lunedì 5 ottobre 2009

Viareggio - Pergocrema 1-0

Buona prestazione, pessimo risultato. Così può essere sintetizzata la gara disputata dal Pergo a Viareggio. Una gara largamente dominata, ma con pochissime situazioni che potessero alimentare la speranza di un paregio, o di un successo, certamente meritati.

Viareggio – Pergo 1-0
Rete: 29’ pt Martucci

Viareggio: Ravaglia, Carnesalini, Briotti, Reccolani, Fiale, Benassi, Cristiani (20’ st Panariello), Pizza, Ferrari (42’ st Davini), Mandorlini (29’ st Costantino), Martucci. All. Rossi. A disp.: Babbini, Castaldo, Brini Ferri, Anzillotti.
Pergocrema: Colombi, Ghidotti (12’ st Storm), Di Bella, Cazzola, Rossi, Federici (24’ st Anastasi), Florean, Marconi, Crocetti, Le Noci, Uliano (27’ st Galli). All. Rastelli. A disp.: Manzoni, Bonfanti, Brambilla, Guerci.
Arbitro: Borracci di S. Benedetto del Tronto (Pasquali Cerinoli di Milano, Deriu di Trento)
Note: Spettatori circa 600. Settore ospiti inibito ai tifosi del Pergocrema su ordinanza del Prefetto di Lucca.

