martedì 20 gennaio 2009

CAMPIONATO: PERGO - SAMBENEDETTESE 2-1 [18 gen 2009]

PERGOCREMA – SAMBENEDETTESE 2-1

RETI
: 20’ st Cammarata, 28’ st Bonaventura, 37’ st Le Noci.

PERGOCREMA: Russo; Ghidotti, Rossi, Finetti, Federici; Sambugaro, Brambilla (dal 25’ st Garavelli), Bonaventura; Bonazzi (dal 17’ st Le Noci); Tarallo, Araboni (dal 34’ st Marconi). All. Piantoni. A disposizione: Brivio, Quaresmini, Galli, Boscolo.

SAMBENEDETTESE: Dazzi; Tinazzi, Caccavale, Bonfanti, Sirignano; Olivieri (dal 30’ st Magnani), Carozza, Palladini, Visone (dal 34’ st Morini); Cammarata, Titone (dal 37’ st Califano). All. Piccioni. A disposizione: Ascani, Marino, Pitrello, Evangelisti.

ARBITRO: Cervelliera di Taranto (Granella di Nichelino, Sotgiu di Sassari).

NOTE: pomeriggio freddo e uggioso, terreno allentato. Dal 1’ si è giocato con le luci artificiali. Spettatori 906, per un incasso lordo, comprensivo della quota abbonati, di € 6.561,24. Ammoniti: Finetti, Sambugaro (diffidato, salterà la partita adi Legnano), Marconi (P); Siringano, Carozza e Bonfanti (S). Angoli 5 a 3 per il Pergocorema. Recupero: 2’ + 5’.
Al termine della partita si è dimesso l’allenato della Sambenedettese Enrico Piccioni.

