lunedì 23 febbraio 2009

Campionato: VERONA - PERGOCREMA 0-1

Clamoroso al Bentegodi: il Pergo supera il Verona con una rete nel finale di Le Noci. In precedenza Danilo Russo respinge il calcio di rigore tirato da Tiboni ed esalta il pomeriggio cremasco. In classifica, superata la Cremonese.

RETE: 36’ st Le Noci. HELLAS VERONA: Rafael, Mancinelli, Pugliese, Bellavista, Ceccarelli, Bergamelli, Garzon (27’ st Dianda), Parolo, Tiboni, Campisi (13’ st Vanderhoeght), Gomez (40’ Da Dalt). A disp.: Francese, Conti, Moracci, Campagna. All. Remondina.
PERGOCREMA: Russo; Marconi, Rossi, Finetti, Federici; Garavelli (43’ st Ragnoli), Brambilla, Sambugaro; Bonazzi (17’ st Ghidotti); Le Noci (46' st Facchinetti), Tarallo. A disp. Brivio, Quaresmini, Gentili, Araboni. All. Piantoni.
ARBITRO: La Mura di Nocera Inferiore (Tremolada e La Grotteria)NOTE: Pomeriggio con temperatura apprezzabile. Spettatori 12.129 (di cui abbonati 9.115) per un incasso di € 84.070. Presenti in curva Nord (ospiti) 128 cannibali. Ammoniti Brambilla, Rossi, Tiboni e Bergamelli. Angoli 9 a 4 per il Verona. Recupero: 2’ + 5’.

