mercoledì 7 aprile 2010

Cremonese – Pergocrema 1-1

 In svantaggio al termine del primo tempo ed in inferiorità numerica dal 10' della ripresa per l'espulsione di Uliano, il Pergo sfiora il pareggio che ottiene, con un'autorete , al 91'. Ancora un rigore negato.


Cremonese – Pergocrema 1-1
Reti: 40’ pt Musetti, 46’ st autorete Carotti.
Cremonese: Paoloni, Sales, Rossi (2’ st Galuppo), Carotti, Viali, Bianchi A., Tacchinardi, Zanchetta, Musetti (43’ st Fietta), Nizzetto, Guidetti (30’ st Coda). All. Venturato. A disp.: Bianchi G., Pradolin, Gilioli, Villar.
Pergocrema: Rossi Chauvenet, Lolaico (21’ st lorean), Federici, Cazzola (39’ st Romano), Pianu, Blanchard, Gherardi (15’ st Galli), Ghidotti, Ferrari, Le Noci, Uliano. All. Rastelli. A disp.: Colombi, Rossi, Brambilla, Tavares.
Arbitro: Cervellera di Taranto (Ricci di Reggio Emilia, Perrone di Modena).
Note: giornata uggiosa, terreno in buone condizioni. Spettatori 4.700 circa per un incasso lordo di 32.000 euro (350 cannibali presenti in curva). Espulso, al 10’ st Uliano per doppia ammonizione. Ammoniti: Carotti, Bianchi A., Musetti. Angoli 9 a 2 per la Cremonese. Recuperi: 0’ + 5’.

