lunedì 1 febbraio 2010

Campionato: Novara - Pergocrema 2-0

Ultimo posto in classifica per il Pergo, dopo la sconfitta contro la capolista Novara ed il successo della Paganese. La formazione gialloblù termina l'incontro in nove giocatori (infortunio a Pambianchi ed espulsione di Bonfanti nel finale di partita). Emergenza in difesa per domenica prossima.


Novara – Pergocrema 2-0

Reti:.7’ pt Bertani, 48’ st Rigoni.

Novara: Ujkani, Gheller, Tombesi, Lisuzzo, Ludi, Evola (39’ st Gemiti), Porcari, Motta, Bertani (39’ st Rubino), Rigoni, Ventola (18’ st Gonzalez. All. Tesser. A disp.: Fontana, Centurioni, Vicentini, Ledesma.

Pergocrema: Colombi, Ghidotti (8’ st Florean), Pianu, Bonfanti, Rossi (41’ pt Pambianchi), Federici, Galli (29’ st Gherardi), Cazzola, Ferrari, Le Noci, Uliano. All. Rastelli. A disp.: Rossi Chauvenet, Trovò, Romano, Tavares.

Arbitro: Ferraioli di Nocera Inferiore (Argiento di Frattamaggiore, Auriemma di Napoli).

Note: Giornata soleggiata, terreno in discrete condizioni, temperatura 7°. Spettatori 3.253 di cui 1691 abbonati e 1240 paganti (67 i cannibali presenti nella curva ospiti), per un incasso lordo complessivo di € 25.589. Espulso Bonfanti al 45’ st per doppia ammonizione. Ammoniti: Ghidotti (era in diffida, salterà la prossima partita), Galli, Florean e Gheller. Angoli 11 a 5 per il Novara. Recupero 2’ + 4’.