VERONA. – Il volgere del desiderio. Uno scriba del tortello, in sala stampa al termine della partita, suggerisce l’incipit: “Come una trombata con la Bellucci”. Ma sì, passata!, senza inutili e falsi pudori, sebbene sarebbe morbosamente interessante sperimentare anche il grado di godimento dell’altro piatto della bilancia, per avere un corretto metro di giudizio. Tiremm innanz.
Tuttavia l’eccitazione per aver deflorato il “Bentegodi”, che peraltro di nome fa Marcantonio e non Monica, è sublime. La loro partita, quelli del Verona, la vincono dopo. Non potendo scegliere di fare le vittime (non avendo nulla da recriminare), fanno i signori, e accettano la sconfitta come conseguenza di errori propri. La sua partita, il Pergo, la vince sul campo e sul merito, ma non sulla legittimità del successo, si potrebbe anche discutere. Il migliore del Pergocrema è stato Russo, il quale ha però svolto un attento e proficuo lavoro di ordinaria amministrazione e ha il pregio, respingendo il rigore di Tiboni in un momento in cui il Verona stava accelerando, di aver mandato sotto i tacchetti il morale degli avversari, che da lì in poi hanno sensibilmente accusato il colpo. Quindi la fiammata finale del tandem d’attacco cremasco ha fatto il resto, completando il mosaico di una prestazione senza alcuna sbavatura sotto l’aspetto tattico.Si è vista una discreta partita, con il Verona, appunto, inizialmente più solido e robusto, ben padrone del campo, ma con il Pergo ben allineato in una linea mediana disposta a ringhiare e mordere tutti quelli che passavano. E’ stato, soprattutto, un Pergo pratico, dove dietro, di testa, Rossi e Finetti acchiappavano anche le mosche. Di fronte all’incedere degli avversari, la difesa cremasca ha mostrato e trasmesso tranquillità e sicurezza, concedendo soltanto qualche rischio fisiologico.Sicché, dopo il campanello d’allarme disinserito da Russo, è partito un concerto di campane a festa quando Le Noci, raccogliendo l’assist di Tarallo, ha uccellato con un rasoterra imprendibile il brasilero Rafael, proprio sotto quel muro umano che era la ruggente curva sud degli ultrà veronesi. E qui stanno le responsabilità del Verona: aver concesso qualche spazio di troppo alla coppia offensiva avversaria. Perciò, come una grande squadra, il Pergo ha dunque chiuso la partita con un contropiede letale.Il colpo d’occhio del Bentegodi, all’ingresso delle due squadre, è a metà elettrizzante e per l’altra opprimente. Rispetto alla gara di lunedì, nel Pergo non c’è Bonaventura, rimasto a casa, ed al suo posto è schierato Bonazzi. E’ lungo l’elenco degli assenti nella formazione veneta, ma è lunga anche la rosa a disposizione e per Remondina non rimane comunque che l’imbarazzo della scelta.Dopo il minuto di raccoglimento per la scomparsa della mamma di Piantoni e dello storico direttore della Gazzetta, Cannavò, il Verona parte all’attacco ed è subito insidioso: conclusione dal limite dell'area di Parolo (1’) e Russo anticipa gli straordinari.Sospinti dal boato dei propri sostenitori, i locali premono con molta buona volontà, ma con scarsa mira, e gli ospiti si difendono senza alzare barricate. Poi (8’), c’è un tentativo di replica, ma il passaggio filtrante di Bonazzi all’indirizzo di Tarallo non è preciso. Ancora il Pergo in avanti, con Le Noci che viene anticipato da Rafael in uscita.Dopo i primi incandescenti minuti, la formazione cremasca assesta le marcature e la gara si fa più equilibrata. Il Verona mostra una difesa lenta, un centrocampo discreto e un attacco che in altre circostanze, e contro un’altra difesa, potrebbe essere anche ben ispirato. Illuminato è invece, allo scadere di un primo tempo a strappi che non offre emozioni, Marconi, che impegna Rafael in una deviazione d’istinto.La ripresa inizia con lo stesso canovaccio del primo tempo. Il Verona freme, desideroso di bissare il successo di domenica scorsa a Padova, e al 4’ Parola, con un cross dalla sinistra, mette i brividi nell’area ospite: il pallone danza davanti alla porta di Russo senza che nessun attaccante di casa giunga in tempo per il tap-in. Sale l’incitamento del pubblico veronese, che avverte la difficoltà del Pergo. Al 5’ una deviazione di testa di Tiboni fa sobbalzare il Bentegodi, ma il provvidenziale intervento di Finetti sulla linea di porta spegne gli ardori del popolo veronese. Tutti seduti, sconfortati. Anzi, no. Tutti in piedi al 16’: Federici commette un fallo in area di rigore su Tiboni. Penalty che lo stesso attaccante si incarica di trasformare. Russo rimane immobile sino all’ultimo momento, imbarazzando Tiboni. Parte il tiro, alla destra del portiere cremasco, e Russo, imperioso, pesca il jolly respingendo la conclusione. E allora: tutti seduti. Sconfortati. Anzi, no: esultano i fans cremaschi, alla stregua di un gol segnato. E tutti i compagni a stringersi attorno al giovane eroe di giornata, assai maturato come portiere e come persona rispetto a tre anni fa.Adesso la gara prende un’altra piega. Il Verona è demoralizzato, il Pergo galvanizzato dalla prodezza di Russo e approfitta dei meccanismi tattici allentati. Al 30’ il Pergo comincia a pizzicare dalle parti di Rafael, superbo a volare sotto l’incrocio dei pali per smanacciare in corner la punizione velenosa di Le Noci. Nulla può, invece, al 36’ il portiere veronese: lungo lancio per Tarallo, che defilato sulla sinistra aggancia la sfera da par suo, la controlla, attende il sostegno di Le Noci, al quale appoggia deliziosamente la sfera: tiro a pelo d’erba e per il Verona è notte fonda. Per il Pergo, in campo e sugli spalti, è un’orgia d’entusiasmo. L'immagine più bella, a fine gara, è l'abbraccio intenso tra Russo e Brivio, il quale, in questi gesti, già da tempo ha scelto anch'egli di fare il signore e la sua partita la vince pur restando in panchina, a dimostrazione dell'armonia del gruppo.
In attesa di uno spazio discreto con l’italiana d’oltralpe, godiamoci per oggi questo pudico orgasmo di gioia.

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