute. Nella ripresa il Pergo è più intraprendente. In una sfida così, conta il vigore atletico, la freschezza. Conta saper amministrare le energie, ed in effetti la formazione di casa sembra spalmarle con dovizia nei novanta minuti. Mica puoi stare fermo a rifiatare, se l' altro corre. E così, al 10’, corre Federici e rifiata Vitofrancesco, che gli concede spazio. Il "cremonese” del Pergo catapulta sul secondo palo un pallone che appare innocuo, ma che Andreini ha il merito di rendere velenoso servendo Bonazzi: tiro, gol e immensa festa. A sorpresa, rispetto al primo tempo, ma prevedibile rispetto all’incipit della ripresa, il Pergo è in vantaggio. E allora, il pensiero corre veloce, come Bonazzi sotto la Sud. Il Pergo non sarà perfetto, ma è vivo e s’avvicina una notte fatata. La Cremonese incassa e pensa alla controffensiva. Al 12’ una punizione di Pesaresi dalla sinistra è raccolta in area da Bianchi, in solitudine, che si esibisce in un improbabile colpo di esterno destro che termina fortunatamente a lato. Al 25’ le telecamere di mamma Rai indugiano su una volontaria gomitata di Saverino, forse il migliore della Cremonese, ai danni di Sambugaro: il rosso sarebbe una formalità, ma nell’impeccabile direzione di Gambini, s’insinua questo grave errore di valutazione e gli ospiti ringraziano e sospirano. Errore di valutazione fatale è quello commesso dal Pergo al 30’: la linea difensiva non è … allineata e Temelin sguscia sulla destra e da fondo campo appoggia a Guidetti, che da due passi, sotto la Nord, ristabilisce l’equità del risultato.Al Pergo, come spesso gli succede quando subisce gol, tremano le ginocchia, sicché si raggomitola intorno a Brivio, che comunque non viene mai impegnato. Al 36’ Temelin prova la girata dal limite dell’area (fuori), mentre al 38’ la Cremonese reclama legittimamente un calcio di rigore. L’ultimo assalto è di Vitofrancesco, che al 43’ esplode un diagonale di poco alto.E così, alla fine, è la Cremonese ad uscire indenne dal derby. Graziata dalla possibile inferiorità numerica per la mancata espulsione di Saverino, ha trovato il pareggio in un match più scenografico che spettacolare. Nel derby delle curve, invece, ha prevalso la Sud, con l’auspicio che anche questo duello si sia concluso al 90’.
lunedì 20 ottobre 2008
DERBY: BIGLIETTERIE CHIUSE, TUTTO ESAURITO [19 ott 2008]
Si ribadisce che agli ingressi dello stadio non saranno accettate tessere federali se non accompagnate dal biglietto d'ingresso e si consiglia a quanti fossero sprovvisti del tagliando, di evitare di recarsi al Voltini, non disponendo, la società, di ulteriori accrediti.
venerdì 17 ottobre 2008
PERGO - CREMONESE
SOddisfacente la pre-vendita dei biglietti iniziata questa sera e riservata ai soli residenti di Crema e del Cremasco.
E' andata esaurita la Tribuna Centrale, mentre sono dimezzate le disponibilità della Sud e dei Distinti. In totale sono stati venduti circa 850 tagliandi, nei seguenti settori:
Curva Sud: 547 (ne rimangono 453)
Distinti: 117 (ne rimangono 73)
Tribuna centrale: 49 (esaurita)
Tribuna laterale: 134 (466)
Ridotti settori vari: 26.
La pre vendita proseguirà domani sera (sempre riservata ai cremaschi), mentre sabato mattino potranno acquistare i biglietti anche i residenti fuori dal comprensorio di Crema.
HO SENTITO DI UNA MAREA DI PERSONE CHE OGGI ALLE 17.30 SONO IN SEDE A CERCARE IL BIGLIETTO
giovedì 16 ottobre 2008
UN PO' DI STORIA..