VIAREGGIO. - Qualche abbozzo per un titolo. Il Pergo gioca, il Viareggio vince. I gialloblù si fermano ai sedici metri. Giramento di palle. Quest’ultimo acchiappa, però il riferimento non è agli attributi, bensì al gioco dominato dai cremaschi, che hanno fatto girare la sfera di qua e di là del campo, concludendo comunque poco o nulla.
Lo sconforto è dunque totale. E’ triste lo stadio dei Pini le cui gradinate sono deserte di tifosi ospiti e poco affollate di sostenitori locali. E’ triste l’agonia irreversibile verso cui sembra dirigersi il mondo pallonaro con il braccio di ferro tra veti e ordinanze arzigogolate da una parte, e dignità e orgoglio delle tifoserie organizzate dall’altra. E’ la sconfitta della linea etica.
E’ triste e imbarazzante anche vedere il Pergo in campo che lotta e governa il match, ma che alla fine rimane allibito, con lo sguardo incredulo fisso nel vuoto come un soldatino di piombo. Fosse proseguita per altri novanta minuti, difficilmente il Viareggio si sarebbe arreso all’egemonia gialloblù. Abbiamo avuto momenti più grassi, ma la ruota gira e registriamo la seconda sconfitta stagionale.
Il Pergo di oggi si è isolato in cima ad un affannoso assalto offensivo, nella certezza che non tutto era perduto, proseguendo con impegno profondo e ostinato, senza dover colorire o romanzare una manovra che ha trovato facile elaborazione sino al limite dell’area di rigore avversaria, rimasta invece zona inviolabile ed inviolata. E così il Viareggio è risultato quasi solenne e ironico per rendimento ed interpretazione: un crogiuolo di concretezza ed astuzia. Sembrava, il vantaggio toscano, un piccolo bluff, come a poker. Nella testa e nelle gambe dei gialloblù c’erano le potenzialità per rimediare. Hanno tenuto la gara per le redini, eppure se la sono fatta scappare, smarrendo lo spunto efficace sotto porta. Perciò non tira su il morale pensare ed essere convinti che il Pergo è stato superiore agli avversari, quando sono soltanto gli avversari a sorridere ed a brindare. Così rimane dentro una fredda amarezza perché dal tanto che ci si attendeva alla vigilia, rimane un niente vagamente venato dall’attesa che prima o poi Beppe-gol o qualche compagno la buttasse finalmente dentro. Alla fine, l’attesa, è transitata da vaga a vana.
Qui, dove il mare chi lo sa se luccica e neppure tira forte il vento, i versiliani preferiscono la spiaggia allo stadio. C’è il sole, fa caldo, il pomeriggio in effetti consiglia l’ultimo bagno di stagione. Il pareggio di domenica scorsa contro l’ex capolista Novara consiglia invece a Rastelli di confermare lo stesso undici titolare. E come una settimana fa, il primo pericolo è per la porta di Colombi: al 3’ Rossi devia una punizione della squadra toscana; sul cross dalla bandierina è Ferrari a staccare per primo in mischia, schiacciando il pallone che rimbalza sul terreno di gioco per poi terminare oltre la traversa.
Al 9’ scambio tra Le Noci e Florean, che restituisce il pallone al compagno per il cross a centro area: Ravaglia sbroglia la matassa. Un minuto dopo occasione favorevole per Florean, che prova a superare il portiere avversario con un pallonetto: alto! E’ comunque il Pergo, già da queste prime battute di gioco, a mostrare maggiore vivacità, aggredendo i portatori di borraccia viareggini, ma risultando poco oliato nelle zone dove dovrebbe far male. Sicché a far male, al 29’, è il Viareggio, che passa in vantaggio e vivrà di rendita per il resto dell’incontro. Cross alto dalla fascia, sul quale interviene Colombi. Caricato da un avversario (e il fallo sembrerebbe cristallino), al portiere cremasco sfugge il controllo della sfera, ed è lesto Martucci ad approfittarne.
Al 34’ Ravaglia mette i brividi agli spalti semivuoti del “Pini”: in un disimpegno coi piedi, si allunga il pallone e per un soffio a Crocetti non riesce lo scippo. Al 40’ Florean ci prova con una botta dalla distanza, imprecisa, mentre al 44’ il siluro di Marconi si infrange sul corpo di Fiale, che si immola per la causa. E’ l’ultima annotazione di un primo tempo a conduzione cremasca, che però si chiude con vantaggio locale.
Nella ripresa è forte il convincimento che per il pareggio (e non solo), sia questione di pazienza. Anche perché già al 3’ si avvertono nitidi i proponimenti della squadra ospite: al 3’, ad esempio, su corner battuto da Le Noci, Cazzola irrompe di testa senza inquadrare tuttavia la porta avversaria. Al 59’ bella iniziativa del Pergo, cominciata sull’out destro con Florean, che serve Le Noci, il quale appoggia in area per Crocetti: conclusione volante che spolvera il palo esterno. Peccato.
Negli anni ‘60/’70, a Viareggio (ma in verità era a Focette, nel comune di Marina di Pietrasanta), c’era un locale noto in tutta la penisola per la frequentazione assidua di Vip del periodo: la “Bussola”, invenzione dell’imprenditore Sergio Bernardini. Chissà se è ancora aperto. Durante le vacanze negli anni adolescenziali si faceva la notte all'addiaccio in attesa di qualche volto noto. Di certo la “bussola” sarebbe servita oggi ai bomber gialloblù per determinare le esatte coordinate della porta versiliana. E invece, tanto possesso di palla, tanto impegno, tanta supremazia, ma nessun tiro diretto verso Ravaglia. Con l’ingresso di Storm, sono aumentati gli spioventi nell’area avversaria, presidiata soltanto dai difensori di casa.
Il Pergo, nella ripresa, ha messo le tende nella metà campo del Viareggio, ma il tiro all’85’ di Le Noci dalla lunga distanza, ha il sapore della disperazione ed è il ritratto della prestazione odierno: tanto battagliera, vivace e costruttiva sino alla tre-quarti, quanto impercettibile nei pressi della porta toscana.
Finisce qui, con quindici angoli a favore ed un gol a sfavore. Finisce con i complimenti degli avversari e con la consapevolezza di aver dato tutto. Il tutto che è stato dato, sia chiaro, non è poco, ma in funzione del risultato non è stato sufficiente. E’ bizzarro, ma è difficile descrivere anche il sentimento che cuoce dentro dopo il risultato, giacché c’è soddisfazione per la condotta di gara, per il gioco e l’impegno espressi, ma c’è pure un forte rammarico per la sconfitta. Però non ci sono rimpianti, e non è una contraddizione.

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