martedì 31 marzo 2009

Campionato: LECCO - PERGOCREMA 1-0

LECCO – PERGOCREMA 1-0

RETE: 39’ pt Buda

LECCO: Zappino, Grimaldi, Guglieri, Villagatti, Chomakov, D'Ambrosio, Buda (27' st Sangiovanni), Bernini (15' st Corti), Alteri, Antonioni, Montalto (23' st Romanelli). All. Pellegrino. A disposizione: Andreoletti, Mateo, Santoni, Ferretti.

PERGOCREMA: Russo, Marconi, Ghidotti, Brambilla (41' st Ragnoli), Rossi, Finetti, Garavelli (21' st Galli), Sambugaro, Tarallo, Bonazzi (18' st Facchinetti), Le Noci. All. Piantoni. A disposizione: Brivio, Gentili, Quaresmini, Boscolo.

ARBITRO: Guida di Torre Annunziata (Tino di Milano e Martini di Monza).

NOTE: Giornata fredda, con vento e pioggia caduta durante tutto l’incontro. Terreno di gioco scivoloso. Spettatori: 1.013 (711 abbonati + 302 paganti) per un incasso di € 8.582,00. Ammoniti: Montalto, Buda, Finetti, Rossi. Angoli: 5-2 per il Lecco. Recupero: 1' + 4'.

