lunedì 23 marzo 2009

Campionato: PERGOCREMA - PORTOGRUARO 1-1

Ultimo minuto di gioco ancora sfortunato per il Pergo. Dopo essere passato in vantaggio con la rete di Sambugaro, al 90' ha infatti subito, complice un rilassamento difensivo, il pareggio degli ospiti, che vedono così premiata una prestazione convincente.

PERGOCREMA - PORTOGRUARO 1 - 1

RETI: 27’ st Sambugaro, 45’ st Cesca.

PERGOCREMA: Russo; Marconi, Rossi, Finetti, Federici (4’ st Ghidotti), Sambugaro, Brambilla, Garavelli, Facchinetti (21’ st Bonazzi), Le Noci (38’ st Boscolo), Tarallo. All. Piantoni. A disposizione: Brivio, Ragnoli, Gentili, Araboni.

PORTOGRUARO (4-4-2) Rossi, D’Alterio, Gargiulo (26’ st Specchia), Maraschi, Gotti, Carboni, Cuffa, Mattielig, Cunico, Abate (31’ st Cesca), Espinal (34’ st Umunegbu). - All. Calori - A disposizione: Marcato, Pavan, Canciani, Giardina.

ARBITRO: Bergher di Rovigo (Col di Nuoro, Gotti di Bologna)

NOTE: Pomeriggio primaverile, temperatura mite, campo non in perfette condizioni. Spettatori 1150 per un incasso lordo di 8.661 euro, compresa quota abbonati.
Ammoniti Finetti e D’Alterio. Angoli 2 a 0 per il Pergocrema. Recuperi: 1’ + 3’.

