lunedì 22 marzo 2010

Campionato: Pergocrema - Arezzo 3-4

Il Pergo sfiora l'impresa: in svantaggio dapprima per 2-0 e poi per 3-1, in superiorità numerica raggiunge il pareggio con Gherardi, ma è castigato ad un quarto d'ora dal termine.Di Le Noci (rigore) e Ferrari le altre due reti cremasche.

Pergocrema – Arezzo 3-4
Reti: 13’ pt Chianese, 24’ pt Erpen, 13’ st Le Noci (rigore), 20’ st Fofana, 22’ st Ferrari, 28’ st Gherardi, 30’ st Figliomeni.
Pergocrema: Rossi Chauvenet, Lolaico, Federici, Cazzola (31’ st Galli), Pianu, Ghidotti, Romano (1’ st Florean), Uliano, Ferrari, Le Noci, Tavares (18’ st Gherardi). All. Rastelli. A disp.: Colombi, Trovò, Som, Bonfanti.
Arezzo: Mazzoni, Laverone, Sereni, Miglietta, Terra, Cannarsa, Erpen, Togni, Chianese (31’ st Rizza), Croce (18’ st Figliomeni), Maniero (1’ st Fofana). All. Galderisi. A disp.: Giusti, Ferreira, Essabr.
Arbitro: Carbone di Napoli (Deriù di Trento, Posado di Bari).
Note: Pomeriggio nuvoloso, temperatura 12°, terreno non in perfette condizioni. Spettatori: 1149 di cui 399 paganti e 750 abbonati, per un incasso lordo di € 6.611. Espulso, per doppia ammonizione, Laverone al 13’ st. Ammoniti: Cazzola, Miglietta, Croce. Angoli 3 a 3. Recupero: 2’ + 5’.