CREMONA. – E’ un altro derby dei rimpianti. E anche un po’ mesto. Un pareggio così equivale ad una vittoria. La dedica è scontata, ma soprattutto è profondamente sentita. Non tempera il dolore, però percepire la tenerezza della squadra e la solidarietà del popolo cannibale che hanno un pensiero per chi oggi non c’è più e per chi, adesso, sente forte quel vuoto opprimente, forse aiuta a superare il senso di smarrimento e di angoscia che pesa sulle spalle. Quando, al 1’ di recupero, il pallone ha gonfiato la rete sotto la curva cremasca dopo una carambola e la fatale deviazione di Carotti, che rende giustizia alla prestazione gialloblù, la riflessione di tutti noi è volata lassù, per rendere omaggio con il gol del pareggio alla tristezza del presidente Bergamelli. Quaggiù c’è gioia rispettosa per il risultato sportivo, fortemente voluto come dono e come dimostrazione di stima ed affettività.
E’ una vittoria, pardon: un pareggio, che la squadra aveva in cuore di offrire al suo presidente e, chissà, magari il successo lo avrebbe addirittura ottenuto se l’arbitro non avesse dato una mano alla Cremo al 21’ del primo tempo, quando Rossi ha stoppato, appunto con la mano alzata, il tentativo di aggiramento da parte di Gherardi. Oppure se non fosse stato eccessivamente severo nel punire Uliano con il primo cartellino giallo, anticamera, dopo pochi minuti, del cartellino rosso che ha compromesso seriamente il tentativo di recupero da parte del Pergocrema.
Sino a quel momento (correva il 10’ della ripresa), la formazione ospite stava tenendo dignitosamente il confronto, replicando ad ogni colpo degli avversari, e forse pungendo anche di più. Pur non essendo una corazzata come il Novara, la Cremonese è squadra solida ed ha nel suo repertorio tutti i numeri per gestire il controllo di qualsiasi partita. La superiorità numerica, con un gol di vantaggio, ne doveva quindi facilitare il compito, gettando nella rassegnazione i sostenitori gialloblù. Invece il Pergo non si è afflosciato sul vittimismo. Ha reagito attenuando i colpi ai fianchi dei grigiorossi e proponendosi in avanti con pericolosità, confermando che dalla cintola in giù la seconda della classe non è poi così irresistibile.
Alla fine è stata una partita piacevole, ma soprattutto alla fine è stata una coinvolgente apoteosi con la “Sud” gialloblù, per tutto un tempo schernita dai rivali (ma sempre entro i limiti di cori accettabili) che ha fatto vibrare gli spalti di felicità, mentre sul fronte opposto calava un agghiacciante e surreale silenzio. Pareggiare così, quando ormai erano pronti a saltare i tappi dello spumante, fa parecchio male. E’ la stessa sensazione, a parti invertite, provata nel derby di andata, dominato dal Pergo e vinto dalla Cremonese. A saltare, ora, sono i cannibali, e tutti i giocatori in campo e i dirigenti in tribuna, con uno steward che consiglia a Falconi, considerato il vulcanico precedente, di moderare l’entusiasmo al fischio finale, quasi implorasse solidarietà per l’amarezza conclusiva dei locali.
Il Pergo ha dunque pareggiato in modo romanzesco, ma il risultato è assolutamente legittimo. Piuttosto ha sorpreso che un’avversaria così ben attrezzata, avesse rischiato di capitolare già in precedenza, pur con un giocatore in più per quasi un tempo. Ciò dimostra il temperamento messo in campo dalla squadra di Rastelli, che ha saputo reagire alle avversità, sfiorando per propri meriti il pareggio prima di beneficiare della carambola stile flipper, fatale ai cremonesi.
La formazione cremasca è quella annunciata. Dall’infermeria è dimesso Rossi, che siede in panchina, mentre rimane sempre lunga la lista dei convalescenti (tra cui Guerci, Marconi, Pambianchi e Zaninelli). Il Pergo si presenta con il lutto al braccio e all’inizio viene osservato un minuto di raccoglimento in memoria di papà Luigi Bergamelli. La curva ospite è presidiata da 350 cannibali, giunti nel capoluogo prevalentemente in treno, che scambiano alcuni cori con i rivali in un contesto tuttavia corretto e senza alcun incidente.
La partita non si infiamma subito. Le due squadre concedono i primi minuti alla fase di reciproco studio. Qua e là, piccole vampate. Come all’8’, quando Nizzetto è il terminale di una manovra di rimessa, con tiro dal limite che finisce sopra la traversa. Risponde un minuto dopo Ferrari: recupera un pallone al limite dell’area di rigore, appoggiandolo poi trasversalmente per Ghidotti, che di prima intenzione allarga sulla sinistra per Le Noci, il quale da discreta posizione fa esplodere un diagonale anch’esso alto. Dopo una serie di rimpalli, al 12’ bomber Le Noci abbozza una conclusione ad effetto debole e centrale.
La gara prosegue su ritmi accettabili, con frequenti capovolgimenti di fronte. Più possesso palla per la Cremonese, più insidiose le repliche ospiti. Al 21’ Gherardi, all’altezza del vertice destro dell’area di rigore, fa il “sombrero” a Rossi, che d’istinto gli stoppa il pallone con la mano. Il penalty, confermato anche dalle riprese televisive visionate durante l’intervallo, è netto, ma il direttore di gara (e soprattutto il suo assistente, vicino all’azione), non intervengono, provocando le accese proteste gialloblù. Lo stesso Gherardi, due minuti più tardi, si produce in un’iniziativa personale, con tiro dal limite dell’area fuori misura.
