lunedì 31 agosto 2009

Pro Patria – Pergocrema 1-2

Il Pergo apre il campionato con un promettente successo a Busto Arsizio. Di Le Noci e Uliano, nel primo tempo, le reti gialloblù. Nella ripresa reagisce la Pro Patria, che dimezza lo svantaggio, ma non trova mai lo spunto per ottenere il pareggio.

Reti: 15’ pt Le Noci, 38’ pt Uliano, 16’ st Aquilanti.

Pro Patria: Caglioni, Masiero (41’ pt Serafini), Som, Bruccini, Maraucci, Polverini, Melara, Aquilanti, Ripa, Sarno, Pacilli. A disp.: Fortunato, Rudi, Calà, Marci, Napoli, Kulli. All. Di Fusco.

Pergocrema: Colombi, Ghidotti, Federici, Cazzola, Rossi, Brighenti, Marconi, Uliano, Anastasi (32’ st Tarallo), Le Noci (29’ st Florean), Crocetti (20’ st Brambilla). A disp: Manzoni, Pambianchi, Guerci, Galli. All. Rastelli.

Arbitro: Bellutti di Trento (Drago di Agrigento e Messina di Catania).

Note: pomeriggio caldo, con temperatura attorno ai 33°. Terreno in discrete condizioni. Spettatori 1100 circa, incasso non comunicato. Ammoniti: Aquilanti, Federici e Brambilla. Angoli 9 a 2 per la Pro Patria. Recupero: 1’ + 4’.