CREMA. – Per punizione, Carbone! Con quella odierna, l’arbitro di Napoli cala il tris a favore dell’Arezzo: terza partita diretta, e terzo successo granata. E’, ovviamente, una semplice annotazione statistica, e non un indizio, anche perché, a memoria, quest'anno non ricordiamo d'esserci appellati ad ingiustizie arbitrali per argomentare le sconfitte gialloblù. Gli indizi, piuttosto, arrivano dal campo: al 6’, sul risultato di parità, sorvola incredibilmente su una spinta in area ai danni di Ferrari, lanciato verso la porta toscana. Al 30’ della ripresa, inverte clamorosamente una punizione che doveva essere a favore dei gialloblù, dalla quale scaturisce la definitiva rete del successo ospite.
“A pensar male si fa peccato, ma molte volte ci si azzecca”, ammoniva il buon Andreotti. Vien da pensare male, in questi giorni, come se il Pergo avesse qualcosa da espiare. Venerdì, ad esempio, la Corte di Giustizia Federale ha respinto il ricorso per la sanzione di 10.000 euro comminata per cori ingiuriosi verso le istituzioni, mentre il medesimo organo giudicante, a gennaio, aveva parzialmente accolto quello della Cremonese, dimezzandone la multa, per una situazione analoga. Aggiungiamoci pure che i contenuti del ricorso erano pressoché simili, e allora non si capisce (secondo peccato), perché siano stati applicati due pesi e due misure.
Il terzo peccato, però, lo commette il Pergo nella sfida odierna. Ed è un peccato di gola, di ingordigia. Dopo aver compiuto il miracolo ed aver risollevato con orgoglio, caparbietà e gioco, una partita che sembrava avviata ad una cruda disfatta, facendosi lusingare dalla superiorità numerica ha ammiccato al successo ed è stato castigato, sebbene più per le stravaganti interpretazioni del direttore di gara, che per dabbenaggine propria. L’atteggiamento spavaldo assunto dalla squadra cremasca era tuttavia giustificato soprattutto dall’entusiasmo che soffiava alle spalle dopo la prodezza di Gherardi e perdere così, non per la superiorità degli avversari (comunque bravi a monetizzare le situazioni favorevoli prodotte), bensì per l’inadeguatezza dell’arbitro, fa letteralmente girare gli attributi. Anziché per la sconfitta, c’è quindi più indignazione per la sensazione di dover lottare contro i mulini a vento, che alimentano i cattivi pensieri.
Il Pergo di oggi non è dispiaciuto dalla cintola in su. Qualche appunto si può forse muovere al reparto difensivo, censurabile in almeno un paio di reti ospiti. Il pomeriggio, peraltro, è iniziato sotto pessimi auspici, con Zaninelli che ha provato sino a mezz’ora prima della gara, per poi dare forfait. Fuori lui e squalificato Blanchard, Rastelli non ha potuto proporre l’identico schema di Benevento, affiancando Ghidotti al rientrante Pianu e inserendo Romano a centrocampo.
Il Pergo inizia con un convincente piglio offensivo, mentre l’Arezzo, sornione, controlla, esercita un pressing opprimente e si affida alle azioni di rimessa. Al 7’, su lungo lancio in profondità, Ferrari si presenta in area, leggermente decentrato sulla destra, subendo una plateale spinta alle spalle da Cannarsa sotto gli occhi di Paolino Deriù, primo assistente. Il rigore, visto peraltro da una posizione ideale, risulta cristallino, ma Carbone fa ampi cenni di proseguire. Breve sondaggio tra i giocatori in tribuna che siedono accanto (Brambilla, Pambianchi, Guerci, Rossi) ed il giudizio è unanime: pollice verso nei confronti del direttore di gara. Che fischia poco e lascia giocare, anche quando i falli, dall’una e dall’altra parte, sono evidenti. Il Pergo recrimina e l’Arezzo passa in vantaggio: cross in area dalla sinistra di Croce, con deviazione di testa decisiva di Chianese, vice-bomber del girone.
C’è un po’ di sgomento, ma non rassegnazione, perché l’incipit gialloblù è stato persuasivo. Il Pergo reagisce, ma nei primi minuti successivi allo svantaggio, agita più fantasmi che azioni di rilievo. E allora ne approfittano gli aretini, che riscuotono il secondo buono. E’ ancora Croce, sempre dalla sinistra, a catapultare in area il secondo traversone di giornata, deviato dalla difesa cremasca e raccolto da Erpen, il quale addomestica la sfera e la scaraventa sul primo palo, dove Rossi Chauvenet non può arrivare.
Il Voltini è sotto choc e la squadra mostra volontà ed alcuni errori di impostazione a centrocampo. Al 30’ Cazzola prova la prima conclusione verso la porta di Mazzoni, dalla media distanza: fuori! C’è però sempre allarme dalle parti di Rossi Chauvenet, come al 33’, quando Miglietta, dopo uno scambio con Chianese, dal limite dell’area manca di poco l’obiettivo. L’ultimo sussulto del primo tempo porta ancora la firma ospite: Togni, su punizione da trenta metri, impegna Rossi Chauvenet, che neutralizza in due tempi.
Il Pergo del primo tempo, incassato il raddoppio, ha in effetti smarrito l’iniziale brillantezza e dallo spogliatoio ci si attende una scossa. Che arriva con la prima scelta tecnica: dentro Florean al posto di Romano. Al 4’ Le Noci impegna severamente Mazzoni, che respinge l’insidioso calcio di punizione in due tempi. All’8’ Uliano con un lungo diagonale a cambiare fronte d’attacco, invita Le Noci alla conclusione, che termina altissima. Al 12’ il bomber cremasco recupera un pallone vacante sulla linea di fondo campo, mettendolo poi a centro area per Florean, affossato in placcaggio rugbystico da Laverone. Calcio di rigore e secondo cartellino giallo per il difensore aretino. Dal dischetto Le Noci manda Mazzoni da una parte e pallone dall’altra, dimezzando lo svantaggio.
Adesso il Pergo ci crede e spinge con intensità. Al 16’ cross di Cazzola dalla fascia destra e colpo di testa di Florean indirizzato sotto la traversa. In plastico volo, il portiere ospite smanaccia in corner. Un’altra occasione per pareggiare giunge un minuto più tardi: tiro cross di Le Noci bloccato al limite dell’area piccola da Ferrari, che si gira lestamente e calcia in porta tra le braccia di Mazzoni. Mentre il Pergo nutre le speranze dei propri tifosi, l’Arezzo li annichilisce al 20’: punizione dalla trequarti, scambio volante al limite dell’area tra Miglietta e Fofana, e tiro di quest’ultimo che sorprende Rossi Chauvenet, il quale intercetta, ma non respinge a sufficienza. Neppure il tempo di piangersi addosso ed il Pergo ritorna ad un passo dall’impresa. Azione insistita sulla sinistra di Florean (22’), con perfetto assist per Ferrari, che di testa, a due passi dalla linea di porta aretina, rimette sul tram dei desideri la formazione gialloblù.
Il desiderio si esaudisce al 28’: cross di Federici, Mazzoni esce dai pali a vuoto e, dalla parte opposta Gherardi controlla, si accentra e calcia di precisione nella porta sguarnita. Il miracolo sembra compiuto e a questo punto, il Pergo, sbava dallo struggimento di cogliere l’impresa. Il pensiero, tuttavia, si frantuma al 30’. Carboni, tra lo stupore generale e gli strali della tribuna, assegna all’Arezzo un calcio di punizione per un fallo, invece, decisamente subito da Cazzola. Dal calcio piazzato, Figliomeni sale più in alto di tutti e devia nell’angolo alto alla destra di Rossi Chauvenet. E’ il secondo gol subito dal Pergo durante la fase di superiorità numerica!
La squadra, comunque, non si rassegna e raccoglie le ultime forze per rimediare all’ingiustizia, concedendo inevitabilmente il fianco ai contropiedi avversari. Al 32’ Erpen, da buona posizione, grazia la difesa cremasca, mentre sul fronte opposto, al 39’, è Ferrari ad imitarlo indirizzando sopra la traversa l’ennesimo ottimo traversone di Florean. L’ultima occasione cade al 45’: punizione velenosa di Le Noci, con Mazzoni che vola, deviando la sfera sul palo. Se oltre ai cattivi pensieri ci si mette anche la sfiga, quantomeno per oggi bisogna soltanto rassegnarsi. Dopootutto, "come può uno uno scoglio / arginare il mare? ..."

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