mercoledì 14 aprile 2010

Campionato: Pergo - Lecco 4-0

Il Pergo annichilisce il Lecco e sfata il tabù. Ghidotti e Le Noci su rigore nel primo tempo, doppietta di Gherardi nella ripresa, esaltano una prestazione di buon auspicio per lo sprint finale in chiave salvezza




Reti: 17’pt Ghidotti, 26’pt Le Noci su rigore, 11’st Gherardi, 18’st Gherardi.

Pergocrema: Rossi Chauvenet; Lolaico (15’st Romano), Federici; Cazzola, Pianu, Blanchard; Gherardi, Ghidotti, Ferrari (33’st Florean), Le Noci (22’st Tavares), Galli. (Colombi, Bonfanti, Pambianchi, Brambilla). All. Rastelli.

Lecco: Orlandi; Cortese (7’st Arrigoni), Bartolucci; Calzi, Mateo, Villagatti; Galli (28'pt Giannone), Correnti, Ciano, Marconi (14'st Sau), Guglieri. (Pansera, Mandorlini, Antonioni, Soderlund). All. Magoni.

Arbitro: Di Francesco di Teramo (Raimondi di Rovigo, Cannistrà di Messina).

Note: giornata fredda con cielo coperto, terreno in discrete condizioni. Spettatori 1500 circa (paganti 653, abbonati 750) per un incasso di 8.139 euro. Espulso Calzi al 31’pt per gioco falloso. Ammoniti Pianu, Villagatti e Galli. Angoli 4 a 1. Recupero 1'+ 3'.



CREMA. – Fuori la prima. Sfatato il mito della bestia nera. Spazzato a colpi di gol, di bel gioco, di una superiorità cristallina che non concede pertugi alle recriminazioni, un Lecco talmente fragile che impone comprensione.

Il Pergo riprende da dove aveva lasciato. Nel derby del sabato pasquale aveva conquistato elogi, sebbene avesse strappato con un colpo di fondoschiena il pareggio comunque meritato. Oggi, invece, non ha avuto bisogno di fortuna, ma soltanto di concedere il bis, di essere sé stesso e tutto è sembrato normale e sin troppo facile. La facilità deriva soprattutto da un divario tecnico appariscente sin dalle prime battute, divenuto devastante dopo il divario numerico (espulsione di Calzi), che non ha tuttavia influito sul risultato, già saldamente ancorato nella testa dei giocatori cremaschi prima che si consumasse il cartellino rosso.

Un Pergo così accresce i rimpianti di una stagione che avrebbe dovuto volgere al bello, poiché un Pergo così esplosivo non è soltanto la sintesi del tono dimesso degli avversari. Piuttosto, l’arrendevolezza del Lecco è conseguenza della prestazione determinata, quasi rabbiosa, di una squadra smaniosa di lasciarsi alle spalle quella lunga serie di risultati negativi che sfuggivano alla ragione, ma che alimentavano una classifica depressa.

La classifica, anche dopo la giornata odierna, non arride ancora al Pergo. Però la sensazione di fiducia che si avverte nel popolo cannibale è diversa. L’ottimismo è sempre cauto, ma si può guardare avanti con maggiore speranza perché, suvvia, una squadra che in tutta la stagione si è dimostrata inferiore soltanto al Novara, non meriterebbe di ansimare laggiù dove è lieve il contrasto tra il purgatorio e l’inferno.

Il Pergo cala il poker e cala pure un Gherardi in vena di prodezze balistiche, compendiate da una eccellente doppietta nella ripresa che rappresenta il digestivo all’abbondante pasto del quale il Voltini si è oggi cibato. E’ facile enfatizzare il successo contro il Lecco, giacché proprio contro la formazione lacustre i gialloblù avevano dovuto spesso ammainare mestamente le bandiere. Per esorcizzare il tabù, mister Rastelli è ricorso alla formazione che aveva impattato allo Zini, con l’eccezione di Galli schierato ad inizio del match in sostituzione dello squalificato Uliano.