Al 24’, altra situazione dubbia in area di rigore cremonese. Le Noci segna, ma la rete viene annullata per un precedente fuorigioco di Gherardi. Mentre Rastelli si agita in segno di dissenso, la Cremonese va in gol: cross dalla destra di Tacchinardi e Musetti da posizione ravvicinata supera Rossi Chauvenet. L’arbitro però invalida per un fallo di mano dell’attaccante locale. Per queste due occasioni, però, le riprese televisive danno ragione al direttore di gara.
Si riparte con un torto a zero per il Pergo, che rischia di capitolare al 30’: ottima la risposta di Rossi Chauvenet sul tiro arcuato di Zanchetta. La Cremonese sembra prendere il sopravvento e al 32’ sfiora nuovamente il vantaggio: corner dalla sinistra e Bianchi, di tacco, accarezza il secondo palo. Il Pergo non si chiude, anzi attacca e il match torna a viaggiare su un sostanziale equilibrio. Al 35’ Uliano lancia in profondità Ferrari. L’attaccante addomestica con il petto la sfera, poi si accentra e di interno fa partire una perfida traiettoria che sfiora l’incrocio dei pali. Al 39’ è ancora il Pergo, che attacca sotto la curva locale, a mettere in crisi la retroguardia grigiorossa: cross dalla sinistra di Ghidotti per lo stacco in area di Gherardi: la deviazione di testa dell’ex impegna severamente Paoloni. Al 40’ arriva lo sconforto. Il sesto angolo di giornata per i padroni di casa è uno schema che Musetti, appostato pochi passi dentro l’area, applica alla perfezione: tiro volante a incrociare sul secondo palo, e per Rossi Chauvenet non c’è proprio nulla da fare. Peccato!
Non ci sono cambi all’inizio di ripresa, mentre al 2’ deve cambiare passo Blanchard per sventare una pruriginosa azione di rimessa avversaria. Al 3’ Uliano si presenta in area solo davanti a Paoloni, ma si alza la bandierina dell’assistente a segnalare l’offside. Il centrocampista, dopo il fischio, appoggia (nemmeno calcia!) il pallone in porta e l’arbitro, con sproporzionata severità, lo ammonisce. Al 10’ succede un po’ di tutto. Cross di Sales dalla fascia destra, raccolto in area da Nizzetto: tiro debole. Sul capovolgimento di fronte, cross dalla sinistra di Le Noci per Gherardi, che controlla ma spara alto. Spara invece qualche protesta di troppo Uliano, dopo aver subito un fallo a centrocampo. Doppio giallo e doccia anticipata. Nella fattispecie, il cartellino giallo non scandalizza, ma sulla coscienza dell’arbitro rimane l’intolleranza nella prima ammonizione. Uliano abbandona il campo amareggiato, con il rimbombo dei rimbrotti di mister Rastelli. Adesso si, che diventa dura e verrebbe da dire: lasciate ogni speranza. La curva cremonese, con la superiorità numerica, assapora il momento e incalza i rivali, anticipando la festa. E’ qui, che il Pergo dimostra la sua forza caratteriale. Non si deprime, lo spirito quasi insorge. Rastelli manda in campo Galli al posto di un ottimo ma ormai esausto Gherardi, poi Florean prende il posto di Lolaico, e Ghidotti quello di Lolaico. Al 25’ altra protesta gialloblù: Le Noci è agganciato all’altezza del vertice destro dell’area cremonese. I giocatori gialloblù invocano il secondo rigore del sabato santo, mentre Cervellera assegna la punizione dal limite. Batte lo stesso Le Noci con una traiettoria insidiosa, sulla quale nessun compagno interviene per la deviazione in mischia. La Cremonese ha spazi per il contropiede, che non finalizza anche per l’attenta disposizione del reparto difensivo cremasco. Al 35’ bella triangolazione proposta da Florean, proseguita da Le Noci e conclusa da Ferrari con un tiro che fa gridare al gol, mentre la sfera spolvera soltanto il palo alla sinistra di Paoloni. Passa un minuto e annotiamo un altro brivido in area locale: da un cross dalla sinistra, Pianu in tuffo indirizza in porta a colpo sicuro, ma Paoloni è superbo nel deviare la ravvicinata capocciata del centrale ospite.
A questo punto Rastelli gioca l’ultima carta a disposizione: dentro Romano al posto di Cazzola, anch’egli ormai sfinito dopo una gara senza concedersi soste. Iniziano i 5’ minuti di recupero concessi dall’arbitro. Le Noci batte il secondo corner del Pergo e nella caotica mischia, un difensore grigiorosso rinvia sul corpo di Carotti, che devia involontariamente la sfera nella propria porta. I trecentocinquanta cannibali scendono dagli spalti e sono come un’onda marina che si stempera contro la rete di recinzione, scuotendola per scaricare gioia e umiliazioni. Sull’altro fronte scende di getto un mutismo “assordante”. Il pareggio è meritato, ma al 49’ un’incauta scivolata di Pianu, che concede palla per il potenziale successo cremonese, rischia di rovinare la festa. I compagni recuperano e la beffa non si consuma. La festa prosegue. Abbracci in campo e sugli spalti, poi tutti insieme sotto la curva a festeggiare, con un malinconico pensiero ed una ideale pacca sulle spalle di conforto a chi, oggi, non ha potuto essere presente, ma lo è nel cuore del popolo gialloblù.

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