Busto Arsizio. La corte e il volgo, i privilegiati e i negletti. In senso etimologico, il rosso è il colore della passione. Fortemente simbolici sono però anche i colori che legano una squadra di calcio al proprio popolo di tifosi. Per i colori sociali si freme, si fa appello al cuore, si misurano i sogni e la realtà, le energie del corpo e quelle dello spirito.
Oggi ha vinto il Pergocrema, senza l’alito dei propri supporter. Però ha perso lo spirito, perché non c’è soffio vitale in quello spicchio dello “Speroni” mestamente deserto, dal quale risuona l’eco di una assenza pesante e illogica. Nell’occasione, sono state chiuse “last minute” solo le porte del settore ospiti ed i tifosi cremaschi, alla stregua di una comitiva che ha staccato il check-in ed è pronta ad imbarcarsi per le vacanze, ma alla quale viene annullato il volo quando gli zaini già pesano sulle spalle, senza capire e senza scuse hanno dovuto subire l’assurda vessazione. Ovviamente non sono accorsi giornalisti e televisioni per raccogliere le testimonianze ed il comprensibile senso di frustrazione. Non sono vittime, bensì i “cattivi” della domenica calcistica che non meritano attenzione. Che siano i ribelli della domenica pedatoria, in un contesto generale, è spesso veritiero. Però, suvvia, questa mancanza di sensibilità, di dimensione umana e di rispetto che la legge italiana garantisce a cani (in senso letterale) e porci (in senso allegorico), non contribuisce certamente a stemperare le tensioni. Siamo soltanto alla prima di campionato e fino a quando si farà d’ogni erba un fascio, anziché affrontare le singole realtà (lo “Speroni”, come il “Voltini”, indubbiamente non possono essere equiparati al “Meazza”), si proseguirà con ostinazione poco illuminata a frantumare il giocattolo.
Nonostante la desolazione di quello spicchio silente dello “Speroni”, tutti gli altri settori dello stadio hanno goduto del beneficio della presenza. Messa così, più che una partita di calcio, sembra un’esibizione per il sovrano, la sua corte e i soliti giullari, mentre il volgo stilla sudore nei campi. La storia, citando Guccini e la sua “Locomotiva”, ci racconta come finì la corsa... Per alienare il tifo violento, si corre il rischio di alienare l’intero movimento calcistico.
Ci si rassegna senza capire e quando Le Noci prima e Uliano dopo mettono al tappeto gli avversari, il loro è un grido nel deserto che, osiamo pensarlo, accende l’animo spettrale di quella curva sguarnita, raccolta probabilmente in gioconda allegria nei bar di Crema per seguire il match sulle frequenze radiofoniche.
Con i due acuti gialloblù si è ormai in clima campionato e la punta d’angoscia seguita da una domanda (“Ma che ci stiamo a fare qui?”), resta comunque, sebbene affievolita dalla vittoria che prende forma.
La Pro Patria non è più la squadra brillante della scorsa stagione. E’ formazione discreta, dignitosa, ma non stellare. Esaltante ieri, di modeste dimensioni oggi. Stellare è stato però il suo inizio, veemente come quella infausta serata di un anno fa. Dieci minuti, o poco più, di ritmo incalzante. Poi è cresciuto il Pergo, con il trombettiere Cazzola a suonare la carica, con Le Noci e Uliano a centrare il bersaglio. Nella ripresa, invece, il Pergo è leggermente calato di tono ed i bustocchi ne hanno approfittato per dimezzare lo svantaggio ed illudersi che il pareggio fosse a portata di mano. Rastelli non è rimasto passivo e dopo gli inserimenti di Brambilla, Florean e Tarallo, giocatori di esperienza e capaci di spezzare il ritmo avversario, il Pergo è tornato ad essere essenziale, innaffiando il suo finale anche con una spruzzatina di superfluo quando Le Noci, intercettando un errato disimpegno della difesa locale, ha sfiorato la doppietta personale con una palombella sulla quale Caglioni ha rimediato in calcio d’angolo, strappando gli applausi.
In una rosa ben copiosa, la principale curiosità è quella di conoscere le scelte di Rastelli, che affida l’esordio stagionale ad una squadra fondata sull’equilibrio tra giovani speranze e giocatori di consumata maturità. La panchina, peraltro, farebbe la gioia di qualsiasi concorrente dei gialloblù.
La Pro Patria parte slanciata, mentre il Pergo aziona il freno a mano. Dopo gli iniziali minuti di contenimento, il Pergo comincia a distendersi. Al 9’ Cazzola lancia in profondità Anastasi, che in piena area di rigore, al momento di concludere, viene anticipato di un soffio da Maraucci. All’11’ Anastasi fa da sponda allargando il pallone sulla sinistra per Crocetti, che decentrato ritarda la conclusione a rete, mentre un minuto dopo è sempre Anastasi a provare una deviazione volante, ma sbuccia il pallone.
Il Pergo è adesso padrone del campo e la pressione che esercita sui difensori locali mette apprensione e li induce a qualche svarione. Al 15’ i gialloblù passano in vantaggio: cross di Crocetti dalla fascia destra, Anastasi, piazzato all’altezza del dischetto da rigore fa da velo per Le Noci, che al volo piazza il pallone oltre le possibilità di Caglioni. Silenzio tombale!
La Pro Patria è intontita dal colpo inferto e il primo segno di reazione giunge al 27': punizione da 20 metri che Colombi intercetta e blocca in due tempi. Al 29’ ottimo cambio di fronte da parte di Le Noci all’indirizzo di Crocetti: diagonale fuori di poco. Al 35’ elaborata manovra ospite, promossa da Anastasi, proseguita da Cazzola e da Marconi, e conclusa con un tiro di Uliano alto sopra la traversa. E’ tuttavia la prova generale del raddoppio, che arriva al 38’: sempre Crocetti nel ruolo di assist-man e questa volta Uliano trova le corrette coordinate per battere impietosamente il portiere avversario.
Il doppio vantaggio appare un bottino da poter essere amministrato con parsimonia nella ripresa. Invece la Pro Patria affronta la seconda parte del match con un piglio agonistico più determinato rispetto ai primi 45’, sebbene sia il Pergo a procurare un brivido già al 3’: cross di Uliano dalla sinistra e perfetta deviazione di testa di Anastasi, con il pallone che termina di poco a lato del primo palo.
La gara prosegue, adesso controllata dai bustocchi, che si fanno minacciosi, ma concludono poco a rete. Qualche imprecazione cala dalle tribune all’indirizzo dell’arbitro per presunte situazioni pruriginose in area cremasca. Poi, quando al 16’ Aquilanti apre una breccia e trova il gol della speranza (corner dalla destra, con respinta della difesa cremasca, raccolta dal centrocampista al limite dell’area), la Pro Patria sbatte le ali, senza tuttavia riuscire a spiccare il volo. Anzi, dopo i cambi effettuati da Rastelli, il Pergo ritrova l’adeguato assetto ed in contropiede è più pungente degli avversari. Già anticipata l’occasione di Le Noci (27’), al 36’ è perfetta la combinazione tra Florean e Uliano, con il primo che chiude il triangolo costringendo Caglioni agli straordinari.
Finisce quindi con il successo del Pergo, orfano dei suoi cannibali, una gara sofferta soltanto nella prima parte della ripresa. Finisce senza il saluto alla curva, ma uno sguardo a quella gradinata vuota, alla fine, i giocatori l’hanno comunque rivolto. Il pensiero, spesso, è sufficiente.

www.uspergocrema.it

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