lunedì 22 marzo 2010

Campionato: Benevento - Pergocrema 0-1

Il Pergocrema espugna il "Santa Colomba" di Benevento e compie un bel salto in avanti in proiezione  salvezza. Di Ghidotti, nel primo tempo, il gol della vittoria.


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Benevento - Pergocrema 0-1
Rete: 21' pt Ghidotti
Benevento: Corradino, Pedrelli, Palermo, Ferraro, De Liguori, Cattaneo, D'Anna (4' st Ciarcià), Cejas (15' st Vacca), Evacuo, Clemente, La Camera (15' st Castaldo). All. Camplone. A disp.: Baican, Ignoffo, Poli, Germinali.
Pergocrema: Rossi Chauvenet, Lolaico (8' st Romano), Federici, Cazzola, Zaninelli, Blanchard, Ghidotti, Uliano, Ferrari, Gherardi (21' st Le Noci), Tavares (43' st Trovò). All. Rastelli. A disp.: Colombi, Som, Bonometti, Vezzoli.
Arbitro: Donati di Ravenna.
Note: Pomeriggio nuvoloso, terreno in buone condizioni. Spettatori 4.500 circa. Sancito il gemellaggio tra le due curve, con 30 cannibali presenti. Ammoniti: Blanchard, Ghidotti, Cazzola. Angoli 9 a 5 per il Benevento. Recupero: 2' + 4'