LECCO. - Il re non è nudo, però è rimasto in mutande. Questo potrebbe essere il parziale messaggio che giunge da Lecco, ma nemmeno si può sempre essere in pompa magna. Il Pergo lo si può mettere alle corde, non è facile ma si può, ed il Lecco ci è riuscito, vincendo meritatamente il match. E così i lacustri ottengono sei punti nelle due sfide con i cremaschi. Quella di oggi ha parecchie analogie con la precedente: nessun alibi e nessun rammarico.
Bello il Lecco e bruttino il Pergo, in un pomeriggio di luna storta. E' forse la prima volta nel girone di ritorno che il portiere avversario dei gialloblù non è chiamato direttamente in causa, e questo è un dato molto eloquente. Un solo tentativo, ravvicinato, di Tarallo, e poi conclusioni fuori misura. Tenendo conto degli stress assortiti, è comunque consolante vedere che l’impegno non è difettato in una partita ben combattuta, acre, ma non cattiva.
Pur meritando di vincere per le occasioni create, il Lecco è stato costretto a rimanere sulle spine sino al 94’, mettendoci del suo. Occorreva, per loro, quel che in gergo si chiama fortuna, ma sarebbe più appropriato chiamare precisione e lucidità sotto porta. I locali hanno giocato ad alto ritmo fino alla soglia dei sedici metri, poi spesso la lucidità è mancata. Per molto tempo però il Lecco ha impedito al Pergo di giocare come sa e come avrebbe voluto, e non è cosa da due spiccioli. Probabilmente, nel contesto dei due confronti, i locali hanno azzeccato l’antidoto per combattere con efficacia i meccanismi tattici degli ospiti, facendo mancare i rifornimenti alle punte avversarie.
Conseguentemente la prestazione del Pergo non è stata esaltante: troppo spesso ha dovuto sostare nella propria metà campo per frenare l’impeto offensivo locale. Tuttavia, dopo la lunga serie di risultati positivi e di prestazioni brillanti, il semaforo rosso doveva prima o poi accendersi e non è quindi il caso di fare drammi dinnanzi ad una sconfitta che non scalfisce minimamente quanto di ottimo la squadra ha sinora costruito.
Dopo una settimana primaverile, è pioggia vera quella che cade su una città che ha sete di punti. Piove per tutto l’incontro e di vero c'è anche l’agonismo del Lecco, spinto dal vento che lambisce il Resegone innevato e porta sul Rigamonti un’aria gelida e pungente.
Anche il Lecco punge subito, mostrando le sue bellicose intenzioni: al 6’ il brivido in area cremasca è però procurato da Rossi, che interviene preciso sulla palla nel contrasto con Montaldo: il pubblico di casa ha un sussulto contro l’arbitro, che in verità ha diretto bene, in modo più autorevole che autoritario.
Il Pergo replica all’8’: suggerimento in profondità di Tarallo all’indirizzo di Bonazzi, anticipato fuori area da Zappino. C’è più foga nel gioco del Lecco e più geometria in quello del Pergo. Ma il terreno scivoloso non consiglia finezze e premia chi è più determinato. Riesce, la finezza, a Le Noci, che al 9’ addomestica da giocoliere il pallone, si accentra e prova la conclusione: fuori di poco.
Al 24’ primo serio pericolo per Russo: l’azione è originata da un suo difettoso rilancio con le mani, che favorisce Alteri. Finetti, in recupero, toglie le castagne dal fuoco, ma si becca l’ammonizione. La punizione, decentrata sulla sinistra, è calciata da Chomakov senza troppa gloria.
Il Pergo prova ad intervallare il predominio avversario con qualche sortita offensiva, ma in effetti il controllo della sfera non risulta agevole. I pericoli maggiori sono perciò affidati ai calci piazzati, quasi sempre griffati Lecco. Ancora Chomakov, su punizione, al 38’, con pallone deviato in corner: il cross dalla bandierina è raccolto a centro area da Buda, che sbatte le ali e stacca più in alto di tutti, deviando nell’angolo dove Russo non può arrivare.
Rotto l’incantesimo, il Lecco si esalta, ma con una immediata reazione d’orgoglio il Pergo potrebbe subito pareggiare. Al 42’, da un cross dalla destra, Tarallo devia a due passi dalla linea di porta e Zappino, ben piazzato, annulla l’insidia.
Nella ripresa ti aspetti un Pergo più aggressivo, ed invece, almeno inizialmente, è sempre il Lecco a mostrare gli artigli. E’ soprattutto sui corner che i lacustri mettono maggiormente in affanno la retroguardia gialloblù. Russo, non particolarmente impegnato tra i pali, è chiamato a qualche straordinario nelle uscite in mischia.
All’8’, però, il portiere cremasco deve compiere un capolavoro per mortificare la conclusione velenosa di Montaldo, che ha provato a sorprenderlo dalla distanza.
Dopo poco più di un’ora di gioco, Piantoni avvia i cambi. Prima entra Facchinetti al posto di Bonazzi, poi Galli al posto di Garavelli. Nell’intermezzo (20’) solito calcio di punizione affidato al piedino velenoso di Chomakov e Russo questa volta è baciato dal palo.
Cresce l’intensità della pioggia e il Pergo, nei minuti finali, cerca di adeguarsi, pigiando sull’acceleratore. Al 26’ Zappino sfarfalla in uscita, ma Le Noci scivola prima di poterne approfittare. Sorte analoga per Marconi, che al 35’ perde l’equilibrio al momento di affacciarsi in area, complice un terreno che regge bene, ma è pur sempre ingannevole.
Al 37’ il Pergo va vicinissimo al pareggio: Le Noci, sulla sinistra, appoggia all’iindietro la sfera all’accorrente Sambugaro, che calcia di prima intenzione, spolverando però il palo esterno.
Sul fronte opposto, invece, è Alteri (38’) che mette in affanno Russo con un pallonetto: l’estremo difensore ospite recupera smanacciando il pallone e poi recuperandolo proprio sulla linea di porta. All’84’ Piantoni tenta la carta della disperazione, inserendo Ragnoli a sostegno delle punte, con la speranza che nella tre-quarti e dintorni gli arrivi sul piede l’occasione per far esplodere il suo siluro. Esplode, invece, il boato liberatorio del pubblico di casa dopo quattro minuti di recupero. Il Lecco, ancora una volta, ha spento le velleità cremasche, confermandosi un avversario ostico. Peccato, perché i risultati di oggi avrebbero permesso al Pergo di insediarsi prepotentemente in zona playoff. O meglio, avrebbero consentito di incassare punti utili per raggiungere la salvezza con dovuto anticipo. Alla cassa, invece, riscuote solo il Lecco. In quel ramo del lago di Como che volge al ... tramonto, non c’è neppure spazio per recriminare.