CREMA. – E vai, Pergo. E’ vittoria, finalmente! Un passo avanti, sebbene senza conseguenze per la classifica, giacché nella zona playout e dintorni portano tutte fieno in cascina. Il tragitto che ha condotto i gialloblù dall’inferno (vantaggio ospite), al paradiso (successo Pergo), transitando per il purgatorio (rigore di Tarallo fallito), è durato poco meno di mezz’ora. In questo spazio di depressione collettiva, i pensieri avevano accentuato, anziché fugato, i dubbi sulla concretezza offensiva di una squadra che alla fine ha ostentato gli attributi, invocati dalla Sud in parziale sciopero del tifo, per superare un’avversaria discreta ma non irresistibile. Dunque, luci al "Voltini, e non solo quelle artificiali".
Il batticuore, frustrato dai presagi dell’ennesimo suicido sportivo, ha quindi trovato ristoro quando Le Noci, con un colpo di testa liftato, ha depositato in rete il marchio della vittoria, e allora si è capito che qualcosa stava cambiando. Forse il segno della svolta, o forse la sensazione che il prosieguo del campionato, dosato sulla stessa cattiveria agonistica mostrata nell’ultima mezz’ora di gioco, potrebbe
riservare meno sofferenze di quanto è comunque lecito attendersi, considerato l’equilibrio (in basso o in alto, è questione di punti di vista), o la stravaganza di risultati che ogni domenica il campionato dispensa.
Al di là della prestazione fornita (certo, si può dare di più), contro la Sambenedettese il successo era categorico, e il Pergo lo ha ottenuto ribaltando una situazione psicologicamente complicata. I due pali colpiti da Sambugaro nel primo tempo e il rigore di Tarallo nella ripresa, intercettato da Dazzi, potevano incidere sulla tenuta mentale della squadra, ulteriormente debilitata dal parziale vantaggio ospite. I giocatori hanno invece reagito, cementati dal sudore e dalla rabbia, dalla voglia di riscattarsi e di non tornare negli spogliatoi sotto i fischi e senza punti. Insomma, un Pergo umile e intenso, come direbbe qualcuno.
Il freddo che accoglie le due squadre al loro ingresso in campo è pungente. Quello che accoglie il Pergo lo è doppiamente. La Curva Sud ha annunciato lo sciopero: è un silenzio raggelante. Per come la squadra ha giocato a Ravenna, la protesta è legittima; per la posizione di classifica che la squadra occupa, il sostegno incondizionato dei cannibali in questo momento è invece fondamentale. Probabilmente anche qualche fischio, o qualche coro di dissenso, come nella ripresa, è più stimolante, rispetto alla sordità opprimente dello stadio.
Nel Pergo c’è l’esordio di Bonaventura, un cognome che la dice lunga sulle speranze gialloblù. La dice lunga anche il ragazzo in campo: personalità e temperamento ne fanno uno dei migliori del match.
C’è poca cronaca, ma in compenso c’è una tensione pazzesca. Sembra di giocare la partita del “dentro o fuori”. Il Pergo fatica a costruire, anzi tutto il primo tempo si riduce alla stizza per i pali colpiti da Sambugaro. Correva il 19’: tiro da circa trenta metri, e pallone che si infrange sull’incrocio. Poi l’azione prosegue e la sfera arriva ancora sul piede destro del centrocampista cremasco, che dal limite dell’area, di prima intenzione, piazza un diagonale che supera Dazzi, ma si spegne ancora sul palo, questa volta alla destra del portiere marchigiano.
C’è poca cronaca perché tra due contendenti sull’orlo del baratro, ogni errore o ogni metro concesso o ogni minima distrazione possono risultare fatali. E con questo stato d’animo, gli errori, soprattutto negli appoggi, sono spesso ricorrenti. E’ invece precisa l’apertura al 26’ di Tarallo sulla sinistra per l’avanzante Araboni, che entra in area, si accentra e conclude in porta: deviazione provvidenziale di un difensore ospite.
La Sambenedettese ha anch’essa i suoi problemi e nonostante abbia disputato la miglior gara stagionale (secondo le dichiarazioni post partita di Piccioni, poi dimessosi), per vederla insidiosa nei pressi di Russo bisogna attedere il 46’: corner dalla destra e colpo di testa di Cammarata, bloccato pochi passi prima della linea di porta da Brambilla.
Nella ripresa il Pergo inizia con uno spirito più battagliero. Occupa bene il campo, e sembra possa essere gustato a piccoli sorsi, come un buon vino. Però all’8’, il brivido giunge sul fronte opposto a quello dove batte il cuore: cross dalla sinistra di Sirignano e colpo di testa a centro area di Cammarata, con pallone indirizzato per fortuna sul palo. Il Pergo si scuote, e all’11’, per un fallo di Bonfanti su Tarallo (in mischia susseguente ad un calcio d’angolo di Bonazzi),lo stesso centravanti si incarica del penalty. Dazzi non si fa impressionare e in due tempi addomestica la conclusione dal dischetto.
Affiora lo sconforto e la Sambenedettese ne approfitta. Al 20’ Titone ha davanti a sé una prateria sguarnita lungo la fascia destra. Entra in area e il suo tiro è ottimamente respinto da Russo, però sui piedi di Cammarata, che in corsa non ha difficoltà a vergare il vantaggio ospite. Il Pergo è al tappeto, e se riesce a rialzarsi prima del ko lo deve ancora al suo portiere, superbo a respingere al 24’ il tiro di Titone.
I cambi apportati da Piantoni sortiscono l’effetto sperato. Al 28’ il pareggio è provocato da un colpo di testa di Tarallo, su cross dalla sinistra, non trattenuto da Dazzi: Bonaventura è nei pressi e mette il sigillo del pareggio al suo esordio in gialloblù.
Adesso la squadra ci crede e asseconda con continuità la manovra offensiva, sfruttando nel miglior modo le fasce, con Ghidotti da una parte e Federici dall’altra, spesso ai bordi dell’area di rigore avversaria. Al 37’ il gol della vittoria. Bonaventura, su corner, mette in mezzo all’area un pallone che Tarallo allunga sul secondo palo, dove è ben appostato Le Noci, che supera Dazzi con una palombella di testa. La sfera non tocca il terreno, per l’intervento in extremis di un difensore ospite, ma non c’è bisogno di attendere la segnalazione dell’assistente dell’arbitro per capire che aveva superato abbondantemente la linea di porta. E’ la fine di un incubo, e anche l’errore al 48’, in contropiede ed in netta superiorità numerica (4 a 1), è già dimenticato.
Sul successo, bisogna comunque pesare gli aggettivi, e non abusare di trombe e tamburi. E’ stata una partita da vivere con apprensione, più che da raccontare. Nell’ultima mezz’ora si è visto un Pergo caparbiamente operaio, efficace, con le palle. E allora, attingendo ad uno spot della curva, chiosiamo: “Vi vogliamo così”.

LE FOTO DELLA PARTITA (servizio di Fabiola Niembro)























www.uspergocrema.it

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