sabato 16 gennaio 2010

Campionato: Pergocrema - Pro Patria 1-1

Un Pergo part-time ottiene nel finale il pareggio contro la Pro Patria. Impalpabile il primo tempo, buona prova nella ripresa, nel corso della quale ha colpito una traversa e si è visto annullare due reti.



Pergocrema – Pro Patria 1-1
Reti: 31' st Melara, 42' st Le Noci.
Pergocrema: Colombi, Ghidotti, Zaninelli, Di Bella, Federici, Guerci (18' st Gherardi), Cazzola, Brambilla, (37' st Florean), Uliano (1' st Galli), Le Noci, Tavares. All. Bonazzi e Scanziani. A disp.: Brivio, Bonfanti, Tobanelli, Anastasi.
Pro Patria: Caglioni, Aquilanti, Rinaldi, Chiecchi, Barbagli, Baù (27' st Melara), Cristiano, Bruccini, Pacilli, (22' st Urbano), Serafini, Ripa (34' st Sarno). All. Cosco. A disp. Giambruno, Masiero, Marci, Polverini.
Arbitro: Irrati di Pistoia
Note: giornata piovosa, terreno allentato. Spettatori 1000 circa, di cui 207 paganti e 750 abbonati, per un incasso di euro 4808 (1429+quota abbonati di 2835). Espulso al 46’ st Bonazzi per proteste. Ammoniti: Guerci, Federici, Cristiano, Barbagli, Serafini, Baù. Angoli 2 a 1 per il Pergocrema. Recupero 1' + 4'.

CREMA. – E’ un pari che va di traverso. Anzi, di traversa. Vedere il Pergo, è una fitta al cuore. Ogni volta l’occasione è buona per uscire dal tunnel, e ogni volta sembra sempre l’inizio del tunnel. C’è l’immensa voglia, alla vigilia, di dare una scossa al torpore; c’è poi la paura che prevale il giorno della partita. Il primo tempo, lievissimo di pathos, è tutto qui, nel desiderio di non prenderle. Più che contro la Pro Patria, il Pergo dei primi 45’ gioca contro una maledizione, quella di esorcizzare innanzitutto le ombre di sé stesso. E’ scritta nelle ultime partite, questa paura, e la rileggeremo anche oggi. Si coglie questa sensazione guardando gli occhi, scrutando gli sguardi intimoriti di giocatori ormai increduli e quasi depressi. Eppure possiedono le qualità per superare il periodo agonizzante, quelle capacità che nella ripresa hanno espresso compiutamente mettendo alle corde, ma purtroppo non superandola, la Pro Patria. Non crediamo di andare controcorrente affermando che ai punti il Pergo avrebbe vinto. Di punti, purtroppo, ne rimane però uno solo per alimentare una classifica asfittica.
La formazione ospite, nel secondo tempo, ha sofferto l’incedere offensivo dei gialloblù; il popolo cannibale, invece, ha sofferto per le briciole rimaste alla fine, rimuginando su un pensiero banale: se la squadra avesse disputato anche la prima frazione di gioco con la stessa verve agonistica, qualcosa non sarebbe cambiato? Il Pergo, purtroppo, ha fatto bene quello che doveva fare soltanto a mezzo servizio, cioè nella ripresa, mentre in precedenza era rimasto in surplace ad attendere gli avversari. I quali non sembravano predisposti a stillare sudore, bensì, classifica permettendo, hanno manifestato di non disprezzare il pareggio.
Due gol annullati per fuorigioco (persiste un forte dubbio sul primo di Tavares, corretta la segnalazione di irregolarità su quello di Le Noci), qualche occasione qua e là, prima di subire il vantaggio ospite. Questa volta, quantomeno, i cremaschi non si sono avviliti. Ritrovando l’orgoglio, hanno infatti reagito con rabbia, ottenendo il pareggio ma sorseggiando comunque un brodino.
E’ stata quindi una gara dai due volti. Nel primo tempo, gestito dai bustocchi, non è successo praticamente nulla, sicché è stata offerta al pubblico pagante e scontento, una prestazione rabbrividente. Demerito, nella fattispecie, dei locali più che degli ospiti. Fortunatamente il canovaccio non è stato replicato nella ripresa, con la formazione cremasca più motivata e apprezzata.
Pioviggina sul Voltini, e sino a pochi minuti dalla fine, erano soprattutto lacrime amare. Il manto erboso è allentato e non consiglia raffinatezze balistiche. Il Pergo si presenta con la novità del modulo 4-1-3-2, ma i critici sosterranno poi che le cose migliori si sono viste ritornando al 4-3-3. Procediamo con ordine. Florean è appunto sacrificato all’altare modulare: fuori lui, dentro Brambilla. Poi, per il resto, tutto è come a Foligno. Meno la condotta di gara gialloblù. In Umbria, per circa un’ora, il Pergo aveva sbattuto le ali; oggi, per tutto il primo tempo è come una chioccia accovacciata sulle proprie paure. E non osa. Osa invece la Pro Patria al 29’: Pacilli pesca in area Ripa, fermato da un provvidenziale recupero di Ghidotti. L’unica annotazione sul fronte opposto è fornita da uno scambio tra Le Noci e Guerci, con conclusione di quest’ultimo dal limite dell’area abbondantemente sopra la traversa. Tutto qui, prima della bibita calda dell’intervallo.
Nella ripresa la sinfonia è più coinvolgente. Non è un inno alla gioia, ma neppure note dimesse. Il ritmo si alza e sembra il tripudio all’11’, quando Tavares, sul cross di Brambilla dalla fascia destra, sbuca davanti alla porta ospite ed uccella Caglioni con un colpo, di testa, che aveva confessato non essere la dote principale del suo repertorio. Il portoghese dalla gioia si spoglia la maglia, ma l’arbitro annulla su segnalazione dell’assistente per offside. Rivista in televisione, rimangono molte perplessità sulla correttezza dell’indicazione del guardalinee.
Potrebbe ripetersi, Tavares, al 21’: sempre dal corridoio destro, ottimo cross di Cazzola a centro area, e questa volta l’attaccante di casa, in scivolata ed in posizione regolare, arriva con leggero ritardo. La palla giunge sui piedi di Le Noci, che da posizione decentrata la indirizza sul fondo. Due minuti dopo tremano nuovamente i bustocchi, mentre smoccolano i cremaschi. La lancetta del cronometro segna il 23' quando Galli ruba palla a Cristiano e lancia in profondità Gherardi, il quale si accentra e dal limite dell'area, con un siluro imprendibile per Caglioni, colpisce in pieno la traversa

