giovedì 26 febbraio 2009

MIGUEL VITULANO

A Miguel

Senza clamore, ne squilli di tromba,
un gran centravanti pian piano è arrivato.
Senza clamore, nè squilli di tromba,
un grandissimo uomo ahimè se ne andato.

Pensieri e ricordi si affollano in mente
struggenti emozioni ci straziano il cuore
ma il nostro cordoglio val meno di niente
se Lui non sarà ricordato per sempre

Lo so, vale poco una targa sul muro
di quello che fu a suo tempo lo stadio
dove il Gaucho segnava e giocava sì duro
facendo sognare i tifosi alla radio.

Sull’erba bagnata di sano sudore
ha tracciato scintille di calcio superbo
un indomito atleta, un uomo d’onore
labronico vero, ma di grande riserbo.

Da oggi quaggiù, saremo più soli,
sapendo però ,ed avendone vanto,
che il cielo all’Ardenza su padri e figlioli,
sarà meno blu, piu che altro Amaranto.

Per sempre con noi, sui gradoni del Picchi,
non devi temere, non dimentichiamo,
chi ci ha fatto sognare e resi più ricchi.
Addio amico mio, addio Vitulano.

Messer Tebaldo

Livorno 25 febbario 2009

2 commenti:

Lajos Kossuth ha detto...

La poesia é sprendida.
Com'é andato ir pranzo?? si so 'omportati bene i zotti? o hanno fatto i furbi..

Anonimo ha detto...

Davvero toccante vesta poesia, 'omprimenti a chi l'ha scritta