BENEVENTO. Ha piovuto ieri sera a Benevento, mentre oggi sventolano nubi minacciose. Il temporale, sul Santa Colomba, quando arriva è metaforico e si chiama Daniele Ghidotti da Martinengo. Un tipo timido e riservato, ma quando si esprime, come al 21’, gonfia di fiducia i sogni gialloblù. E’ un lampo di gioia per i trenta cannibali presenti quaggiù e alla fine gli occhi luccicano di commozione, di orgoglio, di desiderio. Troppa grazia, e il Benevento sta a guardare.
Doveva essere una trasferta proibitiva per la squadra e di tensione per i suoi sostenitori, attesi da un controllo agli ingressi triplicato per la disposizione promulgata dalla capitale. Sarebbe a dire: mentre a Roma si discute, Benevento viene espugnata. Ma sì, c’è un po’ di ilarità, vedendo le due tifoserie scambiarsi gadget e abbracci a dispetto delle indicazioni sul rischio della gara. Eppure si sapeva che tra le due curve era stato sancito il gemellaggio e non c’era motivo di agitare allarmi. Eppoi, non ci sono stati, domenica scorsa, atti di violenze materiali tali da indurre a triplicare risorse umane e sforzi economici per zittire i cori, giacché agli accessi si può prevenire l’introduzione di oggetti e di striscioni, ma non si può “sfiatare” il tifoso. Si deve, ugualmente, meditare sull’opportunità di perpetuare dissensi che producono effetti soltanto sulle casse della società.
A Benevento invece, lievemente virata di gialloblù, arde di felicità il popolo cannibale per una vittoria forse insperata, ma che rilancia, con il terzo risultato utile consecutivo, le aspettative di riscossa cremasche. La squadra è piaciuta, sia sul piano fisico sia sotto l’aspetto della tenuta mentale, ribadendo la regolarità di rendimento, nonché una raggiunta e non effimera maturità. Il Pergo è andato in vantaggio sin troppo presto, con il sospetto che non potesse poi reggere la reazione avversaria. Che è giunta puntuale e si è tradotta al termine del primo tempo con un doppio palo, ma che è pure evaporata nella ripresa grazie all’avveduta condotta di gara del Pergo, che ha saputo imbrigliare la manovra dei locali, annebbiandone idee e geometrie. Così l’albero gialloblù prosegue a dare frutti e la classifica, seppure sempre immalinconita, ha subito la necessaria scossa elettrica con questa seconda vittoria esterna della stagione.
La gente ha bisogno di innamorarsi ed oggi il feeling è stato dunque perfetto perché la lunga ed estenuante trasferta in pullman è stata ripagata con un reciproco atto di fiducia. Peggio per gli assenti, e ne facciamo ammenda.
Ci sono due novità in campo rispetto alla gara di una settimana fa. La notizia principale è quella di bomber Le Noci che smaltisce le tossine partendo dalla panchina. Poi, al posto dello squalificato Galli è il turno di un altro giovane, Gherardi, ad essere proposto dal primo minuto.
E’ il Benevento, che ancora ha sullo stomaco la sconfitta interna contro la Cremonese di sette giorni fa, a salire in cabina di regia e a gestire il match, mentre il Pergo si affida alle ripartenze, come al 14’, quando Gherardi non coglie l’attimo per la conclusione a rete. Brivido al 19’ in terra cremasca: su corner, Evacuo di testa devia difettando di precisione. Sul pallone prolungato arriva D’Anna, che però impegna severamente soltanto i raccattapalle.
Passano due minuti, e arriva l’infatuazione: cross di Tavares e Ghidotti, graziato da un malinteso tra un difensore ed il portiere Corradino, verga la rete del vantaggio, che diventerà pesante al termine della partita. E, appunto, al termine del match, a risultato consolidato, ci si rende conto dell’importanza di questo gol. Adesso è una rete che vende sorrisi, è il gol più bello di tutti perchè era dalla prima giornata di campionato che il Pergo non otteneva i tre punti in trasferta; è un gol, citando una canzone scritta per gli Stadio dal poeta Roversi che “si stacca piano dal cuore, e come un sasso nel cielo è già una stella cometa”.
Intanto, ritorniamo coi piedi per terra e rituffiamoci nel Santa Colomba per annotare la reazione campana. Al 31’ è La Camera a farsi maledire dai propri sostenitori sprecando l’occasione della vita: ormai solo davanti a Rossi Chauvenet, si fa recuperare da uno strepitoso Zaninelli, che gli sradica il pallone dai piedi.
La frenesia di recuperare lo svantaggio tra i giocatori del Benevento è palpabile ed il Pergo, operaio nel sacrificio e sagace nella disposizione tattica, mantiene la calma ed approfitta, al 35’, del disorientamento difensivo avversario con un’azione di rimessa. Tavares, tuttavia, non coordina a dovere il suggerimento per Gherardi e l’opportunità svanisce. Al 45’ fremito in area gialloblù. La punizione di La Camera è una sassata che si infrange sull’incrocio dei pali. Il pallone ritorna in campo ed è raccolto di testa da Evacuo, che colpisce la traversa. Doppia sculettata, ma siamo tuttavia sempre a credito con la fortuna.
La traversa ancora tremolante, fa vacillare le certezze cremasche nei commenti durante l’intervallo. Nella ripresa ci sarà da soffrire. Almeno così si pensa e quando, già al 2’, Clemente costringe Rossi Chauvenet alla deviazione in corner, i timori sembrano fondati. Invece, con il trascorrere dei minuti, si affievolisce vistosamente la spinta offensiva del Benevento, mentre cresce il piglio autoritario del Pergo, che controlla la manovra avversaria senza affanno. Rastelli, all’8’, è costretto a togliere Lolaico (infortunio), sicché l’eroe di giornata, Ghidotti, è chiamato a difendere nel suo ruolo più naturale la rete del vantaggio, con Romano che si piazza a centrocampo. Poi, al 21’, al posto di un esausto ed ottimo Gherardi, entra il principe del gol, Beppe Le Noci, e la sola sua presenza è sufficiente a mettere maggiore apprensione alla difesa del Benevento, suggerendole di limitare le libere uscite oltre la propria metà campo. Al 90’, comunque, i locali sprecano l’ultima munizione per ottenere il pareggio: è il turno di Evacuo a mettersi le mani tra i capelli, mentre volano in cielo le braccia dei giocatori e dei trenta cannibali calati quaggiù dopo i quattro minuti di recupero trascorsi con pathos e senza cattive sorprese. Come il viaggio di rientro, anche il cammino che può condurre il Pergo fuori dalla paludosa zona dei playout è ancora lungo. Dopo la gara di oggi, c’è un motivo in più per continuare a crederci. E, soprattutto, ci sono tre punti in più per alimentare queste speranze.

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