Le origini di Crema sono legate all'invasione longobarda del VI secolo d.c.; il nome deriva probabilmente dal termine longobardo "Crem" che si significa "altura".Secondo la tradizione, la fondazione della città di Crema risalirebbe al 15 agosto 570 quando, di fronte alla minaccia rappresentata dall’invasione longobarda, gli abitanti della zona trovarono rifugio nella parte più elevata dell’“isola della Mosa”, approntandola a difesa sotto la guida prima di Cremete, conte di Palazzo, e poi di Fulcherio. Da questi due personaggi deriverebbero perciò i toponimi Crema e Insula Fulcheria. . Secondo altre fonti la sua fondazione risale al IV secolo d.c., quando Milano era capitale dell'Impero Romano d'Occidente. Un'altra versione invece parla di un più antico insediamento Celtico o Etrusco.
La prima occorrenza di Crema nei documenti Storici risale al XI secolo d.c. come possedimento dei conti di Camisano. In seguito venne governata da Bonifacio marchese di Toscana e sua figlia Matilde. Nel 1098 Matilde diede in donò la cittò al vescovo di Cremona. Durante questo periodo l'agricoltura prosperò e l'Ordine degli Umiliati introdusse la lavorazione della lana, che fu una delle principali aree economiche fino al XIX secolo d.c..
Nel 1159, dopo aver stretto un'alleanza con Milano contro la ghibellina Cremona, Crema venne assediata, invasa e distrutta dall'imperatore Federico Barbarossa. L'assedio di Crema fu caratterizzato da parecchi episodi di brutalità. I tedeschi appesero alcuni prigioneri cremaschi alle loro macchine belliche sperando che i difensori non avrebbero colpito gli ostaggi. Tuttavia questo espediente non funzionò e si trasformò in una carneficina.
Con la Pace di Costanza (1185) arrivò il permesso di ricostruire la città come "castrum". Ne seguì una fase di libero comune in cui comunque si verificarono lotte faziose, tipiche dei comuni del Nord Italia in quell'epoca. In ogni caso, la città venne fortificata con nuove mura, fossati e porte (1199), e succesivamente una rete di canali valorizzò l'agricoltura. Nel XIII secolo Crema venne anche arricchita della costruzione della Cattedrale e del Palazzo Pretorio.
L'autonomia del comune terminò nel 1335, quando la città si arrese a Gian Galeazzo Visconti, la cui famiglia possedette la città fino alla fine del secolo. Nel 1361 Crema fu interessata dalla peste bubbonica. Seguì un breve periodo di regno della famiglia guelfa Benzoni (Bartolomeo e Paolo dal 1403 al 1405, successivamente loro nipote Giorgio fino al 1423). La signoria passò di nuovo ai Visconti e, dal 1449 in poi, alla Repubblica di Venezia.
In qualità di provincia veneziana dell'entroterra, Crema ottenne numerosi privilegi ed era al riparo dal declino economico del vicino Ducato di Milano sotto il dominio spagnolo. Mantenne una sostanziale autonomia che permise la progettazione di nuove costruzioni. Esse includevano la nuova cinta muraria, la ricostruzione del Palazzo Comunale (1525-1533), il Palazzo della Notaria, ora Palazzo Vescovile. Nel 1580 Crema divenne una diocesi e fu costruito il Santuario di Santa Maria della Croce (1490).
Col XVII secolo ebbe inizio la decadenza della città, causata dal fallimento delle sue attività industriali, sebbene l'agricoltura continuò ad essere fiorente. Nel 1796 venne fondata l'Accademia dell'Agricoltura. Dopo la caduta della Serenissima nel 1797, l'Esercito Francese depose l'ultimo podestà e creò un comune. All'inizio Crema formò la provincia di Crema-Lodi, ma in seguito fu annessa alla provincia di Cremona. Nel 1814, l'impero di Napoleone di dissolse e Crema divenne un possedimendo austriaco.
Crema fu annessa all'Italia durante il Risorgimento. Da allora fece parte del Regno d'Italia e, dopo la Seconda Guerra Mondiale, della Repubblica Italiana.
