lunedì 23 novembre 2009

Campionato: Pergo - Benevento 1-2

E' la solita tiritera: il Pergo convince sul piano del gioco, ma incassa la seconda sconfitta consecutiva, la quarta stagionale. Con tre tiri nella porta di Manzoni, il Benevento segna due gol, mentre le innumerevoli occasioni prodotte dai gialloblù fruttano soltanto la rete di Le Noci.

Pergocrema - Benevento 1-2
Reti: 22’ e 29’ pt Evacuo, 14’ st Le Noci.
Pergocrema: Manzoni, Ghidotti, Di Bella, Brambilla (1’ st Galli), Bonfanti, Federici, Cazzola, Uliano (1’ st Marconi), Florean, Le Noci, Degano (18’ st Anastasi). All. Rastelli. A disp.: Colombi, Bonometti, Crocetti, Storm.
Benevento: Gori, Pedrelli, Palermo (37’ st Ferraro), Cattaneo, De Liguori, Landaida, Ciarcià (18’ st La Camera), Pacciardi, Evacuo (29’ st Germinale), Castaldo, D'Anna. All. Acori. A disp.: Corradino, Ignoffo, Cejas, Clemente.
Arbitro: Paparazzo di Catanzaro (La Grotteria di Novara, Colongo di Verbania).
Note: Pomeriggio con sole, campo in discrete condizioni. Spettatori 1273 per un incasso lordo, compresa quota abbonati, di € 7.039. Ammoniti: De Liguori e D’Anna. Angoli 8 a 1 per il Pergo. Recupero: 2’ + 4’.

CREMA. – Il Pergo ha ormai fame di punti come un passero di briciole in pieno inverno. Va beh, la classifica che illanguidisce non è una briciola, e neppure il Pergocrema è un passero. Tutt’al più, sono canarini i suoi fans. Però l’ansia di addentare qualche punto non consente paragoni più poetici e, d’altra parte, anche il Benevento ha crampi famelici allo stomaco. Prego passare dall’Ospitality del Voltini per un voluttuoso spuntino.
I campani passano invece sul campo, quasi a sorpresa. Dopo pochi minuti di gara, c’è giusto il tempo per annuire e sostenere che il Pergocrema è in splendida forma, e il Benevento esorcizza l’entusiasmo dei locali segnando il suo primo gol. In splendida forma il Pergo lo è stato davvero, almeno sino alla tre quarti, come a Como e come a Perugia. E adesso, avanti a maledire la iella? Indro Montanelli sosteneva che tre indizi fanno una prova. Tre gare sfigate, con un solo punto raccolto in riva al Lario, probabilmente esprimono problematiche diverse, oltre alle legittime imprecazioni contro la dea bendata. Con tre tiri i campani hanno segnato due reti. Sfugge al momento il numero dei tanti tentativi gialloblù verso la porta di Gori, mentre è spietato ed emblematico l’esito: una sola rete!
Il Benevento non meritava di vincere, però non ha scippato nulla. E’ sul fronte opposto, invece, che si è sciupato troppo e questo non è un demerito della squadra ospite. Anche contro i campani s’è visto l’impegno, e neppure confuso e cieco. Ci sono stati il pressing, il gioco, le occasioni da rete. Ci sono stati, insomma, tutti gli ingredienti per riassaporare il successo, che purtroppo non è giunto. Certo, due botte così in meno di dieci minuti, quando sembrava che il vento soffiasse alle spalle della squadra gialloblù, non sono il modo migliore per tirarsi su il morale. Eppure il Pergo ha reagito, soprattutto nella ripresa, e non sono mancate le opportunità addirittura per ribaltare il risultato. Alla fine rimane lo sconforto, l’amarezza, pure la rabbia. E un interrogativo: si gioca bene e si perde: che cosa c’è che non funziona?

E’ una questione, ed è ormai come una filastrocca, di fortuna. E’ anche una questione di punti di vista: cristallino per noi il penalty non concesso al 4’ a Florean. E’ probabile che all’arbitro Paparazzo non funzionasse il flash, cogliendo perciò sfuocata l’immagine del contatto. Chissà, forse qualcosa sarebbe cambiato perché il vantaggio del Pergo ad inizio gara avrebbe costretto gli avversari ad abbandonare la trincea, liberando spazi alle azioni di rimessa. Del senno del poi, come si dice, sono tuttavia piene le fosse.
Il Pergo si presenta in un Voltini sempre meno frequentato (e con la tessera del tifoso che fa ancora strage di supporter ospiti: un solo biglietto venduto per la Curva Nord, anch’esso probabilmente per errore), con alcune novità. La più appariscente è quella di Manzoni tra i pali, premiato dopo la buona prova di Coppa Italia. Poi, sempre rispetto alla gara di Perugia, Brambilla è preferito a Guerci, rimasto in tribuna per smaltire la gara di ieri con la Berretti, mentre Bonfanti rileva l’infortunato Rossi.
Si parte e le fiammate cremasche accendono subito le speranze. Al 4’ l’episodio del rigore negato a Florean su assist di Le Noci: Paparazzo manca lo scoop. Al 6’ è ancora Florean a provare la conclusione dal limite dell'area: fuori di poco. Al 7’ lungo lancio per Brambilla all’indirizzo di Florean, appostato dentro l’area di rigore, che non aggancia. L’azione prosegue e Degano ha sul piede, all’altezza del dischetto da rigore, l’occasione per sbloccare il risultato: conclusione a pelo d’erba, che Gori neutralizza deviando in corner. Degano ci riprova al 16’ con una punizione da almeno 25 metri, potente e centrale.
Il Benevento è raggomitolato intorno alla propria area, gattoneggia, ma quando mette il nasino oltre la metà campo, raccoglie più di quanto sinora seminato. Corre il 22’: cross dalla sinistra di D’Anna sul secondo palo. Evacuo, in spaccata coglie la traversa e sulla ribattuta, Manzoni devia in corner il tap-in di Castaldo. Batte D’Anna, e la difesa cremasca soffre nella circostanza di una fatale amnesia, lasciando completamente libero Evacuo a centro area, che di testa uccella l’incolpevole Manzoni. Vedere il servizio fotografico per credere.