CREMA. – Per un punto, Martin perse la cappa. Si racconta che Martino, priore di un convento, aveva scritto sulla porta d'ingresso una frase nella quale c'era un punto collocato fuori posto, che ne capovolgeva completamente il senso. Anziché scrivere: Porta patens esto. Nulli claudatur honesto (La porta sia aperta. A nessuna persona dabbene sia chiusa), l’abate scrisse: Porta patens esto nulli. Claudatur honesto (La porta non sia aperta a nessuno. Sia chiusa alle persone dabbene). Per l'errore commesso, Martino perse la cappa, cioè il priorato.
Per un minuto, l’ora canonica è il 90’, il Pergo ha invece già perso quattro punti: i due di domenica scorsa a Cremona, con il palo interno di Araboni, e altrettanti oggi, per il fatale rilassamento difensivo che ha consentito al Portogruaro di ottenere il gol del pareggio.
Apparentemente è stata una partita senza molta intensità. Alla fine è comunque servita per aggiungere un importante tassello al puzzle che compone la salvezza. E’ stata una partita che doveva servire a tante cose. Ad esempio, a chi, nel mondo, soffre la fame, prima di tutto. E' bello e giusto che la LegaPro si sia mossa per un' iniziativa di solidarietà. Speriamo che giunga acqua al mulino...
Nel primo tempo c'è molto Pergo, un goccetto di Porto e buon cocktail a tutti. Nella ripresa, quantomeno all’inizio, meglio gli ospiti, che però subiscono il vantaggio quando meno se l’aspettavano, per poi rischiare il tracollo se bomber Le Noci avesse materializzato almeno una delle due occasioni avute. E nel finale, per ... bacco, quando già si sorseggiava il nettare della vittoria, è giunto il gol di Cesca, a rovinare la festa. Il pareggio, però, è il risultato più giusto di una partita equilibrata e assai corretta (due soli ammoniti), diretta in modo anglosassone da Bergher di Rovereto, che ha forse sulla coscienza un calcio di rigore negato a Tarallo nel finale del primo tempo: l’impressione dalla tribuna è univoca ed il popolo cannibale invoca il penalty, però l’arbitro era a due passi dall’azione e allora ci concediamo soltanto il beneficio del dubbio.
Smaltita l’euforia del derby, si ritorna al Voltini per un match che nella pratica è ancor più insidioso rispetto a quanto si sia scritto. Mister Piantoni tiene in panchina Ghidotti e schiera dal primo minuto Facchinetti, arretrando perciò la posizione di Marconi. Il Portogruaro si mostra assai prudente e chiude ogni pertugio nelle retrovie, sviluppando qualche ripartenza che potrebbe fare male. Più smanioso il Pergo, che ha fretta di raggiungere la quota salvezza, per poi dedicarsi alla coltivazione dei sogni. E allora, subito avanti. Al 3’ Sambugaro allunga in area un pallone per Le Noci, anticipato in uscita da Rossi, il quale respinge sui piedi di Facchinetti, defilato sulla destra: cross e Le Noci prova una giravolta senza precisione.
Il Pergo insiste, sfruttando molto le fasce laterali. All’8’ è Le Noci a procurare un cross dalla destra: Tarallo a centro area non aggancia, ma alle sue spalle sopraggiunge Sambugaro, il cui tiro è tuttavia respinto da un difensore ospite. Nel promettente inizio gialloblù, ci mette del suo anche Marconi, che all’11’, ben lanciato in profondità da Garavelli, guadagna la linea di fondo campo e catapulta in area il pallone per la testa di Le Noci: deviazione alta.
La spinta del Pergo è continua e l’azione offensiva è più agevole lungo la prateria destra. E’ comunque soffocante la pressione dei giocatori veneti, che aggrediscono e raddoppiano le marcature su qualsiasi gialloblù entri in possesso della sfera, lasciando pochi spazi per giocare e pochi attimi per meditare. Al 14’ Carbone, dalla distanza, fa registrare il primo tentativo verso la porta di Russo, che controlla sicuro la traiettoria alta della palla. Al 21’, invece, il portiere cremasco rimedia ad un errore dei compagni di centrocampo, che perdono palla e consentono l’azione di rimessa avversaria: Abate si presenta insidioso nei pressi di Russo, che lo costringe a decentrarsi, per poi bloccare senza affanno la debole conclusione. Sembra però trillare la campanella della ricreazione, anziché quella dell’allarme e, dopo un’occasione favorevole per il Pergo (scambio tra Le Noci e Facchinetti, che entra in area ma indugia nella botta in porta), al 24’ Cunico, lanciato in profondità da Carbone, si presenta in solitudine davanti a Russo, che in uscita gli respinge il tiro.
Il pericolo corso consiglia minor foga offensiva e maggior copertura a centrocampo, sicché la gara prosegue senza altri acuti. Sino agli sgoccioli che precedono l’intervallo. Al 44’ Garavelli, sempre dalla corsia preferenziale destra, mette a centro area un pallone all’indirizzo di Tarallo, che anticipa il diretto avversario, subendo una vistosa trattenuta rugbistica. Tutto regolare. Sambugaro raccoglie la respinta della difesa e da 25 metri prova a sorprendere Rossi: alto di poco. Al 46’ altro cross dalla fascia destra, di Facchinetti, con Tarallo che si avventa sul pallone e calcia di prima intenzione, con potenza, ma con le coordinate non ottimali. Fuori.
Nella ripresa sono gli ospiti a manifestare maggior vivacità. Sebbene non raggiungano sovente la zona presidiata da Russo, mantengono però alto il livello di guardia per Finetti e compagni. Mentre il Portogruaro si illude, il Pergo a sorpresa (27’) passa alla cassa e riscuote. Bonazzi imposta la ripartenza a centrocampo servendo sulla destra Le Noci, che effettua un lungo cross sul secondo palo. Sambugaro sbuca alle spalle dei difensori e di piatto, ad un paio di metri dalla linea di porta, realizza il vantaggio.
I veneti accusano il colpo e perdono parte della brillantezza mostrata nella ripresa. Il Pergo si procura un paio di occasioni per archiviare la pratica, sempre con Le Noci, che probabilmente versa in lucidità negli ultimi metri l’immenso lavoro prodotto durante la gara. E, come si dice, chi sbaglia paga. Scorre il 90’ quando, da una punizione apparentemente innocua, la difesa rimane immobile facendo il gioco di Cesca, ben posizionato alle spalle del blocco gialloblù: diagonale di precisione che supera Russo. E’ un pareggio mortificante, ma soltanto perché il palato era già predisposto ad assaporare il successo. E’ un pareggio che brucia, anche perché al 47’, nell’ultimo assalto disperato, dal cross di Ghidotti, il Pippo cremasco quasi quasi vergava la doppietta. Ma è un pareggio equo, perché il Portogruaro, a dispetto della classifica, è risultata una delle migliori squadre scese al Voltini. Spesso si cavilla sull’equilibrio al ribasso del campionato. Visto il Porto, che sta dietro, forse bisognerebbe rilanciare le quotazioni.

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