IL PRIMO GIORNO DI PIANTONI AL PERGO [15 ott 2008]
Oggi pomeriggio, al Centro Sportivo Bertolotti, si è tenuto il primo allenamento sotto la guida di Oscar Piantoni. Il neo tecnico del Pergocrema, nato a Pradalunga il 5 marzo 1949, arriva nella società di viale de Gasperi dopo aver allenato, nelle ultime due stagioni, il Calcio Caravaggese (2007/08) e la Valenzana (2006/07), mentre nel 2005/06, dopo essere stato collaboratore di Walter Zenga al National Bucarest, aveva allenato il Liberty Oradea Salonta, squadra della serie B romena. In precedenza aveva guidato il Monza e l'Alessandria (sempre in C2), mentre dal 1997 al 2001 era stato al timone dell'Albinoleffe (due campionati di C1 e altrettanti di C2). Con l'Alzano, invece, nella stagione 1995/96 ottenne la promozione in C1, allenandola anche nel campionato successivo, nella categoria maggiore.
Il presidente Bergamelli lo aveva già avuto, nel periodo della Nuova Albano in Serie D, come allenatore, sebbene nella circostanza il rapporto durò un paio di mesi per le dimissioni presentate dal tecnico bergamasco.
Nella sua carriera da allenatore in squadre professionistiche, Piantoni ha staccato 310 presenze, di cui 97 in C1 (23 vittorie, 41 pareggi, 33 sconfitte), e 213 in C2 (90 successi, 63 pareggi, 60 sconfitte).
Al termine dell'allenamento, poi, Oscar Piantoni è stato presentato alla stampa locale presso la sede di viale de Gasperi.
www.uspergocrema.it
PERGO - CREMONESE : SETTORI OSPITI: BIGLIETTI ESAURITI [15 ott 2008]
Adesso si attende la risposta da parte dei sostenitori cannibali. Da domani sera, infatti, presso la sede di Viale de Gasperi inizierà la pre-vendita per i tutti i settori riservati ai tifosi gialloblù. Questi i posti messi in vendita ed i relativi prezzi:
Tribuna VIP: nessuno
Tribuna centrale: 30 biglietti(solo prezzo intero a 25 euro)
Tribuna laterale: 641 biglietti (interi a 17 €, ridotti a 12 €)
Distinti: 210 biglietti (interi a 15 €, ridotti a 10 €)
Curva Sud: 1005 biglietti (iinteri a 9 €, ridotti a 5 €). ATTENZIONE: NEI GIORNI DI GIOVEDI' E VENERDI' LA PRE-VENDITA SARA' ESCLUSIVAMENTE RISERVATA AI RESIDENTI DI CREMA E DEL CIRCONDARIO, MENTRE SABATO MATTINO SARA' LIBERA.
mercoledì 15 ottobre 2008
OSCAR PIANTONI NUOVO TECNICO PERGO [15 ott 2008]
Alle ore 18 il neo tecnico verrà presentato alla stampa presso la sede di viale de Gasperi 67.
martedì 14 ottobre 2008
esonerato Mister Fortunato_INCREDIBILE
Nel ringraziare Fortunato per il lavoro sin qui svolto, la società rende noto che nelle prossime ore comunicherà il nome del nuovo allenatore della prima squadra.
Commento personalissimo. Una cosa del genere a sei "6" giorni dal Derby é inammissibile
io sono sempre stato dalla parte del presidente, ma in questo momento mi cucio la bocca perché potrei essere "poco gentile"
lunedì 13 ottobre 2008
Pergocrema - Cremonese
LA PRE VENDITA PER IL DERBY [13 ott 2008]
In occasione del derby tra Pergocrema e Cremonese, in programma lunedì sera con inizio alle ore 20.45, la società ha deciso di effettuare la pre vendita anche per i settori riservati ai locali.
Questi gli orari per l'acquisto dei tagliandi:
Giovedì 16.10.2008 dalle ore 18,30 alle ore 20,30
Venerdì 17.10.2008 dalle ore 18,30 alle ore 20,30
Sabato 18.10.2008 dalle ore 10,30 alle ore 13,00.
In funzione della residua disponibilità dei biglietti, si deciderà in seguito la pre-vendita anche nel giorno di domenica mattino e la successiva vendita ai botteghini prima della partita.
CAMPIONATO: CESENA - PERGOCREMA 1-0 [12 ott 2008]
RETI:7' pt Chiavarini.
CESENA: Ravaglia, Ceccarelli, Lauro (33' st Rossi), Zebi (1' st De Feudis), Tonucci, Biasi, Segarelli (21' st Sacilotto), Bonura, Motta, Giaccherini, Chiavarini. All. Bisoli. A disp.: Tardioli, Ricci, Djuric, Ferretti.