La Pro Patria è assediata, ma non si scompone. Al 29’ è Di Bella a raccogliere in area uno spiovente su punizione, ma la sua girata termina di poco a lato. La Pro Patria non si spezza, ed a sorpresa passa in vantaggio nell’unica azione offensiva della ripresa. L’iniziativa è promossa da Urbano, che evita dapprima Ghidotti e poi Zaninelli, quindi perfeziona l’assist a pelo d’erba per Melara, che si libera di Federici e ammutolisce il Voltini.
Gli spettri del recente passato aleggiano ora minacciosi. C’è poco tempo per recuperare e, soprattutto, ci sarà la forza per reagire? Nell’attesa di sciogliere il dubbio, i bustocchi provano a mettere ko le residue energie cremasche con Serafini, che al 39’ lancia in contropiede Urbano: il diagonale dell’argentino non è fortunatamente dei migliori. Al 42’ il Pergo ottiene il meritato pareggio: Tavares approfitta di un errato disimpegno di Rinaldi, gli scippa il pallone ed entra in area, per poi servire l’assist a Le Noci, appostato in perfetta solitudine davanti alla porta ospite. Si sospira, e ci sarebbe anche l’occasione per esaltarsi. Al 45’ bomber Le Noci, pochi passi dentro l’area, calcia a rete sul primo palo, costringendo Caglioni alla deviazione. Sulla respinta ci prova Galli, ma è ancora Caglioni a neutralizzare, senza trattenere la sfera, che giunge sui piedi di Le Noci: la rete si gonfia, come il cuore del popolo cremasco. Poi la doccia fredda: gol annullato per fuorigioco. Si alzano le proteste del pubblico e anche quelle di Bonazzi, che viene allontanato dal campo. Dal giubilo alla delusione è un attimo, mentre beffarda e fatale sventola la bandierina a segnalare la posizione irregolare dell’attaccante gialloblù.

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