L’impeto dei locali è chiaramente offensivo, l’atteggiamento del Lecco è da subito sulla difensiva. Un colpo di quà ed uno di là, tanto per assestare le fasce, poi comincia il monologo cremasco. Al 15’ primo campanello d’allarme che trilla in area lecchese: Ghidotti raccoglie una corta respinta di Orlandi, su corner di Gherardi, ma è Marconi a mostrare il petto e salvare la deviazione del centrocampista gialloblù. Lo stesso Ghidotti, al 17’, si ripete, e questa volta si registra il vantaggio del Pergo: punizione dalla media distanza sempre di Gherardi e l’incornata del “Ghido” abbatte Orlandi.

Passato in vantaggio, il testimone del “puntero” passa ora a Le Noci, desideroso di muovere il proprio record di gol. Ci prova al 23’, su lancio di Ferrari. Il bomber dribbla secco Cortese e davanti alla porta si fa abbagliare scheggiando soltanto la traversa. Sempre Ferrari, al 25’, a fungere da rifinitore. Lancio per Galli, il cui diagonale è respinto da Orlandi, sulla pallo irrompe ancora Ferrari, che viene falciato da Villagatti. Calcio di rigore che Le Noci non fallisce. Sono già due, ed è proprio tutto vero. E’ vera, anzi, un po’ troppo violenta, anche l’entraa di Calzi, nella zona di centrocampo, nei confronti di Gherardi, che non lascia alternative al direttore di gara: cartellino rosso.

Adesso la strada è proprio in discesa. Al Pergo, che aveva controllato la gara senza stillare sudore per la remissività ospite e per la caparbietà propria, si prospettano distese praterie su cui pascolare serenamente. Al 40’ Gherardi fa le prove generali di quelli che saranno i suoi secondi 45’: conclusione a pelo d’erba da fuori area che impegna Orlandi, bravo a respingere. Allo scadere del primo tempo, però, è il Lecco ad affacciarsi in area cremasca ed è lesto Rossi Chauvenet ad anticipare Marconi, favorito da un fortuito scontro in fase di decollo tra Pianu e Blanchard.

Il canovaccio della ripresa, se non proprio identico, è addirittura migliore di quello precedente. Il Pergo mostra di voler riprendersi con gli interessi qualche sconfitta passata, e alza il tasso di rendimento. Al 7’ Orlandi rinvia coi piedi sul corpo di Gherardi. La sfera arriva in area sui piedi di Ferrari che in precaria coordinazione tocca debole verso la porta, consentendo il recupero del portiere ospite.

Passano tre minuti ed è capitan Le Noci a sfiorare la tripletta: diagonale che spolvera il palo opposto. Più efficace, invece, è il diagonale al 12’ di Gherardi, che conclude un’azione di rimessa da manuale avviata da Ferrari, estraendo il “terno”. Al 19’ l’ottima Gherardi verga la doppietta personale: lanciato in solitudine da un perfetto assist di Romano, concede un secondo diagonale e nessun scampo ad Orlandi. Calato il poker gialloblù!.

Il Lecco è ormai demoralizzato ed il passivo potrebbe lievitare ancora. Ci prova due volte Ferrari: al 24’ (conclusione sopra la traversa dopo aver evitato in area Guglieri), e al 29’ (su sponda di testa di Tavares, evita Villagatti, ma conclude tra le braccia di Orlandi). Un minuto prima ci aveva provato Sau ad onorare la bandiera: dribbla Rossi Chauvenet in uscita, però la conclusione è respinta da Pianu sulla linea di porta. Al 31’ ci ha provato pure Ciano: rasoterra dal limite neutralizzato dal portiere gialloblù.

Poi la gara si trascina rilassante per i tifosi cremaschi, senza più strepiti sino al fischio finale, accolto ovviamente dal convinto applauso del popolo cannibale. La salvezza diretta è sempre là, un po’ più vicina, ma anche con una partita in meno a disposizione. Però non sarebbe più un miraggio se venisse ribadito questo stato di forma.

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