PERGOCREMA: Brivio, Marconi, Federici, Brambilla, Finetti,Ragnoli, Facchinetti, Sambugaro (35' st Guerci), Le Noci, Bonazzi (13' st Florean), Garavelli (21' st Andreini). All. Fortunato. A disp.: Russo, Pilleri, Ghilardi, Boscolo.
ARBITRO: Trentalange di Nichelino. (Marengo di Mortara, Speranza di Mortara).
NOTE: Giornata calda, terreno in ottime condizioni. Spettatori 5.756 di cui 4.710 abbonati, per un incasso totale di 27.541 euro (18.642 la quota abbonamento). Venduti in pre-vendita 100 biglietti del settore ospiti. Ammoniti: Florean, Andreini e Marconi. Recupero 2' + 4'.
CESENA. - Pergo presente, ma abbastanza assente. Adesso che i cannibali hanno ripiegato gli striscioni e spento i cori, è opportuno dire che la piadina romagnola è rimasta sullo stomaco. Un tiro, un gol, e il Pergo incassa la seconda sconfitta stagionale in sette partite. Per una matricola, detto spassionatamente, non è preoccupante. Con il minimo sforzo (inteso come reti, non come dispendio di energie), il Cesena ottiene comunque il massimo risultato, spingendo il Pergocrema laggiù dove l'aria comincia ad essere pesante. La formazione cremasca non ha fatto una brutta figura. Anzi, ancora una volta ha dimostrato di poter legittimare la propria presenza nella categoria (Pro Patria a parte, nessuna delle squadre sinora affrontate è stata palesemente superiore ai gialloblù), ma pesa nell’economia dei risultati l’assenza di concretezza offensiva. Anche oggi, in verità, il Pergo ha fatto molto per creare le premesse alle conclusioni in porta, che poi non sono quasi mai giunte.
Combattuta e corretta, la gara non ha quindi fornito rilevanti spunti di cronaca anche perché il Cesena, sbloccato il risultato, per la reazione cremasca o per strategia propria, ha promosso qualche iniziativa insidiosa soltanto nel finale, quando gli schemi erano ormai divenuti un optional e la stanchezza cominciava ad affiorare. Nell'intermezzo, invece, ha stanziato spesso nella propria metà campo a nostro giudizio più per la pressione ospite che per volontà propria. Il pareggio, quindi, non avrebbe scandalizzato nessuno perché a tratti i gialloblù hanno mostrato di possedere una marcia in più e di poter mettere alle corde gli avversari, cogliendo quella rete che non avrebbero demeritato. Tuttavia, in queste fasi di maggiore predominio territoriale, il Pergocrema non ha trovato ideali terminali alla spinta offensiva, che fatalmente si è sempre frantumata nei pressi dell’area di rigore locale.
Purtroppo, il gol lampo messo a segno dal Cesena è ancora tra quelli da rubricare nel lungo elenco stagionale degli “evitabili”, sebbene non abbia avuto l'effetto né di galvanizzare i padroni di casa, né di deprimere i cremaschi, che hanno reagito con sufficiente piglio agonistico, ma senza incidere solchi indelebili nella difesa cesenate.
Il Pergo ha avuto una buona fiammata iniziale con Le Noci (4’), la cui conclusione è stata ribattuta da un difensore bianconero. Al primo affondo avversario, però, è costretto alla resa: al 7’ cross di Ceccarelli dalla tre-quarti e deviazione di testa di Chiavarini, un passo dentro l’area di rigore: nulla da fare per Brivio.
Lo stadio è di quelli veri, il pubblico pure. Quasi seimila spettatori sulle tribune fanno sentire il proprio apporto, che esplode quando la rete, proprio sotto la curva occupata dai cento indomiti cannibali, si gonfia di speranza. Speranza che continuano a trasmettere anche i tifosi cremaschi, il cui incitamento non conosce pause. Il Cesena è squadra che lascia respirare e prontamente il Pergo riorganizza le idee per meditare la risposta. Le buone intenzioni non si trasformano però in pericoli per la porta presidiata da Ravaglia, che timbrerà il cartellino della presenza senza ricorrere agli straordinari. Come al 17’: punizione di Brambilla e incornata di Finetti, che termina tra le braccia del portiere cesenate. Assistito da Bonazzi, al 21’ è Facchinetti a provare il tiro dalla distanza: alto, mentre al 23’ Federici rischia l’autogol nel tentativo di intercettare un cross dalla destra di Segarelli.