Novara. – Toccato il fondo. Soltanto della classifica, però. Da domenica prossima, ricomincia il campionato, o, secondo le interpretazioni, riprende il cammino della speranza. Dopo due partite dannate e disperate, contro il Viareggio, tra una settimana, il Pergo dovrà davvero dimostrare che l’ultimo posto occupato da oggi in classifica è ingeneroso e immeritato, sebbene vi arriverà parecchio incerottato.
A Novara, missione impossibile era scritto, e missione impossibile è stata. Nel primo tempo, tuttavia, la gara è sembrata meno proibitiva per il Pergo di quanto ci si dovesse attendere. Nella prima mezz’ora della ripresa, invece, la capolista ha dato sfoggio di una prepotenza sontuosa, confermando di non essere lì, davanti, per caso. Con la sconfitta, la squadra cremasca scivola all’ultimo posto in classifica, e l’auspicio è che sia soltanto un caso.
Nel calcio non c’è mai la controprova, e quindi è difficile argomentare su quanto abbia potuto influire il gol lampo di Bertani sul successivo atteggiamento temperato dei piemontesi. Già dall’inizio, però, il Pergo aveva affrontato il match con aggressività e senza timori reverenziali, senza cioè chiudersi ermeticamente in difesa a protezione di un improbabile pareggio. Ha giocato a viso aperto, quasi con l’impertinenza e la consapevolezza di chi non aveva nulla da perdere.
Questa partita, che ha la sconfitta nella coda, non l’ha dunque avuta nella testa. La testa, alla fine, rimane alta, perchè bisogna riconoscere i meriti degli avversari, che il successo lo hanno ottenuto non per concessione dei gialloblù. Oltre al danno, peraltro, al Pergo si aggiunge la beffa. Al 43’ del secondo tempo Pambianchi esce per problemi muscolari, dopo che erano stati già effettuati tutti e tre i cambi consentiti. Al 45’, per doppia ammonizione, Bonfanti viene espulso. Il Pergo chiude la partita con nove giocatori e prima del fischio finale, Rigoni, con un delizioso pallonetto, ne approfitta ricamando il raddoppio. La beffa è anche nella maledizione che colpisce il reparto centrale della difesa. Rossi ha accusato nuovamente i risentimenti muscolari che lo avevano costretto a disertare le ultime partite, sicché domenica prossima, nel pacchetto arretrato, oltre agli squalificati Ghidotti e Bonfanti, mancheranno probabilmente anche gli infortunati Rossi e Pambianchi, sperando che Zaninelli sia sulla via del recupero. Glissiamo poi sugli altri reparti, i quali recriminano anch’essi assenze più o meno prolungate. Insomma, piove proprio sul bagnato!
Il ritorno di Rastelli al timone del Pergo non coincide quindi con un risultato positivo. Nessuno, in verità, lo esigeva, però tutti lo agognavano, affidandosi alla convinzione che nel calcio tutto è possibile. Non era la sfida ideale per pretendere punti. Però quella traversa di Gherardi, con il portiere ospite rimasto immobile quasi soffiando sulla traiettoria per spingere il pallone più in alto, lascia un piccolo rimpianto. Sarebbe stato uno scippo, ma quando ci si trova con l’acqua alla gola, i mezzi per rifiatare sono marginali rispetto alla sostanza.
Il ritorno di Rastelli non stravolge il modulo tattico di sette giorni prima. Il Pergo si presenta con un 5-3-2 varato in analogia a quello contro il Varese, con la variante di Rossi e Bonfanti al posto dell’infortunato Zaninelli e di Trovò. A centrocampo è assente Brambilla ed il suo posto è rilevato da Uliano.
Nel Novara la tecnica non è guardata con sospetto, ma anche il muscolo è ugualmente innocente. Una simbiosi quasi perfetta di bellezza e potenza. Tuttavia è il Pergo, che non mostra alcuna soggezione, a proporre la prima insidia: al 3’, sul cross di Galli dalla sinistra, Ferrari in scivolata arriva con un attimo di ritardo per il tap-in. E’ invece puntuale, al 7’, Bertani a riprendere la seconda ribattuta di Colombi, dopo una mischia in area e due interventi determinanti, e far bramire così il “Piola”, come un cervo in amore.
La botta è tremenda e più della reazione, ci si aspetta la resa prematura ed incondizionata del Pergo. Il quale, invece, non si affligge e lotta con caparbietà, forse aiutato, o forse no (vallo a capire), da un atteggiamento remissivo degli appagati giocatori di casa. Il Pergo non declina, sia nella fiducia che nel fiato. Replica, ma la difesa piemontese (la migliore del girone: solo 10 reti subite) è attenta e non concede pertugi a Ferrari e Le Noci, che si muovono molto, ma non hanno opportunità per impensierire Ujkani. Il Novara attende, sfumando la reazione ospite e rilanciandosi in contropiede, sfiorando il raddoppio, come al 44’: sul traversone di Bertani dalla fascia sinistra, Rigoni difetta nel controllo della sfera a due passi da Colombi. Tre minuti prima, invece, Rossi aveva dovuto abbandonare il terreno di gioco per il riacutizzarsi dei fastidi muscolari, applaudito anche dalla curva locale.
Non c’è rassegnazione meditando nell’intervallo. Non c’è tuttavia illusione quando nella prima mezz’ora il Novara mostra tutta la sua forza, mettendo alle corde, pur non piegando, un Pergo in affanno ed impedito ad abbandonare l’accampamento difensivo. Al 4’, su corner, Bertani si mangia di testa la doppietta personale (deviazione sopra la traversa); al 13’ Colombi, con una deviazione bassa, nega a Motta il desiderio di raggiungere Le Noci in vetta alla graduatoria dei marcatori; al 16’ Bertani, in rovesciata, si fa applaudire per l’acrobazia, ma non per l’esito. In precedenza (8’) era stato il turno di Ghidotti ad abbandonare la contesa per infortunio, sostituito da Florean.
Il Pergo soffre la spinta offensiva avversaria e soltanto al 22’ riesce ad impegnare Ujkani: ci prova Uliano da una ventina di metri con un siluro ben piazzato, che il portiere locale devia in tuffo. Per qualche minuto è però ancora un soliloquio locale, poi il Pergo raccoglie le ultime energie e mostra qualche artigliata più profonda. Al 36’, dopo un’iniziativa personale, Gherardi indirizza dal limite dell’area un pallone che si stampa sulla traversa, con Ujkani rimasto immobile. Sfortuna! E iellato è anche il finale. Al 43’ Pambianchi è costretto a dare forfeit, lasciando la squadra in dieci; al 45’ Bonfanti commette un incauto fallo nella zona centrale del campo: doppio giallo e spogliatoio anticipato. Al 48’ il sigillo finale lo mette Rigano: intercetta nella propria tre-quarti un passaggio verso Florean, iniziando e concludendo l’azione di rimessa con un raffinato pallonetto dal limite dell’area che scavalca Colombi, per il raddoppio conclusivo.
Adesso, al Pergo, non resta che ricominciare. Di partite “segnate”, il calendario non ne riserva. Almeno sino al derby, il quale, essendo appunto un derby, non ha nulla di predestinato.

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