La replica del Pergo è immediata e Ghidotti impegna Gori con un siluro dalla distanza. Poi, al 26’, registriamo una bella iniziativa dei locali: Cazzola scambia sulla fascia destra con Degano e, giunto quasi sulla linea di fondo campo, effettua un retropassaggio al limite dell’area per Uliano: tiro sbucciato e rimpallato. Peccato, l’azione meritava migliore conclusione.
Dal possibile pareggio al raddoppio ospite passano soltanto tre minuti: cross dalla destra di Castaldo sul primo palo: Evacuo, in tuffo, colpisce con la nuca anticipando la marcatura di Bonfanti, ammutolendo il Voltini. Per una decina di minuti il Pergo accusa il colpo e sembra rintronato. Poi, prima dell’intervallo, mostra incoraggianti segni di ripresa. Al 42’ Uliano, dalla sinistra, serve Degano, il cui tiro è respinto da un difensore avversario. Al 43’ Brambilla lancia in profondità Cazzola, e ancora il corpo di un avversario ospite si oppone alla conclusione. L’ultimo acuto del primo tempo cade al 44’: Degano, da buona posizione, colpisce debolmente e facilita la parata di Gori.
Sono preoccupate le espressioni che si colgono in tribuna durante l’intervallo. E allora via con il buffet per vincere lo stress da sconfitta che sta maturando. In campo, invece, via libera a Galli e Marconi, al posto di Brambilla ed Uliano, che rimangono negli spogliatoi. Il Pergo, in effetti, non ha bisogno di cambiare ritmo. Già nel primo tempo aveva dominato il match, e adesso ha soprattutto necessità di precisione e di cattiveria sotto porta. Il Benevento è tutto arroccato all’indietro, il Pergo spinge e al 16’ apre una breccia: Ghidotti libera Le Noci, che taglia sul primo palo e d’acchito calcia incrociando la palla sul secondo montante, dove Gori questa volta non può arrivare. La rimonta non appare impossibile ed il forcing gialloblù è davvero travolgente per i successivi dieci minuti. Al 16’ punizione dalla destra di Galli, Le Noci colpisce di testa in mischia, ma la traiettoria è centrale. Al 17’ cross dalla sinistra di Federici, con Di Bella che si esibisce in un colpo acrobatico: Gori si supera è smanaccia in angolo. Al 18’ è Galli a puntare dalla lunga distanza: bordata che sibila accarezzando il palo alla sinistra del portiere campano. Al 25’ l’incedere prepotente del Pergo sembra giungere a compimento: Florean, dalla fascia sinistra, mette a centro area un delizioso assist per Le Noci, che solo davanti a Gori, attende il rimbalzo della sfera e calcia forte, ma il portiere ospite respinge d'istinto la più clamorosa occasione della partita.
Al 34’ il Benevento effettua il suo terzo tiro della gara verso Manzoni, e quasi quasi fa tripletta: l’assist profondo è di La Camera, con Castaldo che supera il portiere cremasco in uscita, ma il diagonale si spegne di pochissimo a fondo campo.
Negli ultimi minuti di gara la pressione gialloblù si affievolisce. L’ultima vampata arriva al 93’ sui piedi di Anastasi, che all’altezza degli undici metri controlla maldestramente un pallone che avrebbe potuto far gioire il Voltini. E invece siamo qui, illusi dalla buona prestazione e delusi dal risultato, a chiederci che cosa non funziona nella bellezza di questa squadra.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo articolo è stato estremamente interessante, soprattutto perché ero alla ricerca di pensieri su questo argomento Giovedi scorso.

Anonimo ha detto...

Ho appena aggiunto una pagina web, i miei preferiti. Mi piace leggere i tuoi post. Grazie!.

Lajos Kossuth ha detto...

Grazie a te, molto gentile

Anonimo ha detto...

Grazie per questo distacco, è stato molto utile e ha detto un sacco