Il Pergo gestisce il possesso del pallone, procurando però soltanto il solletico alla difesa avversaria. Così, al 32’, favorito da un rimpallo dopo un corner, dal limite dell’area è Bonura ad impegnare Brivio, che blocca sicuro la stoccata. Poi il suo lungo rilancio mette in azione direttamente Le Noci, che si fa ribattere la conclusione da Ravaglia in uscita disperata: ed era molto più di un semplice solletico! E’ ancora la formazione gialloblù, al 37’, a tenere in apprensione la difesa locale: lungo lancio di Le Noci per Marconi, che prende le misure ma conclude centrale. Pergo volitivo, ma lì davanti, per il momento, sono bollicine di gassosa.
Nella ripresa la necessità di recuperare costringe i gialloblù a concedere qualche spazio di troppo nelle retrovie, riempito dal desiderio del Cesena di chiudere anzitempo la gara. Gol a parte, la difesa cremasca regge caparbiamente il confronto e si oppone uscendo sempre palla al piede e senza affanno anche da situazioni delicate. Al 9’, comunque, il Cesena si affida per il raddoppio alla punizione di Chiavarini, che pesca in area Tonucci: deviazione di testa e sfera che finisce di poco a lato. Al 13’ sono ancora i locali ad approfittare di un pallone perso a centrocampo: conclusione di Motta dal limite, anch’essa fuori di una spanna. Sono rischi fisiologici che il Pergo deve correre, mentre accentua l’azione d’attacco. La squadra cremasca sfrutta con discreta costanza le fasce laterali, procurando qualche sussulto in un paio di mischie che si traducono in una protesta per un presunto fallo di mano in area (giudicato involontario dall’arbitro) e in un tentativo di deviazione di testa di Andreini, non fortunato. Più insidioso, nel finale, è invece il Cesena. Al 35’, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Chiavarini addomestica la sfera e conclude al volo da posizione defilata, costringendo Brivio alla deviazione in corner. Al 42’ è provvidenziale il salvataggio di Ragnoli su Chiavarini, dopo un assist dalla destra ben piazzato da Motta. Poi cala il sipario, un po’ mesto. Ora, quello che resta di questa partita, inevitabilmente, è il solito golletto fors’anche evitabile. E mentre ci si rammarica gironzolando intorno a questo episodio, stiamo calmi, se possiamo, e carichiamo le pile in attesa del derby.
LE FOTO DELLA PARTITA
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Ecco il primo "momento no" sapevamo che sarebbe arrivato..Per come la vedo io nulla di grave.
venerdì 10 ottobre 2008
IL PERGO, SCONFITTO (0-1), ESCE DALLA COPPA. [08 ott 2008]
RETI: Baresi (M) al 17 p.t.
PERGOCREMA (4-3-3) Russo; Ghidotti (dal 34’ st Garavelli), Ghilardi, Finetti (dal 15’ st Ragnoli), Pilleri; Marconi, Boscolo, Guerci; Bonazzi (dal 15’ st Tarallo), Andreini, Florean. All. Fortunato. A disposizione: Manzoni, Federici, Pellegrini, Becchetti.
MONTICHIARI (4-4-2) Girelli L.; Volpi, Zaffagnini, Verdi, Muchetti; Coccia (dal 20’ st Tobanelli), Bonometti (dal 34’ st Fusari), Baresi, (dal 24’ st Pedruzzi), Selvatico; Ferrari, Girelli M. All. Desto. A disposizione: De La Fuente, Filippini, De Antoniis, Cremona.
ARBITRO: Sig. Andrea DE’ FAVERI di San Donà di Piave .
ASSISTENTI: Sig. Regazzo di Treviso - Sig. Peraro di Este.
AMMONITI: Pergocrema: Ghilardi - Montichiari: Verdi - Fusari.
NOTE: Giornata mite, terreno in buone condizioni. Spettatori 150 circa per un incasso lordo di € 705. Recupero: 1’ + 3’.
CREMA. - Il calice è amaro. Il Pergo esce dalla Coppa Italia di LegaPro dopo aver sbattuto più volte contro i pali della porta difesa dall’ex Girelli. Ad immatricolare il passaggio del turno è invece il Montichiari, che per la terza volta consecutiva (due nei precedenti campionati di Serie C2), espugna il Voltini, confermandosi la bestia nera dei gialloblù.
Il Pergo, sotto l’aspetto del possesso palla, ha largheggiato rispetto agli avversari, ma raramente è riuscito ad impegnare Girelli, sebbene non si possa trascurare una buona dose di sfortuna, che si traduce nei tre pali colpiti nel corso della partita da Florean e Marconi (primo tempo) e da Tarallo, a pochi secondi dal termine.
Mister Fortunato approfitta dell’impegno infrasettimanale per collaudare lo stato di salute di alcuni giocatori reduci da un lungo periodo di convalescenza, come ad esempio Finetti e Florean, o per verificare l’affidabilità di altri componenti la rosa sinora poco impiegati in campionato. Di conseguenza, presenta uno schieramento rivoluzionato, con l’intera difesa inedita, il centrocampo assortito e il reparto offensivo con la novità di Florean dal primo minuto, dopo mesi di forzata assenza per infortunio. Ed è proprio l’attaccante veneto del Pergo, al 3', ad offrire il primo spunto di cronaca: Andreini, di testa, appoggia all’indietro per l’avanzante Florean, il quale non esita e da venti metri fa esplodere un tiro volante, con il pallone che scheggia il palo esterno alla sinistra di Girelli.
Al 17’, nel primo affondo in contropiede, il Montichiari passa in vantaggio. L’azione è promossa sulla sinistra da Bonometti, il quale taglia l’intera area con un cross basso concretizzato, in zona del secondo palo, da Baresi, che in solitudine non ha difficoltà a superare Russo.
La replica del Pergocrema è immediata, ma per la seconda volta, con il portiere ospite superato, è ancora il palo a negare il gol cremasco: questa volta è il diagonale di Marconi (20’) a infrangersi contro la iella. Pur lievemente flemmatico, l’incedere offensivo dei gialloblù è comunque costante e al 24’ Finetti, con un passante in profondità, lancia sulla sinistra Pilleri che, giunto sulla linea di fondo campo, mette sul primo palo un pallone che Andreini devia di fino: fuori di un soffio.
Il Montichiari subisce, ma non patisce, e appena gli spazi si aprono, colpisce insidiosamente di rimessa, come al 27': Baresi si trova davanti a Russo, il quale è superbo a negare il possibile raddoppio bresciano. Al 45’, sulla fascia destra, si defila con efficacia Ghidotti, che poi mette a centro area per Marconi: deviazione di testa, però per questione di centimetri il Montichiari raggiunge l’intervallo immacolato.
Nella ripresa il Pergo mostra chiaramente l’intenzione di voler ribaltare il risultato. Ne ha le potenzialità e la lucidità, ma non sempre la precisione nelle conclusioni. Come al 6’, con Guerci: il “piccolo ringhio” gialloblù guadagna la posizione centrale e giunto quasi al limite dell’area si fa apprezzare per l’intenzione, non per la conclusione: il suo tiro finisce alto sopra la traversa. Al 15’ Fortunato spara una doppietta: dentro Ragnoli e Tarallo per Finetti e Bonazzi. Al 31’ il Pergo si procura l’occasione più clamorosa della partita. Marconi caparbiamente conquista la sfera sulla destra, salta due avversari e appoggia al vertice dell’area piccola per Andreini, che calcia prontamente in porta. La conclusione è angolata, ma non forte e Girelli si disimpegna senza soverchie difficoltà.
Nel finale il Pergo accentua la spinta offensiva, ma non è giornata: al 44’ Tarallo, con un tiro secco dal limite dell’area, coglie in pieno il palo alla sinistra di Girelli; il pallone arriva sui piedi di Andreini, e questa volta è il portiere bresciano ad opporsi con bravura. Cala dunque mestamente il sipario sulla Coppa Italia. Adesso, quindi, l’impegno e l’interesse è tutto concentrato sul campionato.
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